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L’evoluzione dei Dipartimenti di Prevenzione
Trieste, 6 ottobre dr Marina Brana Principale
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Il Dipartimento di Prevenzione e’
che cos’è Il Dipartimento di Prevenzione e’ struttura operativa dell’unità sanitaria locale, garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi di promozione della salute prevenzione delle malattie e delle disabilità miglioramento della qualità della vita art 7-bis decreto legislativo n 502 dd Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 2
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Gli antichi Statuti di Trieste (1315) LA PRIMA SANITA’ PUBBLICA LOCALE
I MEDICI, FISICI ED IL CHIRURGO SONO “ SALARIATI DAL PUBBLICO E SONO TENUTI A MEDICAR CON SOMMA FEDE E DILIGENZA,E SENZA ALCUN PREMIO TUTTI LI CITTADINI, ED ABITANTI DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO DI TRIESTE ; E DEBBANO OGNI GIORNO VISITAR GLI AMMALATI E DENONCIERANNO AL BANCO DE’ MALEFICJ I FERITI CON EFFUSION DI SANGUE” L’INVESTITURA DEI “CAVALLIERI DELLA COMUNITA” CHE “SIANO OBBLIGATI AD INVESTIGARE CON DILIGENZA, QUELLI CHE BUTTANO, SPARGONO O TENGONO ACQUA PUZZOLENTE, SORDIDEZZA E IMMONDIZIA”
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R.D. n 1265 dd 27.07.1934 Testo Unico delle Leggi Sanitarie
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia R.D. n 1265 dd Testo Unico delle Leggi Sanitarie Istituisce l’ufficio sanitario comunale e dei servizi di vigilanza igienica e di assistenza sanitaria nei comuni L’ufficiale sanitario deve vigilare sulle condizioni igieniche e sanitarie del comune vigilare sull’igiene delle scuole, degli opifici, degli stabilimenti in cui si compie lavoro in comune ……………. Pagina descrittiva 4
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Legge 132 dd 12.02.1968 di riforma ospedaliera
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia Legge 132 dd di riforma ospedaliera Istituisce gli enti ospedalieri a cui viene riconosciuta una soggettività di diritto pubblico e ne regolamenta le attività e la gestione Pagina descrittiva
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scioglie i consigli di amministrazione degli Enti Mutualistici
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia Legge 386 dd scioglie i consigli di amministrazione degli Enti Mutualistici trasferisce alle Regioni l’assistenza ospedaliera fino ad allora erogata dagli enti previdenziali si inizia a riconoscere la salute come diritto universale Un servizio sanitario pubblico si sostituisce alla miriade di mutue di tipo privatistico, con il risultato di una tutela della salute molto più efficace e a costi molto più bassi Pagina descrittiva 6
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il dipartimento di prevenzione un po’ di storia
Legge 180 dd dispone la chiusura dei manicomi privilegia il momento preventivo, inserisce i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali favorisce il recupero e il reinsermento sociale dei soggetti affetti da disturbi psichici vieta la costruzione di nuovi ospedali psichiatrici Pagina descrittiva 7
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territorializzazione dei servizi
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia Nuovi principi territorializzazione dei servizi gestione integrata dei servizi sociali e sanitari l’associazionismo intercomunale per la gestione dei servizi medesimi su ambiti territoriali sovracomunali Pagina descrittiva 8
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il dipartimento di prevenzione
un po’ di storia Nuovi principi territorializzazione dei Art 32 Costituzione Italiana La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in alcun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986
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il dipartimento di prevenzione
un po’ di storia La prima vera e grande riforma sanitaria è la legge 833 del istituisce il Servizio Sanitario Nazionale inteso come complesso di funzioni, servizi e attività destinate alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione alcuna Pagina descrittiva
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Ne derivano i principi di:
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia Ne derivano i principi di: globalità degli interventi in materia di prevenzione, cura e riabilitazione uguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione del servizio mediante forme di partecipazione unitarietà di interventi tra istituzioni pubbliche e private Pagina descrittiva 11
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Piano Sanitario Nazionale
