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La corretta gestione dei rifiuti

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Presentazione sul tema: "La corretta gestione dei rifiuti"— Transcript della presentazione:

1 La corretta gestione dei rifiuti
percorso per la SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO 1 Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

2 L’educazione ambientale
L'educazione ambientale è un insieme di interventi formativi che promuovono strategie mirate ad uno sviluppo equilibrato e armonico di sviluppo economico, educazione civica e culturale, protezione dell’ambiente e salvaguardia della salute. Il concetto di educazione ambientale oggi è diverso da quello espresso nel 1965, nella Conferenza di Bangkok sulla Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali, dove essa era indicata come strumento per la conservazione del patrimonio naturale. Nel corso degli anni l’opinione pubblica ha posto l’accento sull’importanza dell’educazione ambientale come disciplina trasversale da proporre nel contesto sociale, in particolare in quello scolastico. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

3 “Agenda 21” In realtà la vera svolta epocale, riguardo l’educazione ambientale, si ha nel 1992 durante la Conferenza dell’ONU sull’Ambiente e Sviluppo" di Rio de Janeiro (Summit della Terra). In quell’occasione oltre 180 Stati sottoscrissero il documento di “Agenda 21” Da allora l’educazione ambientale è uno strumento per la promozione dello sviluppo sostenibile. L’educazione viene così identificata come strumento primario per promuovere sistemi di vita e di produzione sostenibile, al fine di garantire un uso delle risorse distribuito equamente tra i popoli e tra le generazioni presenti e future. Nonostante i temi ambientali siano stati, dopo il 1992, spesso affrontati, ancora oggi risulta necessario investire in un'educazione che promuova uno sviluppo sostenibile attraverso un processo di partecipazione e di apprendimento collettivo che coinvolge governi, autorità locali, università, scuola, imprese, consumatori, mezzi di informazione. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

4 “Agenda 21 a scuola” Nel documento di Agenda 21, precisamente al Capitolo 36, si legge che: “L’educazione, e l’insegnamento di tipo scolastico, la sensibilizzazione del pubblico e la formazione, devono essere considerati come un processo che permetta agli esseri umani di realizzare il loro pieno potenziale. L’educazione riveste un’importanza critica per ciò che riguarda la promozione dello sviluppo sostenibile e delle capacità degli individui di affrontare i problemi ambientali e dello sviluppo. (…) L’educazione, sia di tipo formale che informale, è indispensabile per modificare gli atteggiamenti in modo che le popolazioni abbiano le capacità di valutare i problemi dello sviluppo sostenibile e di affrontarli. Essa è essenziale inoltre per suscitare una coscienza delle questioni ecologiche ed etiche, così come dei valori e degli atteggiamenti, delle competenze ed un comportamento compatibile con lo sviluppo sostenibile, e per assicurare una partecipazione effettiva del pubblico alla presa di decisioni”. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

5 Educazione ambientale e corretta gestione dei rifiuti
L’educazione ambientale non può omettere un intervento educativo sui rifiuti, finalizzato non soltanto ad approfondire le conoscenze, ma soprattutto a favorire dei reali processi di cambiamento nei comportamenti quotidiani, testimonianza di un’ aumentata sensibilità e di una radicata coscienza ambientale. Il tutto nella consapevolezza che quanto più un percorso è interdisciplinare tanto più ha una valenza didattica. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

6 Alcuni dei principali riferimenti normativi sui rifiuti in Italia
20 giugno 1886: si vieta di depositare rifiuti presso le zone abitate e si impone ai Comuni di provvedere alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti domestici; 20 marzo 1941: si introducono le modalità di smaltimento:”può essere dispersa o distrutta soltanto quella parte dei rifiuti che non costituisce materia recuperabile o apprezzabile” ; 10 settembre 1982: si evidenziano i possibili danni, in termini di inquinamento, sui comparti della biosfera; 9 novembre 1988: si indica il principio di obbligatorietà della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, principalmente si sottolinea la necessità di separare la frazione umida da quella secca. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

7 Il “Decreto Ronchi” Il Decreto legislativo del 5 febbraio 1997, comunemente conosciuto come “DECRETO RONCHI”, ha riordinato la normativa sui rifiuti, dando attuazione alle direttive europee. Questo decreto, tra l’altro, riporta le cosiddette “R”, sottolineando il ruolo fondamentale del cittadino, il quale decide quotidianamente se disfarsi di un rifiuto in maniera corretta o scorretta. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

8 LE “4 R”: il corretto ciclo dei rifiuti
Il “Decreto Ronchi”: le prime 4 R LE “4 R”: il corretto ciclo dei rifiuti RIDURRE: è prioritario produrre meno rifiuti, fare scelte di acquisto che privilegiano l’acquisto di prodotti con meno imballaggio o con imballaggi semplici e leggeri. RIUTILIZZARE: è fondamentale allungare la vita degli imballaggi riutilizzandoli più volte, mettendoli a disposizione di chi può ancora trarne utilità oppure cimentarsi nel riuso creativo. Ritardare il momento in cui saranno gettati via evita l’acquisto di nuovi potenziali rifiuti. RICICLARE: è la buona pratica da adottare quando ci si deve disfare di un oggetto non più utilizzabile. Facendo una corretta raccolta differenziata, buona parte dei rifiuti può essere avviata al riciclo ottenendo nuova vita. La raccolta differenziata consente un notevole risparmio di risorse. RECUPERARE: è possibile ottenere energia dai rifiuti non riciclabili, così come dagli scarti di lavorazione provenienti dal riciclo ( ad esempio gli scarti di plastica). Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

9 Definizione di rifiuto
Dal punto di vista tecnico e normativo si definisce rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi”. (D.Lgs. 152/06) La legge, che ad alcuni può sembrare un invito ad una scelta soggettiva, al contrario, con “l’obbligo di disfarsi” ha indicato una gestione dei rifiuti proveniente da risultanze oggettive e non sull’intenzione personale del detentore. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

