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PubblicatoGraziana Gigli Modificato 8 anni fa
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ITSOS Marie Curie Cernusco sul Naviglio ECONOMIA AZIENDALE Confronto tra costo storico e fair value Prof. Ornaghi Carlo
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Destinatari delle informazioni del sistema informativo contabile Investitori: informazioni sull’investimento effettuato o che si intende effettuare Dipendenti: informazioni sulla stabilità del posto di lavoro Management: informazioni necessarie alla gestione aziendale
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Destinatari delle informazioni del sistema informativo contabile Finanziatori e fornitori: informazioni sulla capacità di rimborso a breve e medio/lungo termine Stato: informazioni sull’allocazione delle risorse
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Criterio del costo storico Si basa sul valore originario di uno scambio effettivo tra due parti È il criterio base previsto dalle norme del codice civile Il principio della prudenza prevale sul principio della competenza economica: si iscrivono nel Conto economico gli utili realizzati; non si iscrivono nel Conto gli utili non ancora realizzati su operazioni in corso Si ricorre al valore di mercato solo in presenza di un valore di realizzo minore del costo storico
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Vantaggi del costo storico Oggettività: il costo deriva da valori effettivamente negoziati con terze economie Semplicità di applicazione: la misurazione del costo deriva direttamente dai documenti originari (fatture)
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Limiti del costo storico Rappresentazione non aggiornata del patrimonio aziendale: il valore di bilancio degli elementi patrimoniale è riferito a negoziazioni avvenute in momenti passati Limitata comparabilità del reddito dei vari esercizi: non si tiene conto degli utili maturati ma solo degli utili realizzati
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Criterio del fair value È il valore equo di un’attività o di una passività (“corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili”) Il fair value di un bene coincide con il suo valore di mercato quando si è in presenza di un mercato attivo per quel bene Se non si è in grado di rilevare il valore di mercato bisogna far ricorso a: valori espressi da mercati di beni similari altri metodi di valutazione: attualizzazione dei flussi di cassa, costo di sostituzione, valore nominale (crediti e debiti), valore contabile ecc. È il criterio base previsto dai principi contabili internazionali (IAS/IFRS) Il principio della competenza economica prevale sul principio della prudenza si iscrivono nel Conto economico anche gli utili non ancora realizzati
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Vantaggi del fair value Rappresentazione aggiornata del patrimonio aziendale: il valore di bilancio degli elementi patrimoniale è riferito a valori attuali Giudizio completo sull’efficacia e sull’efficienza aziendale: nel calcolo del risultato economico si considerano i costi/ricavi realizzati e i costi/ricavi potenziali
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Limiti del fair value Soggettività: manca il riferimento a un valore originario Elevati costi di applicazione Volatilità dei valori aziendali: nel Conto economico si iscrivono utili o perdite da valutazione che possono essere collegati a situazioni contingenti Criterio di valutazione che tende ad amplificare il risultato economico dell’azienda (criterio prociclico)
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