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1 I Fondi strutturali dell’Unione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea in Scienze Statistiche Corso di Politica.

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1 1 I Fondi strutturali dell’Unione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 Laurea in Scienze Statistiche Corso di Politica Economica A.A. 2015/2016 di Cristina Brasili

2 2 Gli obiettivi chiave Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione hanno contribuito al conseguimento di tre obiettivi - «Convergenza», «Competitività regionale e Occupazione» e «Cooperazione territoriale europea». La ragione di fondo dell’obiettivo Convergenza è stato promuovere condizioni per favorire la crescita e fattori per portarea una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppate. In un UE-27 questo obiettivo ha interessato – in 17 Stati membri – 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria nonché – su una base di esclusione progressiva (phasing-out) – altre 16 regioni con 16,4 milioni di abitanti il cui PIL supera soltanto di poco la soglia a causa dell’effetto statistico dell’UE allargata. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

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4 4 Al di fuori delle regioni Convergenza, l’obiettivo Competitività regionale e occupazione intendeva rafforzare la competitività e l’attrattività delle regioni nonché l’occupazione a livello regionale mediante un duplice approccio. In primo luogo, i programmi di sviluppo erano intesi ad aiutare le regioni ad anticipare e a promuovere il cambiamento economico mediante l’innovazione e la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e il miglioramento della loro accessibilità. In una UE di 27 Stati sono state ammesse a fruire di tali finanziamenti 168 regioni, le quali rappresentavano 314 milioni di abitanti. Tra di esse,13 regioni, in cui vivono 19 milioni di abitanti, rappresentano le cosiddette aree di phasing-in e sono oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di regioni “Obiettivo 1”. 4 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

5 5 L’obiettivo di Cooperazione territoriale europea rafforzerà la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territoriale integrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale. La popolazione che viveva nelle zone transfrontaliere corrispondeva a 181,7 milioni (37,5% della popolazione complessiva dell’UE), mentre tutte le regioni e tutti i cittadini dell’UE rientravano in uno dei 13 ambiti attuali di cooperazione transnazionale. Questo obiettivo si fondava sull’esperienza della precedente iniziativa comunitaria INTERREG. Cooperazione territoriale europea 5 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

6 Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevedeva un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione ha destinato al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevedeva un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione ha destinato al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

7 Quadro Strategico Nazionale (QSN) Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento: Quadro Strategico Nazionale (QSN) Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento: DPS | QSN | Che cosa è il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali aveva predisposto un proprio Documento strategico preliminare; La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro; La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali aveva predisposto un proprio Documento strategico preliminare; La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro; La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

8 Quadro Strategico Nazionale (QSN) Cosa contiene Quadro Strategico Nazionale (QSN) Cosa contiene Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013 I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO II LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE III OBIETTIVI E PRIORITÀ IV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA) V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PER IL 2007-2013 Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013 I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO II LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE III OBIETTIVI E PRIORITÀ IV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA) V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PER IL 2007-2013 Brevemente, vediamo cosa contiene il contesto................... I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

9 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

10 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 Tasso di occupazione femminile 15-64 anni (valori percentuali) Obiettivi occupazionali al 2010 della strategia di Lisbona e corrispondenti valori per l’Italia al 2000 e 2005 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

11 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 LA POLITICA REGIONALE COME POLITICA DELL’OFFERTA Si riconosceva l’inadeguatezza della teoria che vedeva “la crescita economica come l’esito meccanico di un abbondante disponibilità di pochi fondamentali fattori, come il lavoro e il capitale fisico”, e si osserva che “la crescita e, più in generale, lo sviluppo dipendono da un insieme di altre importanti condizioni che definiscono il contesto entro il quale si svolge il processo economico” (pag. 50 QSN) I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

12 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 LEZIONI DALL’ESPERIENZA 2000-2006  L’impianto valutativo che ha accompagnato la politica regionale 2000-2006 ha consentito di condurre, a livello nazionale e regionale, un’analisi dei risultati conseguiti e dei fattori che hanno impedito il conseguimento degli obiettivi.  L’analisi sostiene la scelta di confermare l’impostazione generale della politica regionale di sviluppo proposta: una politica dell’offerta orientata da criteri di valutazione, monitoraggio e premialità e caratterizzata da una governance multilivello, articolata in progetti che trovano integrazione nei territori (pag. 52 QSN). I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

13 13 Una delle innovazione più rilevanti del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 è stata l’introduzione delle VARIABILI DI ROTTURA Nel Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno nel 1999 (ai sensi del Reg. ce 1260/1999 sui Fondi strutturali) si scriveva  E’ necessario individuare i "punti di rottura" con l’esperienza passata, identificabili con precisione attraverso un numero limitato di variabili di rottura  Tali variabili hanno assunto il ruolo di obiettivi intermedi dell’azione programmatica I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

14 14 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013: il caso della Sicilia di Cristina Brasili VARIABILI DI ROTTURA prescelte

15 15 Fissare gli obiettivi di servizio per dare centralità all’obiettivo ultimo di migliorare il benessere dei cittadini Dall’analisi degli interventi effettuati si desumeva che se nel 2000- 2006 sono stati specificati sia obiettivi generali (in termini di PIL, occupazione, ecc.), sia obiettivi specifici (in termini di indicatori selezionati e misurati - nel 2007-2013 gli indicatori che accompagnavano gli obiettivi e i relativi target dovevano diventare parte centrale del confronto politico e partenariale - per le Regioni del Mezzogiorno e in riferimento a un ristretto numero di servizi ritenuti essenziali, andavano fissati obiettivi di servizio tramite la definizione di indicatori e l’individuazione di valori target vincolanti L’attenzione politica modesta I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

16 16 a) Sviluppare i circuiti della conoscenza Priorità 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane Priorità 2. Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività b) Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori Priorità 3. Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo. Priorità 4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale. c) Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza Priorità 5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo. Priorità 6. Reti e collegamenti per la mobilità. Priorità 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione. Priorità 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani. d) Internazionalizzare e modernizzare Priorità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse. Priorità 10. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci. L’articolazione complessiva della strategia per il 2007- 2013 era basata su 4 macro obiettivi e dieci priorità I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

17 17 Le politiche 2000-2006 pur indicando come obiettivo generale quello del miglioramento di alcune variabili di contesto non si ponevano obiettivi precisi. Nel QSN ci si pongono obiettivi e target misurabili. Quali? Gli obiettivi strategici per i quali sono stati identificati indicatori misurabili di servizi resi ai cittadini erano quattro: - elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione; - aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; - tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato; - tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

18 18 La scelta di un target unico per tutte le Regioni, si motivava con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

19 19 La scelta di un target unico alla fine del prossimo periodo di programmazione per tutte le Regioni, si motiva con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

20 20 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 Qual era il quadro finanziario entro cui si è mossa la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane 2007-2013 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

21 21 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 Quale era il quadro finanziario entro cui si è mossa la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane e per settore? Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 – Italia, programmazione comunitaria, programmi operativi (milioni di euro) I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione 2007-2013 - lezione di Cristina Brasili

22 22 Riferimenti bibliografici e sitografia DA STUDIARE  Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222  http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE Riferimenti bibliografici e sitografia DA STUDIARE  Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222  http://www.dps.tesoro.it/documentazione/QSN/docs/QSN2007-2013_giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE


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