10 Classificazione dei rifiuti
(art. 184 comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006) RIFIUTI URBANI: rifiuti domestici anche ingombranti, rifiuti prove- nienti dallo spazzamento delle strade; rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche; rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali. RIFIUTI SPECIALI: rifiuti da lavorazione industriale; rifiuti da attività commerciali; rifiuti derivanti dall’ attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; rifiuti derivanti da attività sanitarie; macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

11 RIFIUTI URBANI PERICOLOSI: RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI:
Rifiuti pericolosi (art. 184 comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006) RIFIUTI URBANI PERICOLOSI: Pile e batterie esauste, farmaci scaduti, oli vegetali, contenitori vuoti di vernici, coloranti, diluenti, solventi, collanti, stucchi, insetticidi, pesticidi e tutti i contenitori contrassegnati con simboli di pericolosità ed infiammabilità. RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI: Raffinazione del petrolio, processi chimici, industria fotografica, sanitari, solventi, scarti tessili, ricerca scientifica, impianti di trattamento dei rifiuti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

12 La gestione dei rifiuti in Italia
IL CONTESTO ITALIANO L’Italia è all’avanguardia nel recupero di materia. Ottime percentuali nel nord, buone nell’ Italia centrale e una pessima situazione in larga parte del sud. * Dal V Rapporto banca dati Anci-Conai: www. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

13 Ispra 2014 Rapporto Rifiuti Urbani 2015
Percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per regione anni 2010 2011 2012 2013 2014 REGIONE % Piemonte 50,7 51,4 53,3 54,6 54,3 Valle D’Aosta 40,1 41,9 44,8 42,9 Lombardia 48,5 49,9 51,8 56,3 Trentino Alto Adige 57,9 60,5 62,3 64,6 67 Veneto 58,7 61,2 62,6 67,6 Friuli Venezia Giulia 49,3 53,1 57,5 59,1 60,4 Liguria 25,6 28,6 30,9 31,5 34,6 Emilia Romagna 47,7 50,1 50,8 53 55,2 Nord 49,1 51,1 52,7 54,4 56,7 Toscana 36,6 38,4 40 42 44,3 Umbria 31,9 36,8 45,9 48,9 Marche 39,2 43,9 55,5 57,6 Lazio 16,5 20,1 22,4 26,5 32,7 Centro 27,1 30,2 33,1 36,4 40,8 Abruzzo 28,1 33 37,9 46,1 Molise 12,8 16,3 18,4 19,9 22,3 Campania 37,8 41,5 44 47,6 Puglia 14,6 17,6 22,1 25,9 Basilicata 13,3 18 21,9 25,8 27,6 Calabria 12,4 12,6 14,8 18,6 Sicilia 9,4 11,2 13,2 12,5 Sardegna 44,9 47,1 50,9 Sud 21,2 23,9 28,8 31,3 Italia 35,3 37,7 42,3 45,2 Dati Ispra 2014 Rapporto Rifiuti Urbani 2015 Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

14 Appendice Quadro Regionale Calabria dati ISPRA
Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani su scala provinciale, anno 2014 Provincia P Popolazione RU Pro capite RU RD Percentuale RD Ca (t) Kg/Ab.*anno % COSENZA ,0 396,5 76.698,2 27,0% CATANZARO ,1 428,8 28.564,6 18,3% REGGIO CALABRIA ,0 413,2 26.923,3 11,7% CROTONE 77.240,0 443,1 8.287,5 10,7% VIBO VALENTIA 61.720,7 378,5 10.068,0 16,3% CALABRIA ,8 409,8 ,6 18,6% Appendice Quadro Regionale Calabria dati ISPRA Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

15 Appendice Quadro Regionale Calabria dati ISPRA
Ripartizione della raccolta differenziata della regione Calabria, per frazione merceologica, 2014 Appendice Quadro Regionale Calabria dati ISPRA Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

16 In natura non esistono rifiuti
In un ecosistema naturale, esistono le piante (chiamati produttori), gli animali (chiamati consumatori) e i decompositori (funghi, batteri, ecc.…) di sostanza organica che degradano le sostanze organiche fino a liberare nell’ambiente molecole semplici utilizzabili dagli altri esseri; cioè sostanze che possono essere utilizzate nuovamente dai produttori per costruire altra materia vivente. Quello che non serve più a un organismo può essere utile per altri. LA NATURA RICICLA TUTTO, pertanto è possibile affermare che in questo sistema non esistono rifiuti. L’uomo, invece, produce grandi quantità di rifiuti, non tutti riutilizzabili da altri organismi né tantomeno di facile decomposizione. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

17 Ciclo naturale chiuso Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

18 Estrazione di materia prima Smaltimento in discarica
Ciclo naturale aperto Industria Estrazione di materia prima Smaltimento in discarica Produzione Consumatore Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

19 Economia Lineare ed Economia Circolare:
UN IMPEGNO PER TUTTI: Riprodurre il ciclo naturale chiuso: passare da un’economia lineare a una circolare! L’Unione Europea, nel 2014, ha posto l’accento sull’urgenza, da parte degli Stati membri, di adottare un programma a “rifiuti zero”. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici. Economia Lineare ed Economia Circolare: Nell’ Economia Lineare, i beni dei quali usufruiamo seguono un ciclo di vita che si apre con l’estrazione delle materie prime, prosegue con la loro trasformazione in prodotti finiti che vengono utilizzati dai consumatori, per concludersi con lo smaltimento e l’eliminazione degli “scarti” e dei prodotti stessi (ormai diventati “rifiuti”) dal processo economico. Nell’ Economia Circolare, i prodotti mantengono il loro valore il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

