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PubblicatoFlavio Cecchini Modificato 8 anni fa
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Navigare oltre le colonne d’ercole Presentazione dei dati relativi al questionario di gradimento somministrato ai partecipanti dei laboratori e riflessione
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premessa il questionario mira a sondare quella parte della mente che Petropolli Charmet definisce autoscopica, in quanto fornisce informazioni relative all’impatto che questa esperienza ha avuto sulle persone Permette di coglierne il senso fornendoci un feedback significativo sulla possibilità di attivare o meno questo tipo di attività
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1° dato l’88% degli utenti hanno portato a termine l’esperienza con partecipazione continua e costante. Sappiamo bene la difficoltà che abbiamo come operatori ad attivare i nostri utenti. Tanto più sappiamo come sia quasi fisiologico l’abbandono precoce delle attività iniziate. In questo caso il drop-out è stato del12%
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Tale dato risulta ulteriormente significativo tenendo conto del fatto che l’attività si è svolta: -luogo non psichiatrico -raggiungibile solo con mezzi di linea o proprio -in un contesto in cui altre persone svolgono attività formativa professionale -i laboratori vengono gestiti da artigiani
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In questo modo abbiamo alzato l’asticella delle difficoltà. Abbiamo aumentato il senso della sfida da affrontare
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Normalmente, come operatori della Salute Mentale, per paura di esporre i nostri utenti ad esperienza frustranti e/o fallimentari, evitiamo di fare proposte o facciamo proposte in cui l’asticella è posta proprio all’altezza in cui la persona sta Con difficoltà tendiamo a porre sfideponendo sfide di fatto rischiamo di tenere la persona dove sta, di non farla evolvere.
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Quindi dal fatto che il drop-out è stato limitato e c’è stata partecipazione con costanza e continuità, possiamo dire che la risposta dei partecipanti è stata positiva. L’asticella posta è stata superata. Questo ci incoraggia a non porci nell’ottica della paura e dell’evitamento, ma in quella dello stimolare in maniera protettiva ad affrontare le sfide. L’attenzione è da porre non solo nella creazione di sicurezza ma anche in quella dell’esplorazione, come ci insegnano gli studi sull’attaccamento, non solo infantile ma anche adulto.
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2° dato: l’esperienza è stata soddisfacente Non solo i numeri, ma anche l’aspetto soggettivo rivela che l’esperienza è stata positiva
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3° dato: esperienza è servita ad acquisire competenze nel settore Ciò vuol dire che le persone sentono di essere state efficaci nell’imparare quanto proposto. Sappiamo come il senso di autoefficacia è strettamente connesso al senso di autostima e dello stare bene con sé stessi.
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4° dato: è aumentata la motivazione a fare
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Conclusione: Cosa ha permesso il successo dell’esperienza? 1-il coraggio e la voglia di crescere e migliorare degli utenti 2-la bravura degli insegnanti e di chi ha organizzato i laboratori 3-il lavoro di preparazione e di sostegno degli operatori
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Possiamo dire che con questa esperienza abbiamo, come operatori, avuto la prova che si possono superare le colonne d’ercole della nostra mentalità che ci obbliga a rimanere solo nel mare nostrum delle sicurezze e delle paure degli operatori e degli utenti. Questa esperienza ci insegna che possiamo osare e che gli utenti ci seguono.
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Che nonostante la crisi ci sono persone e associazioni disposte a metterei in rete e ad integrarsi con cuore e competenza
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Come operatori abbiamo davanti altre colonne d’ercole: quelle relative all’impossibilità per questi utenti, di avere un lavoro vero che dia ulteriore dignità e sapore alla loro vita. Il nostro sogno e il nostro impegno, per cui chiediamo a tutti di continuare e incrementare il loro impegno, è di dare non solo continuità all’esperienza presentata ma anche un altro scenario: la possibilità di un lavoro. Ci sono altre colonne d’ercole da superare
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Riepilogo 33 pazienti coinvolti: 20 cucina 8 laboratorio elettrico 5 cucito 5 abbandoni: 4 cucina 1 cucito
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