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LE OPPORTUNITA’ NON HANNO CONFINI: RETI DI IMPRESE & COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA FARE RETE CONVIENE? 20 NOVEMBRE 2015 CCIAA -VCO Prof. ALBERTO BRAMANTI.

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1 LE OPPORTUNITA’ NON HANNO CONFINI: RETI DI IMPRESE & COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA FARE RETE CONVIENE? 20 NOVEMBRE 2015 CCIAA -VCO Prof. ALBERTO BRAMANTI

2 Perché fare rete? | Un percorso che viene da lontano Le MPMI hanno una tradizione aggregativa “nobile”:  Ricchezza dei tessuti produttivi, forte specializzazione  Associazionismo di settore e di territorio [consorzi]  Distretti produttivi di specializzazione  Mercati del lavoro compatti con importanti processi di “learning by doing”  Meccanismi di spin-off e creazione di nuove imprese Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 2

3 Come fare rete? | Disponibilità ad aggregarsi Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 3 Assenza di interesse all’aggregazione Perseguimento di vantaggi di costo Ricerca di opportunità di mercato Disponibilità ad accordi stringenti Integrazione strategica completa

4 Il contratto di rete | Una forma specifica di aggregazione Il contratto di rete è una forma nuova che comincia ad avere numeri interessanti su cui confrontarsi:  le reti condividono le eccellenze, dunque si formano tra imprese che “vanno bene”  le reti più efficaci sono quelle in cui si formalizza una storia pregressa di collaborazione  conoscenza e fiducia a livello personale sono decisive per la buona riuscita  la robustezza relazionale facilita anche l’apprendimento nella vita della rete Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 4

5 Il contratto di rete | Una forma specifica di aggregazione Il contratto di rete rappresenta l’atto conclusivo di un processo serio e determinato:  occorre definire obiettivi specifici, una solida business idea precede il lavorare per attuarla  una buona business idea non basta, occorre anche un business plan e un adeguato studio di mercato  occorre avere chiari i partner della rete e possibilmente essere già in relazione con loro  occorre avere chiara la complementarietà di ruoli, funzioni e competenze tecniche Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 5

6 Il contratto di rete | Le performance della rete Cominciano ad essere disponibili elementi valutativi circa l’efficacia delle reti. Due i principali approcci: 1) Analisi qualitative 2) Analisi controfattuali Nelle prime si chiede alle imprese di autovalutare il proprio grado di soddisfazione/gradimento della rete Nelle seconde si confrontano imprese in rete con imprese NON in rete in tutto e per tutto simili alle prime (tranne che per non avere sottoscritto un contratto di rete) e si paragonano le performance. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 6

7 Il contratto di rete | Le performance della rete L’evidenza che emerge è variegata [e non stupisce data l’assenza di una storia consolidata alle spalle, le reti sono tutte molto recenti] Esiste però un “ragionevole sospetto” che il contratto di rete faccia bene alle imprese. Le indagini qualitative condotte [tre esempi: Piemonte, Lombardia e Veneto] segnalano alcuni elementi significativi: tra i vantaggi lo sviluppo dell’attività di mercato, l’accesso a informazioni, l’upgrading di tecnologia e servizi, un po’ più distante la riduzione dei costi. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 7

8 Il contratto di rete | Le performance della rete … ma ancora, la rete diviene Luogo dello scambio: l’insieme di competenze disponibili è più ricco e diversificato [l’offerta si fa più ricca, il problem solving si fa più ampio] Molto interessanti anche reti con imprese dimensionalmente differenziate: le medie meglio inserite sui mercati internazionali, le piccole (relativamente) più dinamiche sul fronte dell’innovazione [effetti di complementarietà] Per contro, c’è ancora un grande lavoro culturale da fare per allentare tre vincoli percepiti: perdita di autonomia, sfiducia nei partecipanti alla rete, rischio di farsi “rubare le idee”. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 8

9 Il contratto di rete | Le performance della rete Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 9 Competenze offerte e domandata dall’impresa nella rete (281 imprese)

10 Il contratto di rete | Le performance della rete Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 10 Confronto imprese “in rete” vs. imprese “fuori rete” su sei vantaggi competitivi in % sul totale imprese (527 imprese)

11 Il contratto di rete | Le performance della rete Indagine Università Bocconi Analizza la popolazione di PMI Italiane tra il 2006 e il 2010 — tra 2 e 50 milioni di euro di fatturato — pari a 66.194 [Banca dati AIDA] Da questa popolazione è stato estratto il campione di 139 imprese che a fine 2011 avevano stipulato un contratto di rete [partecipando a 82 differenti reti] Dalle restanti 66.055 imprese NON in rete è stato selezionato un secondo campione (controfattuale) comparabile con il primo dal punto di vista della dimensione, del territorio e del settore. Si tratta di 1.415 imprese [campione di controllo] Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 11

12 Il contratto di rete | Le performance della rete Un’analisi preliminare dei dati di bilancio ha suggerito di estrarre le seguenti variabili:  ROE medio (2006-2010);  utile su fatturato, tasso medio di variazione annua;  utile per addetto, tasso medio di variazione annua;  numero di dipendenti (2010);  rapporto debito-equity (2010);  debiti verso banche, percentuale su fatturato (2010);  immobilizzazioni immateriali, percentuale sul totale delle immobilizzazioni (2010). Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 12

13 Il contratto di rete | Le performance della rete La logica è molto semplice. Paragonare, sulla base degli indicatori selezionati, i 2 gruppi di imprese — le 139 PMI in rete con le 1.415 PMI NON in rete — e verificare l’esistenza di differenze sistematiche in termini di indicatori nelle imprese che hanno sottoscritto un contratto di rete. Sono superiori, nelle imprese in rete, cinque indicatori del grado di salute economico–finanziaria e della redditività delle imprese: i) ROE; ii) utile su fatturato, tasso medio di var. annua; iii) fatturato per addetto, tasso medio di var. annua; iv) numero di dipendenti; v) immobilizzazioni immateriali in percentuale dell’attivo. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 13

14 Il contratto di rete | Le performance della rete Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 14 Tasso medio di variazione annua Utile/Fatturato: campione di controllo vs. imprese in rete

15 Il contratto di rete | Le performance della rete Approfondimento qualitativo [nel campione di 139 imprese in rete] Hanno risposto 63 PMI. Hanno evidenziato un atteggiamento pro-attivo ed espresso una valutazione di alta soddisfazione: 65% voto 5/7 e 35% voto 6/7. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 15 Anni previsti per il raggiungimento degli obiettivi e anni di durata delle collaborazioni precedenti al contratto di rete

16 Il contratto di rete | Le performance della rete Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 16 Analisi SWOT: punti di forza e opportunità [scala da 1 a 7]

17 Il contratto di rete | Le attenzioni della politica Le imprese più sane sono anche le imprese più lungimiranti, quelle che intravedono le potenzialità della rete [che sfrutta l’ibridazione dei settori, delle competenze e delle tecnologie]. Le imprese finanziariamente più solide sono anche quelle che hanno maggiore disponibilità di risorse da destinare al fondo comune della rete. Il mondo bancario guarda con attenzione alle reti, già considera un plus di merito la partecipazione dell’impresa al contratto di rete, attraverso: i) riduzione delle garanzie richieste; ii) maggiori quantità di credito concesso; iii) riduzione dei tassi di interesse. Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 17

18 Grazie per l’attenzione! alberto.bramanti@unibocconi.it Progetto PI.LO.TI. – Alberto Bramanti, Università Bocconi 18


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