20 Fare una corretta raccolta differenziata
UN IMPEGNO PER TUTTI: Fare una corretta raccolta differenziata A livello nazionale: la raccolta differenziata è "la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero". D.Lgs. 152/06, art. 183 comma 1 lettera f Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

21 (Riferimenti normativi D.Lgs. n. 152/2006)
Cos’è un imballaggio? (Riferimenti normativi D.Lgs. n. 152/2006) L’art. 218 (definizioni), al comma 1, specifica: “Ai fini dell’applicazione del presente Titolo si intende per: a. imballaggio: il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo; b. imballaggio per la vendita o imballaggio primario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto vendita, un’unità di vendita per l’utente finale o il consumatore; c. imballaggio multiplo o imballaggio secondario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche; d. imballaggio per il trasporto o imballaggio terziario: imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei”. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

22 Imballaggio terziario
Esempio di imballaggio Imballaggio primario È l’imballaggio che confeziona il singolo prodotto al consumo. Imballaggio secondario È l’imballaggio che costituisce il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita. Imballaggio terziario E’ l’imballaggio concepito in modo da facilitare la logistica e il trasporto di un certo numero di unità di vendita. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

23 Sistema di raccolta e di riciclo in Italia
La raccolta differenziata è gestita dal Comune grazie alla collaborazione del CONAI. “CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, è un Consorzio privato che opera senza fini di lucro ed è un sistema che costituisce la risposta delle imprese private ad un problema di interesse collettivo, quale quello ambientale, nel rispetto di indirizzi ed obiettivi fissati dal sistema politico. Al Sistema Consortile aderiscono oltre di imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi.” Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

24 I consorzi del CONAI Fanno parte dei CONAI:
COREPLA: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero degli Imballaggi in Plastica. COMIECO: Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Carta e Cartone). COREVE: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei rifiuti di imballaggio in Vetro prodotti. RICREA: Il Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio. CIAL: Consorzio Nazionale che si occupa di avviare al Recupero e al Riciclo gli imballaggi in Alluminio. RILEGNO: Consorzio Nazionale per la Raccolta il Recupero e il Riciclaggio degli imballaggi di Legno. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

25 RACCOLTA DIFFERENZIATA?
PERCHÉ È IMPORTANTE FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA? Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

26 I vantaggi della raccolta differenziata:
alcuni esempi Materie prime 4t di bauxite per ottenere 1t di alluminio primario; 15 alberi per ottenere 1t di carta vergine. Acqua 125 litri d’acqua per 1 kg di alluminio; litri d’acqua per ottenere 1t di carta vergine (carta riciclata litri d’acqua). Energia 15 kwh di energia per 1 kg di alluminio (per l’alluminio riciclato 0,8 kWh di energia); 7600 kwh di energia per 1t di carta vergine (carta riciclata kWh). Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

27 SISTEMI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA RACCOLTA PORTA A PORTA
È la raccolta più frequente nei Comuni. Ogni giorno, rispettando l’orario comunicato, i cittadini lasciano davanti alla porta di casa il proprio contenitore. SISTEMI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA RACCOLTA TRAMITE CASSONETTI STRADALI È la raccolta che avviene tramite i cassonetti posizionati per strada. RACCOLTA TRAMITE ISOLE ECOLOGICHE È la raccolta che avviene tramite isole ecologiche, cioè aree attrezzate all’interno del proprio Comune, presso le quali i cittadini si possono recare per conferire i propri rifiuti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

28 COME FARE UNA CORRETTA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

29 CARTA E CARTONE CONSIGLI UTILI: Lo sapevi che…
Cosa conferire nel contenitore: Giornali, riviste, fotocopie e fogli vari, carta da pacchi, cartoncini, sacchetti per alimenti (es. pane, frutta), scatole per alimenti (es. pasta, riso, biscotti), scatole in cartoncino (es. scarpe, medicinali, dentifricio), cartoni per latte e succo di frutta (tetrapak). CARTA E CARTONE CONSIGLI UTILI: Togliere nastri adesivi, punti metallici e altri materiali diversi da carta e cartone; Appiattire scatole e scatoloni, ridurre gli imballaggi grandi in piccoli pezzi; Svuotare, sciacquare e appiattire i cartoni per bevande. Cosa NON conferire nel contenitore: Copertine plastificate (copertine difficili da strappare), carta carbone, carta da forno, carta sporca, cartoni con residui di colla, cartoni da pizza unti, salviettine, fazzoletti e tovagliolini sporchi, scontrini (sono fatti di carta termica, i componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi del riciclo). Lo sapevi che… quasi il 90% della carta, dei sacchetti, dei quotidiani e delle scatole è realizzata grazie alla raccolta differenziata di carta e cartone. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

30 Cosa si ottiene dal riciclo della carta?
ecco alcuni esempi: Giornali, quaderni, blocchi, libri, scatole di cartone, confezioni per alimenti, sacchetti di carta, risme di carta A4, carta igienica ecc... Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

