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Visita guidata alla Riserva Naturale Statale Pineta di Pinarella-Tagliata Sabato 24 Ottobre 2015 In collaborazione con SERVIZIO VERDE COMUNE DI CERVIA.

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1 Visita guidata alla Riserva Naturale Statale Pineta di Pinarella-Tagliata Sabato 24 Ottobre 2015 In collaborazione con SERVIZIO VERDE COMUNE DI CERVIA CORPO FORESTALE DELLO STATO www.comunecervia.it

2 LA NASCITA DELLA PINETA La località turistica di Pinarella di Cervia, prende il nome da una pineta artificiale a prevalenza di pino marittimo e pino domestico impiantata agli inizi degli anni ‘50 e che si estende per oltre 25 ettari, come un cordone a sviluppo parallelo al litorale. L’area, compresa in una Riserva Naturale Statale, è per metà in concessione d’uso al Comune di Cervia per l’utilizzo a fini di parco pubblico. Nel 2000 è stato sottoscritto tra il Corpo Forestale dello Stato - Gestione ex A.S.F.D e l’Amministrazione Comunale di Cervia un protocollo d’intesa per l’esecuzione di interventi progettuali sull’intera superficie progettati e finanziati dal Comune di Cervia.

3 I PROBLEMI E LE CAUSE DI INSTABILITA ’ G li effetti della subsidenza artificiale, attiva nella zona a partire dagli anni ’50, sono costituiti da periodici allagamenti, che la rendono inagibile per lunghi periodi, in particolare tra dicembre e febbraio. Le conseguenti cadute di alberi, a macchia di leopardo nelle zone più scoperte, sotto l’azione di venti anche di bassa intensità con terreno imbibito. L’eccessiva antropizzazione dovuta al continuo calpestio provoca assenza di crescita di sottobosco arbustivo ed erbaceo. L’azione diretta dell’aerosol marino, nonché fattori pedologici legati all’idromorfia dei suoli risulta negativa per specie xerofile (pino marittimo e domestico). La pineta di pino domestico non è stata oggetto di tempestivi diradamenti, pertanto gli interventi attuali non possono più essere adeguati alle effettive esigenze selvicolturali.

4 GLI STUDI E LA PIANIFICAZIONE La Pineta di Pinarella-Tagliata per decenni non è stata interessata da alcun intervento. Dalla fine degli anni ‘90 è stata oggetto di azioni di miglioramento forestale, mediante affidamento di incarichi di studio e sperimentazione e la successiva esecuzione di interventi selvicolturali graduali e continuativi. PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA redatto dal Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna (1998) STUDIO E MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI IDROGEOLOGICHE DELLA PINETA DI PINARELLA redatto dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna (2003-2009) RILIEVO DENDROMETRICO DELLA PINETA DI PINO DOMESTICO redatto dal Servizio Verde del Comune di Cervia (2006)

5 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Come sarebbe naturalmente l’area ? La pineta, come le altre pinete litoranee presenti lungo il litorale emiliano- romagnolo, è stata impiantata sulla fascia di dune di più recente formazione, ormai quasi completamente spianate dall’uomo. La vegetazione potenziale dell’area non è di tipo forestale, in quanto la vicinanza al mare la espone troppo all’azione diretta dei venti marini. In condizioni naturali nell’area sarebbe presente una vegetazione ancora prevalentemente erbacea, insieme ad una macchia bassa costituita in prevalenza da specie arbustive. Nelle aree più depresse ad idromorfia più superficiali sarebbe presente una vegetazione igrofila, costituita in prevalenza da canna di Ravenna. Per questo il mantenimento della pineta richiede un intenso intervento antropico ed una accurata gestione.

6 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Come era l’area nel 1998 ? FASCIA A Zona verso mare Siepe frangivento costituita in prevalenza da olivello di Boemia con esemplari di notevoli dimensioni, con presenza di piante morte o con chiome secche. FASCIA B Zona intermedia Pineta di pino marittimo, con funzioni di frangivento a protezione del pino domestico presente all’interno, con chiome rarefatte e piante morte in piedi. In alcuni vuoti presenza di giovani rimboschimenti di conifere e latifoglie. FASCIA C Zona verso strada Pineta di pino domestico con pino marittimo (max 20-30%). Densità troppo elevata, con incrementi diametrici ridotti e presenza di piante filate, con chiome eccessivamente strette. In alcuni punti giovani rimboschimenti di conifere e latifoglie.

