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PubblicatoArturo Pastore Modificato 8 anni fa
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unimc - sdf - AED - 2015-24 (21) IL PRIMATO DEL FARE TRA LA CONVINZIONE CHE ESISTANO REGOLE IMMUTEVOLI E LA TEORIA DELLA ASSOLUTA INSEGNABILITÀ DELL’ARTE LA CONCEZIONE ERMENEUTICA L’ESPERIENZA ESTETICA TRA BELLO E STUPORE L’esperienza estetica ha a che fare con il BELLO L’esperienza estetica ha a che fare con lo STUPORE Per secoli ha prevalso questa categoriaOggi siamo convinti che prevale la seconda IL BELLO PUO’ PROVOCARE STUPORE
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unimc - sdf - AED - 2015-24 (21) IL BELLO E’ una categoria culturale condivisa, comparare l’impressione ricevuta con una sensazione già consolidata che permette di formulare automaticamente e immediatamente un giudizio “ E’ bella come la Venere di Milo”. Antonio Canova, Venere italica
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unimc - sdf - AED - 2015-24 (21) LO STUPORE VERTIGINE ciò che colpisce, che provoca un’oscillazione degli stati d’animo, un’alterazione dell’equilibrio emotivo RISCHIO perché usa un codice misterioso e affascinante, che un po’ ci attrae e un po’ ci fa paura perché è strano, “straniero”, appartenente ad una cultura sconosciuta “Bello come l’incontro casuale di una macchina per cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio” (Conte di Lautréamont, Isidore Ducasse) Man Ray, L’enigma di Isidore Ducasse
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IL BELLO PROVOCA STUPORE E’ straniamento. Ma non è improvviso, richiede maturità e competenza, si tratta di uno stupore adulto e consapevole, allenato e raffinato ma è impossibile, e soprattutto “sbagliato”, imporlo al bambino come se quella fosse l’unica chiave d’accesso all’opera (il bello obbligatorio) EDUCAZIONE ESTETICA non è educazione al bello (sarebbe omologazione, adattamento culturale al gusto corrente) è aiutare a condividere culturalmente esperienze che ciascuno di noi in “nuce” probabilmente possiede già, ma delle quali non abbiamo strutturato le regole è creare meccanismi di seduzione e di stupore IL LABORATORIO
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TESTO: il modo e la forma attraverso cui un contenuto si propone, il modo in cui le cose appaiono - Non conosciamo il mondo, conosciamo il testo (la superficie, quello che appare), poi dobbiamo andare “sotto”. Nell’arte il testo è l’opera d’arte che ci appare PRETESTO: l’opera d’arte diventa pretesto per attivare un’educazione sentimentale (attraverso lo stupore nasce la curiosità che può diventare orrore o ammirazione e il bello sarà un punto di arrivo e non di partenza) per conoscere noi stessi e arrivare alla formazione di nuove abilita DAL TESTO AL PRETESTO L’OPERA D’ARTE NON E’ finalizzata all’adattamento culturale luogo di chiusura e rinforzo rispetto ai valori e alle norme occidentali finalizzata al processo di alfabetizzazione ai linguaggi pretesto di iniziazione estetica apertura, possibilità, luogo di incontro e contaminazione con ogni altro da noi L’OPERA D’ARTE E’
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unimc - sdf - AED - 2015-24 (21) OCCORRE SCEGLIERE MATERIALI DIDATTICI CAPACI DI SEDUZIONE E STUPORE, AMBIGUI E MISTERIOSI il bello normale rallegra e conforta, non seduce il bello-stupefacente seduce è orrendo, fuori della norma, misterioso, ambiguo, impone uno sforzo interpretativo OPERA DEL PASSATO - rischia più facilmente di essere spiegata - offre più facilmente una interpretazione a senso unico (approccio filologico) - è un linguaggio della sua epoca - più ambigua perché non storicizzata, più stupefacente, linguisticamente nuova, semioticamente “scandalosa” - capace di sedurre, di creare stupore e curiosità attirando l’attenzione - il significato non è ancora sedimentato, ma ancora aperto - usa ingredienti che storicamente sono alla nostra portata OPERA DEL PRESENTE
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unimc - sdf - AED - 2015-24 (21) OPERA DEL PASSATO potranno “dire la propria”. OPERA DEL PRESENTE davanti ad un testo denotativo i bambini potranno solo parlare di ciò cui il testo rimanda
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