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Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale Le definizioni e le misure delle organizzazioni Prof. Renato Fontana

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Presentazione sul tema: "Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale Le definizioni e le misure delle organizzazioni Prof. Renato Fontana"— Transcript della presentazione:

1 Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale Le definizioni e le misure delle organizzazioni Prof. Renato Fontana renato.fontana@uniroma1.it

2 Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando? Umberto Eco su Joseph Conrad Pagina 2

3 IL NOSTRO PERCORSO Le organizzazioni e i loro elementi di base Le dimensioni organizzative e le loro misure Pagina 3

4 Le organizzazioni e i loro elementi di base Pagina 4

5 Che cos’è un’organizzazione  Nella sua accezione più generale l’organizzazione è: cooperanofini  un gruppo di persone che cooperano in vista di certi fini, stabile nel tempo  una sistema cooperativo finalizzato e reiterato perché relativamente stabile nel tempo.  E’ possibile definire una organizzazione prendendo in considerazione degli aspetti peculiari: soggetto collettivo  L’organizzazione come soggetto collettivo attività organizzatrici  L’organizzazione come frutto di «attività organizzatrici» strutture  L’organizzazione definita dalle sue strutture (formali e latenti) Pagina 5

6 L’organizzazione come soggetto collettivo Un’organizzazione è un soggetto collettivo riconoscibile all’esterno come attore del sistema economico, giuridico, sociale o politico. In letteratura si distinguono varie tipologie organizzative in base: –all’attività svolta (Istat); –al tipo di autorità che ne legittima il governo (Weber); –al tipo di potere (Gouldner); –alle funzioni prevalenti (Parsons); –al beneficiario (Blau); –al potere e alla partecipazione (Etzioni); –al sistema di produzione (Woodward); –al grado di comprensione e controllabilità dei processi (Perrow); –all’ambiente esterno (Lawrence e Lorsch). Pagina 6

7 L’organizzazione come insieme di attività organizzatrici passare da uno stato di disordine ad uno di maggior ordine.Un’organizzazione si definisce in base all’attività organizzatrice, ossia agli atti compiuti per passare da uno stato di disordine ad uno di maggior ordine. portare a unità elementiOrganizzare significa portare a unità elementi diversi diversi. Pagina 7

8 L’organizzazione come struttura strutturaUn’organizzazione si definisce in base alla sua struttura che può essere: –formale –formale (norme, regole, organigrammi, mansionari, ecc.) –latente –latente (comunità di lavoro, relazioni di cooperazione e comunicazione, scambi di conoscenze) artefatto socio-tecnicoUn’organizzazione è un artefatto socio-tecnico, composto da elementi eterogenei che interagiscono tra loro (obiettivi, persone, tecnologie, processi, ecc.) Pagina 8

9 Una sintesi: il cubo organizzativo Pagina 9

10 Le dimensioni organizzative e le loro misure* * R.L. Daft, Organizzazione aziendale Pagina 10

11 Le dimensioni della progettazione organizzativa Esistono diversi autori e approcci che definiscono quali siano gli elementi da tenere presente nella progettazione e nel cambiamento organizzativo; Il Cubo di Butera che abbiamo appena visto è una rappresentazione di tali dimensioni. CERCHEREMO DI CAPIRE: Cosa si intende per Organizzazione come sistema aperto Quali sono le dimensioni strutturali e contestuali in una organizzazione Pagina 11

12 L’organizzazione come sistema aperto Sistema Insieme di elementi integrati: le relazioni tra gli elementi determinano l’output Aperto L’ambiente è un fattore determinante: gli elementi interni sono determinati dall’esterno sia sotto forma in input che di output Pagina 12

13 Pagina 13 LA TEORIA DELLA COMPLESSITA’ AFFERMA CHE: poiché ogni elemento del sistema in esame è instabile e interconnesso ad altri elementi, in circostanze appropriate, la minima variazione può far crescere non linearmente il sistema fino a rendere il futuro del tutto imprevedibile […]. La crescita non lineare dipende dalla natura interattiva delle interazioni che si verificano tramite le interconnessioni tra gli elementi. Ciò comporta che i grandi mutamenti non dipendono necessariamente da grandi stimoli esterni, così come avviene per una struttura stabile e ordinata, ma sovente da una serie di piccole variazioni che appaiono, a prima vista, senza importanza e che invece possono avere enormi impatti sulla struttura in esame Sistemi aperti e complessità Augusto Leggio, Megatrend, rischi e sicurezza. Per comprendere la società di oggi con la teoria del caos, Milano, Franco Angeli, 2004, pp. 37-38

