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Fattori che influenzano la rievocazione di parole

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Presentazione sul tema: "Fattori che influenzano la rievocazione di parole"— Transcript della presentazione:

1 Fattori che influenzano la rievocazione di parole
Dott.ssa Paola Villari Studenti Logopedia (III anno): Vincenzo Nolano Amalia Ferrandino Concetta Ventresca Michela Del Prete A.A. 2014/2015 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di Laurea in Logopedia

2 Che cos’è memoria? S'intende per "memoria" la capacità di conservare informazioni,ovvero quella funzione psichica mentale volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo sotto forma di ricordo,di informazioni apprese durante l’esperienza o per via sensoriale.

3 Vi sono vari tipi di Memoria:

4 Memoria Fotografica Visiva
Tendenza a conservare le impressioni visive (parole, linee, forme, colori, fisionomia di una persona incontrata una sola volta, ecc).

5 Memoria Uditiva Tendenza a ritenere le impressioni sonore (ad es. il timbro della voce piuttosto che la fisionomia, il suono della parole più chiaramente delle immagini visive, ecc..)

6 Memoria Motoria Tendenza a conservare le impressioni di movimento, tanto da non poter rappresentare un movimento senza riprodurlo interiormente.

7 Nelle rappresentazioni degli oggetti prevale il tipo visivo, mentre nella rappresentazione delle parole prevale il tipo uditivo-motorio, in quanto le parole vengono di regola apprese associando le immagini uditive alle immagini dei movimenti di articolazione fonetica. 3333

8 Il processo mnemonico, di regola, lo si suddivide in tre fasi successive:
·acquisizione (fissazione)di determinate informazioni. ·conservazione: (ritenzione) delle stesse informazioni acquisite, ma col rischio di sottoporle a modifiche qualitative o quantitative (i cd. "errori"); inoltre ciò che è stato acquisito può anche essere perduto o dimenticato ("oblio"). ·ricordo (rievocazione) di quanto è stato conservato

9 Memoria Primaria (o a breve termine):
Consiste nella conservazione immediata di contenuti percettivi (soprattutto stimoli acustici e/o visivi) che permangono a livello di consapevolezza per pochi secondi. La memoria primaria è utilissima nella lettura delle parole, per superare i brevissimi intervalli che si intercalano fra una parola e l'altra.

10 MBT come memoria di lavoro
Baddeley riconcettualizza la MBT non più come una struttura statica ma in termini di Memoria di lavoro (working memory) = sistema deputato al mantenimento e elaborazione temporanea dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi. il “ loop fono-articolatorio” o “magazzino fonologico a breve termine”, magazzino a capacità limitata che consente di immagazzinare per un breve periodo di tempo alcune informazioni fonologiche (sillabe, parole, cifre, etc.); il "taccuino visuo-spaziale", magazzino a capacità limitata che consente di immagazzinare per un breve periodo di tempo alcune informazioni visive (ad esempio, immagini) e spaziali (ad esempio, la sequenza spaziale con cui l'esaminatore tocca in successione alcuni oggetti posti di fronte al soggetto); Il " Sistema Esecutivo Centrale", che riceve informazioni sia dal "magazzino fonologico a breve termine" sia dal "taccuino visuospaziale“ ed ha un ruolo d’integrazione delle varie informazioni e di supervisione.

11 Modello multicomponeziale di memoria Vallar et al. (1987)
Stimolo uditivo-verbale Stimolo visivo Analisi fonologica Analisi visiva Magazzino fonologico a breve termine Magazzino visivo a breve termine Ricodificazione fonologica Ripasso articolatorio

12 Memoria secondaria (o a lungo termine)
Questa memoria è caratterizzata da una conservazione permanente nel tempo di moltissime informazioni (memoria a capacità tendenzialmente illimitata). Essa consente di conservare e rievocare contenuti che vanno anche aldilà della consapevolezza.

