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PubblicatoFilippa Rocco Modificato 8 anni fa
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«Gli economisti si assegnano un compito troppo agevole e troppo poco utile se, nei periodi di tempesta, riescono a dirci soltanto che una volta passato l’uragano l’oceano sarà di nuovo calmo» J.Maynard Keynes, «A Tract on Monetary Reform», 1923.
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DEFINIZIONE CONTABILITÀ
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Le variabili macroeconomiche produzione Occupazione/disoccupazione Prezzi/tasso di inflazione La macroeconomia studia il sistema economico nel suo complesso e le relazioni che intercorrono fra le grandezze aggregate: Il livello di produzione dell’intera economia ed il suo tasso di crescita Il livello dell’occupazione ed il tasso di disoccupazione Il livello generale dei prezzi ed il tasso di inflazione
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Definizione Macroeconomia La Macroeconomia descrive l’andamento delle principali variabili economiche (produzione, occupazione, inflazione) dalle quali discende il benessere e lo sviluppo di un paese fornendo la base conoscitiva per consentire agli organi di governo di controllare l’economia (Politica Economica)
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Caratteri della disciplina e scuole di pensiero Importanza delle circostanze reali e urgenza dei problemi da queste sollevati rispetto all’evoluzione delle idee. Natura conflittuale e politica del terreno su cui si sviluppa l’analisi macroeconomica. Nucleo centrale del dibattito: la giustificazione teorica della presenza dello Stato nell’economia e la definizione dei limiti alla sua estensione.
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crisi del 1929 Durata della crisi: dallo scoppio della bolla speculativa (1929) alla prima metà circa degli anni trenta. Estensione: dagli Stati Uniti ripercussioni della crisi in tutte le principali economie di mercato in Europa, Asia, America Latina, Australia e Canada. Dimensione: negli Stati Uniti, tra il 1929 e il 1933 aumento del tasso di disoccupazione dal 3,2% al 25%; diminuzione del PIL del 30%; riduzione dei prezzi al consumo del 25%.
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RISPOSTE New Deal americano Corporativismo fascista Dirigismo nazista Pianificazione sovietica
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Presupposti modello neoclassico Sistema economico perfettamente concorrenziale. Agenti rivolti alla massimizzazione della propria funzione obiettivo (consumatore/utilità, imprenditore/profitto). Perfetta flessibilità di prezzi e salari. Affermazione della Legge di J.B.Say (la produzione crea la propria domanda) e tasso di interesse come prezzo per uguagliare risparmio e investimento. Livello generale dei prezzi definito dalla quantità di moneta (Teoria quantitativa della moneta)
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Presupposti modello keynesiano Rovesciamento modello neoclassico attraverso: Rifiuto della Legge di Say e affermazione del principio della domanda effettiva. Inesistenza di un prezzo che rende uguale risparmio e investimento (il risparmio dipende dal reddito; l’investimento dipende dalle aspettative di profitto). Inefficacia della flessibilità di prezzi e salari. Ruolo della politica fiscale e monetaria (governo dell’economia).
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Anni cinquanta/sessanta: affermazione teoria Keynesiana e politiche economiche di controllo dell’economia attraverso l’uso della politica fiscale e monetaria. Dalla fine anni settanta ritorno alla visione neoclassica basata sull’efficacia del meccanismo concorrenziale.
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