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Come e quanto varia il genoma umano? Quali sono le conseguenze di queste variazioni?

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Presentazione sul tema: "Come e quanto varia il genoma umano? Quali sono le conseguenze di queste variazioni?"— Transcript della presentazione:

1 Come e quanto varia il genoma umano? Quali sono le conseguenze di queste variazioni?

2 Se si confrontano genomi di individui diversi li si trova identici per > 99.5% In che cosa consistono le differenze tra genomi?

3 Scherer et al (2007)-Nat Genet. 39: S7–15. Variazioni su piccola e su larga scala I cambiamenti su piccola scala interessano un solo gene Si riteneva che le variazioni su larga scala fossero molto svantaggiose e quindi rare. Negli ultimi anni si è invece scoperto che sono piuttosto comuni

4 Sequenziamento del genoma umano: 1990–2003

5 Studio della variabilità umana: HapMap e1000 genomi

6 Il progetto 1000 genomi principale è stato preceduto da tre studi pilota: 1.180 campioni (da 4 popolazioni) a bassa copertura (4x) 2.2 triplette (padre-madre-figlio) a elevata copertura (20-60x) 3.1000 regioni geniche a elevata copertura in 900 campioni

7 Progetto 1000 genomi principale prevede il sequenziamento di 2500 individui  500 da ciascuna delle 5 aree geografiche principali (5-7 popolazioni per ciascuna area geografica) Aree geografiche  Europa, Africa, America, Asia orientale e Asia meridionale

8 Cambiamenti di un singolo nucleotide Nel genoma umano sono presenti > 40 milioni di SNS (ca.10 milioni sono polimorfiche)

9 2007 – genoma di Craig Venter 3.2 milioni di SNP ca. 300 000 indel (da 1 a 571 bp) allo stato eterozigote Ca. 560 000 indel (1-82 711 bp) allo stato omozigote 90 grandi inversioni 62 varianti di sequenza a elevato no. di copie 12 291 000 bp diverse dalla sequenza di riferimento Genoma umano 3.2 x 10 9 bp  differenze con il genoma di riferimento: 12.3 x 10 6 /3.2 x10 9 = 0.00386

10 La variazione più piccola interessa un singolo nucleotide (sostituzioni o inserzioni/delezioni) Quali effetti sul fenotipo?

11 Variazioni di una o poche basi che si verificano in sequenze codificanti  SNS-Samesense (SS) o sinonime (S)  SNS-MisSense (MS) o non sinonime (NS)  SNS-non senso  Inserzioni o delezioni di poche bp (indel)  Inversioni di poche bp (inv)

12 Esempi di mutazione MS o Non Sinonima Sostituzione della 1a base del codone:AAA (Lys)  CAA (Gln) Sostituzione della 2a base del codone:AAA (Lys)  ACA (Thr) Sostituzione della 3a base del codone:AAA (Lys)  AAC (Asn) Esempi di mutazione SS o sinonima AAA (Lys)  AAG (Lys) CUA (Leu)  UUA (Leu)

13 Esempio di mutazione Non Senso

14 Inserzioni di pochi nt

15 Formazione di un codone di STOP subito a valle della delezione di 1 nt

16 mRNA con codoni di STOP che cadono prima dell’ultimo esone sono instabili e vengono degradati  meccanismo attraverso il quale viene impedita la produzione di ‘monconi polipeptidici’ che potrebbero essere dannosi per la cellula

17 NMD  Nonsense-Mediated Decay = degradazione mediata da codoni non-senso Quando gli mRNA arrivano nel citoplasma sono ancora legati, in corrispondenza dei punti di splicing, a complessi proteici (EJC = Exon Junction Complex) che vengono rimossi solo durante il primo round di traduzione. mRNA da cui non vengano rimossi gli EJC sono instabili e vengono degradati

18 Frecce verdi  formazione di codoni di STOP prematuri prima dell’ultimo esone, mRNA instabili > non produzione di ‘tronconi polipeptidici’ Frecce rosse  formazione di codoni di STOP prematuri nell’ultimo esone, mRNA stabili > produzione di ‘tronconi polipeptidici’. In genere comportano conseguenze fenotipiche più gravi Strachan e Read – Genetica Molecolare Umana, Zanichelli, 2012

19 E le SNS che interessano regioni non codificanti?

20 Le conseguenze sono più difficili da prevedere Mutazioni che alterano il processo di splicing

21 Rimozione degli introni dal trascritto primario Strachan e Read – Genetica Molecolare Umana, Zanichelli, 2012

22 Sequenze introniche importanti per lo splicing Enahancer di splicing  esoniche o introniche

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25 SNP  come vengono studiati

26 alcuni SNP (CA. 10%) sono RFLP (Restriction Fragment Length Polymorphism)  polimorfismi (bi-allelici) in cui i due alleli differiscono per la dimensione dei frammenti generati da una reazione di digestione enzimatica DNA genomico BamHIBamHI*BamHI 6.4kb14.6kb

