Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoTeodora Spada Modificato 8 anni fa
1
DIRITTO COMMERCIALE Profili generali sui diritti di proprietà industriale e sulla disciplina della concorrenza Prof. Stefano Bonora (Università di Parma)
2
Origini: gli interessi alla base della tutela Origini del diritto industriale: 19° secolo – Prima rivoluzione industriale Superamento del corporativismo e nascita del libero mercato (sistema delle concessioni da parte del Sovrano: “ statutes of monopolies ” di Giacomo I Stuart)
3
Storia della scienza e non dell’industria Galileo Leonardo
4
Esigenze sottese Esigenze sottese: esigenza dei primi industriali di vedersi riconosciuti diritti di privativa (esclusiva) su quei fattori produttivi che servivano per competere sul libero mercato quali: Le invenzioni I segni distintivi
5
Soluzione: La creazione della “proprietà industriale” Teoria della “Proprietà Industriale” Riconoscimento del bene “immateriale” Vocazione industriale Diritto di proprietà Evoluzione della teoria proprietaria : - punto di riferimento non più il singolo ma il “mercato” e più in generale “la collettività” - Bene tutelato è la “libertà d’impresa”, intesa quale “libera concorrenza tra imprese”: quale capacità di produrre innovazione nell’interesse della collettività - Limiti dei diritti in funzione del bene da tutelare
6
Fattori che hanno contribuito all’evoluzione del concetto 1.Evoluzione del concetto di “MERCATO” Globalizzazione: - passaggio da mercati nazionali “protetti” ad un mercato “aperto” - passaggio da economia “materializzata” a “dematerializzata” - Effetto: specializzazione delle economie nazionali
7
Fattori che hanno contribuito all’evoluzione del concetto 2. Evoluzione tecnologica Radio, Media e Internet… 3. Evoluzione del contesto sociale Interessi degli imprenditori Interessi dei consumatori Interesse collettivo al corretto funzionamento del “Mercato”
8
Discipline (internazionali) Convenzione di Unione di Parigi per la protezione della Proprietà Industriale (1883) Principio di reciprocità Principio di priorità Arrangement di Madrid (1981) Arrangement di Nizza (1957) Patent Cooperation Treaty di wAshington (1979) Convenzione di Berna (1979) Accordi TRIPS - Trade Related Intellectual Property Rights (1994)
9
Organizzazioni Internazionali OMPI/WIPO (Organizzazione Mondiale della Proprietà Industriale) – 1967 - funzione di promuovere tutela industriale nel mondo - cura registrazioni internazionali - fornisce assistenza per risoluzione delle controversie OMC / WTO (Organizzazione mondiale del Commercio) – 1994 - vigila sulle regole di integrazione del commercio mondiale e quindi sul rispetto dei principi di adesione (normativa e di adempimento) - sulle barriere tariffarie e doganali tra paesi aderenti
10
ITALIA (disciplina) Codice civile (1942) Leggi speciali su marchi e brevetti nazionali 1942 e modifiche anni ‘90) Codice della Proprietà Industriale (d.lgs. 20/2005) - integrato da d.lgs. 131/2010 Normative speciali - discipline in materia di pubblicità (2007) - pratiche commerciali scorrette (2007) - normativa Antitrust (1990)
11
Diritti di proprietà industriale Sono i diritti definiti tali nel C.P.I. (disciplina di riferimento): S EGNI DISTINTIVI I NVEZIONI INDUSTRIALI D IRITTI “ TITOLATI ” - Marchio - Invenzioni Industriali D IRITTI “ NON TITOLATI ” - Altri segni distintivi e marchio di fatto - Informazioni aziendali riservate
12
Segni distintivi Definizione: sono i segni posti a servizio dell’imprenditore al fine di consentire q questi di identificarsi rispetto ai concorrenti e quindi a distinguersi rispetto a questi Tipicità : - marchio (titolato) - ditta (non titolato) - insegna (non titolato) - nomi di dominio (non titolato) - indicazioni d’origine protette (non titolato)
13
Segni distintivi Funzioni: - distintiva (tutti) - attrattiva (marchio) - di verità (marchio) - di garanzia (indiretta – marchio collettivo) - Polifunzionalità del segno - Principio di unitarietà dei segni distintivi Tecniche di protezione : riconoscimento del diritto ad un uso esclusivo del segno (“privativa”) Registrazione: limitata al Marchio con funzione di agevolare (e di ampliare) l’esercizio del relativo diritto - a tempo indeterminato e costi ridotti
14
Invenzioni Industriali D EFINIZIONE : soluzioni innovative (nuove ed originali) ad un problema tecnico atte a trovare applicazione in campo industriale Sottocategorie: Disegni e Modelli industriali (Design) Modelli di utilità Prodotti Semiconduttori Nuove varietà vegetali Biotecnologie I NTERESSI SOTTESI ( PROGRESSO E CONCORRENZA ) : - Interesse dell’inventore - Interesse economico (di remunerazione) - Interesse della collettività
15
Invenzioni Industriali T ECNICHE DI PROTEZIONE : (interesse inventore): Diritto morale d’inventore (interesse economico e collettività): mediante un compromesso rappresentato dal Procedimento di “Brevettazione”, ovvero il riconoscimento del diritto di esclusiva subordinato ad un dovere di divulgazione del segreto mediante una procedura amministrata dalla Pubblica Autorità (cd. “Brevetto”) - Registrazione obbligatoria (e costosa) ma limitata nel tempo -