31 Svuotare, sciacquare e schiacciare i contenitori.
Cosa conferire nel contenitore: Solo gli imballaggi indicati con le sigle che indicano i polimeri: Bottiglie di acqua minerale e bibite, flaconi (es. detergenti, detersivi, cosmetici liquidi), vaschette per alimenti in plastica o polistirolo, pellicole per imballaggi, contenitori per yogurt, creme di formaggio e dessert, vaschette/barattoli per gelati, piatti/bicchieri di plastica monouso svuotati del contenuto, confezioni e sacchetti in plastica per alimenti, reti per frutta e verdura, cassette in plastica per frutta, film di imballaggio e film a bolle (pluriball), blister (es: compresse) e contenitori rigidi a forma sagomata. PLASTICA: DIVERSI POLIMERI CONSIGLI UTILI: Svuotare, sciacquare e schiacciare i contenitori. Cosa NON conferire nel contenitore: Oggetti costituiti da materiali compositi non separabili (poliaccoppiati, tipo tetrapak, plastica-metallo; plastica-legno; plastica- vetro; barattoli per colle-vernici-solventi), oggetti che non hanno funzione d’imballaggio (tappetini, arredi, giocattoli, posate di plastica, CD e DVD e relative custodie, valigie, borse, zaini, materiali in plastica rigida, portamatite, cestini portarifiuti, cartellette e portadocumenti, scarpe da ginnastica, ciabatte in plastica, penne, ombrelli. Grazie al riciclo della plastica, si possono produrre: giochi, pile (tessuto sintetico), cassette per ortaggi, arredi da giardino, sedie, imbottiture dei sedili auto, trolley e carrelli per la spesa, vasi da fiori, ecc… 1 felpa in pile si ottiene dal riciclo di 27 bottiglie. 1 maglia da calcio si ottiene dal riciclo di 13 bottiglie. Lo sapevi che… Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

32 Cosa si ottiene dal riciclo della plastica?
ecco alcuni esempi: Componenti per gli scooter, occhiali, maglie da calcio, coperte, cappelli, felpe, tute in pile ecc... Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

33 I METALLI: ALLUMINIO E ACCIAIO
Cosa conferire nel contenitore: Lattine per bevande, bottiglie per bevande, scatolette per pesce, carne e legume, scatolette e vaschette per cibo per animali, latte per olio, vaschette e vassoi per la cottura e la conservazione dei cibi, bombolette spray vuote, tappi, capsule e chiusure varie in metallo, fogli d’alluminio, involucri per dolci e cioccolato, fusti e secchielli, tubetti per creme, conserve e prodotti igienici, grucce in metallo. I METALLI: ALLUMINIO E ACCIAIO CONSIGLI UTILI: Svuotare e pulire il contenitore. Cosa NON conferire nel contenitore: Lampadine, bombolette spray piene, contenitori in metallo etichettati come materiali pericolosi, giocattoli in metallo, apparecchiature elettriche ed elettroniche con componenti in alluminio ( seguire sezione dedicata ai RAEE) È possibile ottenere una city bike da 800 lattine e una caffettiera da 37 lattine. Ma sapevi che… L’Italia, per quantità di alluminio riciclato, è prima in Europa e terza al mondo. Il riciclaggio dell’alluminio permette di risparmiare il 95% dell’energia richiesta per produrlo partendo da materia prima, dato molto importante dal momento che l’Italia dipende fortemente dall’estero per il rifornimento energetico. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

34 Cosa si ottiene dal riciclo dei metalli?
ecco alcuni esempi: Panchine, occhiali, padelle, telaio di bici, tombini ecc... Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

35 Il vetro è riciclabile al 100%
Cosa conferire nel contenitore: Bottiglie, barattoli, vasetti, fiaschi senza paglia. Cosa NON conferire nel contenitore: Piatti e tazzine in ceramica, bicchieri, lampadine, tubi al neon. Specchi, contenitori in vetroceramica (tipo pirex) o ceramica, oggetti in cristallo, vetro accoppiato, vetro retinato, barattoli che abbiano contenuto prodotti chimici pericolosi (es. vernici, solventi, olio motore, benzina..) VETRO CONSIGLI UTILI: Svuotare il contenitore in vetro da eventuali residui alimentari. Non è necessario eliminare etichette o altri accessori che non vengono via agevolmente. Togliere tutto quello che è facilmente asportabile tappi, collarini, etc. Lo sapevi che… Il vetro è riciclabile al 100% 7 bottiglie in vetro su 10 consumate in Italia, sono prodotte grazie alla raccolta differenziata. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

36 Cosa si ottiene dal riciclo del vetro?
ecco alcuni esempi: Bottiglie per olio, passata di pomodori, vino, birra, succhi di frutta, vasetti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

37 RIFIUTO ORGANICO Lo sapevi che…
Cosa conferire nel contenitore: Scarti di cucina, fondi di caffè, filtri di tè, camomilla e tisane, gusci d’uovo, gusci di molluschi e crostacei; piccoli ossi, bucce di frutta e verdura, noccioli, tovaglioli di carta unti, piatti, bicchieri in bio-plastica (compostabili), piccoli sfalci, piccole piante e fiori recisi, cenere fredda. RIFIUTO ORGANICO Cosa NON conferire nel contenitore: Alimenti liquidi, lettiere per animali, grassi e oli, legno trattato o verniciato o in grosse pezzature, tappi di sughero, alimenti confezionati, mozziconi di sigaretta qualsiasi rifiuto di natura non organica. CONSIGLI UTILI Bisogna evitare tutto ciò che non è biologico e compostabile, cioè rifiuti non predisposti per diventare compost. È fondamentale utilizzare esclusivamente sacchetti forniti dall’azienda che gestisce la raccolta differenziata nel tuo comune, oppure i sacchetti biodegra- dabili (tipo quelli della spesa in Mater-Bi) o sacchetti in carta (tipo quelli del pane). N.B.: NON USARE SACCHETTI IN PLASTICA Lo sapevi che… CON IL RIFIUTO ORGANICO SI PRODUCE COMPOST: Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato il processo naturale di qualsiasi sostanza organica per effetto di microrganismi ed insetti naturalmente presenti nell'ambiente. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

