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LA CERTOSA DI PADULA Opuscolo guida La classe V della scuola primaria di Trivio’ «Luigi Fasolino» accompagnerà gli alunni dell’ Istituto Comprensivo “Vittorino.

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1 LA CERTOSA DI PADULA Opuscolo guida La classe V della scuola primaria di Trivio’ «Luigi Fasolino» accompagnerà gli alunni dell’ Istituto Comprensivo “Vittorino Da Feltre” di Torino, a visitare Padula. Compito autentico o compito di realtà: realizzazione di un opuscolo guida per una scolaresca in visita nella nostra regione.

2 Giorno di partenza:10 agosto 2016 Luogo di partenza:Via Paterno- Trivio Castel San Giorgio(SA) Ora di partenza:8:30 Ora di arrivo:10.00 Luogo di arrivo:Certosa di Padula o di San Lorenzo

3 Percorso Il giorno 10 agosto partiremo alle ore 8:30 da Trivio, Via Paterno, Castel San Giorgio e percorreremo l’autostrada Salerno - Reggio Calabria. Impiegheremo 1 ora e 30 minuti per percorrere la distanza di 120km. Arrivati a destinazione, visiteremo la Certosa di Padula. Ci recheremo al Chiostro del Cimitero Antico e Refettorio, lo Scalone ellittico che porta alla biblioteca, la Chiesa, la Cucina e il grande Giardino. Poco distante dalla Certosa di Padula vi è un Ristorante “Il Certosino” dove a pranzo mangeremo fusilli con il sugo, cosciotto con patatine,anguria e infine il gelato. In seguito andremo al Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale. Verso le 20:00 parteciperemo alla sagra della famosa “frittata delle 100 uova”, dove degusteremo altri piatti tipici di Padula.

4 Legenda:  1 – Cortile  2 – Stalle, granai, fabbri, pescherie, lavanderie, spezierie  3 – Foresteria antica  4 – Chiostro della foresterie  5 – Chiesa - a) Sala del capitolo – b) Cappella laterali – c) Sacrestia  6 – Sala delle campane  7 – Sala del capitolo  8 – Sala del tesero  9 – Chiostro del cimitero antico  10 – Cappella del Fondatore  11 – Refettorio – a) Chiostro del refettorio  12 - Cucina  13 – Chiostro dei procuratori  14 – Scala elicoidale  15 – Quarto del Priore  a) Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale  b) Cappella di San Giacomo  c) Loggia  d) Chiostro del Priore  16 – Chiostro grande  17 – Cimitero  18 - Celle dei Certosini  19 – Scalone ellittico  20 – Giardino all’ Italiana

5 INFORMAZIONI La Certosa di Padula, o di San Lorenzo è una certosa situata a Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. La Certosa è stata costruita con stile Barocco, la cui costruzione è iniziata nel 1306 e completata nel 1779. Essa occupa 51.500 metri quadrati, contando su tre chiostri, un giardino, un cortile e una chiesa. La più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d’ Europa. Fu dichiarata nel 1998 patrimonio dell’ Umanità dall’ Unesco.

6 STORIA La costruzione della Certosa di San Lorenzo in Padula, che faceva parte della provincia cartenusiana “Sancti Brunonis” fu voluta e finanziata a partire dal 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore di Vallo di Diano sotto la supervisione organizzata dei Priori della Certosa di Trisulti (Frosinone). Tommaso aveva acquistato, in precedenza dalla Abbraria di Montevergine un’ antica grancia già dedicato a San Lorenzo, costituendo il nucleo originario su cui realizzare il cenobio. Un’ altra ragione fù dettata dalla necessità di bonificare delle paduli le proprietà nel Vallo di Diano, perché nel Medioevo, spesso furono proprio le grandi organizzazioni monastiche ad occuparsi di questo servizio e un gruppo come quello certosino si prestava bene anche a questo scopo.

7 Furono proprio motivazioni diplomatiche e portare la famiglia Sanseverino ad interessarsi di questo ordine tanto da proteggerlo almeno fino all’ inizio del sedicesimo secolo. Dall’ impianto più antico restano in Certosa pochi elementi: tra questi lo splendido portone della chiesa dotato al 1347.

8 Nel diciottesimo secolo risalgono le costruzioni dei Refettori e le decorazioni a Stucco di diversi ambienti. Alla fine del 1700 può dirsi conclusa l’ epoca felice durante il periodo francese, precisamente all’ inizio del 1807, la Certosa di San Lorenzo fu soppressa ed i monaci costretti ad abbandonarla. Tutto il tesoro d’ arte, tele, ori, statue, argenti, ecc. che i monaci avevano acquistato nei secoli precedenti, fu portato via, compresi i testi della ricchissima biblioteca e disperso. Alla fine del periodo napoleonico, i certosini rientrarono nella loro casa senza più il potere avuto in precedenza a Padula fino al 1866, quando lasciarono la certosa fu dichiarata nel 1882 monumento nazionale. Per molti anni però cadde nell’ abbandono utilizzata come campo di prigionia nelle guerre mondiali.

9 DESCRIZIONE La struttura della Certosa, come tutte le Certose d’Italia, richiama l’immagine della graticola sulla quale San Lorenzo fu bruciato vivo. Nella Certosa esistono posti diversi per la loro attuazione: il tranquillo chiostro, la biblioteca con il pavimento ricoperto da mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare, la Cappella decorata con preziosi marmi, la grande cucina, le lavanderie e i campi limitrofi dove venivano coltivati i frutti della terra per il sostenimento dei monaci oltre alla commercializzazione con l’ esterno.

