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PubblicatoPatrizia Neri Modificato 8 anni fa
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Dialetto napoletano -UNESCO: non è un dialetto, bensì una lingua (patrimonio culturale dell’UNESCO) -Prende forma nel XIII, influenza del greco, latino, spagnolo, francese -Oggi viene parlato in una buona parte del sud Italia (Campania, Abbruzzo, Lazio meridionale, Molise, parz. Puglia e Calabria) - ca 11 milioni di parlanti (è più diffuso del ceco) + emigranti (Canada, USA, Brasile, Argentina ecc.)
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Alcune “regole”: 1. Indebolimento della vocale finale, sg. = pl./ m. = f. → metafonesi: russum, russi → rossu, rossi → [´rus:Ə] russam, russae → rossa, rosse → [´rossƏ] gruoss(Ə) x gross(Ə); fridd(Ə) x fredd(Ə); carton(Ə) x cartun(Ə) 2. Genere neutro (concetti astratti, elementi o minerali, alimenti ecc.) articoli come per m.: o, l´ – sostantivi neutri hanno una doppia consonante iniziale o nir(Ə) /černoch/ x o nnir(Ə) /černá barva/ 3. Enclissi degli aggettivi possessivi: fràtemo, sòreta 4. Tenere al posto di avere quando indica possesso (spagnolo) 5. Avere come ausiliare al posto di essere: aggio juto; aggio venuto
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Coniugazione particolare: ioparl-o [ ə] vec-osent-e tuparl-e [ ə] vir-esient-e isse, esseparl-a [ ə] ver-esent-e nujeparl-ammever-immesent-imme Vujeparl-atever-itesent-ite Loroparl-anever-enesent-ene
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https://www.youtube.com/watch?v=VIbNauq hIyI https://www.youtube.com/watch?v=VIbNauq hIyI
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http://www.youtube.com/watch?v=OdR7Na1 QFDQ http://www.youtube.com/watch?v=OdR7Na1 QFDQ
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