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PubblicatoSusanna Fumagalli Modificato 8 anni fa
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ANALISIDELCASO APPALACHIAN COALS
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PERCHÈ APPALACHIAN COALS È UN ECCEZIONE AL TRUST?
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PERIODO ECONOMICO POLITICO
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E' in tale clima che maturò la sentenza Appalachian Coals vs US, che non condannava un accordo stipulato tra un vasto numero di produttori di carbone che non solo aveva lo scopo di ripartire la produzione tra le imprese aderenti, ma fissava anche un prezzo di riferimento, la più grave delle possibili violazioni del diritto antitrust; La decisione fu in seguito considerata come un’aberrazione indotta dalla Grande Depressione. L' ECCEZIONE
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CASO APPALACHIAN COALS VS. US (1933) Fu una delle rarissime eccezione alla proibizione per se della fissazione del prezzo. A causa di una continua riduzione della domanda di carbone, 137 produttori localizzati nella regione dei monti Appalachi formarono una società per praticare il miglior prezzo e per allocare la produzione tra i membri. La Corte Suprema di Giustizia ritenne non illegale questo accordo, al contrario era considerato una buona risposta alla crisi attraversata dal mercato in quel periodo.
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LA SENTENZA Appalachian Coals, Inc. v. United States, 288 U.S. 344 (1933) No. 504 Argued January 9, 10, 1933 Decided March 13, 1933 288 U.S. 344 APPEAL FROM THE DISTRICT COURT OF THE UNITED STATES FOR THE WESTERN DISTRICT OF VIRGINIA
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LA SENTENZA I produttori concorrenti di carbone bituminoso hanno costituito una società di agenzia esclusiva di vendita, con l'autorità di fissare i prezzi. Il settore era stato in grave pericolo a causa della sovrapressione, della riduzione dei consumi, l'acquisto organizzato e pratiche di marketing dannoso tra le aziende, quindi attraverso l' agenzia di vendita hanno cercato di sfuggire a quelle pratiche sleali, promuovendo la vendita di carbone in concorrenza leale, e vendendo così tutto il possibile. Anche se controllavano una quota consistente (73%) della produzione commerciale nella regione adiacente a quella dove estraevano il carbone, la maggior parte della loro produzione è stata commercializzata in un altra e altamente competitiva regione. In considerazione del vasto volume di carbone e altre realtà potenzialmente disponibili, le condizioni di produzione, e la facilità di trasporto, non vi era alcuna base per concludere che la concorrenza in qualsiasi luogo potrebbe essere pregiudizialmente colpita dal funzionamento del loro piano. Ha ritenuto che non vi è alcuna ragione per presentare un provvedimento ai sensi della legge Sherman.
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LA SENTENZA La legge non impedisce a coloro che sono impegnati in tale commercio di adottare misure ragionevoli per proteggerlo da pratiche dannose e distruttive e per promuovere la concorrenza su una base solida Lo scopo dello Sherman Act è quello di mantenere la libertà di commercio interstatale di interesse pubblico, le sue restrizioni non sono meccaniche o artificiali, ma devono essere interpretati dagli standard essenziali di ragionevolezza (essential facilities)
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VIOLAZIONE DELLO SHERMAN ACT OGGI :
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"MICROSOFT HA VIOLATO LO SHERMAN ACT" Quattro capi d'accusa contro il colosso di Gates: violazione della legge antitrust degli Stati Uniti WASHINGTON - Sono quattro i capi d'accusa contro Microsoft. Quattro violazioni della legge antitrust degli Stati Uniti, lo "Sherman Act". Queste le conclusioni del dipartimento della Giustizia Usa, che ha formalizzato oggi la sua posizione. Il gigante di Bill Gates, per mantenere il suo monopolio, ha dunque aggirato la legge quattro volte: integrando il suo browser "Internet Explorer" all'interno del sistema operativo Windows, usando il suo potere di mercato per mantenere illegalmente il monopolio, cercando di monopolizzare il mercato dei browser, imponendo accordi esclusivi agli Internet provider. Questa l'interpretazione che il governo ha tratto dalle conclusioni del giudice Thomas Jackson, che il mese scorso ha scritto che Microsoft aveva una posizione di monopolio. Il 17 gennaio sono attese le interpretazioni di Microsoft, ma il tono delle conclusioni del governo peserà certamente sui colloqui tra Microsoft e il dipartimento di Giustizia in corso a Chicago. Se Microsoft ritenesse che il governo ha calcato la mano, potrebbe assumere una posizione aggressiva oppure scegliere una strategia difensiva che porti la causa fino al giudizio d'Appello, hanno dichiarato alcuni esperti a "News.com". Nelle trattative, condotte dal giudice mediatore Richard Poster, secondo quanto ha scritto ieri il "Wall Street Journal", sembra prendere corpo l'ipotesi di una profonda ristrutturazione della società: Microsoft potrebbe essere smembrata in diverse unità indipendenti, una per i sistemi opertaivi, una per il software applicativo e una per le attività legate a Internet. (7 dicembre 1999) La Repubblica
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