16
Diritti non titolati Informazioni aziendali riservate (“ SEGRETO AZIENDALE ”) Altri Segni distintivi -D ENOMINAZIONI / I NDICAZIONI D ’ ORIGINE PROTETTE - M ARCHI DI FATTO - N OMI DI DOMINIO
17
Concorrenza Definizione : “E’ quella forma di mercato in cui, in ragione della pluralità di operatori, nessuno è in grado di determinare con le proprie decisioni il contenuto delle contrattazione e quindi di influenzare il prezzo del prodotto o servizio” (teoria della concorrenza perfetta)
18
Evoluzione del concetto di concorrenza R APPORTO TRA DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE E CONCORRENZA : contraddittorietà e tensioni tra sistema di riferimento (teoria della concorrenza perfetta) e quello delle privative (monopoli) S OLUZIONE : individuazione del bene finale a cui tendono entrambe le tutele, ovvero il “benessere collettivo”, inteso quale tutela dell’innovazione e della differenziazione dell’offerta Entrambe le tutele funzionali al medesimo scopo: passaggio dalla concorrenza “perfetta” a “sostenibile” Concorrenza quale “privativa diffusa” (Spada) e quale criterio interpretativo di ogni diritto riferibile all’esercizio dell’impresa nel mercato
19
Disciplina della concorrenza In linea con l’evoluzione del sistema la concorrenza risulta oggi riconducibile a tre distinte discipline rapportate ai diversi interessi da tutelare: 1. CONCORRENZA SLEALE (interessi privati: Imprenditori) 2.PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE 3.ANTITRUST (interessi Pubblici: Consumatori e Mercato)
20
Concorrenza Sleale Prima in ordine storico: - Espressione di un’esigenza di sempre (Editti di Zenone del 483 a.c.) comunque coeva alla liberalizzazione del mercato ed alla scomparsa del corporativismo - Primo Principio condiviso anche a livello internazionale (Convenzione di Parigi – revisione dell’Aja del 1925), dove si definiscono sleali: - “ quegli atti contrari agli usi onesti del commercio in materia industriale e commerciale ” - Longevità anche in Italia: disciplina è ancora quella del codice civile del ’42 agli artt. 2598 ss c.c. sebbene non insensibile a cambiamenti occorsi nel tempo (v. diritti di proprietà industriale «non titolati»).
21
Concorrenza Sleale Disciplina di riferimento nella regolamentazione dei rapporti tra imprenditori sul mercato: - costituisce criterio di base delle relative condotte fondato sul principio della: “correttezza professionale” - concorre con disciplina dei segni distintivi “tipici” (definendo i limiti dell’esclusiva) - costituisce disciplina di riferimento per i segni distintivi “atipici” e per le condotte non oggetto di specifica regolamentazione
22
Concorrenza Sleale (Italia) P RESUPPOSTI : - solo tra imprenditori (concetto ampio) - in rapporto di concorrenza (anche solo potenziale) D IFFERENZA CON TUTELA DEI SEGNI TITOLATI - anche in assenza dei citati presupposti - solo rischio di confusione - discipline dei marchi notori
23
Pratiche commerciali scorrette EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI CONCORRENZA I consumatori quali nuovi protagonisti (e non più solo spettatori interessati) della gara concorrenziale, in quanto diretti interessati al suo corretto svolgimento: “la concorrenza è una gara che dipende dalle scelte consapevoli di consumatori ben informati” - cambia percezione della disciplina della concorrenza sleale - definite nuove regole di condotta dell’azione imprenditoriale nell’ottica e negli interessi dei consumatori: pratiche commerciali scorrette (e della pubblicità commerciale) fondate sul principio del: “ dovere di corretta informazione ” Contaminazione pubblicistica: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
24
Antitrust Di stampo esclusivamente pubblicistico BENE DA TUTELARE: il “mercato” (o «imprenditoria debole») - disciplina a salvaguardia della libera contendibilità del mercato, che prescindere da ogni valutazione legata al singolo rapporto contrattuale o illecito (che può non sussistere) RAPPORTO CON CONCORRENZA SLEALE: se disciplina della concorrenza sleale rappresenta l’elemento di completamento e complementarietà della disciplina che regola l’esercizio dell’attività di impresa, la disciplina Antitrust ne costituisce invece il diretto antagonista, in quanto limita proprio l’esercizio dei diritti (inclusi quelli di privativa industriale) che l’ordinamento riconosce agli imprenditori, laddove tale utilizzo venga ad assumere connotati anticoncorrenziali in un’ottica di mercato …. Antitrust corregge le diseconomie delle privative e ne completa la funzione secondo un’ottica macroeconomica di tutela dell’efficienza del mercato nell’interesse comune dei relativi partecipanti e fruitori
25
Antitrust Disciplina : L. 287/1990 (anche in questo caso di stampo recente) Fattispecie tipizzate : Intese restrittive della concorrenza Abuso di posizione dominante Le concentrazione tra imprese Autorità : AGCM (autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) Commissione Europea Portata territoriale : Italia/Europa
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.