7 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Come sta diventando ? Tutti gli interventi sono finalizzati ad ottenere gradualmente la seguente struttura: AREA A (ex FASCIA A) Siepe continua frangivento costituita da specie anche esotiche, particolarmente resistenti ai venti marini, per garantire protezione alla vegetazione retrostante. AREA B (ex FASCIA B lato est) Gruppi compatti di arbusti e alberi autoctoni, a formare la struttura tipica della macchia mediterranea. AREA C (ex FASCIA B lato ovest) Gruppi alti di pini marittimi, latifoglie e arbusti autoctoni, posti su una duna artificiale (in parte già esistente) a protezione della pineta di pino domestico. AREA D (ex FASCIA C) Pineta di pino domestico miscelata a latifoglie autoctone nelle aree rilevate e bosco di latifoglie autoctone nelle aree depresse e allagabili.

8 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Interventi eseguiti dal Comune di Cervia AREA A (ex FASCIA A) Siepe frangivento La zona è stata oggetto negli anni 2000 di rinfoltimenti con specie resistenti al vento e alla salsedine (Tamarix gallica, Eleagnus angustifolia, Phyllirea angustifolia, Juniperus communis), per proteggere la vegetazione retrostante, oltre all’abbattimento di tutte le piante secche o deperienti e alla potatura di riforma. Fascia A frangivento. Sono ben visibili gli olivelli potati e ridimensionati

9 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Interventi eseguiti dal Comune di Cervia AREA B (ex FASCIA B lato est) Macchia mediterranea La zona è stata oggetto di rinfoltimenti con specie tipiche della macchia mediterranea (Tamarix gallica,Juniperus communis), per ricreare una vegetazione retrodunale a protezione della duna Fascia A frangivento. Sono ben visibili gli olivelli potati e ridimensionati

10 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Interventi eseguiti dal Comune di Cervia AREA C (ex FASCIA B lato ovest) R imboschimenti di conifere e latifoglie autoctone Erano presenti pini e latifoglie filati, oltre a robinie, ailanti, pioppi bianchi e neri. Lo strato arbustivo era assente, salvo alcune macchie di rovo. Negli anni sono state eliminate le piante deperienti e piantate piante resistenti a siccità e salsedine (Quercus ilex, Rhamnus alaternus, Prunus spinosa, Cotinus coggygria, Berberis vulgaris) intervallati da specie arboree (Quercus robur, Fraxinus oxycarpa e ornus, Carpinus orientalis, Pinus pinea e marittima. Fascia A frangivento. Sono ben visibili gli olivelli potati e ridimensionati

11 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Interventi eseguiti dal Comune di Cervia AREA D (ex FASCIA C) Rimboschimenti con pino domestico e latifoglie Nell’area più critica vengono eseguiti con regolarità, dal 2001 ad oggi, interventi di messa in sicurezza dai rischi di caduta di alberi mediante l’eliminazione di pini domestici sottomessi, filati e seccaginosi di limitate dimensioni (diam. 10-20 cm), senza creare delle aree eccessivamente aperte, in cui i venti dominanti, incuneandosi, possano creare dei vortici che portano al ribaltamento di piante.

12 Nella pineta di pino domestico si nota la eccessiva fittezza e l’assenza di luce all’interno, con le chiome delle piante che intersecate tra loro creano uno stato di equilibrio precario AREA D (ex FASCIA C) Rimboschimenti con pino domestico e latifoglie

13 Al confine nord, in zona già depressa, sono stati inseriti ontani napoletani e farnie oggi in ottime condizioni, senza problemi di instabilità in fase di sommersione. AREA D (ex FASCIA C) Rimboschimenti con pino domestico e latifoglie

14 Nella zona depressa a nord verso Via De Amicis, la pineta negli anni è praticamente sparita. Si notano i giovani rimboschimenti di latifoglie. AREA D (ex FASCIA C) Rimboschimenti con pino domestico e latifoglie

