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TRACCIA ESTRATTA Il/La candidato/a presenti una lezione simulata il cui argomento è riferito all’obiettivo di apprendimento: esprimere, attraverso il parlato.

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Presentazione sul tema: "TRACCIA ESTRATTA Il/La candidato/a presenti una lezione simulata il cui argomento è riferito all’obiettivo di apprendimento: esprimere, attraverso il parlato."— Transcript della presentazione:

1 TRACCIA ESTRATTA Il/La candidato/a presenti una lezione simulata il cui argomento è riferito all’obiettivo di apprendimento: esprimere, attraverso il parlato spontaneo o parzialmente pianificato, pensieri, stati d’animo, opinioni, emozioni, affetti ed esperienze oggettive, rispettando l’ordine causale e temporale. La lezione è indirizzata agli alunni frequentanti la classe prima. Nel corso dell’esposizione si soffermi su promozione di apprendimenti significativi anche in contesti interattivi.

2 Disciplina: ITALIANO L’oralità
La comunicazione orale nella forma dell’ascolto e del parlato è il modo naturale con cui il bambino entra in rapporto con gli altri e “dà i nomi alle cose” esplorandone la complessità… La pratica delle abilità linguistiche orali nella comunità scolastica passa attraverso l’esperienza dei diversi usi della lingua (comunicativi, euristici, cognitivi, espressivi, argomentativi) e la predisposizione di ambienti sociali di apprendimento idonei al dialogo, all’interazione, alla ricerca e alla costruzione di significati, alla condivisione di conoscenze, al riconoscimento di punti di vista e alla loro negoziazione. (Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012)

3 Disciplina trasversale: ED. ALL’AFFETTIVITA’
Riconoscere il pluralismo all'interno di piccoli gruppi (il gruppo classe) ,all'interno della comunità scolastica, della comunità cittadina e nazionale e riuscire a trasformarlo in mezzo di riflessione su se stessi, di arricchimento culturale, di critica sociale, di comprensione del mondo.

4 Analisi della situazione di partenza degli alunni
La classe 1A è composta da 20 alunni: 8 maschi e 12 femmine. Tutti i bambini mostrano una grande curiosità e voglia di apprendere, manca una diffusa capacità di lavorare insieme che deve essere opportunamente incentivata.

5 Obiettivi Specifici di Apprendimento relativi ad Italiano
Conoscenze Comunicazione orale: concordanze (genere, numero), tratti prosodici (pausa, durata, accento, intonazione), la frase e le sue funzioni in contesti comunicativi (affermativa, negativa, interrogativa, esclamativa). Organizzazione del contenuto della comunicazione orale e scritta secondo il criterio della successione temporale. Tecniche di lettura. Alcune convenzioni di scrittura: corrispondenza tra fonema e grafema, raddoppiamento consonanti, accento parole tronche, elisione, troncamento, scansione in sillabe. I diversi caratteri grafici e l’organizzazione grafica della pagina. La funzione dei segni di punteggiatura forte: punto, virgola, punto interrogativo.

6 Obiettivi Specifici di Apprendimento relativi ad Italiano
Abilità Lettura e scrittura in lingua italiana Mantenere l'attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi linguaggi verbali e non verbali (gestualità, mimica, tratti prosodici, immagine, grafica). Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi ascoltati. Intervenire nel dialogo e nella conversazione, in modo ordinato e pertinente. Narrare brevi esperienze personali e racconti fantastici, seguendo un ordine causale e temporale.

7 Obiettivi Specifici di Apprendimento relativi ad Educazione all’affettività
Conoscenze Il sé, le proprie capacità, i propri interessi. Le relazioni tra coetanei e adulti con i loro problemi.  Forme di espressione personale, ma anche socialmente accettata e moralmente giustificata, di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diversi, per situazioni differenti. Abilità Attivare atteggiamenti di ascolto / conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri.  Attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti, anche tenendo conto delle loro caratteristiche sessuali.  Comunicare la percezione di sé e del proprio ruolo nella classe, nella famiglia, nel gruppo dei pari in genere.  Esercitare modalità socialmente efficaci e moralmente legittime di espressione delle proprie emozioni e della propria affettività. 

8 Obiettivi formativi Servirsi di esperienze concrete, di gioco e del racconto spontaneo per conoscere il punto di vista degli altri in merito al tema emozionale, per riconoscere il proprio punto di vista, per scoprire diversità sociali dei singoli individui. Riconoscere il senso di appartenenza al gruppo. Riconoscere il valore del rapporto di amicizia. Intuire l'importanza dell'altro come diverso da sé. Convenire l'esistenza di opinioni, abitudini e comportamenti diversi. Lavorare su un progetto concreto comune di solidarietà nei confronti dei compagni più deboli. Scoprire l'importanza e il valore dell'altro attraverso il riconoscimento dei suoi contributi nel gruppo.

