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TRASPORTI ATTRAVERSO LE MEMBRANE
Ruolo delle membrane nel passaggio di soluti Diffusione semplice Diffusione facilitata: canali ionici e proteine “carrier” Meccanismi di trasporto attivo diretto e indiretto
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LA DIFFUSIONE SEMPLICE
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Fattori che influenzano la diffusione semplice:
Il doppio strato fosfolipidico rappresenta una barriera selettiva al passaggio di soluti Fattori che influenzano la diffusione semplice: Grandezza molecola Temperatura Carica molecola Gradiente concentrazione Le proteine di membrana si specializzano per le funzioni di trasporto
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LA DIFFUSIONE FACILITATA
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Proteina canale Proteina carrier
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LE PROTEINE DI TRASPORTO
Le proteine trasportatrici (carrier) accelerano una reazione che è già termodinamicamente favorita, legando il soluto da trasportare: tale legame determina un cambiamento conformazionale della proteina trasportatrice, che nella nuova conformazione perde affinità per il soluto, “scaricandolo” dal lato opposto della membrana.
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Tutti i carrier sono occupati SATURAZIONE
Nella diffusione facilitata: La velocità di diffusione è molto più alta rispetto alla diffusione semplice La proteina trasportatrice è specifica per il soluto da trasportare Il numero delle proteine trasportatrici è limitante per l’efficienza e la velocità del trasporto Tutti i carrier sono occupati SATURAZIONE
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Modello di funzionamento di una proteina trasportatrice
Il gradiente di glucosio viene mantenuto poiché, una volta dentro la cellula, esso è rapidamente demolito
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La concentrazione di glucosio nel sangue deve rimanere entro certi limiti ed è regolata dagli ormoni (insulina, glucagone) L’insulina segnala che la glicemia è più alta del normale, quindi il glucosio in eccesso viene assorbito dal sangue e convertito in glicogeno e trigliceridi. Il glucagone segnala che la glicemia è più bassa del normale e stimola la demolizione del glicogeno, la gluconeogenesi e la degradazione degli acidi grassi
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Il numero di proteine trasportatrici per un determinato soluto può essere regolato
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I CANALI IONICI A differenza dei carrier, i canali ionici non si legano al soluto di cui facilitano il passaggio secondo il gradiente (di concentrazione ed elettrico) I canali ionici non hanno sempre un’alta specificità per un unico tipo di ione La velocità di diffusione attraverso i canali ionici è molto elevata (milioni di ioni al secondo per ogni canale) I canali ionici non sono sempre “aperti”
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Lo stato “aperto” o “chiuso” del canale dipende da fattori diversi per ogni tipo di canale (canale voltaggio-dipendente, canale ligando-dipendente) che non hanno nulla a che fare con gli ioni in questione
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IL TRASPORTO ATTIVO È direzionale
Contro gradiente di concentrazione (richiede energia) Tre meccanismi possibili (uniporto, simporto, antiporto) Diretto (o primario) e indiretto (o secondario) a seconda che ci sia richiesta diretta di ATP
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IL TRASPORTO ATTIVO DIRETTO
C’è consumo diretto di ATP
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I gradienti di concentrazione di alcuni ioni sono generati e mantenuti da meccanismi di trasporto attivo
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Importante per mantenimento dell’equilibrio osmotico !
Pompa Na+/K+: esempio di antiporto Importante per mantenimento dell’equilibrio osmotico ! (es. uabaina inibisce pompa scoppio cellula)
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La fosforilazione fa cambiare la conformazione
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Nelle cellule eucariotiche la concentrazione citosolica del Ca2+ è mantenuta bassa grazie a pompe Ca2+-ATPsi presenti sulla membrana plasmatica. La Ca2+-ATPasi del muscolo pompa Ca2+ dal citosol nel reticolo sarcoplasmatico (immagazzinamento Ca2+ che si libera nel momento della contrazione muscolare)
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H+-ATPasi pompano protoni attraverso le membrane dei lisosomi
Anche la membrana plasmatica di cellule che secernono acido (stomaco) contiene H+-ATPasi
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IL TRASPORTO ATTIVO INDIRETTO
Simporti o antiporti Energia per il trasporto recuperata dal movimento di ioni secondo gradiente generato da trasporto attivo diretto
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Proteine di simporto legate ad Na+ portano aminoacidi e glucosio dentro le cellule contro gradiente sfruttando proprio il passaggio del Na+
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Trasporto attraverso gli epiteli: le cellule dell’epitelio intestinale sono fortemente polarizzate
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Il movimento del glucosio attraverso le cellule polarizzate di un epitelio richiede diverse proteine di trasporto
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Le cellule della parete gastrica acidificano il contenuto del lume dello stomaco mantenendo il pH del citosol neutro
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ENDOCITOSI, ESOCITOSI e TRAFFICO DI MEMBRANE
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ENDOCITOSI - ESOCITOSI
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ENDOCITOSI
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FAGOCITOSI
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FAGOCITOSI
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ENDOCITOSI IN FASE FLUIDA O PINOCITOSI
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La pinocitosi è costitutiva e aspecifica, ossia la cellula introduce piccole gocce di matrice extracellulare in maniera indifferenziata. Questo è possibile perché il materiale in questione è presente disciolto in soluzione acquosa.
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ENDOCITOSI mediata da recettori è regolata e specifica
ENDOCITOSI mediata da recettori è regolata e specifica. La cellula riconosce il suo substrato mediante proteine di membrana (recettori). Questi recettori posti in lievi depressioni sulla membrana (fossette rivestite) sono in grado di legare il materiale da introdurre. In questo modo la cellula riesce ad assumere anche sostanze poco presenti nell’ambiente extracellulare.
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L’endocitosi mediata da recettori generalmente avviene mediante “fossette rivestite” di clatrina
Il rivestimento di clatrina conferisce resistenza e stabilità alle vescicole, ma viene perso appena la vescicola entra nella cellula.
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Una fossetta rivestita di clatrina che sporge dalla faccia citosolica della membrana plasmatica
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Il recettore delle LDL lega e internalizza particelle contenenti colesterolo (complessato nelle lipoproteine LDL poichè è insolubile in acqua) Ipercolesterolemia familiare: deficit di recettori per LDL livello ematico di colesterolo elevato
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ESOCITOSI
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Endocitosi ed esocitosi sono due vie opposte nel traffico di membrane dal Golgi trans alla membrana e dalla membrana ai lisosomi
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