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TEORIE, PROCESSI, MECCANISMI

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Presentazione sul tema: "TEORIE, PROCESSI, MECCANISMI"— Transcript della presentazione:

1 TEORIE, PROCESSI, MECCANISMI
APPRENDIMENTO TEORIE, PROCESSI, MECCANISMI I processi di apprendimento sono stati studiati riferendosi a due impostazioni, la prima di stampo associazionista, la seconda costruttivista.

2 Sembra interessante, comunque, fermarsi a riflettere
su quali siano i meccanismi e i processi che si possono mettere in moto nel corso della formazione, vale dire a quali processi di apprendimento sia possibile riferirsi. Al riguardo, citiamo Lorenz (1974) e il libro L’altra Faccia dello Specchio

3 L’adattamento è la modificazione degli esseri viventi
provocata dal processo di selezione: gli organismi adatti sopravvivono, gli altri soccombono. Per Lorenz (1974) l’adattamento è essenzialmente Acquisizione del Sapere Alla base vi è la rilevanza attribuita la concetto di informazione

4 La materia vivente ha necessità di sottrarre energia
all’ambiente La PRIMA REAZIONE ACCOPPIATA POSITIVA Stabilisce che quanto più si dimostra la capacità di sottrarre energia, tanto più questo porterà all’accaparramento di energia e quindi all’aumento della stessa capacità.

5 La SECONDA REAZIONE ACCOPPIATA POSITIVA
stabilisce che quanto più si hanno informazioni sull’ambiente tanto più si riesce a sottrarre energie in quanto si scoprono nuove fonti di energia, e la maggiore energia permette di ottenere Informazioni su altre fonti e così via

6 Il genoma ha prodotto delle mutazioni che
rendono gli organismi adatti all’ambiente, ma non si possono prevedere tutte le variazioni. Vi sono quindi dei meccanismi per l’acquisizione di informazioni a breve termine, da utilizzare subito, senza influire sul genoma

7 L’omeostasi. Ristabilisce un equlibrio chimico tra
l’individuo e l’ambiente L’eccitabilità. Si produce una risposta (secrezione, movimento) in conseguenza delle mutazioni ambientali. La reazione ameboide. Reazione alla composizione Chimica dell’ambiente che provoca un Comportamento di allontanamento

8 La cinesi. Mutazione della motilità a seconda che
le condizioni ambientali siano favorevoli o sfavorevoli (lente nel primo caso, veloci nel secondo. La reazione fobica. Attuazione di un movimeno indiscriminato in presenza di condizioni avverse. La reazione topica. Con due recettori bilaterali si cercano condizioni favorevoli equivalenti su di essi per poi mettere in atto un movimento di avvicinamento.

9 Il meccanismo scatenante innato. Un filtraggio degli
stimoli ambientali che permette di rilevare solo quelli utili alla sopravvivenza. L’atto pulsionale specifico. E’ una catena lineare di processi che parte da un meccanismo scatenante e mette in atto una serie i movimenti coordinati ereditati

10 Lorenz evidenzia anche delle modificazioni
teleonomiche del comportamento, e cioè modificazioni guidate da scopi. Si tratta di modificazioni dovute al fatto che nel genoma vi sono dei “programmi aperti” programmi che una volta legittimati dalle condizioni ambientali non possono essere dismessi.

11 La facilitazione attraverso l’esercizio. Il
miglioramento di alcune abilità che però poi non possono più essere alterate. La sensitivizzazione. L’abbassamento del valore di soglia degli stimoli chiave, in conseguenza dello scatenamento ripetuto di una certa reazione. L’abituazione. L’innalzamento del valore alla loro presentazione ripetuta.

12 L’abitudine. Un stimolo chiave che, presentato
sempre in connessione con stimoli neutri, in assenza degli stimoli neutri non produce più la reazione. La reazione di evitamento di origine traumatica. Una sola prova è sufficiente a legare in maniera indissolubile uno stimolo con la risposta. L’imprinting. La fissazione irreversibile di una reazione in conseguenza ad uno stimolo, determinata dal momento di presentazione dello stimolo.

