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L’APPRENDIMENTO.

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Presentazione sul tema: "L’APPRENDIMENTO."— Transcript della presentazione:

1 L’APPRENDIMENTO

2 Una definizione È una modifica del comportamento relativamente stabile che si verifica a seguito di una situazione specifica sperimentata ripetutamente. Due classi di teorie dell’apprendimento: - teorie associazioniste - teorie cognitive

3 Teorie associazioniste
Teorie cognitive Comportamentismo Gestalt, teoria piagetiana, psicologia cognitivista Associazione tra stimolo e risposta Processo di elaborazione intelligente degli stimoli Soggetto passivo: ciò che il soggetto impara è copia dell’esperienza Apprendimento: acquisizione di abitudini e capacità di fare qualcosa. Esso si esprime nel comportamento manifesto. Soggetto attivo: utilizzazione di molte funzioni cognitive per l’elaborazione di nuovi stimoli e della conoscenza personale Apprendimento: acquisizione di conoscenze esplicite e implicite, di procedure e di abitudini. Non si esprime solo in comportamenti manifesti.

4 Il condizionamento classico
Pavlov - Premio Nobel per la medicina nel 1904. Le risposte (i comportamenti) vengono apprese in associazione agli stimoli. Quali risposte? Le risposte fisiologiche di tipo riflesso, i comportamenti automatici, le emozioni. Apprendimento come emissione di risposte riflesse a stimoli condizionati (stimoli che in situazioni normali non susciterebbero alcuna risposta di quel genere). Lo stimolo condizionato deve essere ripetutamente associato alla risposta fisiologica di tipo riflesso perché si crei una risposta condizionata.

5 Ivan Petrovic Pavlov (1949-1936)

6 Foto di gruppo

7 La secrezione psichica
Campanello = stimolo neutro (SN) Cibo = stimolo incondizionato (SI) Salivazione = risposta incondizionata (RI) Associazione tra suono del campanello e cibo Suono del campanello + Presentazione del cibo Salivazione

8 Dopo ripetute associazioni tra il suono del campanello e la presentazione del cibo, il cane emette una risposta di salivazione al solo suono del campanello Salivazione (Risposta condizionata o riflesso condizionato) Suono del campanello (Stimolo condizionato)

9 Apparato

10 La risposta condizionata
Il periodo di acquisizione della risposta condizionata Lo stimolo condizionato deve essere presentato prima dello stimolo incondizionato. [Il rumore delle stoviglie mentre si apparecchia la tavola fa venire l’acquolina in bocca. Ovvero: stiamo per mangiare!)] Estinzione e recupero spontaneo - Il riapprendimento della risposta condizionata, con risparmio di numero di prove.

11 Variabili in gioco nel condizionamento classico
Intensità degli stimoli (incondizionato e condizionato) Intervallo di tempo tra stimolo condizionato e stimolo incondizionato (< 2 sec.) Frequenza degli accoppiamenti tra gli stimoli (ripetizione delle associazioni).

12

13 Il condizionamento avversativo
Impiego di stimoli incondizionati avversativi Associazione tra stimolo neutro e stimolo negativo (aversive stimulus). Peculiarità del condizionamento avversativo: maggiore velocità del condizionamento. Intervallo di tempo nella presentazione dello SC e dello SI può essere più esteso. Valore adattivo del condizionamento avversativo.

14 Condizionamento di ordine superiore
Lo stimolo condizionato “campanello” veniva fatto precedere da uno stimolo neutro “luce” (stimolo di secondo ordine) e non veniva presentato lo stimolo incondizionato (cibo). Il cane salivava anche alla comparsa della luce. L’aggiunta di un terzo stimolo (stimolo di terzo ordine), ad esempio, una carezza dello sperimentatore produceva la salivazione grazie alla ripetuta associazione carezza-luce, anche in assenza di campanello e cibo.

15 Generalizzazione e discriminazione
Generalizzazione = Processo automatico: le risposte condizionate vengono estese a tutta la gamma degli stimoli prossimi allo stimolo condizionato. Discriminazione = Inibizione della generalizzazione automatica. Condizionamento discriminativo = presentare SC seguito da SI, ma anche stimoli simili a SC non seguiti da SI, così che il soggetto impari che solo SC è rinforzato e non generalizzi a stimoli simili.

16 Popolarità

17 John B. Watson ( )

18 Studi sull’uomo Il caso del piccolo Albert (Watson & Rayner, 1920)
La risposta emotiva condizionata. Un esempio di condizionamento classico avversativo

19 La ricerca di Diven (1936) Inizialmente alla parola STALLA era stata associata una scossa elettrica. I soggetti erano stati quindi condizionati ad aumentare la risposta psicogalvanica ogni volta che appariva la parola STALLA in una lista di parole. Per effetto della generalizzazione i soggetti emettevano la risposta condizionata anche se appariva una parola semanticamente associata al termine STALLA, come MUCCA.

20 Gli studi di Hovland (1937) Condizionamento della risposta psicogalvanica. La somministrazione di uno shock elettrico (SI) determina un incremento della risposta psicogalvanica (RI). un suono (inizialmente SN) viene associato alla somministrazione della scossa. Dopo numerose associazioni [scossa-suono], il suono (SC) produce la stessa risposta (RC) dello shock elettrico.

21 Il condizionamento operante
Le risposte strumentali consentono di acquisire abilità nuove atte al raggiungimento di uno scopo e impongono una interazione attiva e funzionale con l’ambiente. Le risposte strumentali furono definite da Skinner “risposte operanti”, in quanto operano sul mondo per ottenere degli effetti. Il condizionamento operante è la procedura necessaria ad apprendere risposte operanti, cioè comportamenti finalizzati a uno scopo.

22 I precursori Edward Lee Thorndike ( ) e l’apprendimento per prove ed errori (o per selezione e connessione) Esperimenti su gatti deprivati di cibo in una gabbia-problema.

23 Una versione modificata del box

24 Il gatto in gabbia Soluzione casuale  uscita (cibo)  reinserimento nella gabbia. Dopo prove il gatto riusciva a trovare velocemente la soluzione ed a raggiungere il cibo.

25 Apprendere per prove ed errori
Apprendimento per prove ed errori: procedere a caso fino al raggiungimento dello scopo (ad esempio, procurarsi del cibo). Non c’è un “intervento intelligente” da parte del soggetto nel trovare la soluzione.

26 La legge dell’effetto Le azioni che producono effetti soddisfacenti hanno più probabilità di essere ripetute quando si presenti la stessa situazione e quindi di essere apprese Quelle azioni che producono effetti spiacevoli o sono prive di effetti hanno sempre meno probabilità di essere ripetute e quindi apprese.

27 La motivazione Il successo che discende da un comportamento agisce come un premio (o rinforzo) per l’azione compiuta. La ripetizione dell’azione causa il rafforzamento dell’apprendimento. Il successo agisce da rinforzo, l’insuccesso come punizione. Il premio ha maggiore forza della punizione.

28 La legge dell’esercizio
La legge dell’esercizio (corollario della legge dell’effetto): anche l’apprendimento per prove ed errori è sensibile alla ripetizione ed al consolidamento dell’apprendimento. Per Thorndike la generalizzazione è irradiazione dell’effetto.


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