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Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca.

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Presentazione sul tema: "Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca."— Transcript della presentazione:

1 Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca

2 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Secondo la tradizione la chiesa sarebbe stata fondata nel XII secolo dal conte normanno Roberto Serguglione, all’epoca signore di Acquaviva. Serguglione la dotò di suoi beni allodiali, la fornì di preti e chierici e vi fece erigere il suo monumento funebre. La fondazione e la dotazione sarebbero attestate da due epigrafi il cui testo è stato tramandato in documenti, ripresi poi nella causa che oppose la Cattedrale di Acquaviva alla Curia barese. La figura del fondatore della chiesa, Roberto Serguglione, è al quanto sfuggente. Non è certo il periodo in cui è vissuto, il modo in cui avrebbe acquistato il possesso di Acquaviva, il titolo (semplice feudatario o signore dotato di diritti regi) e la durata della sua signoria.

3 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca E’ incerta anche la data di avvio e di completamento (prima del 1140 o tra 1158 e 1159) dei lavori di costruzione e quella della sua dotazione. Lucarelli afferma che le notizie sull’origine normanna della cattedrale sono state “costruite” dal clero allo scopo di ottenere il palatinato. La sua storia sino alla ricostruzione cinque-secentesca è dunque abbastanza vaga, però è probabile che la chiesa abbia avuto una esistenza movimentata a causa delle modifiche fatte dai signori che governarono la città (come i Del Balzo) e dei saccheggi prodotti dai contrasti tra Angioini e Aragonesi, nonché dalle mire espansionistiche di Carlo VIII. Acquaviva, infatti, subisce saccheggi e devastazioni che la riducono ad “un mucchio di rovine”.

4 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Secondo una memoria storica riportata da Lucarelli, nel 1529 l’arciprete Lambertini pose la prima pietra della nuova Chiesa dedicata a Sant'Eustachio; la chiesa fu completata nel 1594 e consacrata nel 1623 da Monsignor Ascanio Gesualdo (patriarca di Costantinopoli e arciverscovo di Bari e Canosa).

5 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Alcuni documenti attestano però che la chiesa era aperta al culto già nel 1571 e nel 1578 disponeva di altare principale e altri altari secondari. Inoltre essa possedeva anche arredi come il fonte battesimale, l’organo, i confessionali, il sacrario, i libri per i battesimi ed altro ancora. Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Organo del primo Novecento Altare ottocentesco

6 Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO L’imponente struttura dell’edificio emerge visivamente e simbolicamente (insieme al vicino palazzo signorile) sul tessuto urbano circostante.

7 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca La pianta della Cattedrale è a croce latina, all’interno presenta tre navate interrotte da un transetto costituito da un’unica abside e da due cappelloni laterali.

8 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Lo stile della Cattedrale è composito: la facciata e il portale sono più chiaramente rinascimentali, mentre possiamo notare emergenze romaniche nel rosone, nei leoni e nelle bifore del campanile e citazioni manieristico-barocche nelle decorazioni interne del rosone e nell’ornato del timpano. Proprio perché risulta difficile parlare di un unico stile, i diversi studiosi hanno espresso sull’argomento differenti opinioni. Il professor Angelo Ambrosi afferma che nella Chiesa di Acquaviva “malgrado l’impronta romanica” non c’è nessun elemento che possa “datarsi al periodo medievale”.

9 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Sostiene che nella chiesa sono presenti, oltre ad elementi romanici comunque predominanti, anche riferimenti al mondo classico. In particolare egli sembra riferirsi alle due erme della finestra absidale e alle due arpie della monofora del campanile. Il professor Liuzzi ritiene probabile l’ipotesi dell’Ambrosi che farebbe derivare le due finestre «direttamente da modelli classici costituiti eventualmente anche da reperti fortuiti di scavo». Non condivide invece la sua convinzione che i diversi stili della Cattedrale (con marcate risonanze medievali) siano da riferirsi alla “volontà progettuale” degli Acquaviva d’Aragona, poiché ci sono molte fonti che attestano un interesse di questa famiglia per la cultura umanistico - rinascimentale.

10 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Finestra absidale Monofora del campanile

11 LA CATTEDRALE DI SANT’EUSTACHIO Periodo delle origini & Ricostruzione cinquecentesca Inoltre non si è a conoscenza delle maestranze che realizzarono il progetto della Chiesa. Secondo l’architetto Sante Simone è probabile che “i lavori di ampliamento del tempio maggiore siano stati eseguiti da Palmerio De Rosis”. La sua affermazione è legata al ritrovamento di una lapide durante i lavori di restauro della cattedrale di Conversano, che indica in Palmerio De Rosis di Acquaviva il magister degli interventi primocinquecenteschi nella stessa chiesa. Simone perciò ne ricava che il De Rosis deve aver prestato la sua opera anche nella chiesa acquavivese. Di questo però non ci sono certezze poiché tra la costruzione della Cattedrale di Conversano e quella di Acquaviva sono passati parecchi anni e non si può sapere se l’artista all’epoca (1529) fosse ancora in vita.

12 PROGETTO REALIZZATO DAGLI ALUNNI: MARIAGRAZIA RIBATTI, MICHELA MARIANO, ANASTASIA MOSSA. FOTO DI: MAKSIM SANZONE I testi sono liberamente tratti dal saggio di F. Liuzzi, Il caso della chiesa matrice di Acauaviva delle Fonti. Revival romanico, Rinascimento e Pseudo-Rinascimento nell’architettura meridionale cinquecentesca. La foto della “prima pietra” è tratta dall’archivio dell’architetto G. Fraccascia.


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