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1AA UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo OIR UD 3-II parte Analisi delle reti Organizzazione di Impresa in Rete.

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1 1AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo OIR UD 3-II parte Analisi delle reti Organizzazione di Impresa in Rete AA. 2008-09 Culture Digitali e della Comunicazione - Facoltà di Sociologia Federico II

2 2AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Prospettive di analisi delle reti Dall’approccio tradizionalista della ricerca sociale (attenzione sugli attributi dei singoli attori, logica atomistica): ……Possiede le seguenti proprietà Attore nella riga…ETA’SessoAltezzax….. Luca Marco Federica Elena Alla Network Analysis (attenzione sulle relazioni tra attori, logica strutturale, olistica e sistemica): ……si relaziona con l’attore della colonna Attore nella riga…LucaMarcoFedericaElena Luca0101 Marco1010 Federica0101 Elena1010

3 3AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Prospettive di analisi delle reti La rete è osservata ed interpretata nelle relazioni che la costituiscono, esigenza di studiarne la natura, finalità, contenuto,ecc.. Analisi Relazionale La rete vista nel complesso come entità distinta e rilevante dal punto di vista strutturale (connettività, centralità, cluster, ecc.) Analisi Strutturale

4 4AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dell’analisi relazionali Contenuto delle relazioniOggetto delle relazioniNatura delle relazioni - Transazioni di beni e servizi Complessità della relazione: Intensità e Specificità -Informazioni-Raggio d’azione;Frequenza e Forza - Norme, valori, affetti- incertezza;Reciprocità e Aspettative - Condivisione di obiettivi Associazione - Volume e Orizzonte temporale Formalizzazione e Molteplicità Adattamento da: Soda, 1998

5 5AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure relazionali: il contenuto Le relazioni tra attori nel contesto della rete non sono esclusivamente transazioni economiche. Spesso la rete è una sovrapposizione di layers caratterizzati da contenuti relazionali differenti. Knoke e Kuklinski (1982) propongono una lista di 8 possibili contenuti: valutazioni personali (es. Amicizia, stima, rispetto,..);trasferimento di risorse materiali: associazioni e affiliazioni, interazioni di comunicazione (es. Scambi di comunicazioni, messaggi di posta,ecc.); movimenti nello spazio (es. emigrazioni), relazioni formali (es. Autorità), relazioni biologiche (es., parentela) ContenutiTipologia Transazioni di beni e serviziNetwork delle transazioni InformazioniNetwork della comunicazione Norme, valori, affettiNetwork delle aspettative sociali Condivisione di obiettivi Associazione Network di affiliazione Adattamento da: Soda, 1998 Il contenuto di una relazione si riferisce al concetto di scambio

6 6AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure relazionali: l’oggetto L’ “oggetto” di una relazione si riferisce alle finalità che si perseguono attraverso questa. Adattamento da: Soda, 1998 Il livello di complessità dell’oggetto dipende da tre determinanti Raggio d’azione Relazione che richiede approcci multidisciplinari o multidimensionali Incertezza Incertezza dei compiti che può essere in termini di tempi e/o di schemi d’azione Volume Definita anche come intensità è relativa all’impegno necessario allo svolgimento del/i compito/i Indagare l’oggetto di una relazione è utile poichè da esso di possono ricavare informazioni riguardo la complessità della relazione stessa e quindi in merito ai meccanismi di coordinamento più efficaci. La complessità di una relazione rappresenta in genere un costrutto più ampio dell’analisi degli oggetti.

7 7AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le dimensioni relazionali: natura La natura delle relazioni può essere analizzata secondo diverse dimensioni. Adattamento da: Soda, 1998 Intensità: numerosità dei legami tra due o più attori nell’unità di tempo Specificità delle risorse: attributo di una relazione che può riguardare risorse umane o fisiche, può essere simmetrica o asimmetrica Forza della relazione: Granovetter definisce forza di una relazione interpersonale la combinazione del grado di intensità emotiva, del livello di intimità, dei servizi reciproci e del tempo ad essa dedicato dalle parti. Fiducia: generata dalla forza della relazione, la fiducia riduce il rischio di comportamenti opportunistici. Frequenza: impatta sull’intensità e sulla fiducia Reciprocità: una relazione è reciproca nella misura in cui ad una azione di una delle parti corrisponde l’azione di risposta dell’altra secondo schemi predeterminati Molteplicità: è un concetto riferito alla misura in cui due attori sono legati da ruoli multipli, ossia si riferisce alla diversità delle connessioni. La molteplicità impatta sull’intensità e sulla stabilità