10 ATRIO E FACCIATA PRINCIPALE L’ingresso della Certosa avviene dal lato orientale dove, varca la porta d’ingresso. Ci si immette in un ampio cortile a forma rettangolare chiuso a braccia da due corpi di fabbrica. Un tempo era il punto che aveva più contatto con l’ esterno. L’ atrio è caratterizzato lungo la parte destra da una fontana di ignoto autore del Seicento, invece ai due lati della facciata ci sono gli accessi ai giardini. La facciata principale che dà accesso all’ intero monastero risale al Cinquecento. Anche le quattro strutture altrettante ricche eseguite da Domenico Antonio Vaccaro e raffiguranti da sinistra a destra:San Bruno, San Pietro e San Lorenzo. I busti al secondo piano ritraggono i 4 evangelisti, la Madonna e Sant’Anna mentre più in alto, al centro c’è la scultura della Madonna.

11 CHIOSTRO DELLA FORESTERIA Entrati nell’ Edificio, si giunge ad una sala interamente affrescata da Francesco De Martino, pittore della Certosa dopo il primo decennio del Settecento, che anticipa al chiostro della Foresteria. Il piano inferiore del Chiostro è caratterizzato da sculture in gesso ottocentesche lungo il porticato. Esse raffigurano:la Madonna in gloria, San Giuseppe, San Bruno, San Lorenzo e San Michele Arcangelo. La scultura in pietra della Madonna col bambino risale ai primi del Cinquecento. Sul Chiostro si affaccia la torre dell’ orologio mentre altre porte situate al piano inferiore concludono ad altri ambienti della Certosa come la Cappella dei morti, la ex celle dei monaci e la chiesa.

12 CHIOSTRO DEL CIMITERO E ANTICO REFETTORIO Il Chiostro del Cimitero risale alla prima metà del Settecento. Le pareti sono ricche di targhe, lapide, sculture, rilievi, iscrizioni ed edicole funerarie. Una porta conduce alla cappella del Fondatore, che custodisce il sepolcro di Tommaso Sanseverino, fondatore del Monastero Certosino. Dal Chiostro si ha accesso al refettorio, che risale al Settecento, edificato tra il 1438 e 1742, di forma rettangolare. Sempre dal Chiostro del cimitero si giunge alla cucina e del monastero.

13 CUCINA L’elemento fondamentale della cucina subito all’ occhio, è la grande cappa, situata al centro, su una grande fornace centrale, decorata alla base da mattonelle maiolicate. Alle spalle della cucina, delle scale conducono al seminterrato, dove ci sono le cantine nelle quali veniva consumato il vino. All’ esterno c’è il piccolo chiostro della cucina, dove una vasca in pietra al centro dello spazio, era usata per far fermentare il vino prodotto dai monaci.

14 CHIESA L’ interno della chiesa è a navata unica con archi ogivali e a volte a crociera affrescate da Michele Ragolio nel 1686. Le decorazioni sono tipiche del Barocco Napoletane, con stucchi dorati, pavimenti maiolicati e altari marmorei. Su la destra si aprono in successione quattro cappelle settecentesche. Alle spalle dell’ altare maggiore c’è l’accesso alla sacrestia. La sala è rettangolare.

15 SCALONE ELLITTICO Sul lato estremo occidentale del complesso, risale al Settecento, il monumentale scalone ellittico. Chiusa all’ esterno da una torre ottagonale, lo scalone conduce al chiostro, utilizzato dai monaci di clausura per la loro passeggiata settimanale. Il materiale usato per l’opera è la pietra di Padula. Al centro dello Scalone è lo stemma della Certosa di San Lorenzo. Salendo lo scalone si va verso il giardino all’ Italiana che i monaci di clausura utilizzavano per le loro uscite durante le festività.

16 PARCO E GIARDINI I giardini della Certosa si sviluppano tutti intorno al complesso, rientrati comunque nei confini delimitati dalle mura esterne. Probabilmente è il sentiero più antico del parco, fatto durante l’ espansionismo settecentesco, anche se originariamente era caratterizzato da più viali e da frutteti e vigneti. Nei giardini sono collocate alcune edicole sacre, fontane ed una cappella dedicata a Maddalena.

17 Curiosità sui piatti tipici Uno dei più importanti piatti è la leggendaria frittata di mille uova in onore di Carlo v fermatosi per alcuni giorni di ritorno da Tunisi. Ogni anno il 10 agosto si svolge una sagra dove si può degustare non solo la famosa frittata ma anche alcuni dei piatti tipici. Sono tante le specialità del posto: freselle con caciocavallo pomodorini e olive, formaggi e soppressata, pasta fatta a mano e condita con sugo di cinghiale.

18 Il famoso pane di Padula uno dei prodotti principali fatto con una miscela di grano duro e tenero, è noto perché mantiene il suo gusto anche per più di 15 giorni. Da non dimenticarsi di degustare anche i dolci tipici: la crostata di fichi e noci, panzarotti di ricotta e cioccolato fritti.

19 IL MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA LUCANIA OCCIDENTALE Il Museo Archeologico della Lucania Occidentale nasce nel 1957 per raccogliere i ricchi eseguiti dalla Direzione dei Musei Provinciali di Salerno, particolarmente a Sala Consilina e Padula. Nel museo inoltre sono conservati i materiali rinvenuti nel circondario alla fine dell’ Ottocento. Successivamente il museo si è arricchito di reperti provenienti dagli scavi eseguiti dal 1957 al 1967, quando si recuperano la tombe in località Menafra a Sala Consilina. Il percorso museale parte dai reperti della prima Età del ferro, durante la quale nel Vallo di Diano si pratica quasi esclusivamente il rito dell’ incinerazione dei defunti.

20 FINE Il lavoro è stato eseguito dagli alunni: - Lamberti Lucia - Corvino Arianna - Smaldone Stefania - Rumma Antonino - Fiume Domenico Pio


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