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PubblicatoGiuseppina Martina Modificato 8 anni fa
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CUCINA ARABA
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Con il termine cucina araba ( مطبخ عربي ) si intende di norma la somma delle cucine dei paesi del cosiddetto mondo arabo, dagli Stati arabi del Golfo ai paesi del Nord Africa. Può essere considerata una via di mezzo tra la cucina mediterrana e la cucina indiana. La cucina araba oggi è il risultato di una combinazione di cucine molto diverse tra loro che attraversano il mondo araboo dall'Iraq al Marocco, passando per il Libano, l'Egitto e altri luoghi. Ha subito inoltre l'influenza in parte della cucina indiana, turca, berbera ecc.
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Nella cucina araba si prediligono i seguenti elementi: carne: agnello e pollo sono le carni più usate, ma anche manzo e cammello sono abbastanza richieste, in alcune regioni si utilizza altro pollame e nelle aree costiere il pesce.
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erbe e spezie: menta e timo (s pesso mescolati a formare il cosiddetto za ʿ tar) sono utilizzate ampiamente e universalmente. Le spezie sono usate meno rispetto alla cucina indiana ma la quantità e la varietà in genere varia di regione in regione. Alcune erbe e spezie sono il sesamo, il curry in polvere, lo zafferano, la curcuma, l'aglio, il cumino, il cinnamomo e il sommacco.
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Fu invece durante la dominazione musulmana che i Siciliani inventarono la pasta di grano duro.
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La harissa (in arabo: هريسة ) è una salsa tipica del Nordafrica e diffusa soprattutto in Tunisia, a base di peperoncino rosso fresco, aglio alla quale si aggiunge l'olio d'oliva. Ha la consistenza di una pasta, simile al concentrato di pomodoro.
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I falafel (in arabo: فلافل, fal ā fil; in ebraico: פלאפל, traslitt. fal ā fel) sono una pietanza mediorientale costituita da polpette di legumi speziate e fritte. Tra i legumi più utilizzati le fave, i ceci e i fagioli tritati e conditi con sommacco, cipolla, aglio, cumino e coriandolo. I falafel sostituivano la carne nei giorni del digiuno dei copti egiziani. Il termine è formato da tre parole che in copto significavano letteralmente 'con tanti fagioli'. I falafel sono particolarmente diffusi in Palestina, Israele, Siria, Giordania ed Egitto(qui noti principalmente nella versione a base di fave col nome di طعمية, traslitt. ta'amiyya).
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Il brick all’uovo è una sottilissima sfoglia di farina, semola, acqua e sale. La sua origine risale all'XI° secolo e si è sviluppata con la cultura nomade, parallelamente alla loro necessità di facilitare il trasporto e la preparazione dei cibi. Nel Medioevo, con la conquista del Magreb e della Spagna da parte dei musulmani, questi fogli si sono diffusi in tutta l'Africa settentrionale.
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Il couscous è senz’altro il piatto nazionale del Maghreb, cioè di Algeria, Tunisia e Marocco: questo piatto di origine berbera, è addirittura antecedente all’arrivo delle popolazioni arabe. Naturalmente, essendo un piatto base e di uso comune, esistono innumerevoli versioni regionali e familiari del couscous, ma la cottura avviene sempre a vapore sopra una speciale casseruola, la cuscussiera, contenente uno stufato o del brodo preparato con carne di agnello o di pollo, con diverse e variabili verdure ed immancabili spezie.
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Il basbousa è un dessert morbido e profumato. Con tutta la sua delicatezza, rappresenta bene le caratteristiche principali dei dolci mediorientali. Ottimo per essere accompagnato con una tazza di tè fumante, magari alla menta, seguendo fino in fondo la tradizione.
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Progetto realizzato dagli alunni della 3° E: Gaglio Valerio Licari Giuliana Mollisi Chiara Pennino Veronica Pizzurro Tosca
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