il dipartimento di prevenzione un po’ di storia Gli strumenti sono: Piano Sanitario Nazionale stabilisce le linee generali di indirizzo e gli obiettivi da realizzare fissa i livelli uniformi di assistenza sanitaria da garantire a tutti i cittadini determina l’importo del Fondo Sanitario Regionale da iscrivere annualmente nel bilancio dello Stato Piano sanitario regionale si uniforma agli indirizzi del PSN Pagina descrittiva 12
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un po’ di storia Legge n 421 dd Legge delega a seguito di un imponente manovra economica all’art 1 prevede il riordino della disciplina in materia di sanità Decreto n 502 dd Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art 1 della L 421/1992 Successive modifiche apportate dal decreto n 517 dd Decreto n 229 dd ( decreto Bindi ) Pagina descrittiva 13
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Art 7 del decreto 502/1992 e successive integrazioni e modifiche
il dipartimento di prevenzione Art 7 del decreto 502/1992 e successive integrazioni e modifiche istituisce il Dipartimento di Prevenzione con il compito di individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine umana, animale e ambientale mediante iniziative coordinate con i distretti, con i dipartimenti dell’Azienda Sanitaria e delle Aziende Ospedaliere, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse discipline Pagina descrittiva 14
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il dipartimento di prevenzione
funzioni funzioni di prevenzione collettiva e di sanità pubblica: profilassi delle malattie infettive e parassitarie tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro Pagina descrittiva 15
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funzioni sanità pubblica veterinaria sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale tutela igienico sanitaria degli alimenti sorveglianza e prevenzione nutrizionale tutela della salute nelle attività sportive Pagina descrittiva 16
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organizzazione ……ha autonomia organizzativa e contabile, è organizzato in centri di costo e di responsabilità Il direttore del dipartimento è scelto dal Direttore Generale tra i dirigenti con almeno 5 anni di anzianità di funzione e risponde alla direzione aziendale del perseguimento degli obiettivi aziendali, dell’assetto organizzativo e della gestione, in relazione alle risorse assegnate Pagina descrittiva 17
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il dipartimento di prevenzione
organizzazione Le regioni prevedono strutture organizzative specificamente dedicate a: igiene e sanità pubblica igiene degli alimenti e della nutrizione prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro sanità animale igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione,conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche ……possono prevedere le funzioni di medicina legale e necroscopica Pagina descrittiva 18
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Definizione dell’ OMS 1986 di SANITA’ PUBBLICA
il dipartimento di prevenzione mission La mission (perché esiste) del dipartimento di prevenzione è la tutela della salute collettiva lo fa intervenendo sul mantenimento e il miglioramento dello stato di salute della popolazione mediante azioni efficaci Definizione dell’ OMS 1986 di SANITA’ PUBBLICA Insieme degli sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie, la promozione della salute, e per favorire l’equità sociale nell’ambito di uno sviluppo sostenibile Pagina descrittiva 19
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il dipartimento di prevenzione
mission Secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute ( ) Decisione n 1350/2007/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (G.U.U.E dd ) Alcuni obiettivi migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini promuovere la salute, anche riducendo le disparità sanitarie generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute Pagina descrittiva 20
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il dipartimento di prevenzione
mission Secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute ( ) Decisione n 1350/2007/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (G.U.U.E ) Alcune azioni migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini ridurre le disparità sanitarie promuovere l’invecchiamento attivo promuovere stili di vita più sani e ridurre le principali malattie e lesioni intervenendo sui determinanti di salute Pagina descrittiva 21
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il dipartimento di prevenzione