38 IN COSA CONSISTE IL COMPOSTAGGIO?
Approfondimento … Il compostaggio inizia non appena il materiale viene sistemato in cumulo, in modo tale da produrre calore. Attraverso la miscelazione permette di raggiungere il giusto grado di ossigenazione per l’inizio dell’attività di trasformazione. Nel processo di compostaggio si distinguono due fasi principali: BIOSSIDAZIONE: i microrganismi in presenza di ossigeno (in carenza di ossigeno si attiverebbero ceppi di batteri che darebbero origine a fermentazioni e putrefazioni), degradano la frazione organica immediatamente assimilabile (zuccheri, amminoacidi, ecc) in composti semplici quali anidride carbonica , acqua e sali minerali. Le temperature si innalzano (igienizzazione, un processo di pastorizzazione) a causa delle trasformazioni chimiche in atto ad opera dei microrganismi, raggiungendo i 60°-65° MATURAZIONE O UMIFICAZIONE: quando i processi biologici rallentano e le temperature iniziano a scendere (intorno ai 40°-45°), perché si è esaurita la frazione organica più facilmente fermentescibile, mutano i microrganismi attivi. Il processo continua fino alla stabilizzazione del prodotto, ormai arricchito di molecole umiche, la cosiddetta parte nobile del compost. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

39 I DECOMPOSITORI Approfondimento …
I decompositori sono gli organismi capaci di degradare le sostanze organiche fino a liberare nell’ambiente molecole semplici utilizzabili dagli altri esseri viventi. muffe batteri formica mosca coleottero millepiedi lombrico Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

40 TIPOLOGIE DI COMPOST Approfondimento …
Compost fresco: si ottiene dopo 2-3 mesi, ricco di elementi nutritivi; non conviene utilizzarlo a diretto contatto con la radici, perché non essendosi completata la fase di stabilizzazione , potrebbero esserci ancora sostanze nocive. È utile se posto a distanza dalle zone coltivate per migliorare la struttura del terreno. Compost pronto: si ottiene dopo 4-8 mesi, è stabilizzato e igienizzato ed è capace di cedere gli elementi nutritivi ( azoto, fosforo, potassio). È utile prima della semina e nel periodo di piantagione. Compost maturo: si ottiene dopo mesi, ha elevate quantità di humus ma non ha elevate capacità fertilizzanti. È utilizzabile a contatto con le radici anche nel periodo di germinazione e radicamento. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

41 REGOLE PER LA PRODUZIONE DI UN BUON COMPOST
Approfondimento … Per fare un buon compost le regole di base sono: avere un contenitore per raccogliere i rifiuti organici del giardino e della cucina. Il contenitore non deve essere totalmente chiuso o di plastica, il tutto deve respirare; provvedere ad una giusta miscelazione tra scarti umidi (quelli di cucina, ricchi di azoto) e scarti secchi (quelli del giardino, ricchi di carbonio); provvedere ad un'adeguata aerazione (i microrganismi vivono in presenza di ossigeno, e solo in questo modo ci si garantisce dall'assenza di cattivi odori); ottenere un'adeguata percentuale di umidità (se è troppo bassa il processo di decomposizione si rallenta, se è troppo alta i rifiuti tendono a marcire, generando cattivi odori);  scegliere il luogo adatto (possibilmente sotto un albero, o comunque in un luogo non troppo assolato d'estate e non troppo ombreggiato d'inverno); preparare accuratamente il fondo, con del materiale legnoso, per garantire il drenaggio dell'umidità in eccesso. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

42 VANTAGGI DERIVANTI DALLA PRODUZIONE DI COMPOST
Approfondimento … La sostanza organica nel terreno, pur rappresentando una percentuale molto bassa (2-4% in peso del suolo), costituisce l’elemento fondamentale della fertilità , cioè la migliore condizione per ospitare la vita vegetale, contribuendo al miglioramento delle proprietà biologiche, fisiche e chimiche di un terreno. Proprietà biologiche La sostanza organica è la sede ed il nutrimento dei microrganismi responsabili dei cicli degli elementi nutritivi essenziali alla vita vegetale. Proprietà fisiche Le particelle di sostanza organica, contribuiscono in modo determinante alla formazione di una buona struttura, intesa come aggregazione delle particelle di suolo in modo da avere i rapporti tra terreno, aria ed acqua più favorevoli alla vita animale e vegetale nel suolo, rendere i terreni argillosi più porosi e lavorabili e permettere di trattenere l’acqua in quelli sabbiosi. Proprietà chimiche La sostanza organica contiene gli elementi nutritivi (azoto, fosforo e potassio i più importanti); tali elementi, una volta “immagazzinati” nella sostanza organica, vengono liberati gradualmente e così resi disponibili per l’assorbimento radicale. Per ottimizzare le sue qualità, la sostanza organica deve essere presente in forma “stabile”, attraverso la decomposizione e l’ humificazione più o meno spinta. Per humificazione si intende il processo naturale di trasformazione della sostanza organica originaria in humus che rappresenta il complesso in grado di esercitare le proprietà sopra descritte al massimo grado. La gestione degli scarti organici per farne compost mira appunto a raggiungere questi obiettivi. Riduzione dei rifiuti Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti, in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

43 MA PRODUCIAMO ANCORA ALTRE TIPOLOGIE DI RIFIUTI…
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44 INGOMBRANTI DI ORIGINE DOMESTICA
Cosa conferire: Mobili, sedie e poltrone, reti da letto, materassi; scaffali e tavoli, divani. Cosa NON conferire: Materiali edili pericolosi, resti di demolizioni e ristrutturazioni edilizie, per i quali bisogna rivolgersi a ditte autorizzate. INGOMBRANTI DI ORIGINE DOMESTICA COME SMALTIRE: usare gli appositi contenitori installati presso i centri di raccolta o prenotare il ritiro a domicilio da parte dell’azienda che gestisce il servizio differenziata nel tuo comune. CONSIGLI UTILI Smontare, se possibile, i rifiuti di grandi dimensioni e separare le diverse componenti (es: nel divano letto, smontare la rete). ATTENZIONE: Per rifiuti ingombranti tipo elettrodomestici voluminosi (televisori, computer, impianti stereo, stufe da cucina, forni, frigoriferi, ecc…) fai riferimento alla sezione RAEE. Cosa conferire: Abiti, maglieria, biancheria, cappelli, borse, coperte, scarpe appaiate ed in buono stato e altri accessori per l’abbigliamento. Cosa NON conferire: Stracci, tappetti, meterassi, scarponi da sci, stivali in gomma, rifiuti in genere. ABITI USATI COME SMALTIRE: usare gli appositi contenitori stradali oppure i contenitori installati presso i centri di raccolta. CONSIGLI UTILI Abiti e accessori devono essere in buono stato e introdotti nei contenitori in buste ben chiuse. ATTENZIONE: Gli indumenti non recuparabili, vanno conferiti nel contenitore dell’indifferenziato. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