13 Nel considerare modalità di apprendimento che
non sono strutturate come programmi aperti occorre considerare l’apprendimento condizionato dal successo Alle catene lineari si aggiunge un messaggio di ritorno che fa reagire il successo ottenuto dal comportamento sul comportamento stesso, così modificandolo

14 In questa linea si è da sempre mosso
l’associazionismo, antichisima corrente filosofica che considera l’apprendimento come la capacità dell’individuo di stabilire delle connessioni tra eventi La Riflessologia Russa ha stabilito le modalità di acquisizione delle informazioni basate su procedure di Condizionamento Classico

15 Pavlov è lo studioso che ha proposto la teoria del condizionamento classico.

16 prima del condizionamento
Stimolo neutro Nessuna risposta Riflesso incondizionato Stimolo incondizionato Risposta incondizionata durante il condizionamento Stimolo neutro Stimolo incondizionato Risposta incondizionata dopo il condizionamento Stimolo condizionato Risposta condizionata Riflesso condizionato

17 I concetti fondamentali sono:
La fase di acquisizione Il rinforzo tramite associazione L’estinzione Il recupero spontaneo (il riflesso condizionato non è perso, ma inibito)

18 Il condizionamento di secondo livello si verifica
quando uno stimolo condizionato acquisisce la capacità di uno stimolo incondizionato. Questo può sussistere solo se vi sono altre prove Nell’ambito delle quali SC è ancora associato a SI

19 La generalizzazione è quel fenomeno che stabilisce
SC in addestramento Ampiezza risposta La generalizzazione è quel fenomeno che stabilisce che stimoli tanto più simili allo SC tanto più riescono evocare la stessa risposta. Il fenomeno opposto è quello della discriminazione Ottenuto tramite porcedure di rinforzo differenziale

20 Tramite procedure di condizionamento classico
si possono condizionare delle reazioni emotive: diversi esperimenti hanno dimostrato come sia possibile condizionare la paura. Altri hanno dimostrato come tramite procedure di desensibilizzazione sia possibile far passare paure verso particolari oggetti o eventi.

21 Particolarmente rilevanti gli studi sulle reazioni
ai farmaci. Gli stimoli che si accompagnano costantemente ad una sostanza attiva possono produrre le stesse reazioni. Si verifica anche il caso che provochino le reazioni opposte. Il farmaco produce due effetti: quello diretto e quello riflesso di contrasto. Questo secondo effetto è condizionato in presenza di stimoli condizionati, non in presenza del farmaco. L’esposizione agli stimoli condizionati, quindi, provoca un’aumento delle condizioni fisiologiche che giustificano l’assunzione del farmaco

22 Il primo grande esponente del comportamentismo è Thorndike che riferendosi a sperimentazioni con animali studiò l’apprendimento per prove ed errori e propose la “legge dell’effetto”.

23 Un altro studioso, Skinner, è storicamente il principale esponente del comportamentismo.
A lui si deve la concezione della Skinner-Box alla base della formulazione del “condizionamento operante”.

24 Gli esperimenti di Tolman portarono alla considerazione di un paradigma S-O-R

25 Diversamente i gestaltisti hanno proposto una concettualizzazione dell’apprendimento basata
su un’ipotesi di ristrutturazione del campo cognitivo. Fondamentali gli studi di Kohler sul fenomeno dell’insight

26 L’insight è una forma di apprendimento molto vicina alla soluzione dei problemi: quando il soggetto deve elaborare una possibile soluzione e non riesce a farlo se non tramite un processo repentino che potremmo paragonare all’intuizione

27 Per i gestaltisti la difficoltà a risolvere certi tipi di problemi dipende dalla fissità funzionale, cioè dalla tendenza a ripercorrere sempre le stesse soluzioni, all’incapacità di uscire dallo spazio del problema

28 Il connessionismo rappresenta una sorta di fusione tra l’approccio associazionista e quello informazionale.

29 Le reti connessioniste si auto strutturano sulla base di esempi di apprendimento
Gatto Tartaruga Rondine Seppia Uomo Squalo Cervo Ha quattro zampe Ha due zampe Non ha zampe Ha le squame Ha la corazza Ha il pelo Ha le penne

30 Le teorie cognitiviste sull’apprendimento si basano invece su una concezione costruttivista delle conoscenze. A partire da Piaget sono state proposte ipotesi che considerano gli schemi di conoscenza, entità organizzate e strutturate, i frammenti fondamentali dell’apprendere. L’attenzione si è poi rivolta a modalità particolari dell’apprendere quali L’apprendimento per errori L’apprendimento collaborativo L’apprendimento culturale L’apprendimento organizzativo

31 Lo sviluppo delle tecnologie per la formazione ha seguito più o meno lo stesso percorso.
I primi sistemi erano basati essenzialmente su una concezione comportamentista dell’apprendimento. I “CAI” (Computer Aided Instruction) System erano di questo tipo Si è poi passati a concezioni più organiche del processo formativo. Gli “ITS” (Intelligent Tutoring System) avevano come caratteristiche quella di essere basati su tecniche di intelligenza artificiale per la rappresentazione dell’utente.

32 Attualmente le tecnologie sono appositamente progettate per soddisfare esigenze particolari.
La grande opportunità è quella offerta Dal multimediale Dagli ipertesti Dalle reti


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