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L’organizzazione del discorso storico 1) Individuare l’ambito di interesse 2) La periodizzazione 3) Il livello di analisi 1)Individuare l’ambito di interesse.

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Presentazione sul tema: "L’organizzazione del discorso storico 1) Individuare l’ambito di interesse 2) La periodizzazione 3) Il livello di analisi 1)Individuare l’ambito di interesse."— Transcript della presentazione:

1 L’organizzazione del discorso storico 1) Individuare l’ambito di interesse 2) La periodizzazione 3) Il livello di analisi 1)Individuare l’ambito di interesse Gli ambiti di interesse nella SdS schematicamente possono essere: - La scienza in generale - Un particolare ambito disciplinare - Un tema concettuale - Una biografia - Una istituzione scientifica - Ecc

2 L’organizzare del discorso storico 2) La periodizzazione La periodizzazione è di estrema importanza come ben evidenzia questa frase di Benedetto Croce: «pensare la storia è certamente periodizzarla». La periodizzazione può essere: a) La lunga durata b) Un arco di tempo definito dal tema prescelto

3 3) Il livello di analisi la dinamica interna la comunità scientifica il contesto scientifico-istituzionale il contesto ideologico-culturale il contesto politico-sociale il contesto economico-produttivo ecc

4 Lo scienziato è naturalmente impregnato della cultura scientifica del proprio tempo, quindi tende ad interpretare i fatti del passato giudicandoli negativamente o positivamente con il metro di giudizio del presente, può quindi non ritenere necessario di occuparsi di coloro che, secondo la scienza attuale, hanno sbagliato. Il filosofo o lo storico delle idee tendono a verificare nel corso della storia di una data disciplina l’adesione ad un grande schema interpretativo, come ad esempio quello basato su discontinuità e continuità. Va rimarcato che

5 La Teoria delle RIVOLUZIONI SCIENTIFICHE, (Thomas Kuhn, The structure of scientific revolutions, 1962), prevede il verificarsi dirompente di elementi di discontinuità (ovvero le rivoluzioni scientifiche). Si tratta di fratture improvvise nel corso di una scienza “normale” nella quale, durante i lunghi periodi intermedi alle rivoluzioni, non accade nulla di rilevante e la comunità scientifica si basa su solidi “paradigmi”.

6 La RIVOLUZIONE SCIENTIFICA è un grande schema concettuale, occupa quasi un secolo e mezzo (tra metà Cinquecento e fine Seicento) e afferma la nascita della scienza basata sul metodo sperimentale. Agisce in vari contesti (astronomia, matematica, cartografia, fisica): l’uomo è scienziato, non più mago studia la natura attraverso quelle che individua come le sue leggi: ad esempio, Galileo studia i fenomeni applicandovi criteri matematici e sottoponendoli a verifica sperimentale, mentre la natura viene classificata sistematicamente dai botanici sul terreno.

7 Opposto all’idea di una scienza che si evolve in modo discontinuo è il concetto di continuità: un accumularsi graduale di conoscenze in cui tutti gli elementi (grandi scoperte e teorie fallite o abbandonate) contribuiscono allo sviluppo di una scienza, evolutasi anche attraverso successive controversie collegate tra loro.

8 Cosa imparare dalla Storia della Scienza Una concezione non lineare e cumulativa dello sviluppo della scienza La scienza come prodotto di una continua interazione tra l’insieme dei fenomeni naturali e gli interessi culturali e materiali storicamente determinati La scienza come aspetto specifico della storia della civiltà umana, non puro rispecchiamento oggettivo della realtà naturale


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