45 LEGNO CONSIGLI UTILI: Lo sapevi che… Cosa conferire: Come smaltire:
Imballaggi in legno (esempio pedane e cassette ortofrutticole), telai, mobili e oggetti d’arredo. Come smaltire: Usare gli appositi contenitori installati presso i centri di raccolta. LEGNO CONSIGLI UTILI: Non abbandonare rifiuti in legno per strada . Non bruciare in casa i rifiuti in legno, grazie al riciclo possono tornare a nuova vita come imballaggi o semilavorati per l’industria del mobile. Lo sapevi che… Gli imballaggi in legno più diffusi sono le pedane, le cassette ortofrutticole e altri imballaggi industriali (casse, gabbie, bobine per cavi). È possibile ottenere: da 4 pedane 1 scrivania e da 30 pedane 1 armadio Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

46 RIFIUTI da APPARECCHIATURE ELETTRICHE ed ELETTRONICHE
RAEE: RIFIUTI da APPARECCHIATURE ELETTRICHE ed ELETTRONICHE Cosa conferire: R1 – Apparecchiature refrigeranti, per es. Frigoriferi, congelatori, apparecchi per il condizionamento R2 – Grandi bianchi, per es. lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, cucine economiche, ecc. R3 – TV e monitor, per es. televisori, monitor di computer R4 – PED CE ITC, apparecchiature illuminanti e altro, per es. aspirapolvere, macchine per cucire, ferri da stiro, friggitrici, frullatori, computer (unità centrale, mouse, tastiera), stampanti, fax, telefoni cellulari, video-registratori, apparecchi radio, plafoniere R5 – Sorgenti luminose, per es. neon, lampade a risparmio, a vapori di mercurio, sodio, ioduri. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

47 RAEE: RIFIUTI da APPARECCHIATURE ELETTRICHE ed ELETTRONICHE
Come smaltire: Portando i RAEE presso gli appositi contenitori installati nei centri di raccolta; Prenotare gratuitamente il ritiro a domicilio da parte dell’azienda che gestisce il servizio; Con l’1 contro 1: al momento dell’acquisto di un’apparecchiatura elettrica o elettronica, il tuo negoziante è obbligato a ritirare quello vecchio. L’importante è che lo scambio sia equivalente, es: un vecchio telefono cellulare con un nuovo telefono cellulare; un vecchio frigorifero con un nuovo frigorifero. RAEE: RIFIUTI da APPARECCHIATURE ELETTRICHE ed ELETTRONICHE CONSIGLI UTILI: Togliere pile e batterie dai propri RAEE e conferirle nell’ apposita raccolta. Per ogni tonnellata di RAEE riciclati si stima un recupero di oro che va da 100 a 250 grammi, fino a 750 grammi di argento, 75 grammi di palladio e dai 40 ai 120 kg di rame. Ogni italiano produce ogni anno in media 14,7 kg di RAEE; di questi solo poco più di 4 kg pro- capite, pari a circa il 30% dell’immesso sul mercato, viene correttamente raccolto e avviato al recupero. Dal 1 gennaio si dovrà raccogliere il 45% dell’immesso sul mercato, per poi passare al 65% nel 2019. Lo sapevi che … Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

48 RIFIUTI URBANI PERICOLOSI
Cosa conferire: Tutti i farmaci scaduti Cosa NON conferire: Siringhe e altri dispositivi sanitari taglienti, pungenti come ad esempio: lamette, cannule per flebo, bisturi monouso ecc.… RIFIUTI URBANI PERICOLOSI FARMACI SCADUTI CONSIGLI UTILI: Eliminare la scatola del farmaco ed il foglietto informativo che vanno conferiti nella raccolta della carta; il blister vuoto (contenitore per compresse) va inserito nel contenitore del multi- materiale leggero (plastica e metalli) o multimateriale pesante (plastica, metalli, vetro). Lo sapevi che… E’ un rifiuto pericoloso, pertanto non gettarlo nel contenitore del rifiuto indifferenziato ma usare gli appositi contenitori installati presso le farmacie o presso il centro di raccolta. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

49 RIFIUTI URBANI PERICOLOSI
Cosa conferire: Pile esauste, batterie usate di automobili, motocicli o biciclette elettriche, batterie di cellulari. RIFIUTI URBANI PERICOLOSI PILE E BATTERIE ESAUSTE Come smaltire: usare gli appositi contenitori installati presso i centri di raccolta; oppure nei contenitori presso i tabaccai, ferramenta e centri commerciali e negozi. CONSIGLI UTILI: Non inserire nel contenitore dell’indiffe- renziato. Lo sapevi che… E’ importante fare una corretta raccolta di pile e batterie esauste, perché se abbandonate o conferite nel contenitore dei rifiuti indifferenziati, sono molto pericolosi per l’ambiente. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