8 8AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo L’analisi delle strutture reticolari Un contesto relazionale è composto da attori e da relazioni o legami RELAZIONE Contenuto della relazione Oggetto della relazione Natura della relazione STRUTTURA Proprietà strutturali di una rete che possono riferirsi ad un singolo nodo o all’intera struttura: - Grado di un nodo - Centralità - Dimensione - Densità - Connettività - Clique

9 9AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo L’analisi strutturale L’analisi strutturale permette di rispondere a domande del tipo: -Qual è l’attore più centrale e quello più isolato? -Vi sono sottogruppi di attori più coesi (ossia in grado di rappresentare sottoinsiemi di relazioni più intense o più numerose)? - Le relazioni dell’attore A sono assimilabili alle relazioni dell’attore B? Assunti di fondo su cui si basa l’analisi strutturale -I comportamenti degli attori organizzativi possono essere interpretati in termini di vincoli ed opportunità offerti dalla struttura delle relazioni nei quali essi sono immersi o embedded. -Gli attori occupano una posizione strutturale all’interno dei un contesto relazionale che condiziona i comportamenti e le azioni che questi è in grado di compiere (Burt, 1982; 1983). E, come conseguenza di questa posizione, gli attori possono dipendere da altri attori, così come possono godere di vantaggi su di essi (Padget, Ansell, 1993). -I network possono essere visti come “capitale relazionale”, ossia l’insieme delle relazioni e la posizione occupata all’interno rappresentano una importante risorsa che gli attori possono utilizzare al fine di perseguire i propri interessi individuali (Granovetter, 1985; Burt, 1992).

10 10AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Caratteristiche delle reti Una rete è un insieme di attori (nodi) uniti da un insieme di legami (links): -Gli attori possono essere persone, organizzazioni, concetti -I legami possono essere diretti/indiretti; dicotomici o valorizzati; -Si può vedere una rete come un insieme di reti (la più piccola delle quali è una diade), o una parte di rete più ampia Le principali TIPOLOGIE DI RETI sono: -Reti costituite da legami orientati: sono indicati da frecce che esprimono al direzione del legame. Rappresentano in genere comportamenti o giudizi degli attori (A ama B). Possono essere non simmetriche (A ama B e B non ama A). -Reti costituite da legami vincolati: sono indicati solo da linee senza frecce. Esprimono fatti in cui necessariamente gli attori implicati sono compresenti (A comunica con B). Sono simmetriche. -Reti a legame singolo: esprimono un solo tipo di relazione fra attori (A ama B, oppure A comunica con B). -Reti a legame multiplo: esprimono contemporaneamente due o più tipologie di legami che uniscono gli attori (A ama B e A comunica con B). Adattamento da: Materiale di supporto del Prof. Marco Ruffino, Alma Mater Studiorum – Un. Bologna

11 11AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Caratteristiche delle reti Le principali TIPOLOGIE DI RETI sono: -Reti monomodali: sono reti omogenee dal punto di vista degli attori che le costituiscono, cioè ognuno appartiene allo stesso tipo (es. A e B sono entrambi individui) -Reti complete: contengono tutti gli attori e tutte le loro relazioni (nei limite di ciò che s’intende analizzare) -Ego network: è la porzione di rete di un particolare attore, vista dalla sua soggettività. Adattamento da: Materiale di supporto del Prof. Marco Ruffino, Alma Mater Studiorum – Un. Bologna -Reti bimodali: sono reti che presentano contemporaneamente informazioni relative a due tipi di attori sociali (es. le singole persone e le organizzazioni a cui le stesse appartengono). Sono poco diffuse e un po’ complesse.

12 12AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Rappresentazione di reti sociali Sociogrammi Strumento per rappresentare le proprietà formali delle configurazioni sociali, in cui gli individui sono rappresentati da nodi e le loro relazioni sociali da linee Sociogramma o grafo rappresenta la rete di relazioni e può essere analizzato usando i concetti della teoria dei grafi Un grafo G è costituito da due insiemi di elementi: Un insieme di punti, (gli individui nel sociogramma) N= {n1, n2, …, ng} Un insieme di linee, (relazioni tra coppie di individui) L= {l1, l2, …, lh} 1 2 3 4 5 Grafo non orientato G = {1, 2, 3, 4, 5} 1 2 3 4 5 Grafo orientato (la freccia indica la direzione della relazione)