organizzazione Secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute ( ) Decisione n 1350/2007/CE del parlamento Europeo e del Consiglio (G.U.U.E ) Alcune azioni mettere a punto un sistema di sorveglianza sanitaria dotato di meccanismi per la raccolta dei dati e informazioni comparabili e di indicatori appropriati fornire informazioni ai cittadini, ai soggetti interessati e ai responsabili delle politiche elaborando meccanismi di consultazione e processi partecipativi Pagina descrittiva 22
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il dipartimento di prevenzione
I determinanti della salute Sono i fattori che condizionano il peso delle malattie nella società e possono influenzare in modo significativo la salute della popolazione promuovendola comportamento personale e stili di vita fattori sociali condizioni di vita e di lavoro accesso ai servizi sanitari condizioni generali socioeconomiche, culturali e ambientali Pagina descrittiva 23
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Età, sesso, fattori costituzionali
Reddito Ambiente di lavoro Acqua e impianti igienici Istruzione Servizi Sanitari Pagina descrittiva Dahlgren G and Whitehead M (1991) Alimentazione Età, sesso, fattori costituzionali Abitazione I determinanti della salute 24
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Quindi lo stato di salute di un individuo è determinato da diversi fattori che sono i determinanti di salute La salute è un concetto positivo al quale contribuiscono a vari livelli e in diversa misura i governi, le comunità, le imprese, i singoli individui L’analisi dei determinanti di salute consente di modificare i fattori che in varia misura influenzano l’insorgenza e l’evoluzione delle malattie Pagina descrittiva 25
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il dipartimento di prevenzione
Il dipartimento deve lavorare sullo stato di salute della popolazione con il sostegno di politiche intersettoriali in collaborazione con tutte le strutture aziendali e con le istituzioni Deve analizzare le situazioni con modalità interdisciplinare non ricorrere a formalità burocratiche fornire al cittadino un’immagine di sistema integrato con le varie istituzioni coinvolte sostenere l’azione delle amministrazioni locali Pagina descrittiva 26
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Nel trattato di Amsterdam dell’UE (1999) si parla di impatto delle diverse politiche sulla salute Tutte le attività che hanno un effetto sulla salute devono essere sottoposte a una valutazione di impatto sanitario analoga a quella che si fa in campo ambientale VIS è la valutazione degli effetti di una particolare azione sulla salute di una popolazione specifica Pagina descrittiva 27
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Il dipartimento di prevenzione
VIS è una combinazione di procedure, metodi e strumenti tramite i quali una politica, un programma o un progetto possono essere giudicati sotto il profilo dei loro potenziali effetti sulla salute della popolazione e della loro distribuzione nell’ambito della stessa popolazione (definizione del Congresso OMS di Gotheborg) è una visione olistica della salute intesa come stato fisico, mentale e sociale di totale benessere, non solo assenza di malattia Pagina descrittiva 28
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il dipartimento di prevenzione
Ne derivano i principi apertura/trasparenza partecipazione democrazia nelle scelte sostenibilità equità uso etico delle evidenze Pagina descrittiva 29
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il dipartimento di prevenzione
Questi sono i principi che devono essere applicati nelle attività del dipartimento Lavorando per obiettivi e cioè costruendo un sistema orientato alla promozione della salute e all’offerta di servizi alla popolazione e al singolo utente Facendo rete con le altre strutture aziendali e territoriali, enti locali, MMG, PLS, ARPA, Università, Provincia, scuole, associazioni Pagina descrittiva 30
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il dipartimento di prevenzione
Le funzioni storiche del dipartimento Controllo verifica preliminare su tutta la popolazione ( gruppi di esposti, attività produttive, acqua potabile, animali da macellare ecc) di alcune condizioni che consentono alcune azioni, alcuni utilizzi, alcune professioni ecc Vigilanza verifiche sporadiche programmate oppure in emergenza Emanazione di provvedimenti di tipo amministrativo o giudiziario atti a prevenire, contenere o eliminare la presenza di un fattore di rischio Pagina descrittiva 31
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il dipartimento di prevenzione
Bisogna abbandonare un’impostazione di tipo esclusivamente burocratico repressivo/ispettivo formale normativo e passare ad un’impostazione basata su epidemiologia promozione della salute formazione comunicazione condivisione Pagina descrittiva 32
