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PubblicatoMonica Fortunato Modificato 8 anni fa
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MISTERI GLORIOSI domenica e mercoledì TRANSIZIONE MANUALE
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Rivolgiamoci a Maria, con l’intercessione di Santa Umiltà da Faenza, per chiederLe di farci fare esperienza dell’Amore di Gesù, Suo Figlio.
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La devozione di Santa Umiltà verso la Vergine Maria è straordinaria. Un legame profondo la unisce alla Madre del Signore fin dalla sua giovinezza. «Si raccomandava sempre a Dio, pregando continuamente e facendo grande elemosina, sottomessa - dopo che a Lui - alla sua gloriosa madre, la Vergine Maria, che scelse come sua signora e padrona». (Silvestro Ardenti, “Vita della beata Umiltà faentina”, cap. I°). Il monastero faentino, dedicato a Santa Maria Novella, nasce per un preciso ordine di Maria che appare alla santa nella sua celletta eremitica: «Dopo poco tempo, la santa donna in una visione della Regina del Cielo: Maria desiderava fermamente che edificasse a suo onore e devozione un monastero di monache. Ad Umiltà questo comando sembrò molto duro e arduo, perché restando in quella solitudine riceveva la consolazione dello spirito che tanto aveva desiderato. Tuttavia, decise di obbedire alla Regina del Cielo». (Id. cap. 19°) Anche nei Sermones la devozione a Maria è largamente attestata: non solo le sono dedicati due interi sermoni (il III e il IX), ma il suo nome ricorre nei Sermoni ben 527 volte! Un solo piccolo esempio: «E in che modo io, meschinissima, sono stata invitata a fare un’opera così grande? Io sbigottisco, Madonna mia, e meravigliandomi provo timore, perché non so fare e non so dare ciò che non ho…».
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PRIMO MISTERO: La Resurrezione di Gesù Cristo Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un Angelo del Signore, infatti, sceso dal Cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’Angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto». (Matteo 28, 1-7)
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Il Signore risuscitò in tanta potenza che nessuna disgrazia gli si può più avvicinare. Le mani, che vi ho indicato, ed i piedi che erano adorni di gemme… sono i chiodi della preziosa umanità di Cristo! Essa infatti è al centro della Trinità, ed è più grande del Cielo, e più bella. I Santi non possono saziarsi di contemplarla continuamente. E quando essa alza lo sguardo, gli occhi sfavillano. Così sembra che tutti vengano illuminati dai raggi di quegli occhi così maestosi di cui nessuno può comprendere le bellezza.
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SECONDO MISTERO: L’Ascensione di Gesù al Cielo Detto questo, mentre lo guardavano, Gesù fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in Cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in Cielo». (Atti degli Apostoli 1, 9-11)
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Gesù risuscitò il terzo giorno da morte, si manifestò ai discepoli e alle sante donne, alla Madre e al discepolo che le aveva affidato come Figlio e che, quasi morti, risuscitò alla gioia divina… La sua realtà umana, santa e gloriosa, dolce e beata, è più che un favo di miele e i Santi non se ne possono saziare. Il cibo divino che più di ogni altra pietanza li rallegra nell’amore è il dolce viso di Gesù. Nel corteo del trionfo del corpo di Gesù, dolce e amabile, tutti sono incoronati con una corona imperiale, adornati e resi gloriosi dalle candide vesti e dagli abiti nuziali.
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TERZO MISTERO: La discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo spirito dava loro il potere di esprimersi. (Atti degli Apostoli 2, 1-4)
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Io ho visto la Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, dei quali l’uno non è senza l’altro, ed ha discepoli che imparano ad amarlo. Lo Spirito Santo è l’Illuminatore che li illumina ed il Visitatore che li conforta rinvigorendoli. La potenza del Padre porta con sé le virtù, come Cristo narra nel Vangelo: Egli è colui che opera, ed il suo Figlio glorioso si rallegra nell’amore, perché la sua umanità è la sua altissima parte di eredità. Abbiamo il Padre e lo Spirito Santo per il suo amore!
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QUARTO MISTERO: L’Assunzione di Maria al Cielo Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. (Apocalisse 12, 1)
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Ave, regina incoronata. Tu nel Cielo sei esaltata, luminosa più del sole. Dio ha posato in Te una così grande bellezza del suo immenso splendore, da darti, Egli che è Dio vivo, la corona delle maggiori stelle del cielo. Tu sei avvolta nel sole, e non c’è nulla così luminoso come Te; tieni la luna sotto i tuoi piedi, e siedi sopra gli Angeli. Tu che in Cielo sei al di sopra di tutte le genti, intercedi per noi.
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QUINTO MISTERO: L’incoronazione di Maria D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente. (Luca 1, 48-49)
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Il canto degli Angeli e dei Santi fa’ contemplare il volto luminoso di Gesù, insieme con la Vergine Maria, la dolce e devota compagna. Beato chi vedrà an tale Figlio, ed una tale Madre, letizia degli Angeli e dei Santi che cantano per loro. I Santi ricevono vita e gioia proprio dalla loro bellezza. Quel profumo e quella bellezza ci nutrono con dolcezza e loro non se ne possono saziare: Gesù li illumina perennemente con il suo Amore ed essi sono glorificati per l’amore verso la divina Trinità.
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elaborazione: angelamagnoni@libero.it http://www.partecipiamo.it/angela_magnoni/sotto_il_manto_di_maria.ht m MADONNA ODIGHITRIA detta ICONA DELLA MALTA, Monastero di Santa Umiltà (Faenza) Testi tratti dal libretto IL ROSARIO CON SANTA UMILTÀ http://www.partecipiamo.it/angela_magnoni/pasqua/pasqua.htm
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