13 13AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Rappresentazione delle reti sociali 3 1 2 3 4 5 {1,4} {1,5} {1,2} {5,4} {5,3} {5,2} {3,4} {3,2} {4,3} I punti: Sono direttamente collegati da una linea e sono quindi adiacenti 1 2 3 4 5 Il punto {5} Non è collegato a nessun altro punto ed è detto isolato 1 2 3 4 {1,4, 3,1,2} individua un percorso dal nodo 1 al nodo 2 (notare che in un percorso è possibile passare più volte per uno stesso nodo, in questo caso il nodo 1) {1,4, 3,2} individua un sentiero – percorso geodetico - dal nodo 1 al nodo 2 (notare che in un sentiero non è possibile passare più volte per uno stesso nodo) {1,4, 2, 3} non individua un sentiero dal nodo 1 al nodo 3 in quanto 2 e 4 non sono collegati 1 3 4 {1,4, 2, 3} In un grafo orientato un sentiero è una sequenza di linee che puntano tutte nella stessa direzione {3,1,4} è un sentiero mentre {3,4,1} no lo è

14 14AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Rappresentazione algebrica di reti sociali Matrice di affiliazione: individua per ogni attore (nodo della rete) il tipo di attributo che possiede A B C D E EtàGenere Titolo di studio Anzianità mesi

15 15AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Rappresentazione algebrica di reti sociali Le matrici rappresentano una forma alternativa per descrivere ed analizzare le reti sociali A B C DE A B B C C D D E E A -11 1 1 1 1 1 1 11 11 - - - - 00 00 0 0 0 0 Matrice di adiacenza A C B A B B C CA -1 1 1 - - 0 0 1 Totali di colonna Totali di riga 2 2 2 2 2 222 2 2 4 4 1 1 1 1 12

16 16AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Dimensione di una rete Diade direzionale Diade non direzionale Esempio: relazione tra fornitore e cliente Esempio: due imprese associate ad una associazione di categoria La rete di dimensioni più piccole è la diade La dimensione di una rete è data dal numero dei nodi Approccio realista : Gli attori che dichiarano di appartenere ad un contesto relazionale sono nodi della rete Approccio nominalista: I nodi della rete sono quelli che il ricercatore sceglie di considerare in accordo con I suoi obiettivi conoscitivi.

17 17AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: il grado Il grado di un nodo (d-degree ) esprime la dimensione del vicinato di un nodo. Nel grafo orientato si introduce il grado indegree (d in ) che indica quanti nodi si connettono a quello osservato e il grado outdegree (d out ) che indica a quanti nodi si connette il nodo osservato A B C DE A B Grafo non orientato Grafo orientato d(B) = 4 Il grado assoluto si può ricavare dalla matrice di adiacenza vedendo i totali di riga o colonna (la somma dei totali è pari al doppio dei legami di tutta la rete) d in (B) = 2 Il grado indegree si può ricavare dai totali di colonna della matrice di adiacenza d out (B) = 1 Il grado outdegree si può ricavare dai totali di riga della matrice di adiacenza

18 18AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: il grado Grado totale: A B C DE d = S /N S = Somma di tutti i gradi (totali di riga/colonna della matrice di affiliazione) Grado medio: N numero dei nodi Varianza del grado: Indica se i nodi del grafo hanno un vicinato più o meno uguale (più grande è la varianza più varierà il grado di ciascun nodo) S = 12 d = 12/6 = 2 S 2 (d)= 0,67 S = 8 d = 8/6 = 1,33 S 2 (d)= 0,66

19 19AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: il diametro e la distanza La distanza (dij) è il sentiero più breve tra il nodo i ed il nodo j ed è denominata geodetica L’eccentricità maxj (dij) è la distanza più lunga tra quel nodo e qualsiasi altro. E’ da notare che è possibile calcolare la distanza per ogni coppia di nodi mentre l’eccentricità è riferibile solo ad un singolo nodo. Il diametro è l’eccentricità più lunga, misurabile per un qualsiasi nodo del grafo stesso. Diametro = 1Diametro=n-1 =5 Eccentricità(A) = 1 Distanza (A,D) = 1 A A A A D D D D Eccentricità(A) = 3 Distanza (A,D) = 2 Il concetti di sentiero, distanza, eccentricità e diametro sono calcolabili sono per reti in cui non vi sono nodi isolati