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il dipartimento di prevenzione
Ci sono ancora resistenze Atteggiamenti individuali diversi Preoccupazione di perdere competenze Timore di perdere potere sulle risorse Bisogna continuare Revisione normative Sburocratizzazione Cambiamento mentalità del personale Rafforzare attività di rete Pagina descrittiva 33
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Il dipartimento di prevenzione L’efficacia della prevenzione
FETTA ARANCIONE interventi di cui non si conosce l'efficacia (possono fare bene oppure male, può esserci ricerca in corso oppure no) Ispezioni Igieniche; Tutela Sanitaria sport agonistico; FETTA VERDE interventi efficaci Alcune modifiche impiantistiche Counseling per fumo Screening mammella Controllo ipertensione FETTA ROSSA interventi sicuramente inefficaci Tessere sanitarie Controlli sanitari per apprendisti non a rischio L’efficacia della prevenzione
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il dipartimento di prevenzione
Evidence Based Prevention EBP è un movimento di operatori sanitari che cooperano per cambiare la pratica della prevenzione, sforzandosi di migliorarla al fine di renderla sempre più utile per la salute della popolazione OBIETTIVI: arricchire la prevenzione di tutti gli interventi per cui – in studi basati su metodologie scientifiche - è stata dimostrata l’utilità e l’efficacia eliminare progressivamente tutte quelle pratiche di prevenzione per cui è stata dimostrata l’inutilità o l’inefficacia Pagina descrittiva 35
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La sburocratizzazione Alcuni esempi della Regione Friuli Venezia Giulia Delibera 3589 del 2002 sospende il rilascio/rinnovo dei libretti sanitari per gli alimentaristi Legge regionale n 21 dd 18 agosto norme di semplificazione in materia di igiene, medicina del lavoro e sanità pubblica…… Pagina descrittiva 36
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il dipartimento di prevenzione
Abolisce l’obbligo di presentazione di una serie di certificati di sana e robusta costituzione di idoneità fisica per varie attività lavorative di idoneità fisica per l’assunzione di minori e apprendisti di esonero dalle lezioni di educazione fisica di riammissione a scuola dopo assenze per malattia superiori ai 5 giorni Abroga definitivamente i libretti di idoneità sanitaria Pagina descrittiva 37
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il dipartimento di prevenzione
L’iter è stato molto difficile e contrastato Il certificato di riammissione a scuola è stato reso nuovamente obbligatorio – pesanti insistenze dal mondo scolastico nonostante le rassicurazioni degli operatori sanitari Problema pediculosi Per il certificato di idoneità sanitaria dei minori e apprendisti è dovuto intervenire il Procuratore Generale della Repubblica a causa delle pesanti richieste in tal senso in particolare dal Ministero del Lavoro e dei suoi organi periferici Pagina descrittiva 38
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Anche la mentalità del personale incide molto sulle possibilità di miglioramento Persone che da anni fanno lo stesso lavoro, anche bene e con una certa professionalità, con difficoltà vengono orientate verso attività con nuovi contenuti, che richiedono aggiornamento costante dinamicità elasticità mentale integrazione tra servizi e che non sono strettamente legate a norme ed imposizioni e a formalità burocratiche Pagina descrittiva 39
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Il processo di sburocratizzazione/semplificazione consente il recupero di risorse da riconvertire in attività di prevenzione e promozione della salute secondo i piani nazionali e regionali di prevenzione e quindi l’impegno in attività e buone pratiche che sono ritenute efficaci Pagina descrittiva 40
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La prevenzione degli incidenti stradali progetto guadagnare salute in adolescenza (accordo CCM e Regione Piemonte) progetto regionale “SICURA….MENTE” partecipazione al gruppo di lavoro che ha elaborato le linee guida sulla mobilità sostenibile quale strumento per i piani urbanistici comunali Pagina descrittiva Collaborazione con Dipartimento Dipendenze Aziende sanitarie regionali Regione FVG Federsanità ANCI 41
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Progetto regionale di educazione stradale per le scuole d’infanzia con formazione docenti e predisposizione di materiale informativo