50 RIFIUTI URBANI PERICOLOSI
Cosa conferire: oli da cucina, olio da frittura, strutto, olio usato per la conservazione di cibo. RIFIUTI URBANI PERICOLOSI OLI VEGETALI ESAUSTI Come smaltire: usare gli appositi contenitori installati presso il centro di raccolta. Oppure, se è attivo presso il comune, usa il servizio di raccolta domiciliare a scadenza periodica. CONSIGLI UTILI: Non gettare l’olio nel lavandino di casa: una volta giunto al depuratore, può ostacolare il processo di depurazione. Lo sapevi che… Non gestire correttamente gli oli esausti è una cosa estremamente pericolosa per l’ambiente. Basta 1 Kg d’olio versato in acqua, per compromettere la vita della flora e della fauna sottostante. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

51 RIFIUTI URBANI PERICOLOSI
Cosa conferire: olio lubrificante auto, moto, furgone, etc. RIFIUTI URBANI PERICOLOSI OLI MINERALI Come smaltire: presso officine attrezzate e stazioni di servizio, o consegnato nel più vicino centro di raccolta. CONSIGLI UTILI: L’olio minerale va inserito in contenitori chiusi ermeticamente e non va mischiato con altre sostanze, perché divente- rebbe non più riciclabile. Lo sapevi che… Oltre il 90% dell’olio lubrificante usato raccolto viene rigenerato, con risultati qualitativi eccellenti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

52 RIFIUTO INDIFFERENZIATO
Cosa conferire: Gomma, cocci di ceramica (piatti, tazze ecc.…), spugne, materiale da cancelleria (penne, pennarelli, ecc.…), mozziconi di sigaretta, spazzolini da denti, lettiere per animali, stracci, legno trattato o verniciato, pannolini, assorbenti. Trucchi, garze, cerotti, posate di plastica, carta chimica o oleata o sporca, giocattoli non elettronici (per i giochi elettronici, si seguono le indicazioni per i RAEE-Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), filtri e sacchi per aspirapolvere, CD, DVD e relative custodie. RIFIUTO INDIFFERENZIATO Cosa NON conferire: Tutti i rifiuti differenziabili, i rifiuti etichettati come pericolosi (segui le indicazioni per i Rifiuti Pericolosi), i rifiuti ingombranti (segui le indicazioni per i Rifiuti Ingombranti), sostanze liquide, rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni (ad es. inerti, calcinacci). Cosa NON conferire: Tutti i rifiuti differenziabili, i rifiuti etichettati come pericolosi (segui le indicazioni per i Rifiuti Pericolosi), i rifiuti ingombranti (segui le indicazioni per i Rifiuti Ingombranti), sostanze liquide, rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni (ad es. inerti, calcinacci). CONSIGLI UTILI: I rifiuti indifferenziati, devono essere depositati in buste di plastica ben chiuse. LA RACCOLTA DEL RIFIUTO INDIFFERENZIATO CONSENTE DI OTTENERE…ENERGIA La raccolta del rifiuto indifferenziato e gli scarti provenienti da attività di riciclo (es: dalla lavorazione della plastica) vengono smaltiti in impianti di termovalorizzazione e discarica. Le direttive europee pongono l’obiettivo di ridurre la quota di rifiuti urbani smaltiti in discarica, indicando la discarica all’ultimo posto tra le modalità di smaltimento dei rifiuti. Nel 2002 questa quota era pari al 49% del totale, nel 2014 era già scesa al 12,9%, l’obiettivo per il 2019 è di arrivare al 6,8%. Lo sapevi che… Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

53 Secondo la normativa italiana esistono tre tipologie:
COS’È UNA DISCARICA? Luogo per il deposito di tutti i rifiuti indifferenziati solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti da attività umane Secondo la normativa italiana esistono tre tipologie: Discarica per rifiuti inerti Discarica per rifiuti non pericolosi Discarica per rifiuti pericolosi "L'uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato deve essere assolutamente evitato." Direttiva UE 99/31/CE Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

54 Il tempo di degradazione dei rifiuti in discarica
Fazzolettini di carta: 3 mesi Sigarette con filtro: da 1 a 2 anni Torsolo di mela: 3 mesi Fiammiferi: 6 mesi Giornali e riviste: se sminuzzati circa tre mesi, se accatastati più di 10 anni Gomme da masticare: 5 anni Lattine in alluminio per bibite: da 10 a 100 anni Plastiche in genere: da 100 a 1000 anni Polistirolo: oltre 1000 anni Schede telefoniche, carte di credito e simili: oltre 1000 anni Vetro: oltre 4000 anni Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

55 La struttura di una discarica
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56 Controllo e monitoraggio
Il controllo e la sorveglianza riguardano: acque sotterranee percolato acque di drenaggio superficiale gas di discarica qualità dell’aria parametri meteoclimatici stato del corpo della discarica Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

57 Il percolato L’acqua che si infiltra nell’ammasso di rifiuti e giunge sul fondo della discarica costituisce il percolato. Il percolato ha un forte potere inquinante, deve essere raccolto ed opportunamente trattato e smaltito evitando che possa disperdersi nell’ambiente Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

58 Pericoli per l’ambiente:
Il gas da discarica Il gas della discarica deve essere raccolto, trattato ed utilizzato. Qualora il gas raccolto non possa essere utilizzato per produrre energia, deve essere combusto in loco mediante torce. Tutte le discariche devono essere dotati di dispositivi di captazione. Pericoli per l’ambiente: Effetto serra e riscaldamento globale (CH4 and CO2) Odori molesti Migrazione nel sottosuolo esterno Incendio/esplosione Asfissia Effetti tossici Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

59 Cosa è un termovalorizzatore
Il termovalorizzatore è un impianto principalmente utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura che dà come prodotti finali un effluente gassoso, ceneri e polveri. Il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica o come vettore di calore (ad esempi per il teleriscaldamento). Termovalorizzatore di Gioia Tauro (RC) Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

