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Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Le difficoltà specifiche nell’apprendimento della lingua inglese scritta.

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1 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Le difficoltà specifiche nell’apprendimento della lingua inglese scritta

2 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta LETTERE E SUONI Italiano Inglese L’alfabeto 21 26 I suoni 28 45 Modi di scrivere i suoni 30 più di 300 Le derivazioni delle lingue: latino, greco anglosassone, latino (40%), greco. Lettere non pronunciate h, i wr, n, p, h, kn, gn iniziali, b, t, e finale. Tempo per la rieducazione 1-1.5 anni 2-3 anni in media. Percezione suonisordi sonori

3 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Un esempio dell’utilità di una buona memoria visiva: EA=10 Pronunce read- meat bread-read heart hear tear (it up) early- earn ceasarian great- steak beaux ocean

4 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Le difficoltà maggiori per un dislessico italiano. la persona che sta imparando una seconda lingua non ha la possibilità di controllare la correttezza della decifrazione.

5 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Nuovi suoni nella lingua inglese. Il numero di suoni che non esistono nella lingua italiana e la conseguente difficoltà di percezione dei suoni che cambiano molto il significato della parola, è un altro ostacolo all’apprendimento della lingua scritta. Es. ran( passato di correre) e run (presente di correre). Questa difficoltà con i suoni delle vocali breve /a/u/ è significativa es. cat (gatto) cut (tagliare). I have a cat. I have a cut. Allora, sia per gli inglesi o per gli italiani la padronanza della pronuncia di queste vocali brevi è la prima sfida per tutti.

6 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Nome e suoni delle vocali Ogni lettera ha un nome e questi nomi sono importanti da imparare - perché le vocali spesso hanno un suono diverso secondo della posizione della lettera nella parola e di quale altra lettera è vicina. Per sapere a quale lettera ci si riferisce, si deve usare il nome non il suono. Dunque, è importante che i ragazzi italiani imparino il nome inglese per ogni lettera. Infatti nella scuola d’infanzia i bambini inglesi imparano a dire: A says /a/ for apple, B says /b/for bat. Ecc.

7 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta La sillaba di base in inglese e in italiano La sillaba più comune e più consistente è la CVC mentre in italiano e CV. Inoltre, le vocali inglesi sono brevi e quindi più difficilmente percepibili dai ragazzi italiani.

8 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Vocali in inglese Per un ragazzo che ha già avuto tanta difficoltà nell’imparare la corrispondenza grafema-fonema della propria lingua è davvero un lavoraccio! Perciò non è consigliabile iniziare con una seconda lingua scritta prima della terza elementare per gli italiani senza dislessia e certamente non prima che un dislessico superi la dislessia nella propria lingua.

9 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta Perciò non è consigliabile iniziare con una seconda lingua scritta prima della terza elementare per gli italiani senza dislessia e certamente non prima che un dislessico superi la dislessia nella propria lingua.

10 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta COME VIENE INSEGNATO con il Metodo Multisensoriale diOrton Gilligan ISTRUZIONI MULTISENSORIALI SIMULTANEE la ricerca ha mostrato che le persone dislessiche usano tutti i loro sensi quando imparano( visivo,uditivo, tattile e cinestesico) e sono più abili a immagazzinare informazioni e a riprenderle. Così un alunno dislessico che vede la lettera A, dice il suo nome e suono, e lo scrive in aria nello stesso tempo. ISTRUZIONII NTENSE CON AMPIA PRATICA: le istruzioni per gli studenti dislessici devono essere molto più intense, e offrire più pratica, che per i lettori regolari. ISTRUZIONI DIRETTE ED ESPLICITE gli studenti dislessici non intuiscono niente del linguaggio scritto. Così dovete insegnare loro direttamente esplicitamente, ogni regola che governa le nostre parole scritte. Bisogna spiegare una regola per volta, e praticarla fino a che è stabilizzata sia nella pronuncia che nella lettura, prima di introdurre nuove regole.

11 Prof.ssa Lucia M.Collerone A.I.D. sez. Caltanissetta SISTEMATICO E CUMULATIVO i dislessici sono piuttosto confusi in merito al linguaggio scritto. Bisogna andare all’origine e creare un solido fondamento senza buchi. Bisogna insegnare la logica sottesa la linguaggio presentando una regola per volta e praticandola finchè lo studente può applicarla automaticamente e fluentemente quella regola nella pronuncia e nella lettura.Bisogna richiamare le regole imparate in precedenza per mantenerle fresche e solidificarle. Il sistema deve essere logico per il nostro studenti dalla prima all’ultima lezione. ANALITICI E SINTETICI agli studenti dislessici bisogna insegnare sia come prendere le lettere individuali o suoni a metterli insieme per formare le parole ( sintesi) e anche come guardare a una lunga parola e spezzarla in piccoli pezzi( analisi).Sia l’analisi fonologica analitica che quella sintetica devono essere insegnante tutto il tempo. INSEGNANTE DIAGNOSTA. L’insegnante deve continuamente verificare la capacità, l’abilità di applicare le regole. L’insegnante deve essere sicuro che l’alunno non stia riconoscendo un pattern e lo sta applicando ciecamente. E quando si scopre che c’è confusione di una regola già insegnata deve essere rinseganta.


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