15 AREA D (ex FASCIA C) Rimboschimenti con pino domestico e latifoglie ll Piano di gestione prevedeva nuove piantagioni solo al termine di limitati interventi di taglio a raso per piccole aree sparse. A seguito di eventi meteorologici che hanno provocato la scopertura di diverse porzioni di pineta, sono stati realizzati tra il 2011 ed il 2014 diversi rimboschimenti di 500-1.000 mq ciascuno in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato con piante forestali appartenenti a specie di latifoglie e pini domestici

16 AREA D (ex FASCIA C) Progetto pilota in Via Emilia A causa della calamità di marzo 2010 in Via Emilia, con l’abbattimento della vegetazione arborea esistente su circa 2.000 mq, si è proceduto alla creazione di una rete di drenaggio e alla piantagione di pini domestici nelle zone alte e di latifoglie nelle zone soggette a ristagno idrico nei periodi piovosi impiegando piante non forestali ma a “PRONTO EFFETTO”.

17 Alcune immagini dei lavori di ripristino del progetto pilota di drenaggio in Via Emilia. Si nota la modellazione del terreno sabbioso e la realizzazione del pozzetto di alloggiamento della pompa

18 Altre immagini dei lavori completati scattate nell’estate 2010. Sui pennelli dunali sono stati inseriti i pini domestici e latifoglie sclerofille, nelle zone sul piano di campagna originario sono state piantate latifoglie resistenti ai ristagni idrici.

19 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA INTERVENTI ESEGUITI NEL QUINQUENNIO 2001-2005 Nei primi tre anni (triennio 2001-2003) si è provveduto ad intervenire nella fascia di protezione dal vento posta verso mare, che necessitava di essere rinfoltita ed allargata con specie arbustive resistenti al vento al fine di meglio proteggere la vegetazione retrostante peraltro già in crisi per diverse cause (estraneità all’ambiente pedo-climatico, eccessiva fittezza, ristagni idrici) e nella zona dunosa retrostante, provvedendo ad un suo ampliamento e rinfoltimento, ove tecnicamente perseguibile. Nei due anni successivi (biennio 2004-2005) si è cominciato a inserire anche essenze arboree tipiche della macchia arborea-arbustiva del bosco litoraneo. Nello stesso periodo è stato realizzato e messo a regime il sistema di monitoraggio della falda acquifera in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna.

20 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA INTERVENTI ESEGUITI NEL TRIENNIO 2007-2009 Dopo un anno di mancati interventi nel 2006 per carenza di fondi, dal 2007 è ripresa una intensa attività di rimboschimento che ha cominciato ad interessare progressivamente la parte più interna del bosco a pino domestico, dove si erano aperte naturalmente delle buche libere da alberi a seguito di intensi eventi atmosferici avversi. Nello stesso periodo è stata riavviata la collaborazione con l’Università di Bologna apportando alcuni miglioramenti ed integrazioni per meglio studiare la falda acquifera tra cui l’installazione di un piezometro automatico che fornisse dati in tempo reale al sito internet comunale dedicato e che attivasse un preallarme di allagamento della Pineta.

21 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA INTERVENTI ESEGUITI NEL QUINQUENNIO 2010-2014 Oltre alla realizzazione dei piccoli rimboschimenti nella pineta di pino domestico (due interventi a Tagliata, quattro interventi a Pinarella) e del progetto pilota di Via Emilia, si è provveduto annualmente alla manutenzione dei rinfoltimenti (innaffiature, cure colturali), a potature ed abbattimenti per messa in sicurezza in prossimità degli edifici e nel periodo invernale all’abbattimento delle piante secche di pino domestico e marittimo, eleagno e tamerici..