60 Come funziona un termovalorizzatore
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61 Che cos’è un termovalorizzatore?
Le domande più frequenti sul termovalorizzatore Che cos’è un termovalorizzatore? È un impianto che recupera energia elettrica dalla combustione dei rifiuti urbani. Che cosa brucia il termovalorizzatore? I combustibili utilizzati sono in genere rifiuti urbani. Alcuni impianti possono prevedere la combustione di rifiuti speciali non pericolosi, sanitari(purché non pericolosi) e farmaci. Come vengono smaltite di ceneri prodotte? Per ceneri prodotte si intende il materiale volatile non combustibile trascinato dai fumi e captato poi dal filtro. In parte vengono recuperate per ripristini ambientali e impieghi edili, in parte smaltite in discarica. I termovalorizzatori sono in linea con la raccolta differenziata? Proprio grazie alla raccolta differenziata, si separa la frazione secca che si utilizza poi per produrre il combustibile da rifiuto che viene utilizzato per il recupero energetico. Il decreto Ronchi ha previsto che questo combustibile sia l’ultima e necessaria forma di recupero prima della discarica. La termovalorizzazione provoca cattivi odori? Gli odori diminuiscono perché i combustibili vengono stoccati in locali chiusi mantenuti in depressione. L’aria aspirata da tali locali è riutilizzata come aria di combustione nell’impianto di termovalorizzazione. I termovalorizzatori hanno effetti negativi sulla salute? Se i termovalorizzatori sono costruiti a norma e l’impianto viene gestito in maniera efficiente secondo i criteri di legge, non risultano negativi per la salute né dei cittadini, né degli operatori. Anche la plastica viene bruciata? Solo quella selezionata con un contenuto di cloro inferiore allo 0,9%, affinché i livelli di diossina sprigionati rimangono entro i limiti stabiliti dalla legge. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

62 Alcuni consigli ecosostenibili:
Non sprecare la carta a casa e a scuola; in ogni caso conferisci tutto nel contenitore di carta e cartone Una tonnellata di carta riciclata fa risparmiare 17 alberi, litri d’acqua e l’equivalente energetico di litri di petrolio; Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

63 Alcuni consigli ecosostenibili:
Spegni le apparecchiature elettriche senza lasciarle in stand-by; In 24 ore la tv “spenta” consuma in media 76 Watt, in un anno circa 27 kW. Un chilowatt in media costa circa 18 centesimi di euro (senza tasse né IVA). 10 apparecchi in stand-by peseranno circa 56€ all'anno sulla bolletta ed emetteranno circa 200kg di CO2. Risparmio stimato in un anno: circa 56 euro / 200 Kg CO2 equivalenti. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

64 Alcuni consigli ecosostenibili:
Vai a trovare un amico a piedi o in bici invece di chattare dal pc; Scegliere per almeno 2 volte a settimana di camminare a piedi o scegliere di andare in bici, invece di accendere il PC per chattare (per circa 3 ore). Risparmio stimato in un anno: circa 4 euro/15 Kg CO2 equivalenti Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

65 Alcuni consigli ecosostenibili:
Riscopri la lettura di libri cartacei al posto della tecnologia (e-book, e-reader); (come la stampa su carta riciclata per evitare l'immissione nell'atmosfera di 27 Kg di CO2 e il taglio di 24 alberi, e la certificazione FSC). Se necessario, un libro può essere riciclato, mentre è più impegnativo lo smaltimento dei rifiuti elettronici (RAEE) La produzione di un libro, incluse le fasi di trasporto, comporta l'emissione di 7,5 Kg di Co2; uno fra gli e-reader più noti sul mercato circa 130kg. Per i libri sono state individuate e attuate politiche di contenimento al riguardo Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

66 Alcuni consigli ecosostenibili:
Evita di andare a scuola in macchina; Risparmio stimato in un anno: circa 48 euro/70 Kg CO2 equivalente. Evita uno stile di guida con brusche frenate e brusche accelerate: Risparmio stimato in un anno: circa 200 euro/300 Kg CO2 Equivalente. Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

67 … suggerisci a casa di: Utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico; Non abusare dei condizionatori; Usare l’ascensore solo se necessario; Non alzare la temperatura del riscaldamento oltre i 19°; Cucinare con gli scarti e recuperare l’olio usato in cucina; Barattare e riutilizzare abiti che non servono più o passati di moda; Scegliere in vacanza le strutture impegnate a ridurre l’impatto sull’ambiente e a promuovere il proprio territorio; Fare una spesa sostenibile e con prodotti a filiera corta; Acquistare prodotti con minore imballaggio e comunque con un imballaggio riciclabile; Usare le buste per la spesa riutilizzabili; Usare le pile riciclabili; Installare lampadine ad alta efficienza energetica; Usare i mezzi pubblici per recarsi a scuola e a lavoro … Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

68 IL CORRETTO CICLO DEI RIFIUTI
… e non dimenticare: IL CORRETTO CICLO DEI RIFIUTI RIDURRE RIUTILIZZARE RICICLARE RECUPERARE Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado

69 visita il sito www.perunaprovinciadifferente.it
"La Provincia di Cosenza al fianco dei Comuni per la gestione dei rifiuti" E’ un progetto di sensibilizzazione ambientale e di educazione alla raccolta differenziata e al riciclo che ALESSCO, Agenzia Locale per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza, per conto della Provincia ha avviato coinvolgendo i 155 Comuni del territorio cosentino. L’iniziativa è nata per offrire gli strumenti necessari a sensibilizzare cittadini e attori locali nella gestione corretta della raccolta differenziata dei rifiuti mediante la campagna di comunicazione «…per una Provincia Differente". visita il sito 69 Kit info-formativo per la scuola secondaria di secondo grado


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