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La scuola siciliana Classe III B Prof. Giovanni Godio.

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Presentazione sul tema: "La scuola siciliana Classe III B Prof. Giovanni Godio."— Transcript della presentazione:

1 La scuola siciliana Classe III B Prof. Giovanni Godio

2 La società cortese e i suoi valori
INTRODUZIONE La società cortese e i suoi valori L’amor cortese è una concezione che appare, per la prima volta, nel corso del XII secolo nella poesia dei trovatori provenzali Ma si diffonde in Nord Italia Letteratura franco-veneta (dopo la crociata contro gli albigesi ) Nel Sud Italia  Sicilia di Federico II

3 Il codice dell’amor cortese
Elementi caratteristici: La donna è vista dall’amante come sublime e irraggiungibile (teoria dell’amore mistico) Il cavaliere si pone in atteggiamento di servizio nei confronti della donna: la donna è come il signore (chiamata anche con un termine maschile, midons = ‘mio signore’), alla quale il vassallo (l’amante) deve obbedienza e fedeltà assoluta.

4 L’amante non chiede nulla in cambio alla sua amata: è un amore totalmente inappagato e inappagabile. L’amore impossibile genera sofferenza Di contro, l’amore rende gentile l’amante, lo nobilita. L’amore si identifica con cortesia: solo chi è cortese (=nobile d’animo) può amare finemente (fin amor)

5 Si tratta di un amore adultero (spesso la donna amata è la donna del signore)
L’amore è inteso come passione esclusiva, totale: nasce un vero e proprio culto dell’amore, con regole e rituali precisi dettati dal contesto sociale in cui questo amore si inserisce (società di cavalieri)

6 Un’interpretazione ‘politica’
p. 30: «Vi è stata un’interpretazione politica: l’amor cortese non sarebbe che la trascrizione metaforica, nel rapporto amoroso con la donna, del rapporto che lega vassallo e signore. Infatti la servitù d’amore, l’omaggio, la sottomissione dell’amante ricalcano da vicino le forme dei rapporti feudali di vassallaggio»

7 Federico II e la scuola siciliana
Federico II riunisce attorno a sé una ‘corte’: i funzionari del sovrano (notai come Jacopo da Lentini, cancellieri e segretari come Pier delle Vigne) sono anche poeti. Federico stesso è un poeta (anche se non di grande valore) e scrittore latino (suo è il trattato sulla caccia De arte venandi cum avibus [= l’arte di cacciare con il falcone]).

8 Jacopo da Lentini Per antonomasia: Il notaio Trasmette in Italia, tramite le sue poesie, le tematiche d’amore della letteratura provenzale. Inventore del sonetto: Componimento poetico in endecasillabi formato da 2 quartine e 2 terzine

9 Nella scuola siciliana non trovano spazio componimenti di carattere politico (ad es. il serventese)
Perché? Perché nella società cavalleresca i trovatori vivevano al servizio di un signore (a volte gli stessi signori erano poeti), ma non vi era una vera e propria corte. Con Federico II, i poeti si trovano a vivere a stretto contatto con il sovrano, condividendo da vicino la sua gestione del potere, svolgendo incarichi di natura politica e amministrativa. Non era conveniente, per un poeta della corte di Federico II, parlare male di lui, fare poesie ‘politiche’ ! Si rischiava la vita!

10 La lirica provenzale e siciliana a confronto
La poesia provenzale era poesia per musica Tra le tematiche poetiche vi era anche quella politica La poesia siciliana è poesia per la lettura La tematica centrale della scuola siciliana è l’amore, indagato nella sua fenomenologia, e privato delle sue componenti storiche e sociali


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