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PubblicatoModesto Paoli Modificato 8 anni fa
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L’ETA’ DI CESARE Contesto storico e letterario
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VERSO LA FINE DELLA REPUBBLICA Dal 78 a.C. (morte di Silla) fino al 44 a.C. (morte di Cesare) definiamo convenzionalmente l’età cesariana. È un periodo di grandi scontri politici e intellettuali che determineranno la fine delle istituzioni repubblicane e l’avvento del principato. Ricco di figure di grande rilevanza culturale come Varrone, Cesare, Cicerone, Catullo, Lucrezio, Sallustio.
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Età della tarda repubblica Varietà e complessità di aspetti: ■Epoca della grande poesia lirica latina (neóteroi e Catullo) ■Precettistica retorica e discorso filosofico (Cicerone) ■Poema didascalico, compendio di filosofia epicurea (Lucrezio) ■Storia universale dalle origini alla contemporaneità (Cornelio Nepote e Attico)
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Quadro politico e sociale Espansionismo militare III-II secolo a. C. vero e proprio sconvolgimento, sul piano economico e sociale e culturale Ricerca del lusso: a costumi più liberi e spregiudicati si accompagna un tenore di vita più lussuoso e più dispendioso. Dopo le guerre contro Mitridate si diffonde uno stile di vita dissoluto tra l’aristocrazia romana.
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La crisi degli antichi valori Catone il Censore aveva elogiato le virtù del contadino-soldato Da Oriente giungono ricchezze, filosofie, opere d’arte, modelli di comportamento che mutano progressivamente il volto di Roma. Viene meno la fede nella religione tradizionale, così come si indebolisce il principio della subordinazione dell’individuo alla vita pubblica
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Crisi religiosa a Roma I secolo a.C. Crisi della religione tradizionale Diffusione filosofie greche Nuove filosofie: Epicureismo Culti misterici e orgiastici di divinità orientali
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Caratteri dell’Epicureismo EPICUREISMO NEGA INTERVENTO DIVINO NEL MONDO UMANO ASTENZIONE DALLE CARICHE PUBBLICHE E VITA RITIRATA TEORIE ATOMISTICHE E MATERIALISTE CONTRO LA VITA DOPO LA MORTE
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Filosofie ellenistiche Stoicismo, epicureismo, scetticismo, accademismo, orfismo sostituiscono progressivamente (o integrano, come nel caso del pensiero ciceroniano) gli antichi mores Ricerca di un ordine spirituale nuovo, che oscilla tra il grande progetto universale di Cicerone e quello individualistico e solitario di Lucrezio.
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Roma e il mondo greco Processo di emulazione del mondo greco: non più un rapporto di subordinazione, ma di consapevole uso dei materiali culturali, sul quale si innesta un progetto di intensa emulazione, quella che realizzeranno nel corso di un fiorentissimo mezzo secolo di produzione letteraria poeti come Lucrezio, Catullo, Virgilio, Orazio, Properzio, Ovidio. Viaggio in Grecia dei giovani figli delle famiglie romano-italiche Cicerone resta in Oriente per più di due anni (77-79)
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Un rapporto alla pari con i modelli greci ■Dopo il primo triumvirato si registra la diffusione di grandi prosatori come Cicerone, Cesare, Sallustio. ■A Roma giungono dalla Grecia personalità illustri per la filosofia e la retorica. ■Filodemo di Gadara diffuse le teorie epicuree in Campania insegnando nella villa dei pisoni ad Ercolano. ■Filone di Larissa, Dionigi di Alicarnasso che difussero a Roma le tecniche della retorica e della filosofia stoica.
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Desiderio di uguagliare e superare i greci Modelli greciI fase tradurreII fase imitareIII fase superareCapolavori latini
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Autonomia dell’intellettuale ■Tutti questi fattori producono una grande circolazione di idee, la possibilità di confrontarsi liberamente con un’ampia varietà di modelli, di compiere scelte meditate e consapevoli e di condividerle apertamente con altri ■Roma rimane però una grande città conservatrice, dove i valori della res publica continuano ad agire potentemente, almeno sul piano ideologico.
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I generi della poesia ■Epica: sebbene diffusa l’epica degli annales storici ebbe un periodo di crisi fino all’arrivo del grande capolavoro di Virgilio L’Eneide ■La Satira: molto successo ebbe la satira nel periodo cesariano e nel periodo imperiale. Infatti questo genere si prestava molto bene ad evitare la censura politica poiché lo spirito ironico e parodistico rientrava nel tipico carattere romano. La satira viene definita da Quintiliano un genere totalmente romano anche se un modello greco fu Menippo di Gadara scrittore del III sec. A.C. che per primo uso la tecnica del prosimetro e un linguaggio licenzioso e semiserio per parodiare eventi politici e reali. ■Satire Menippeae sono scritte a Roma da Lucilio e da Varrone. Successivamente nel periodo imperiale Seneca scriverà un testo Apolokolokyuntosis e Petronio scriverà un poema il Satyricon.
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I generi della poesia ■Poema didascalico: poema in versi scritto per educare è il capolavoro di Lucrezio De rerum natura. Un genere già molto praticato dai primi poeti greci come Esiodo nelle opere e giorni. ■La poesia lirica: molto diffusa nel I sec. A. C. grazie ai poetae novi, i neoteori, che imitando i poeti greci del VII sec. A.C. (Saffo, Alceo, Archiloco, Mimnermo ecc) divenne lo strumento più duttile per esprimere l’individualismo e dare voce all’animo soggettivo. Diventa espressione di un otium culturale che ha nell’esaltazione del bello la prima espressione di poesia estetizzante della storia della letteratura. Ricerca della perfezione stilistica, l’amore come tema centrale della poesia. Tale poesia rappresenta al meglio il nuovo sentimento soggettivo e individuale della cultura romana.
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I generi della prosa ■La storiografia: evoluzione del genere dall’annalista drammatica strumento per esaltare lo spirito collettivo romano ai commentari di Cesare e alle monografie di Sallustio strumenti per giustificare la presa di potere di Roma da parte di un singolo uomo a causa della corruzione della classe politica senatoria. ■L’oratoria: nata con Appio Claudio Cieco al tempo delle guerre contro Taranto ebbe grande diffusione come genere fondamentale per la vita politica e il cursus Honorum. ■Raggiunse il suo massimo splendore con Cicerone il quale non solo riuscì a mettere in pratica le sue conoscenze e le tecniche oratorie ma scrisse molti libri sull’arte retorica tanto da essere ritenuto ancora oggi una pietra miliare dei futuri avvocati e politici. ■In queste opere Cicerone ritrasse l’uomo ideale romano capace di assumersi le responsabilità verso lo stato romano ma anche di dialogare con la cultura greca e superarla.
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