20 20AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Concetto di densità D = lt /(nt * (nt-1))/2 Il concetto di densità descrive il livello generale dei legami fra i punti di un grafo. La densità di un grafo è data dalla proporzione tra i legami effettivamente presenti e quelli possibili Grafo non orientato Grafo orientato D uguale a 0 = reti non connessa D prossima a 1 = reti tightly coupled D prossima a 0 = reti loosely coupled D = lt /(nt * (nt-1))

21 21AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Concetto di densità: esempi A A A D D D D DENSITA’ = 1DENSITA’ =0,33DENSITA’ =0DENSITA’ =0,27

22 22AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo La connettività La connettività è un concetto che è riconducibile alle variabili: Grado di accentramento dei flussi nella rete; Molteplicità e diffusione dei legami; Presenza di attori isolati Reti ad alta connettività non presentano nodi isolati e sono caratterizzate da relazioni diffuse tra tutti gli attori, senza esclusione La misura della connettività può essere effettuata analizzando la densità di una rete

23 23AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: la centralità Il concetto di centralità è legato alla posizione di un attore rispetto agli altri partner della rete. Attore localmente centrale = preminenza relativa di un punto focale nel proprio vicinato Attore globalmente centrale = posizione di importanza strategica (ad esempio rispetto ai flussi di risorse, informazioni, processi) nella struttura complessiva della rete La centralità è spesso interpretata a livello organizzativo come segno di potere e status di ruolo. Misure di centralità DEGREE CENTRALITY CLOSENESS CENTRALITY BETWEENESS CENTRALITY

24 24AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Rete a stella Rete ad albero-connessione minima Le misure dei nodi: Degree Centrality La formula per calcolare la Degree Centrality (basata sul concetto di grado) è: d è il grado del nodo N-1 numero potenziale di legami di un nodo in una rete di dimensione N In un grafo orientato si considereranno solo i legami incidenti C(1) = 2/4 = 0,5 1 2 3 4 5 1 C(1) = 4/4 = 1

25 25AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: Closeness Centrality La formula per calcolare la Closeness Centrality: La Closeness Centrality è un indice utilizzato per valutare quale nodo ricopre una posizione strategicamente più centrale. Questo indice varia da 0 a 1. Valore 1 indica che il nodo è centrale e si trova ad una distanza minima da tutti gli altri nodi Valore 0 indica i nodi periferici (per lo 0 assoluto i nodi isolati). La somma delle distanze si può ottenere analiticamente dai prodotti delle matrici di adiacenza. La centralità è tanto maggiore quanto minore è la somma delle distanze

26 26AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: Betweeness Centrality La Betweeness Centrality esprime la misura in cui un punto particolare sta tra i vari altri punti del grafo, ossia la misura in cui un punto può giocar la parte del “mediatore”, “guardiano” con un potenziale controllo degli altri punti. A B C Posizione di mediazione: C è un broker

27 27AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Le misure dei nodi: Equivalenza Strutturale Equivalenza strutturale: è la forma di equivalenza più forte. Due attori sono equivalenti in senso strutturale se hanno esattamente gli stessi legami con tutti i nodi di cui si compone il network. Nel grafo riportato vi sono 7 classi di equivalenza strutturale, rispettivamente popolate dai nodi  A  ;  B  ;  C  ;  D  ;  G  ;  E,F  ;  H,I . Sociologicamente, esprime il concetto “forte” di posizione, stante l’identità degli attributi strutturali. A BCB C C C CC Equivalenza automorfica: è una forma più rilassata di equivalenza, che richiede che agli attori di essere posizionati nel network in maniera analoga (ovvero avere le medesime distanze dai medesimi tipi di attori; avere lo stesso pattern di legami), anche in assenza di relazioni effettivamente comuni. Nel grafo riportato vi sono 5 classi di equivalenza automorfica, rispettivamente popolate dai nodi  A  ;  C  ;  B,D  ;  G  ;  E,F,H,I . Sociologicamente, esprime il concetto “generale” di posizione, cioè di rapporto “spaziale” tra gli attori. Equivalenza regolare: è una forma ancora più rilassata di equivalenza, che richiede che agli attori di avere lo stesso tipo di legami con altri attori, a loro volta dotati delle caratteristiche di equivalenza regolare. Nel grafo riportato vi sono 3 classi di equivalenza regolare, rispettivamente popolate dai nodi  A  ;  B,C,D  ;  E,F,G,H,I . Sociologicamente, esprime il concetto di ruolo, cioè di rapporto tra tipologie (classi) di attori. Adattamento da: Materiale di supporto del Prof. Marco Ruffino, Alma Mater Studiorum – Un. Bologna