14 Pagina 14 Sistemi aperti e complessità Capire e modificare le strutture organizzative richiede la consapevolezza che vi è una complessità che non può essere riassunto esaminando gli elementi in modo distinto; Gli elementi da prendere in considerazione sono: –Elementi interni all’organizzazione –Elementi esterni all’organizzazioni –Relazioni tra elementi interni ed esterni (Sistema Aperto) Organizzazioni caratterizzate dagli stessi elementi strutturali e culturali possono «comportarsi» in modo totalmente diverso perché ciò che le distingue è l’interazione tra i diversi elementi; La comprensione della realtà organizzativa non può avvenire se non tramite il cambiamento quale strumento che permette all’osservatore di vedere le variabili in movimento e relazione

15 Pagina 15 Le dimensioni organizzative Elementi interni ed esterni da prendere in considerazione nell’analisi organizzativa. Le dimensioni organizzative rappresentano le organizzazioni nello stesso modo in cui la personalità e i tratti fisici descrivono una persona

16 Pagina 16 Le dimensioni organizzative Interazione

17 Pagina 17 Le dimensioni strutturali Formalizzazione: documenti scritti riguardanti l’organizzazione che definiscono: procedure, comportamenti, mansioni, regolamenti. Maggiore è il numero di documenti maggiore è il livello di formalizzazione. Più è grande una organizzazione più il livello di formalizzazione aumenta. Specializzazione: è il grado in cui i compiti organizzativi vengono suddivisi tra posizioni lavorative separate. Maggiore è il grado di specializzazione più ristretta è la gamma di compiti assegnati ad ognuno.

18 Le dimensioni strutturali Gerarchia: descrive chi riporta a chi e l’ambito di controllo di ogni manager (visibile nei livelli di un organigramma). Più sono limitati gli ambiti di controllo più la catena gerarchica si allunga Centralizzazione: si riferisce al livello gerarchico che ha l’autorità di prendere decisione. Più il potere decisione è ristretto ai livelli superiori maggiore è la centralizzazione Pagina 18

19 Le dimensioni strutturali: un esempio Le dimensioni strutturali sono profondamente influenzate dalle dimensioni contestuali. Prima ancora di esaminare quelle contestuali proviamo a fare un esercizio puramente teorico: Proviamo ad immaginare quali siano le dimensioni strutturali di una piccola impresa familiare (un piccolo supermercato, una attività commerciale, una trattoria, una impresa di servizi) Pagina 19

20 Le dimensioni strutturali: un esempio UNA PICCOLA IMPRESA FAMILIARE Formalizzazione: bassa (se l’impresa ha pochi dipendenti). Non vi sono mansionari e procedure standardizzate. Specializzazione: bassa. Tutti fanno un po’ tutto. C’è una divisione di ruoli ma è di carattere informale e non vincolante. Gerarchia: corta. Il pioniere è generalmente presente in azienda ed è assente una linea intermedia di manager. Centralizzazione:alta. Tutte le decisioni passano per il pioniere. Pagina 20

21 Pagina 21 Le dimensioni contestuali Dimensione: è la grandezza dell’organizzazione. Si misura principalmente con il numero di persone impiegate. Anche il fatturato o il valore delle attività a bilancio danno indicazione della dimensione ma non del suo aspetto umano. La tecnologia: strumenti e tecniche utilizzate per trasformare gli input in output. Gli obiettivi e la strategia: definiscono lo scopo e le tecniche competitive che distinguono le diverse organizzazioni. Essi influenzano i rapporto con clienti, fornitori, dipendenti nonché l’allocazione delle risorse.

22 Le dimensioni contestuali La cultura: insieme di valori, fondamenti, convinzioni conoscenze e regole condivise dal complesso dei dipendenti. L’ambiente: include tutti gli elementi esterni ai confini dell’organizzazione (elementi economici, sociali, istituzionali e fisici). Molto dell’ambiente esterno è determinato dalle altre organizzazioni e dalle loro relazioni. Ogni componente dell’ambiente può essere valutata con specifici approcci. E’ possibile misurare quanto l’ambiente sia favorevole dal punto di vista economico e sociale, quanto sia agevolante rispetto agli aspetti logistici e geo-spaziali, quanto sia favorevole nelle relazioni istituzionale e quanto nelle procedure burocratiche, ecc. Pagina 22

23 23/09/2016Titolo PresentazionePagina 23 A seguire …. Quali sono le forme in cui le organizzazioni tipicamente integrano le diverse dimensioni? Che rapporto c’è tra contesto e forma organizzativa? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna forma organizzativa?


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