13 MLT MLT Memoria implicita (recall non consapevole)
Memoria esplicita o dichiarativa (recall consapevole) Memoria semantica (conoscenza fatti generali, concetti) Memoria episodica (eventi pubblici e personali) Memoria implicita (recall non consapevole) Memoria procedurale (azioni e procedure apprese)

14 Che cos’è l’Oblio?

15 "Oblio” vuol dire incapacità totale o parziale a ricordare ciò che si è appreso

16 Da cosa dipende questo fenomeno?

17 Diverse risposte sono state date.
Teoria del decadimento, secondo cui gli eventi molto lontani nel tempo vengono ricordati con difficoltà o dimenticati. Teoria del disuso, secondo cui se un ricordo viene rievocato spesso non si cancella, mentre se non lo è mai, a poco a poco va perduto.

18 Teoria dell'interferenza È quella più convincente
Teoria dell'interferenza È quella più convincente. Si suddivide in tre parti: Interferenza pro-attiva: s'intende il fatto che i ricordi più remoti interferiscono (inibiscono) con quelli più recenti. Interferenza retro-attiva: s'intende il fatto che i ricordi recenti interferiscono con quelli passati. Interferenza da rimozione. È il fenomeno mediante il quale si dimenticano i ricordi che sono fonte di disagio o di ansia. Non si tratta di una perdita totale della memoria, ma piuttosto del fatto che si è incapaci di rievocare il contenuto del ricordo, cioè di farlo emergere a livello conscio.

19 L'oblio come "economia mentale"
Oltre a ciò si può aggiungere che l'oblio, di per sé, non è un fenomeno negativo, in quanto, senza la possibilità di dimenticare, svanirebbe la capacità di nuove acquisizioni.

20 Che cos’è l'amnesia. Consiste nell'incapacità di ricordare determinati eventi (anche azioni, pensieri, conoscenze, ecc.) in seguito ad un trauma psichico o fisico (soprattutto trauma cranico). ????

21 La memoria non è la stessa cosa dell'apprendimento
La memoria non è la stessa cosa dell'apprendimento. Quest'ultimo presuppone la capacità di conservare una precedente esperienza e indica la capacità di modificare un comportamento in rapporto a quanto si è appreso.

22 Fattori relativi alla pratica o all'esercizio
Fattori relativi alla pratica o all'esercizio. Vi sono, in questo campo, varie tecniche operative per la memorizzazione:

23 il superapprendimento cioè quando un determinato materiale viene ripetuto di continuo, a intervalli di tempo crescenti, finché non viene completamente e definitivamente fissato. l'esercizio concentrato (è una variante del superapprendimento): la differenza sta negli intervalli di tempo. l'esercizio frazionato (qui le prove di apprendimento sono intervallate con delle fasi di riposo). La memorizzazione si ottiene più facilmente che non con l'esercizio concentrato. l'apprendimento globale (consiste nel memorizzare un materiale nella sua totalità in ogni prova effettuata: ad es. di una poesia di quattro strofe si ripetono ogni volta tutte e quattro le strofe).

24 l'apprendimento parziale consiste nel memorizzare un materiale suddividendolo in tante parti da apprendere isolatamente ad ogni prova. l'apprendimento incidentale (che si verifica quando memorizziamo senza averne l'intenzione, purché ci sia l'abitudine all'apprendimento volontario.

25 Organizzazione del materiale memorizzato.
La nostra memoria è organizzata secondo sistemi di codificazione multipla. Questi sistemi possono essere:

26 : · secondo il tempo (il materiale viene memorizzato seguendo l'ordine temporale in cui è stato acquisito e fissato: ad es. quando si deve raccontare la trama di un film); · secondo le categorie di appartenenza (il materiale viene memorizzato utilizzando un determinato ordine logico: ad es. i sistemi di archiviazione e catalogazione di dati, libri, medicine, ecc.); · secondo le associazioni contigue (ad es. le parole aereo-guerra vengono percepiti insieme, se una nazione è in guerra, anche se non appartengono alla stessa categoria); · secondo la suddivisione per gruppi (ad es. il numero telefonico viene ricordato, in genere, dividendo le cifre per gruppi); · secondo un ritmo (ad es. si può praticare l'insegnamento di certi contenuti accompagnandolo da brani musicali); · secondo un riferimento spaziale (ad es. i nomi delle persone con cui si è mangiato al ristorante possono essere ricordati risalendo alla distribuzione dei loro posti a tavola).