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La prevenzione degli incidenti domestici attività di formazione a livello locale e nazionale rivolta agli operatori che intervengono nelle abitazioni realizzazione del manuale tecnico per gli operatori della prevenzione “Infortuni nelle abitazioni” (settembre 2010) formazione delle badanti e del personale di assistenza Pagina descrittiva Collaborazione con Ministero salute CCM ISPESL Regione FVG Regioni Distretti 43
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Fumo realizzazione del Centro Interdipartimentale per la prevenzione e cura del tabagismo in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze esercizi pubblici liberi dal fumo mamme libere dal fumo per bambini più sani operatori della sanità liberi dal fumo ( vincitore di due premi nazionali) Pagina descrittiva Collaborazione con Dipartimento delle Dipendenze AOUTS IRCSS Burlo 44
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Alcol percorsi formativi/informativi per lavoratori dell’azienda pubblica trasporti, guardie giurate, dell’Azienda Sanitaria, della area portuale, dell’università di Trieste campagna di informazione sui mezzi pubblici Pagina descrittiva 45
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Partecipazione a Studio Passi OKKIO alla salute Genitori più HBSC stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11 e 15 anni Pagina descrittiva 46
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Alimentazione e obesità realizzazione di linee di indirizzo per l’alimentazione nei nidi d’infanzia, adottate a livello regionale, quale risultato di un percorso formativo tra ASS, Comune di Trieste, Istituto per l’Infanzia (per un’alimentazione sana, per una crescita sana) verifica e consulenza sui menù adottati in scuole pubbliche e private indagine ISNAI - studio sullo stato nutrizionale dell’ anziano istituzionalizzato condotto in strutture residenziali per anziani Pagina descrittiva 47
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il dipartimento di prevenzione
AMBIENTE studio sugli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana (periodo ) epidemiologia geografica dei tumori del connettivo a Trieste ( periodo ) Collaborazione con ARPA, Università di Trieste Università di Udine Pagina descrittiva 48
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il dipartimento di prevenzione
AMBIENTE In programmazione: studio multicentrico su inquinamento aria e salute (progetto EPIAIR) indagine sulle malformazioni in gravidanza in rapporto all’inquinamento indagine sulla prevalenza dell’asma in bambini in età scolare in rapporto alla qualità dell’aria Pagina descrittiva Collaborazione con ARPA Università di Trieste Università di Udine 49
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AMIANTO PROGETTO LIBRO BIANCO AMIANTO Realizzazione, nelle province di Trieste e Gorizia, di una BANCA DATI contenente le informazioni che, in forma disaggregata, vengono raccolte, secondo le proprie competenze, dai diversi Enti coinvolti nella gestione delle persone esposte o ex esposte ad amianto, malate o no Pagina descrittiva PARTNER DI PROGETTO: ASS 1 e ASS 2 S.C. di Medicina del Lavoro AOUTS ReNaM Regione Friuli Venezia Giulia INAIL INPS Direzione Provinciale del Lavoro I.P.SE.MA. COLLABORAZIONE CON: Procure della Repubblica di Trieste e Gorizia Tribunale di Trieste Agenzia regionale del lavoro Gruppo nazionale “Progetto Amianto” Commissione Regionale Amianto 50
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VACCINAZIONI vaccinazione antinfluenzale vaccinazione anti HPV vaccinazioni raccomandate (morbillo, parotite, rosolia) Pagina descrittiva 51
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PET THERAPY recente realizzazione di un centro di zooantropologia per lo svolgimento di progetti di zooantropologia didattica e di pet therapy utilizzando la relazione uomo-animali Pagina descrittiva 52
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Grazie per l’attenzione
il dipartimento di prevenzione Direzione Dott. Marina Brana S. S. dipartimentale Medicina del Lavoro Dott. Daniela Barbierato S. C. Sanità Pubblica Veterinaria Dott. Corrado Abatangelo Grazie per l’attenzione Gruppo Dipartimentale di Epidemiologia Dott. Riccardo Tominz S. S. dipartimentale Laboratorio di Tossicologia Forense Dott. Gabriele Furlan S. C. Accertamenti Clinici di Medicina Legale Dott. Paolo Goliani Area Affari Amministrativi e Legali Dott. Tiziano Vassilich Pagina descrittiva S. S. dipartimentale Sicurezza Impiantistica Dott. Ing. Mario Felcaro S. C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Dott. Valentino Patussi Servizio delle Professioni Infermieristiche, Sanitarie e Tecniche della Prevenzione Dott. Daniela Bais S. C. Igiene, Sanità Pubblica e Prevenzione Ambientale Dott. Marina Brana S. C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Dott. Tiziana Del Pio
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