27 ENZIMI DI RESTRIZIONE Enzimi che riconoscono brevi sequenze di DNA in corrispondenza delle quali tagliano entrambi i filamenti La sequenza riconosciuta ha generalmente una lunghezza di 4-8 bp ed è palindroma rispetto ad un asse di simmetria (la stessa sequenza di basi è presente su entrambi i filamenti quando questi vengono letti in direzione 5’- 3’);

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29 L’amplificazione è di tipo esponenziale: ad ogni ciclo il numero di molecole di DNA bersaglio (tratto di DNA compreso tra i due primers) raddoppia. In una PCR di 30 cicli per ogni molecola di DNA inizialmente presente se ne formeranno 2 30, cioè un numero dell’ordine di 10 9 PCR (Polymerase Chain Reaction) Tecnica in grado di amplificare in maniera altamente specifica una regione di DNA di cui si conoscono le sequenze fiancheggianti

30 Ogni ciclo consta di 3 fasi:  denaturazione (temp. 94° C)  appaiamento dei primer (a una temp. che dipende dalla lunghezza e dalla composizione in basi dei primer )  sintesi dei nuovi filamenti (temp. 72°C) PCR

31 Per una reazione di PCR sono necessari:  primer (forward e reverse)  dNTP (deossinucleotidi trifosfati: dATP, dCTP, dGTP e dTTP)  DNA polimerasi resistente alle alte temperature (spesso Taq polimerasi, estratta da Thermus acquaticus)  Buffer appropriato  MgCl 2 La reazione avviene in un termociclatore cioè in un blocco di alluminio che può essere riscaldato e raffreddato rapidamente

32 RFLP  inizialmente sono stati studiati utilizzando il Southern blot: procedimento lungo, costoso e che richiede notevoli quantità di DNA di partenza Oggi si studiano accoppiando la PCR alla digestione enzimatica, i prodotti di digestione vengono separati su gel di agarosio e visualizzati su un transilluminatore 0.4kb0.7kb BamHI* Digestione del prodotto della PCR con BamHI elettroforesi DNA genomico BamHIBamHI*BamHI 6.4kb14.6kb

33 12345678 9101112131415M 400 bp 200 bp 600 bp 200 bp400 bp BamHI*

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35  Reazioni di PCR vengono immobilizzate su due distinte membrane di nitrocellulosa o nylon  Le membrane vengono sottoposte a trattamento denaturante e messe in contatto con la soluzione contenente una sonda ASO (Allele Specific Oligonucleotide) marcata: una delle due membrane viene fatta reagire con il probe wild-type l’altra con quello mutante  Si eseguono dei lavaggi per eliminare le sonde che non si sono ibridate perché non perfettamente complementari al DNA target  Tramite autoradiografia si evidenziano i campioni che si sono appaiati in maniera perfetta con il probe DOT BLOT

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37 Esperimento di Dot Blot L’ibridazione è fatta in condizioni tali che il legame tra la sonda e il DNA può avvenire solo se esiste una perfetta complementarietà tra le due sequenze, il mal appaiamento anche di un solo nt. non consente tale legame

38 Molto spesso si utilizza il REVERSE DOT BLOT (RDB): le sonde oligonucleotidiche non sono marcate e vengono fissate sulla membrana, mentre il DNA bersaglio viene marcato e fornito in soluzione. Il legame tra il DNA bersaglio (marcato) e l’oligonucleotide specifico attaccato alla membrana indica la presenza della sequenza specifica nel bersaglio.

39 Esperimento di Reverse Dot Blot per saggiare 6 diverse mutazioni Ogni filtro è ibridato con il DNA di un soggetto

40 RDB multiplo: analisi di 36 mutazioni CF Sonde mutate Sondenormali Sonde mutate Strip A 19 mutazioni CF Strip B 17 mutazioni CF

41 PCR con primer allele-specifici Per ciascun campione vengono effettuate 2 reazioni di PCR con primer allele-specifici  il primer termina sul nt. che presenta le due varianti alleliche

42 Saggi TaqMan in RT-PCR

43 MICROARRAY PER LA DETERMINAZIONE DEL GENOTIPO Microarray di oligonucleotidi (della lunghezza di 20-25 nucleotidi) sintetizzati in vitro, ciascuna sonda è presente nelle due forme alleliche Il DNA da analizzare viene amplificato, marcato con una sostanza fluorescente ed ibridato su questi supporti Dopo lavaggio la fluorescenza emessa viene letta ed interpretata da un apposito software

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45 GeneChip Contiene ca. 1 800 000 sonde 1 000 000 per polimorfismi del tipo SNP 800 000 per polimorfismi del tipo CNV (Copy Number Variation)

46 STR con effetti fenotipici patologici MALATTIE DA ESPANSIONE (instabile) DI BREVI TRATTI RIPETUTI

47 La base molecolare di queste malattie consiste nella ripetizione abnorme di un microsatellite o STR (Short Tandem Repeat) Cosa sono i microsatelliti o STR ? Regioni di genoma in cui una breve sequenza di basi (da 1 a 10 bp ), detta repeat, viene ripetuta un certo numero di volte Molto spesso questi loci sono variabili: nella popolazione esistono alleli con un diverso numero di repeat La differenza tra gli alleli è quindi un differenza di lunghezza