27 Che cos’è il ricordo? In questa fase il soggetto recupera quanto appreso e conservato, allo scopo di riprodurre la situazione presentata al momento dell'apprendimento. È proprio in questa fase che vengono alla luce quelle modifiche operate nei riguardi del materiale appreso e conservato. Se i ricordi affiorano da sé, abbiamo la riproduzione spontanea (automatica); se emergono con l'aiuto della volontà, il ricordo è intenzionale. Una volta giunti a consapevolezza, i ricordi spontanei o volontari si strutturano in nuove associazioni.

28 Come può essere studiata la memoria?

29 La memoria può essere studiata sperimentalmente, utilizzando la "presentazione seriale" (cioè in serie) di certi elementi (figure, colori, numeri, oggetti, ecc.). Questa tecnica può essere di due tipi: · successiva, nel senso che gli elementi che compongono la serie vengono esposti una alla volta, a intervalli regolari, chiedendo al soggetto di riprodurli. · per anticipazione, nel senso che si chiede al soggetto, dopo che ha già visto tutti gli elementi, di anticipare sempre l'elemento successivo, partendo dal primo. Queste tecniche risultano essere le più elementari.

30 Le quattro fondamentali sono:
· Rievocazione libera (ad es. ripetere una lista di 10 parole senza seguire l'ordine in cui sono state lette); · Rievocazione ordinata (ripetere una lista di 10 parole seguendo l'ordine in cui sono state presentate); · Riapprendimento (dopo aver appreso una lista di 10 parole, si lascia trascorrere del tempo, poi lo psicologo verifica quante volte il soggetto deve riascoltare la stessa lista per poterla ripetere correttamente); · Riconoscimento (dopo aver appreso una lista di 10 parole, si lascia trascorrere del tempo, poi lo psicologo inserisce queste parole in un'altra lista di 40 parole, chiedendo al soggetto di riconoscerle). I tempi tra una prova e l'altra di queste quattro tecniche possono andare da un minimo di 2-3 minuti ad un massimo di 48 ore.

31 Gli esperimenti hanno sempre dimostrato che il metodo del riconoscimento fornisce il più alto livello di prestazione; quello della ripetizione ordinata il più basso.

32 LO STUDIO DI EBBINGHAUS
Lo studioso progettò i suoi esperimenti in maniera che in nessun modo il ricordo potesse basarsi sul significato delle parole impiegate, ed utilizzò quindi delle sillabe senza senso (logotomi) composte da diverse combinazioni di consonante- vocale-consonante che andavano memorizzate dai soggetti. Lo stesso autore si sottopose alle prove da lui elaborate.

33 LO STUDIO DI EBBINGHAUS
Ebbinghaus in base ai suoi studi, dedusse che nella teoria del riapprendimento una lista di sillabe appresa precedentemente e poi dimenticata può essere riappresa in un tempo minore. ciò sta a significare che qualcosa nella mente dei soggetti rimane. Nella teoria del sovrapprendimento, dopo aver verificato che vi è un risparmio di tempo nel riapprendere una lista di sillabe già memorizzata, si può anche constatare che oltre un certo limite non è più possibile ridurre il tempo ed il numero delle ripetizioni, poiché si arriva ad una soglia di saturazione oltre la quale non è possibile andare.

34 LA CRITICA DI BARTLETT Bartlett criticò il lavoro di Ebbinghaus, in quanto riteneva che per studiare la memoria umana fosse più utile e proficuo adoperare termini significativi, piutosto che sillabe senza senso. Bartlett condusse dunque i suoi esperimenti facendo memorizzare ai soggetti brani dotati di senso, e notò come le persone tendevano a riorganizzare gli elementi presentati loro in modo da renderli più familiari.