22 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA RIEPILOGO INVESTIMENTI PERIODO 2001-2014 TOTALE €. 780.114,22 2001 €. 77.468,53 2002 €. 51.645,69 2003 €. 97.000,00 2004 €. 70.000,00 2005€. 70.000,00 2007 €. 122.000,00 2008 €. 80.000,00 2009 €. 60.000,00 2010 €. 90.500,00 2011 €. 18.500,00 2012 €. 17.000,00 2013 €. 20.000,00 2014 €. 6.000,00

23 PIANO DI GESTIONE DELLA PINETA DI PINARELLA RIEPILOGO PIANTAGIONI PERIODO 2001-2014 RIMBOSCHIMENTI 15.950 piante INTERESSATI 8 ettari di pineta 2001 2.000 piante 2002 1.000 piante 2003 1.800 piante 2004 2.200 piante 20052.500 piante 2007 2.600 piante 2008 1.800 piante 2009 500 piante 2010 250 piante 2011 400 piante 2012 300 piante 2013 250 piante 2014 350 piante

24 EFFETTI SULLA VEGETAZIONE DEL FORTUNALE VENTOSO DI FEBBRAIO E MARZO 2015 DANNI SUBITI AREE DANNEGGIATE COMPLESSIVE circa 2,5 ettari PIANTE CADUTE COMPLESSIVE circa 2100 DANNI A IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA DANNI A STACCIONATA,CESTONI PORTARIFIUTI, ALTALENE E PERCORSI VITA DANNI A EDIFICI PRIVATI

25 EFFETTI SULLA VEGETAZIONE DEL FORTUNALE VENTOSO DI FEBBRAIO E MARZO 2015 RIPRISTINI EFFETTUATI Febbraio - Aprile 2015 ABBATTIMENTI RIMOZIONE CEPPAIE E TRASPORTO MATERIALE Aprile – Maggio 2015 RIPRISTINO 2 AREE PILOTA A TAGLIATA E PINARELLA CON POSA TERRENO SABBIOSO E PIANTAGIONE 200 ALBERI TRA LATIFOGLIE E PINI DOMESTICI (in collaborazione con Associazione Sagra della Seppia) Maggio – Giugno 2015 TRINCIATURA FORESTALE AREE DANNEGGIATE Luglio - Agosto 2015 RIPRISTINO SENTIERI TRASVERSALI DI ACCESSO AI BAGNI CON POSA TERRENO SABBIOSO (in collaborazione con Associazione Sagra della Seppia, bagnini zona Pinarella e Tagliata e Cooperativa Bagnini) Ottobre 2015 Tutoraggio piantine forestali

26 EFFETTI SULLA VEGETAZIONE DEL FORTUNALE VENTOSO DI FEBBRAIO E MARZO 2015 RIPRISTINO AREA PILOTA A TAGLIATA VIA SICILIA (1200 MQ) CON POSA TERRENO SABBIOSO E PIANTAGIONE 100 ALBERI TRA LATIFOGLIE E PINI DOMESTICI (in collaborazione con Associazione Sagra della Seppia)

27 EFFETTI SULLA VEGETAZIONE DEL FORTUNALE VENTOSO DI FEBBRAIO E MARZO 2015 RIPRISTINO AREA PILOTA A PINARELLA ZONA VIA EMILIA (1200 MQ) CON POSA TERRENO SABBIOSO E PIANTAGIONE 100 ALBERI TRA LATIFOGLIE E PINI DOMESTICI (in collaborazione con Associazione Sagra della Seppia)

28 EFFETTI SULLA VEGETAZIONE DEL FORTUNALE VENTOSO DI FEBBRAIO E MARZO 2015 PROGETTO INTERVENTI URGENTI DI RINATURALIZZAZIONE DELLA PINETA DI PINARELLA Importo stanziato in Piano Triennale Investimenti Anno 2015 €. 450.000,00 Periodo di realizzazione previsto delle opere OTTOBRE 2015 - APRILE 2016 PRINCIPALI INTERVENTI PREVISTI PIANTAGIONI CON LATIFOGLIE (85% lecci, querce, frassini, aceri e olmi campestri, ontani, gelsi) E PINO DOMESTICO (15%) CON PIANTE A “PRONTO EFFETTO” di altezza 2,00-2,50 metri e manutenzione post-impianto RIPASCIMENTO CON TERRENO SABBIOSO con quote variabili da 5-10 a massimo 40-45 cm nelle aree più danneggiate a Tagliata tra viale Monferrato e via Salentino e a Pinarella tra via Piemonte e via Etna RIPRISTINO STACCIONATA E PERCORSI VITA ULTERIORI ABBATTIMENTI PIANTE INSTABILI E POTATURA DI ALLEGGERIMENTO PIANTE SU VIALE ITALIA


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