48 Gli alleli vengono in genere indicati con un numero che corrisponde al numero di ripetizioni dell’unità di base Ad esempio, gli alleli 13 e 14 di un microsatellite del tipo CA (vedi figura A) differiscono l’uno dall’altro per due basi: l’allele 13 presenta il dinucleotide CA ripetuto 13 volte (per un totale di 26 bp), mentre nell’allele 14 esso è ripetuto 14 volte (in totale 28 bp) Ciascun sito STR è indicato con una sigla (D number) D6S282 D = DNA; 6 = l’STR considerato sta sul cromosoma 6;

49 Probabile meccanismo di generazione di nuovi alleli STR

50 Nelle malattie da espansione Alleli normali  l’unità base è presente un numero di volte limitato (anche se variabile da allele ad allele) Alleli patologici  l’unità base è presente un numero di volte molto maggiore Esempio: nella Corea di Huntington gli alleli normali contengono il trinucleotide CAG ripetuto 11-36 volte, gli alleli patologici lo presentano 40-120 volte CAG 40-120 11-36 gene HD

51 In pedigree in cui segregano malattie dovute ad espansioni nucleotidiche si osservano, in generazioni successive della stessa famiglia,  anticipazione dell’età di insorgenza e  aumento della gravità dei sintomi clinici Per alcune malattie queste caratteristiche erano state evidenziate già nei primi decenni del secolo scorso

52 I II III 12 321546 132 54a 56a 46a 41a 42a 18a Il no. all’interno del simbolo dei soggetti affetti indica l’età di insorgenza della malattia

53 Entrambi i fenomeni sono spiegati dalle seguenti osservazioni: l’entità dell’espansione è direttamente collegata alla gravità della malattia e alla sua età di insorgenza il tratto espanso è soggetto ad instabilità meiotica (e anche mitotica)  i portatori di un allele espanso producono con frequenza elevata gameti con un numero di ripetizioni ancora più elevato Esempio  individuo con un allele con un tratto (CAG) 48 ha un’elevata probabilità di formare gameti con (CAG) >48

54 I II III 29/27 48/3028/30 54 /31 28/3050/31 28/32 62 /30 54 /30 48/28 31/30 12 321546 132 54a 56a 46a 41a 42a 18a I no. accanto ai soggetti affetti indicano il no. di ripetizioni dell’unità di base

55 La prima dimostrazione che l’espansione di un microsatellite può essere causa di patologie risale all’inizio degli anni ’90 Oggi si conoscono una ventina di malattie dovute a questo meccanismo mutazionale

56 Quali le cause dell’instabilità mitotica e meiotica? Poco note (la lunghezza del tratto necessario per la formazione di hairpin coincide con la lunghezza dei frammenti di Okazaki; ruolo della regione fiancheggiante, fattori sesso-specifici, ecc.)

57 Le malattie da espansione possono essere suddivise in 3 categorie sulla base della regione genica in cui si trova il tratto ripetuto (regioni codificanti o non codificanti) e del meccanismo molecolare alla base della patogenicità (perdita di funzione, produzione di una proteina mutata con nuove caratteristiche, produzione di m RNA con nuove funzioni)

58 Nat Rev Genet (2005) 6: 743-755

59 1. Malattie in cui il gene contiene l’espansione in una regione NON codificante (nel 5’ UTR per FRAXA e FRAXE e nel 1° introne per FRDA) e in cui il meccanismo patogenetico è la perdita di funzione  l’unità ripetuta è diversa da gene a gene  il range di espansione patologico è molto elevato (centinaia o addirittura migliaia di copie)

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61 2. Malattie in cui il gene contiene l’espansione in una regione NON codificante (nel 5’ UTR o nel 1° introne) e il meccanismo patogenetico è la produzione di un mRNA con nuove caratteristiche  l’unità ripetuta è diversa da gene a gene  il range di espansione patologico è molto elevato (centinaia o addirittura migliaia di copie)

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63 3. Malattie in cui il gene contiene l’espansione in una regione codificante  sono malattie neurodegenerative  l’unità base ripetuta è sempre CAG (codone che codifica per Glutamina  malattie da poli-glutamine)  sono a trasmissione Autosomica Dominante (tranne SBMA)  il meccanismo patogenetico è l’acquisizione di funzione da parte della proteina mutata

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66 Scherer et al (2007)-Nat Genet. 39: S7–15. Variazioni su piccola e su larga scala

67 A metà del primo decennio di questo secolo si è cominciata ad indagare la variabilità che coinvolge tratti di genoma di > 1 kb Risultati inattesi  questo tipo di variabilità è piuttosto comune

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69 MEI = Mobile Element Insertions NUMT = NUclear MiTochondrial Insertions mCNV = multiallelic Copy Number Variations dati sulle Structural Variants (SV) derivati dal progetto 1000 genomi- Phase 3: sequenziamento del genoma di 2500 individui


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