35 LA CRITICA DI BARTLETT Questo portò a postulare l’esistenza di schemi mentali volti a organizzare in maniera efficace ricordi e conoscenze e volti a facilitare e guidare la rievocazione del materiale memorizzato. In genere gli esperimenti riguardanti la memoria umana sono stati condotti sulle rievocazioni, sul riconoscimento e sul riapprendimento.

36 Compiti per studiare la memoria: rievocazione e riconoscimento
2 classi di compiti: rievocazione LIBERA: senza cue; il soggetto è libero di ricordare il materiale nell’ordine che vuole. SERIALE: il soggetto deve ricordare l’items rispettando l’ordine di presentazione del materiale usato. GUIDATA: uso di cue di natura semantica, fonemica ecc… in genere va meglio della rievocazione libera. riconoscimento (a scelta multipla o sì/no). più facile della rievocazione guidata:  maggiore sostegno del contesto di recupero.

37 Rievocazione La rievocazione di items (es: parole, immagini, sequenze) ci consente dunque di studiare e valutare il funzionamento mnestico sia relativamente ai processi (codifica, mantenimento e recupero), che ai sistemi in esso coinvolti (MBT, funzionamento della memoria di lavoro, integrità del loop fono-articolatorio e del taccuino visuo-spaziale, efficienza del sistema esecutivo centrale e MLT).

38 FATTORI CODIFICA  fattori che aiutano a migliorare la codifica facilitano la rievocazione Fattori connessi al soggetto: Motivazione, Grado di Attenzione ed Interesse, Attivazione emozionale, Età. Fattori relativi al materiale da memorizzare: Novità, Organizzazione e Categorie preesistenti. Magazzino fonologico Gli stimoli fonologicamente simili vengono immagazzinati “vicini”, per cui si verifica l’effetto della somiglianza fonologica (Migliore rievocazione se gli stimoli sono fonologicamente diversi: barca – libro, rispetto a quelli simili: pane-cane)

39 FATTORI Loop fono articolatorio: Il suo funzionamento serve per impedire il decadimento della traccia mnestica, per circa 30 sec. Il ciclo di reiterazione impiega circa 2 secondi per compiere un ripasso, per cui la quantità di materiale che può essere reiterato non deve superare la lunghezza temporale di 2 sec. È sensibile all’effetto Lunghezza, per cui le parole corte sono rievocate meglio di quelle lunghe (cane, sole, lago vs banana, telefono, pianoforte)

40 FATTORI MEMORIA SEMANTICA  la cui influenza sulla memoria fonologica viene ad essere espressa mediante il ruolo svolto dalla Frequenza d’uso (Alta vs Bassa Frequenza) delle parole, che attesta come generalmente le parole ad alta frequenza d’uso siano rievocate più facilmente rispetto a quelle a bassa frequenza.

41 FATTORI Interferenzaeffetto di compiti di interferenza in prove di span, noto anche come paradigma di Brown-Petersen Gli span di memoria vengono dimenticati se il soggetto viene impegnato in compiti interferenti. Dopo aver detto al soggetto una serie di cifre (es ; ; etc.) si fa eseguire un compito aritmetico di conta all’indietro di 3 in 3 (ad es ) per alcuni secondi, e quindi si chiede di ripetere le cifre memorizzate. Il compito di interferenza impedisce il consolidamento dell’informazione (la ripetizione tra sé e sé). L’assenza di ripasso impedisce l’accesso alla MLT.

42 FATTORI Effetto di posizione seriale le parole che occupano rispettivamente le prime posizioni (effetto primacy) e le ultime (effetto recency) in una lista vengono rievocate più facilmente dal soggetto.

