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I funerali si svolsero il 24 maggio 1310, domenica, Alla presenza del Vescovo di Firenze, del clero e di una grande moltitudine di fedeli. Come d'uso,

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1 I funerali si svolsero il 24 maggio 1310, domenica, Alla presenza del Vescovo di Firenze, del clero e di una grande moltitudine di fedeli. Come d'uso, il corpo venne tumulato nella nuda terra, sotto il pavimento della chiesa. Lo stesso giorno dei funerali accaddero numerosi prodigi. Nei giorni seguenti, la lastra sepolcrale sotto cui giaceva il corpo di Umiltà iniziò ad emettere un liquido oleoso che, nonostante lo zelo con cui le monache lo asportavano, ricompariva.

2 Su consiglio di persone religiose, venne costruito nel lato destro della chiesa un altare e il 6 giugno 1311, il Vescovo di Firenze, Antonio d'Orso, alla presenza di alcuni abati vallombrosani e di grande moltitudine di fedeli, procedette alla solenne elevazione del corpo di Umiltà, collocandolo sopra l'altare per lei eretto.

3 La «elevatio corporis», celebrata dal competente vescovo, era all'epoca il sufficiente atto giuridico con il quale si riconosceva ufficialmente la santità di un defunto e si permetteva il culto pubblico.

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5 Iniziò allora il culto liturgico della Santa. Pochi anni dopo, nel 1317, 21 Vescovi da Avignone, allora sede del Papa il francese Giovanni XXII che regna dal 1316 al 1334), rilasciarono quattro lettere collettive di indulgenze per coloro che avessero visitato devotamente la chiesa del monastero fiorentino di San Giovanni Evangelista, fondato da «Sancta Humilitate»; indulgenze che poteva­no ottenersi in alcune feste principali, fra le quali la festa «Sanctae Humilitatis».

6 Nel 1341 il pittore Pietro Lorenzetti dipinse per l'altare della Santa un magnifico polittico, con al centro la figura di Santa Umiltà, decorata del nimbo, ed intorno ad essa 14 riquadri illustranti episodi della sua vita. Il polittico si conserva oggi nella Galleria degli Uffizi a Firenze, eccettuati due riquadri che per varie vicende sono conservati nel Kaiser- Friedrich-Museum di Berlino. Negli anni ‘60 vide la luce una splendida statua, raffigurante la santa, attribuita all’Orcagna.

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8 Luca Della Robbia, XV secolo – sacrestia Abbazia di Vallombrosa

9 Agli inizi del XVII secolo la congregazione vallombrosana promosse la causa di canonizzazione di Umiltà, e tra il 1628 ed il 1630 si tennero i due «Processi Apostolici» richiesti, a Faenza e a Firenze. Nel frattempo una nuova legislazione voluta da Urbano VIII, determinava un arresto nella causa di canonizzazione che fu ripresa agli inizi del secolo seguente.

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11 S’intravede la preziosa urna secentesca

12 Adivenne un’altra fiata che, piangendo la santa donna con amarissimo pianto la passione del nostro signore Gesù Cristo, la quale senpre nel suo petto portava, cominciò al modo usato a forbire gl’occhi suoi col fazuolo il quale, per lo molto piangere che faceva, senpre con seco il portava. Nel quale guardando, lei vide le sue lagrime del tutto essere in sangue mutate. E com’ella se n’accorse, inconta- nente nascose il detto fazzuolo, a ciò che da niuno fosse veduto. (cap. XXXVI, pag. 48)

13 1701, incisione di A. Puglieschi

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15 Il 27 gennaio 1720 Clemente XI decretava la conferma del culto della Beata Umiltà, e l'anno seguente venne concessa la festa liturgica della Beata Umiltà per tutto l'ordine vallombrosano e per le due città di Faenza e di Firenze. Sec. XVIII (?) – Anonimo (trad. Monaca vallombrosana) – Monast. Bagno a Ripoli -

16 Sec. XVIII (?) – Anonimo faentino – Monastero S. Umiltà

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19 La città di Faenza ottenne, nel 1942, che S. Umiltà fosse dichiarata «patrona minus principalis» e l'anno seguente la Sacra Congregazione dei riti concesse alla diocesi di Faenza la Messa e l'Ufficio propri della Santa, già approvati per l'Ordine Vallombrosano. Nello stesso anno 1943, il 23 febbraio, la Sacra Congregazione dei Riti concesse che il corpo della Beata venisse temporaneamente trasferito da Firenze a Faenza per le solenni feste in onore della nuova Patrona. Per l'occasione il Cardinale Arcivescovo di Firenze effettuò la ricognizione del corpo.

20 Pochi anni dopo, il 4 marzo 1948, Umiltà venne ufficialmente riconosciuta come «Santa». Anche in tale occasione si fecero solenni festeggiamenti e nuovamente il corpo fu portato a Faenza. Nella Cattedrale venne costruito un altare dedicato a Santa Umiltà e lo si decorò con il quadro che la raffigura, opera del pittore Gian Battista Galizzi (l'altare si trova nella navata di sinistra, per chi entra nella cattedrale faentina dalla porta centrale). Elaborazione: Monastero S. Umiltà - Faenza


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