9 Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria ITALIANO
L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro idoneo alla situazione. Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi. Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni proprie o altrui. Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge…

10 Tempi previsti per la lezione: “Quella volta a mensa mi sono sentito così…”
L’attività prevede due fasi di lavoro per un totale di 5 ore da svolgersi in aula in contesto laboratoriale. L’attività si svolge tra Ottobre e Novembre , contestualmente all’attivazione del servizio mensa.

11 Strumenti utili alla progettazione e implementazione della lezione
Cartoncini colorati Nastro adesivo Forbici 1 cartellone 70x100 Patafix Libri, racconti…

12 Preparazione del setting dell’aula
Prima di iniziare l’attività, dispongo i banchi a gruppi di quattro in modo tale che i bambini abbiano un compagno a destra e uno di fronte con cui potersi confrontare…

13 Setting ideale per l’attività

14 Prima dell’arrivo dei bambini dispongo sui vari banchi dei cartoncini adesivi raffiguranti le varie emozioni: RABBIA DISGUSTO TRISTEZZA GIOIA PAURA SORPRESA

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16 Accolgo e saluto i bambini trasmettendo loro un po’ del mio entusiasmo in vista dell’attività che seguirà, e stimolo la loro curiosità chiedendo: “Com’è stato il primo giorno in mensa, vi siete divertiti?”. Stimolo la riflessione sull’esperienza diretta vissuta in mensa per la prima volta. Invito i bambini a scegliere l’adesivo che ritengono più appropriato al loro stato d’animo, e ad attaccarlo sulla maglietta.

17 L’attenzione è massima!
I bambini eseguono immediatamente la mia richiesta e mi guardano con curiosità. Ogni attività proposta segue una metodologia volta a sostenere un apprendimento cooperativo. Stimolo i bambini a domandare ai propri compagni come si sentono relativamente alla prima esperienza in mensa.

18 Quest’attività prevede un’ora, lascio i bambini liberi di esprimersi, mi muovo in mezzo a loro per evitare che si distraggano e guido l’attività con discrezione senza interferire. Stimolo il lavoro con opportuni rinforzi positivi: “BRAVISSIMI! CONTINUATE COSI’”… “CHIEDETE AL COMPAGNO COME SI SENTIVA PRIMA DI ENTRARE IN MENSA E COME SI SENTE ADESSO.”

19 Questa prima fase del lavoro procede senza troppe difficoltà; i bambini sono entusiasti e sfoggiano con fierezza il loro adesivo tenendolo bene in vista. A questo punto intervengo io, e chiedo a ognuno di raccontarmi come si sente, e come si sente il compagno che si trova a fianco e come si sente il compagno di fronte a sé. Insisto molto attraverso domande mirate a farli esprimere rispettando l’ordine causale e temporale.

20 Per la seconda fase dell’attività ho previsto un lavoro cooperativo in circle time, facendo precedere la lettura di una storia per creare “atmosfera”, abituarli all’ascolto attento e partecipato. Il circle time è uno strumento efficace per aumentare la vicinanza emotiva e per risolvere i conflitti. Si rivela particolarmente efficace per stimolare i giovani ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni, per gestire le relazioni sociali sia con i pari che con gli adulti. Consiste in un gruppo di discussione su argomenti di diversa natura, con lo scopo principale di migliorare la comunicazione e far acquisire ai partecipanti le principali abilità comunicative.

21 Prepariamo il setting per il nostro circle time
I bambini mi aiutano a spostare i banchi in silenzio, hanno perfettamente compreso che l’attività avrà un risvolto interessante! Spostiamo i banchi e li disponiamo contro il muro, e disponiamo le sedie creando un cerchio. Prendo posto in mezzo a loro e inizio a leggere la storia di un bambino che si chiama Giacomino…

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23 Questa è la storia di un bambino di nome Giacomino… devi sapere che Giacomino aveva un sacco di cose nel suo corpo, oltre a quelle che hanno tutti quanti. Ad esempio Giacomino in un angolino piccino piccino, aveva la felicità. Dove pensi che si trovasse la felicità di Giacomino? “Secondo me si trovava vicino al cuore”. Proprio li. In un punto vicino al cuore era la sua felicità. Normalmente la felicità se ne stava tranquilla piccina piccina, ma a volte succedeva che la felicità decideva di uscire dal suo angolino, e allora iniziava a crescere, e a crescere, finché diventava così grande che a Giacomino veniva una gran voglia di correre e saltare e gridare. E quando saltava faceva dei salti altissimi “fino a due metri?” Si, fino a due metri! Però la felicità non era sempre grande, spesso se ne stava li piccina piccina nel suo angolino vicino al cuore. Ma non stava mica da sola. Li vicino a pochi centimetri si trovava anche l’amore. A volte anche l’amore iniziava a crescere, e usciva dal cuore di Giacomino e invadeva tutto il corpo. E quando questo succedeva a Giacomino veniva una gran voglia di abbracciare tutte le persone a cui voleva bene, la sua mamma, il suo papà, il suo fratellino e la sua sorellina ad esempio. Andava da loro e li abbracciava forte forte. “così forte che li stritolava come un pitone?”