43 FATTORI Interferenza  nella rievocazione libera immediata
La traccia mnesica decade selettivamente nelle componenti di breve o di lungo termine se altri fattori interferiscono sulla rievocazione. a) Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole al ritmo di una parola al secondo dopo di che si valutano il numero di parole ricordate in relazione alla posizione nella lista. La prestazione del soggetto sarà migliore per le prime 2-3 posizioni. Questo fenomeno è noto come effetto di prima posizione (o primary effect). Per le parole al centro della lista vi è uno scadimento della prestazione. La prestazione del soggetto, inoltre, migliora progressivamente dalla quint’ultima posizione in poi. Lo stimolo finale è quello che viene ricordato in maniera ottimale. Questo fenomeno è noto come effetto eventi recenti (o recency effect).

44 FATTORI b) Effetto di un compito di interferenza: Si leggono al soggetto delle liste di 15 parole. Dopo aver terminato la somministrazione per un tempo di 15 secondi si fa eseguire al soggetto un compito di interferenza. Non modificazioni del ricordo degli stimoli iniziali della lista (presenza di effetto primacy); Immodificato ricordo delle parole poste nella parte centrale della lista. Scomparsa dell’effetto recency. La spiegazione è la seguente: il soggetto è in grado di operare un ripasso per le prime parole della lista in quanto sono pronunciate prima del compito di interferenza. Per cui le prime parole della lista sono espressione della MLT. il soggetto non è in grado di operare un ripasso per le ultime parole della lista in quanto vengono pronunciate poco prima del compito di interferenza che impedisce il ripasso e quindi l’accesso per le ultime parole della lista alla MLT. Per cui le ultime parole della lista sono espressione della MBT.

45 MNEMOTECNICHE Mnemotecniche: strategie che facilitano la rievocazione Categorizzazione: gli items vengono categorizzati in base ad uno specifico criterio (categorizzazione semantica, fonologica ecc..) Metodo della parola chiave: si avvale del vantaggio derivante da immagini interattive (es: rain in inglese, rana sotto la pioggia) Uso di acronimi Uso di rime e ritmi: es: cane- pane, 30 giorni a novembre… Inserimento delle parole all’interno di una storia Tecnica dei loci: associazione degli item con luoghi familiari della nostra memoria (in particolare per i discorsi). chunking: gli items si ricordano meglio se in blocchi della stessa categoria; anche per quelli che apparentemente non hanno nulla in comune (Tulving, organizzazione soggettiva).

46 Riconoscimento E’ più facile riconoscere le parole in associazione con immagini mentali? Paivio: Teoria del doppio codice  secondo la teoria del dual coding, esistono due sistemi di codifica dell'informazione nettamente distinti: uno specializzato nell'elaborazione di oggetti o eventi non verbali, l'altro specializzato nell'aspetto verbale. Le unità di cui è composto il sistema verbale sono definite logogens (logogeni) e contengono informazioni di cui il soggetto si serve per esprimere parole in modo sequenziale. Invece, le unità che costituiscono il sistema non verbale sono definite imagens (immageni) che contengono informazioni per generare le immagini mentali. L'informazione presente in uno dei due sistemi di codifica può attivare un processo nell'altro sistema, attraverso le connessioni referenziali; più in particolare, la descrizione verbale di un oggetto può generare un'immagine mentale e, viceversa, un'immagine può condurre ad una descrizione verbale.

47 Rievocazione ed immagini mentali
Ipotesi della ridondanza dei codici: ricordo favorito se codifica attraverso entrambi i codici. Dati: parole concrete ricordate meglio delle astratte. Ipotesi della superiorità del codice per immagini. Dati: ricordo favorito più con visualizzazione dell’oggetto che ripetizione della parola. Es. prosa letta: ricordo migliore se dopo immagini mentali anziché sintesi mentale.

48 Evidenze neurali: Binder, Westbury, McKiernan, Possing & Medler (2005).
fMRI, compito di decisione lessicale con parole concrete (leaf, pigeon), astratte (dogma, hybrid) e non parole (grak, rulam). Tempi di risposta (RTs): vantaggio delle parole concrete (attivazione bilaterale) sulle astratte e delle astratte sulle non parole.


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