LEZIONE 9 DELLA SCUOLA DEL SABATO GESÙ LI AIUTAVA NELLE LORO NECESSITÀ SABATO 27 AGOSTO 2016 SABATO 27 AGOSTO 2016 3° TRIMESTRE 2016.

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1 LEZIONE 9 DELLA SCUOLA DEL SABATO GESÙ LI AIUTAVA NELLE LORO NECESSITÀ SABATO 27 AGOSTO 2016 SABATO 27 AGOSTO 2016 3° TRIMESTRE 2016

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3 Una buona parte dei miracoli di Gesù furono causati da interruzioni insperate (Giairo, la donna col flusso di sangue, il paralitico calato dal tetto, l’indemoniato nella sinagoga, etc…). Lui non aveva problemi a lasciare quello che stava facendo alfine di aiutare qualcuno nel bisogno. Ma noi, generalmente, consideriamo le interruzioni come una molestia. Per esempio, non vogliamo ritardare il nostro viaggio per aiutare qualcuno che ha bisogno di cambiare una ruota. Supplire alle necessità altrui implica, molte volte, un cambiamento di programmi. Mettere da parte le nostre comodità (o egoismo) per aiutare il bisognoso.

4 «E Gesù, rivolgendogli la parola, disse: Che vuoi che io ti faccia?. Il cieco gli disse: Rabboni, che io recuperi la vista!» (Marco 10:51) «Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: Vuoi essere guarito?» (Giovanni 5:6) «Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: Vuoi essere guarito?» (Giovanni 5:6)

5 «Come Gesù vide la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!» (Marco 2:5) Gesù aveva la capacità di conoscere l’intimo delle persone. (Giovanni 2:25; 4:17-18) Per questo, sapeva che questo paralitico aveva bisogno più della guarigione spirituale che quella fisica. A volte esistono necessità nascoste sotto altre necessità. Anche se non abbiamo la capacità di Gesù, abbiamo alla nostra portata il potere dello Spirito Santo che ci può aiutare a discernere questi bisogni nascosti. La necessità del perdono e la grazia divina è il bisogno più profondo che sovrabbonderà nella soddisfazione di altre necessità più superficiali.

6 «Or in Ioppe c’ era una discepola di nome Tabitha, che significa Gazzella (Dorcas) ella faceva molte buone opere e molte elemosine». (Atti 9:36) Il ministero di Dorcas si concentrava specialmente nel confezionare vestiti per i bisognosi. Atti 9:41 presenta due gruppi di persone che erano favoriti da questo ministero: i santi (miembri della chiesa) e le vedove (anche se fossero o no membri della chiesa). Nel racconto della storia di Dorcas, è palese l’amore col quale realizzava la sua opera. La sua vita era un riflesso fedele delle istruzioni di Gesù: «In questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». (Giovanni 13:35). Dorcas è anche un esempio di ministero specializzato e concentrato nell’aiutare un determinato gruppo di persone.

7 Stile colonizzatore. Concentrato a raggiungere la comunità che circonda la chiesa. Stile giardiniere. Concentrato in una zona distinta al luogo dove si ubica la chiesa (un «giardino» dove lavorare). Stile pastorale. Concentrarsi su cittadini specifici (p.e. drogati) e non un luogo geografico. Principi biblici e dello Spirito di Profezia. Conoscenza delle necessità della comunità. Idee proposte dai membri della congregazione. «Affida all’ Eterno le tue attività e i tuoi progetti riusciranno.» (Proverbi 16:3) Luca 14:25-35 ci indica i passi da fare per portare a termine il nostro compito: 1. Essere discepolo. Consacrazione: devozione fervente e fedele a nostro Signore, e quindi, al ministero. Disposizione al sacrificio (portare la croce). Definire l’ambito e lo stile di aiuto; con l’esempio. Realizzare un piano strategico di lavoro. Questo piano deve basarsi su elementi presi da queste fonti: 2. Pianificare l’azione.

8 «Avremo successo se avanziamo con fece, decisi a realizzare l’opera di Dio con intelligenza. Non dobbiamo permettere che queste persone dominate da uno spirito pessimista e di poca fede, ci ostacolino. L’opera missionaria di Dio dev’essere portata avanti da gente di molta fede e deve crescere continuamente con forza e efficienza». E.G.W. (Mente, carattere e personalità - volume 1)