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Assistenza e disincentivi al lavoro Effetto sull’offerta di lavoro lavoro consumo w O B F D e.

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Presentazione sul tema: "Assistenza e disincentivi al lavoro Effetto sull’offerta di lavoro lavoro consumo w O B F D e."— Transcript della presentazione:

1 Assistenza e disincentivi al lavoro Effetto sull’offerta di lavoro lavoro consumo w O B F D e

2 Sintesi assistenza sociale Incompletezza della legge che ha introdotto i Livelli Essenziali di Assistenza sociale. Carattere residuale della gestione delle politiche sociali: assenza reddito minimo garantito; prevalenza di prestazioni monetarie (dirette alle situazioni di povertà assoluta) rispetto all’erogazione dei servizi sociali.

3 Finanziamento prevalentemente a carico dello Stato (tagli successivi per il contenimento della spesa pubblica. Prevalente perseguimento del fine redistributivo.

4 Istruzione Articolo 33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

5 Articolo 34 La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso

6 Caratteri Tra gli anni sessanta e settanta l’istruzione, insieme alla sanità, è conformata alle linee di un modello tendenzialmente universalistico: tappa essenziale l’istituzione della scuola media unica nel 1962 e l’innalzamento conseguente dell’età dell’obbligo a 14 anni (in precedenza sistema duale dove un canale non consentiva ulteriori sbocchi).

7 Riforme Settore oggetto di continue riforme. 1968: istituzione scuola materna statale 1969 : approvazione norme di liberalizzazione dell’accesso agli studi universitari (lotte studentesche). Anni settanta: nascita scuola elementare a tempo pieno, introduzione organi di rappresentanza (genitori, personale, studenti), riforma scuola media.

8 1996: Riforma Berlinguer (innalzamento età dell’obbligo, riforma dell’esame di maturità, autonomia scolastica e riordino dei cicli.Introduce nell’alveo della scuola pubblica le scuole private paritarie). Resta in larga misura non applicata. 2003: Riforma Moratti (suddivisione in tre cicli, scuola dell’infanzia, ciclo primario e ciclo secondario, alternanza scuola lavoro, laurea obbligatoria in Scienze della formazione primaria, per i docenti scuola primaria, in conformità con gli altri stati europei.

9 2008: Riforma Gelmini (introduzione del maestro unico, riordinamento dei licei, gli istituti tecnici e professionali, riorganizzazione del sistema universitario (2010). Riorganizzazione sistema universitario

10 Livelli di governo Con la riforma del titolo V della costituzione l’istruzione è assegnata alla competenza delle regioni in concorrenza con lo Stato: in particolare in base all’art. 117lo Stato ha potestà legislativa esclusiva per quanto riguarda i principi generali, mentre le regioni hanno competenza esclusiva su l’istruzione e la formazione professionale, il resto della materia rientra nella legislazione concorrente.

11 Finanziamento Scuola primaria e secondaria sono finanziate dallo Stato. Università: in quasi tutti i paesi ampio intervento dello Stato in questo settore. In Italia l’università è prevalentemente statale. Il sistema universitario è finanziato dallo Stato, attraverso la fiscalità generale, e in aggiunta dalle tasse universitarie.

12 Giustificazione teorica dell’intervento pubblico Sul piano allocativo: l’istruzione non ha la natura di bene pubblico, perché è un bene rivale e escludibile, ma ad esso possono essere associate esternalità nel senso di maggiore efficienza per la collettività, maggiori opportunità di avanzamento e di ricchezza. Costituisce uno strumento per l’integrazione culturale della popolazione e dei nuovi gruppi.

13 Sul piano redistributivo: il fine redistributivo è prevalente nell’istruzione primaria e secondaria ;famiglie più disagiate che non potrebbero investire nell’istruzione superiore, se privata. L’istruzione rientra nella definizione dei beni meritori

14 Sintesi dello Stato sociale italiano Modello combinato (Misto). Ruolo importante della famiglia e della Chiesa. Ritardo e incompletezza rispetto ai sistemi presenti negli altri paesi. Politiche di contenimento della spesa non accompagnate da un processo di riorganizzazione complessivo. Presenza di squilibri territoriali Squilibrio nelle garanzie sociali a favore delle politiche pensionistiche e del lavoro Prevalenza delle prestazioni monetarie sui servizi sociali


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