24 Più o meno così. Però normalmente l’amore se ne stava nell’angolino vicino al cuore e vicino alla felicità. Nel corpo di Giacomino però c’erano anche altre cose, ad esempio c’era la la tristezza. La tristezza normalmente se ne stava nel suo angolino….uhmm, dove stava la tristezza secondo te Sara? “secondo me stava nel piede. Anzi nell’alluce!” Ecco la tristezza normalmente se ne stava nell’alluce. A volte però la tristezza usciva dall’alluce, e diventava grande come tutto il piede, e saliva su per le gambe, e saliva su per il torso, e riempiva tutto il corpo. E quando la tristezza diventava così grande Giacomino che faceva? “aveva voglia di piangere. E non voleva fare più nulla!” Si. Ma per fortuna non succedeva spesso, e gli bastava pensare a qualcosa di bello che subito la felicità usciva dal suo angolino e ricacciava la tristezza giù nell’alluce...

25 Fase operativa in circle time
Cosa provava Giacomino? Ciò che noi proviamo, desideriamo, avvertiamo traspare sul nostro volto e dentro il nostro corpo anche se noi non lo vorremmo. Imparare a conoscere le nostre emozioni ci consente di conoscersi meglio. Proviamo ad ascoltarci per conoscere ciò che ci accade, ciò che vogliamo, ciò che per noi è importante.

26 Il circle time stimola apprendimenti significativi in contesti interattivi
Nel cerchio si facilita la capacità di ascolto tra i bambini e tra le insegnanti e i bambini, e si crea un clima collaborativo, di reciproco rispetto e di libertà in cui ognuno possa soddisfare il proprio bisogno sia di appartenenza che di individualità. Inoltre la discussione mediata e facilitata dall’insegnante favorisce la conoscenza reciproca, la comunicazione e la cooperazione tra tutti i membri del gruppo.

27 Inoltre… Gli alunni nel cerchio sviluppano la capacità di confrontarsi con l’altro e di prendere consapevolezza di se stessi dal confronto con gli altri e nel rispecchiamento del gruppo. Le regole di funzionamento del circle time (non interrompere chi parla, accettare il punto di vista dell’altro, non deridere o non esprimere brutti giudizi) educano i bambini a decentrare il proprio punto di vista e a mettersi al posto dell’altro nelle varie situazioni, ad abbassare le paure e la tendenza al giudizio e al pregiudizio.

28 Fase finale Discutere su quanto è emerso:
Ci sono emozioni più facili da esprimere rispetto ad altre? Siamo tutti d'accordo sulle emozioni espresse da Giacomino?

29 Risultati attesi alla fine della lezione
Conoscersi, accettarsi… Mi conosco, ti conosco… Esprimo, comunico controllo le emozioni… Mi confronto, ascolto, condivido, coopero, socializzo…

30 Strumenti per la verifica
“Il testo tagliato”: Preparare un semplice testo in una scheda con delle immagini . Le immagini vanno tagliate e mescolate. Alcuni alunni mescolano le strisce, che vengono distribuite ai compagni. Chi ha la striscia col titolo la mette sul tavolo. Gli altri osservano le loro strisce e le immagini: chi ha la prima la mette sotto il titolo; chi ha la seconda la mette sotto la prima e così via fino alla ricostruzione del testo.”

31 “Il racconto in disordine”
Gli alunni dovranno riordinare su un cartellone i periodi rispettando l’ordine causale e temporale, e riconoscendo le emozioni rappresentate nelle varie strisce. Per farlo devono evidentemente capire i rapporti fra i vari periodi, quei rapporti logici che sono al di là delle singole parole o delle immagini. Esempio: Si mette a piangere forte. Il bambino non piange più. Si scotta una mano. Il bambino accende il fuoco. La mamma gli mette l’olio sulla scottatura. Gli alunni ricostruiscono: 1. Il bambino accende il fuoco. 2. Si scotta una mano. 3. Si mette a piangere forte. 4. La mamma gli mette l’olio sulla scottatura. 5. Il bambino non piange più.

32 Quelli che non capiscono vanno guidati con domande stimolo e incoraggiati.
L’alunno, in questo modo, intuisce che gli stessi eventi e gli stessi rapporti fra di essi possono essere resi in vari modi con il mezzo linguistico : ora mettendo in evidenza l’ordine logico nel tempo (prima fa questo, poi fa quello…ecc.; ora collegando alcuni fatti in modo da mettere in evidenza dei rapporti causali (fa questo perché ha fatto quello, ecc…) ; ora mettendo in evidenza alcuni rapporti temporali (fa questo mentre fa quello….); ora mettendo in evidenza rapporti causali e temporali insieme, ecc…Con questi esercizi l’alunno intuisce operativamente dei rapporti, impliciti o espliciti fra i vari momenti delle azioni.

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