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I disturbi specifici dell’apprendimento della letto scrittura E’ un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in.

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Presentazione sul tema: "I disturbi specifici dell’apprendimento della letto scrittura E’ un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in."— Transcript della presentazione:

1 I disturbi specifici dell’apprendimento della letto scrittura E’ un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici e viceversa;E’ un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici e viceversa; Comporta difficoltà a carico della correttezza e velocità di lettura. A volte può essere compromessa anche la comprensione del testo e la produzione del testo.Comporta difficoltà a carico della correttezza e velocità di lettura. A volte può essere compromessa anche la comprensione del testo e la produzione del testo. Comporta difficoltà di percezione;Comporta difficoltà di percezione; Comporta difficoltà di linguaggio (elaborazione linguistica e disnomia);Comporta difficoltà di linguaggio (elaborazione linguistica e disnomia);

2 Comporta distraibilità; Si palesa in assenza di deficit neurologici, relazionali primari, sensoriali e cognitivi; Comporta difficoltà di orientamento spazio-temporale.

3 I processi automatizzati sono svolti stabilmente con un alto grado di velocità e accuratezza; sono realizzati inconsciamente e richiedono un minimo impegno attentivo. I processi non automatizzati sono, invece, svolti lentamente in maniera non accurata e richiadono un grande impegno attentivo.

4 Modello di Coltheart Lettura e scrittura si realizzano attraverso due vie distinte e funzionalmente autonome: LA VIA FONOLOGICA e deficit a suo caricoLA VIA FONOLOGICA e deficit a suo carico LA VIA LESSICALE e deficit a suo caricoLA VIA LESSICALE e deficit a suo carico

5 La via fonologica Coincide con le fasi alfabetica e ortografica; Permette la scomposizione della parola nelle sue parti costituenti così da dar vita ad una lettura basata sulle regole di conversione grafema-fonema; Permette la lettura di non-parole, di parole non conosciute e di parole straniere.

6 La via lessicale Coincide con la fase lessicale; Permette la lettura diretta, accedendo ad un lessico visivo disponibile in memoria ed acquisito per apprendimento; Permette la lettura di parole conosciute, di parole irregolari e di parole omofone ma non omografe (es. “l’una”- “luna”).

7 La Dislessia Fonologica E’ dovuta ad un deficit a carico della via fonologica; Fa sì che sia difficile leggere le non- parole, le parole non conosciute e quelle straniere; Rimane intatta la lettura di parole conosciute in quanto la via lessicale è integra; E’ caratterizzata da numerosi errori

8 Errori nella Dislessia Fonologica Armonizzazioni: es. “Madre” = “Madore” Abbreviazioni: “Denuncia” = “Decia” Omissioni di lettere: “Strepibo” = “Stepibo” Sostituzioni di consonanti: 1. Simili per sonorità: v/f, t/d, c/sc, g/c, p/b, s/z; 2. Simili nella struttura grafica: o/a, r/e, m/n; 3.Diversi sia per sonorità che nella struttura grafica;

9 La dislessia lessicale o superficiale E’ dovuta ad un deficit a carico della via lessicale; Fa sì che sia difficile leggere le parole irregolari e quelle omofone ma non omografe; Rimane intatta la lettura mediante le regole di conversione grafema-fonema (via fonologica); E’ caratterizzata da numerosi errori;

10 Errori nella Dislessia superficiale Errori di esplorazione Errori di scambio di lettere spesso speculari p/q, a/e, d/b; Errori di inversione per quel che riguarda i gruppi “tr” e “pr” (“Disintegrarsi” = “Disintregarsi”); Interferenze fra due o più parole spazialmente vicine (“Cane” vicino a “Sala” diventa “Cala”); Errori di spostamento di accento Errori di mancato raddoppiamento delle consonanti

11 Parametri diagnostici della dislessia CORRETTEZZA COMPRENSIONE DEL BRANO VELOCITA’ DI LETTURA

12 Velocità di lettura Essa normalmente cresce incessantemente di 0,5 sillabe al secondo ogni anno fino alla terza media; Nei dislessici l’incremento di velocità c’è ma non è così consistente (circa un terzo di sillaba)

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14 Velocità di lettura Bamb. 3^ non dislessi ci Bamb. 3^ disles. Bamb. 4^ non dislessi ci Bamb. 4^ disles. Bamb. 5^ non dislessi ci Bamb. 5^ disles. 112 parole conosci ute 145,3 sec. 245,6 sec. 111,4 sec. 170,5 sec. 98,3 sec. 154,3 sec. 48 non- parole 100,1 sec. 164,5 sec. Brano 301 sillabe 31 cent. di sec. >111 cent. di sec.

15 Gli strumenti compensativi No tecnologiaBassa tecnologia Alta tecnologia Segna rigaUtilizzare il maiuscolo Cambiare la spaziatura Libri elettronici Audioregistrat ore Scanner Enciclopedia multimediale

16 Le difficoltà nella produzione del testo

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29 Strategie per guidare l’alunno nella fase di trascrizione Fornire banche di vocaboli; Utilizzare programmi di videoscrittura; Utilizzare la scrittura collaborativa.

30 Strategie per guidare l’alunno nella fase di revisione Insegnare una strategia alla volta in lezioni brevi; Usare i compagni per la revisione; Fornire checklist di autocorrezione; Tenere un portfolio delle composizioni; Gratificare gli studenti.

