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LE FERITE DIFFICILI Dott. Mario Loffredo Dott.ssa Michela Ruspa Dott.ssa Stefania Paolucci Inf. Massimo Possenti Reparto di Riabilitazione Intensiva “Luce.

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1 LE FERITE DIFFICILI Dott. Mario Loffredo Dott.ssa Michela Ruspa Dott.ssa Stefania Paolucci Inf. Massimo Possenti Reparto di Riabilitazione Intensiva “Luce sul Mare” O.C. Santarcangelo di Romagna “Luce sul Mare” O.C. Santarcangelo di Romagna

2 U.O. DI RIABILITAZIONE INTENSIVA O.C. SANTARCANGELO DI ROMAGNA  Reparto destinato al trattamento in acuto di pazienti con esiti di grave cerebrolesione e traumi del midollo.  Il Reparto è gestito dalla cooperativa Luce sul Mare che opera nel settore sanitario da circa 25 anni.  Dotato di 27 posti letto in degenza ordinaria e di 5 day-hospital.  Il personale è composto da 4 medici, 12 terapisti, 12 infermieri e 16 operatori socio-sanitari.

3 Valutazione e presa in carico del paziente da parte del team. Valutazione e presa in carico del paziente da parte del team. Elaborazione del progetto riabilitativo da parte del fisiatra responsabile del team. Elaborazione del progetto riabilitativo da parte del fisiatra responsabile del team. Inizio programma riabilitativo. Inizio programma riabilitativo. Verifica del percorso riabilitativo con il team. Verifica del percorso riabilitativo con il team. Dimissione del paziente e restituzione alle strutture territoriali. Dimissione del paziente e restituzione alle strutture territoriali.

4 LE FERITE DIFFICILI Per il trattamento delle ferite difficili vengono utilizzate le medicazioni avanzate.  Gel idrolitici ad azione idratante ed assorbente per la rimozione naturale del tessuto necrotico e fibrinoso.  Alginati a base di alginato di calcio e carbossimetilcellulosa per il trattamento di lesioni cutanee mediamente o altamente essudative.  Schiuma di poliuretano per la gestione dell’essudato e il mantenimento del microambiente.  Idrocolloidi per il trattamento di lesioni anche vascolari scarsamente essudanti.  Medicazioni schiume o alginati a base di argento per la gestione e la cura di lesioni con sovrainfezioni batteriche.

5 LE FERITE DIFFICILI Nel reparto è attualmente utilizzata una procedura dedicata non solo al trattamento, ma anche alla prevenzione delle ferite difficili. E’ inoltre presente un infermiere referente della procedura stessa, con i compiti di valutare all’ingresso del paziente il rischio di sviluppo di ferite difficili e di concordare con i medici il trattamento in caso di lesioni da decubito presenti. In tal caso il referente ha la funzione di garantire l’applicazione della procedura e di riferire l’andamento periodicamente ai medici.

6 LE FERITE DIFFICILI LA NOSTRA PROCEDURA Valutazione del rischio/scala di Norton/misure preventive (infermiere referente); Valutazione del rischio/scala di Norton/misure preventive (infermiere referente); In caso di lesioni al momento del ricovero (medico e infermiere referente); In caso di lesioni al momento del ricovero (medico e infermiere referente); 1stadiazione, documentazione iconografica, impostazione della medicazione avanzata, eventuale debridement chirurgico, compilazione del modulo dedicato; 2monitoraggio in base alle indicazioni, misurazione del grading e dell’indice di contrazione e documentazione iconografica; 3modifiche del trattamento/compilazione modulo dedicato;

7 LE FERITE DIFFICILI CASO CLINICO 1 F.GB. anni 66 affetto da esiti di emorragia cerebrale da rottura di aneurisma dell’arteria comunicante anteriore proveniente da U.O.Rianimazione Ospedale S.Giovanni di Roma. Presenti all’ingresso lesioni da decubito al sacro, talloni e aa.ii. Lesione sacrale di IV° grado con area necrotica. Dimensione: mm 108 x 99 x 50. Trattamento: Soluzione Fisiologica. Gel Idrolitico, Schiuma in Poliuretano, Debridement chirurgico, presidi e posture antidecubito.

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9 Evoluzione dopo 30 giorni Grading: III° grado Dimensione: mm 64 x 83 x 35 Trattamento con: Soluzione Fisiologica, Alginato, Schiuma in Poliuretano, presidi e posture antidecubito.

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11 Evoluzione dopo 120 giorni Grading: II° grado Dimensione: mm. 52 x 19 Trattamento: Soluzione Fisiologica, Idrocolloide, presidi e posture antidecubito.

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13 Evoluzione a 180 giorni Guarigione Trattamento: Presidi e posture antidecubito.

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15 LE FERITE DIFFICILI CASO CLINICO 2 R.V. donna, anni 48 affetta da stato vegetativo persistente in esiti di emorragia sub-aracnoidea, proveniente dal servizio di Neurologia e Riabilitazione dell’Ospedale Civile di Foligno. Presenza all’ingresso di lesioni da decubito ai talloni, sacro e trocanteri. Lesione al Tallone Sinistro di III° grado. Dimensione: mm. 23 x 13 x 10 Trattamento: Soluzione fisiologica, Idrogel, Schiuma in Poliuretano.

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17 Evoluzione dopo 15 giorni Grading: II° grado Dimensione: mm. 6 x 20 x 5 Trattamento: Soluzione Fisiologica, Idrogel, Idrocolloide.

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19 Evoluzione dopo 45 giorni. Grading:I/II° grado Dimensione: mm 4 x 4 Trattamento: Soluzione Fisiologica, Idrocolloide.

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21 Evoluzione dopo 60 giorni Grading: Guarita Trattamento: Presidi e posture antidecubito.

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23 LE FERITE DIFFICILI  La nostra esperienza conferma l’efficacia del trattamento con medicazioni avanzate delle lesioni da decubito indipendentemente dal grading e dalla sede della lesione.  Grande efficacia delle medicazioni a base di Argento nel controllo delle infezioni batteriche.  Molto importante la presenza di una figura professionale (infermiere referente) nella sorveglianza e nella corretta applicazione del protocollo.

24 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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