28 28AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Il significato organizzativo delle misure strutturali Proprietà Strutturali Significato OrganizzativoEs. sulla Competitività tra Imprese in Rete Centralità Potere (un attore detiene potere se riesce a mantenere una distanza media minore da tutti gli altri attori) Mediazione (facilita le transazioni tra altri attori e tale potere è tanto maggiore quanto più grande è la distanza fisica, psicologica, di linguaggio, culturale o la sfiducia tra gli attori) Influenza (capacità di condizionare il risultato degli eventi in situazioni di azione collettiva) Prestigio/Status (proprietà delle reti direzionali, ed è pari alla misura in cui su un attore convergono relazioni. Lo status si riferisce al “grado relativo di stima e di prestigio di cui una persona o una posizione, gode all’interno del gruppo) Un’impresa centrale accede ad un maggior volume di risorse con una maggiore velocità (dovuta ai suoi tanti legami), gode in modo vantaggioso delle asimmetrie informative, ha maggior prestigio, accede più facilmente alle tecnologie e quindi molto probabilmente può iniziare un’azione competitiva nei confronti di altre imprese nel network che, avendo meno potere e minor accesso alle risorse, tarderanno a rispondere all’azione. Tabella elaborata sulla base di Soda (1998) e Gnyawaly, Madhavan (2001) Significato di Potere: Capacità di determinati attori di generare comportamenti, azioni e decisioni in altri attori per un proprio interesse o per quello di un ristretto gruppo. Il potere rappresenta quindi la capcità di realizzare i propri obiettivi, malgrado l’esistenza di opposizioni esterne. Il potere può essere inteso come la capacità di un attore di disporre e mobilitare risorse per raggiungere determinate finalità. Oppure il grado di consenso di cui gode un determinato attore.

29 29AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Il significato organizzativo delle misure strutturali Proprietà Strutturali Significato OrganizzativoEs. sulla Competitività tra Imprese in Rete Densità (connettività) Capitale relazionale (insieme delle relazioni di un network a disposizione di tutti coloro i quali, direttamente o indirettamente appartengono ad una data struttura relazionale) Diffusione delle informazioni ( in una rete densa vi è una rapida diffusione delle informazioni) Tipologia di informazioni (se la rete è molto densa, gli attori hanno accesso alle stesse informazioni) Aspetti sociali (condivisione di norme, maggiore fiducia, presenza di sanzioni) In un network molto connesso, tutte le imprese hanno accesso alle stesse risorse, la non presenza di asimmetrie informative, la presenza di sanzioni e di norme non spingono le imprese ad intraprendere azioni competitive nei confronti di altre imprese del network. Tuttavia se l’azione competitiva viene intrapresa, vi sarà una rapida risposta da parte delle altre imprese. Equivalenza Strutturale Attori strutturalmente equivalenti possono essere considerati come intercambiabili Imprese strutturalmente equivalenti in un network avranno accesso a informazioni, asset simili, avranno una status simile e pertanto difficilmente avvieranno azioni competitive l’una contro l’altra Tabella elaborata sulla base di Soda (1998) e Gnyawaly, Madhavan (2001)

30 30AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Il concetto di clustering Nelle reti sociali molto spesso si formano gruppi molto coesi; Tali gruppi sono fra di loro connessi attraverso uno o più dei loro nodi nella rete complessiva

31 31AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Il concetto di clustering dal punto di vista strutturale Il cluster o “clique” è un sottografo a connessione completa; Ogni nodo è adiacente a tutti gli altri nodi della clique e non esistono nodi differenti adiacenti a tutti i nodi della clique stessa; Ogni punto è in relazione diretta e reciproca con tutti gli altri punti Una clique ha densità pari ad 1.

32 32AA.2008-09 UD 3 – II ParteOrganizzazione di Impresa in Rete - Prof. Giuseppe Zollo Il clustering: le n-cliques Una n-clique è un sottogruppo in cui ogni coppia di nodi è separata al massimo da n-1 nodi diversi; In una n-clique la densità non è pari ad 1. Esempio di 2-clique Lo studio delle clique permette di individuare sottogruppi o coalizioni all’interno dell’organizzazioni. Nesting: procedimento che analizza sottogruppi che presentano un’intensità di relazione sempre più grande (ossia analizzo la rete settando, di volta in volta, valori di taglio per intensità maggiori, cioè di volta in volta considero solo le relazioni che presentano una certa intensità). In questo modo individuo i sottogruppi più intensi che sono annidati (nested) in gruppi più ampi caratterizzati da relazioni con intensità inferiore.


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