31 Gli strumenti compensativi No tecnologico Bassa tecnologia Alta tecnologia Tabella dei caratteri Registratore Carta copiativa Software con sintesi vocale Correttore ortografico

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34 Le lingue straniere

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41 Le difficoltà di disgrafia

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47 Le difficoltà nel processo di lettura

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52 Le capacità mnestiche

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62 I libri in formato cd-rom e/o e-book in classe

63 …la dislessia spiegata ai compagni di classe!

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66 LE VERIFICHE Utilizzare esclusivamente o prevalentemente verifiche orali programmate e guidate con domande circoscritte e univoche (non domande con doppie negazioni) Verifiche scritte in stampatello maiuscolo, se pare utile, corpo16 Dividere le richieste per argomento con un titolo ed evidenziare la parola-chiave (Es. INFLAZIONE 1- Quali sono le cause dell'inflazione?) Preferire le verifiche strutturate Partire dalle richieste più facili aumentando gradualmente la difficoltà

67 LE VERIFICHE Garantire tempi più lunghi al dislessico o/e verifiche più brevi Preferire i test di riconoscimento, a quelli di produzione Formulare le consegne sempre anche a voce (per es. “sbarrare le risposte giuste”, “non scrivete a matita”) Esplicitare l’indicatore (dato osservativo che dà informazioni su di un dato fenomeno): comprensione? Produzione?

68 VALUTAZIONE Non calcolare gli errori di calcolo Non calcolare gli errori di trascrizione Non correggere e non calcolare gli errori ortografici Non calcolare il tempo impiegato Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti Premiare i progressi e gli sforzi

69 RIFLESSI DELLA DISLESSIA Errori spazio-temporali (ad esempio trascrizione sul diario nel giorno sbagliato) Disordine nella tenuta dei quaderni Vivacità o agitazione, introversione, dovuti a pregresso disagio e a perdita di autostima

70 MATEMATICA e DISEGNO In matematica far usare, ai discalculici, la calcolatrice, la tavola pitagorica, tabelle con le formule Per i disgrafici il disegno geometrico può risultare particolarmente difficile

71 GRAMMATICA Nell'analisi grammaticale, logica e del periodo permettere all'allievo di consultare schemi con le possibili voci Es. : A. aggettivo 1) qualificativo 2) indefinito 3) numerale … B. nome 1) comune 2) proprio …

72 LINGUA STRANIERA NORMALMENTE È SCONSIGLIABILE AFFRONTARNE PIÙ DI UNA VA PRIVILEGIATO L’ORALE SFRUTTARE IL NOTO PER APPRENDERE L’IGNOTO ABBANDONO DELL’IMPOSTAZIONE GRAMMATICALE LE VERIFICHE POSSONO ESSERE SVOLTE SU CASSETTA SEPARARE COMPRENSIONE DA PRODUZIONE

73 MUSICA La lettura e la scrittura delle note spesso può essere difficoltosa La riproduzione delle note sullo strumento può essere impacciata, se vi è disprassia

74 EDUCAZIONE FISICA NON PRETENDERE: IL RICONOSCIMENTO DI DESTRA E SINISTRA L’ORIENTAMENTO SPAZIALE LA MEMORIZZAZIONE DI SEQUENZE

75 DSA FATTORI RINFORZANTI PRESENTI nel RAGAZZO VISIONE DI SÉ COME RISORSA RIDOTTA COMPROMISSIONE DEGLI APPRENDIMENTI INTERESSI EXTRA- SCOLASTICI RICONOSCIMENTO DA PARTE DEI COETANEI

76 DSA FATTORI INDEBOLENTI PRESENTI nel RAGAZZO SVALORIZZARIZZAZIONE DI SÉ MANCANZA DI AUTOSTIMA SENTIMENTO DI ESTRANEITÀ AL GRUPPO SVALUTAZIONE DEI CONSIGLI NON RIELABORAZIONE NÉ APPROPRIAZIONE DELLE INDICAZIONI

77 DSA-FATTORI RINFORZANTI PRESENTI NELLA FAMIGLIA CONDIVISIONE DELLE DIFFICOLTÀ, AIUTO COMPRENSIONE DELLA NATURA COMPLESSA DEI BISOGNI CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE PROIEZIONI

78 DSA-FATTORI INDEBOLENTI PRESENTI nella FAMIGLIA ECCESSIVO INVESTIMENTO SUL RAGAZZO ELEVATA INTRUSIVITÀ E IPERPROTETTIVITÀ MANCATA PERCEZIONE DEL PESO SCOLASTICO E SOCIALE DEL DISTURBO

79 DSA FATTORI RINFORZANTI PRESENTI NELLA SCUOLA PROGRAMMAZIONE E INTERVENTI CONDIVISI DAL C.d.C. RAPPORTI DI COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SANITARI E CON LA FAMIGLIA RICONOSCIMENTO DEGLI ASPETTI EMOTIVI DEL DISTURBO

80 DSA-FATTORI INDEBOLENTI PRESENTI nella SCUOLA ENFATIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO NON ATTRIBUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ AL DISTURBO OBIETTIVI TROPPO ELEVATI SOTTOVALUTAZIONE DEGLI ASPETTI EMOTIVI


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