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Infezioni delle vie urinarie

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Presentazione sul tema: "Infezioni delle vie urinarie"— Transcript della presentazione:

1 Infezioni delle vie urinarie
UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA/TERNI  Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Corso integrato Medicina di Laboratorio Microbiologia Clinica Infezioni delle vie urinarie

2 Le infezioni delle vie urinarie sono:
le infezioni più frequenti dopo quelle dell’apparato respiratorio le più frequenti infezioni nosocomiali (catetere urinario) le cause più comuni di ricorso a chemioterapia antibiotica; il principale impegno diagnostico eziologico di un laboratorio di batteriologia.

3 Infezioni dell’apparato urinario
alte vie urinarie : reni calici pelvi ureteri basse vie urinarie: vescica (serbatoio dell’urina) uretra (condotto per l’emissione dell’urina). uretra femminile, lunga nell’adulto in media di 3 cm. sfocia nel vestibolo vaginale. uretra maschile, lunga nell’adulto circa 18cm, sfocia direttamente all’esterno, ma solo per un breve tratto iniziale è esclusivo appannaggio dell’apparato urinario; la restante parte, successiva allo sbocco delle vie spermatiche, è condivisa con l’apparato genitale.

4 meccanismi di difesa delle vie urinarie :
azione dilavante delle urine sfaldamento delle cellule epiteliali basso pH dell’urina urea presente nelle urine attività antibatterica della secrezione prostatica (maschio) epitelio di transizione stratificato = barriera fisica peristalsi ureterale valvola vescico-ureterale strato di muco sulla mucosa vescicale glicoproteina di Tamm-Horsfall (prodotta a livello ansa Henle, secreta nelle urine, contiene mannosio e lega i batteri mannosio-sensibili (in possesso di fimbrie tipo 1) come Escherichia coli, favorendone l'eliminazione presenza di IgA secretorie Microbiota uretra distale

5 Microbiota del tratto distale dell’uretra:
solo la parte distale dell’uretra presenta microrganismi commensali, le altre parti dell’apparato urinario sono sterili. Specie più comuni: uretra maschile: S. epidermidis Corynebacterium spp. E. coli uretra femminile: S. epidermidis, Corynebacterium spp., E. coli, Enterobatteri spp., M. smegmatis, Lactobacillus spp., Streptococcus spp., Bacteroides spp., Veillonella spp., Candida spp.

6 Le infezioni delle vie urinarie possono essere classificate secondo criteri differenti in rapporto:
a) alla sede: alte / basse b) alla sintomatologia: sintomatiche / asintomatiche) c) al decorso clinico: acute / croniche / ricorrenti d) alla anatomia e fisiologia dell’apparato urinario: complicate / non complicate

7 Infezioni del tratto urinario
in base alla sede: 1 - infezioni delle basse vie urinarie (cistiti, uretriti e prostatiti) 2 - infezioni delle alte vie urinarie (pielonefriti, ascessi renali)

8 Tra i processi infettivi dell’apparato urinario rientrano anche gli
Cistite: processo flogistico acuto, subacuto o cronico sostenuto da germi a livello della vescica. Uretrite: processo flogistico acuto, subacuto o cronico sostenuto da germi a livello dell’uretra. Pielonefrite: processo flogistico acuto, subacuto o cronico sostenuto da germi a livello del rene e del suo apparato escretore (nefrite interstiziale). Tra i processi infettivi dell’apparato urinario rientrano anche gli ascessi renali e perirenali. sfintere ureterale (reflusso vescico-ureterale)

9 n.b.: la cistite è la manifestazione più frequente (infezione urinaria vera e propria) la uretrite è in genere infezione a trasmissione sessuale

10 Classificazione in base alla sintomatologia
In base al quadro clinico con cui l’infezione si manifesta, si può avere: batteriuria asintomatica: presenza di elevata carica batterica ma assenza completa di sintomatologia batteriuria sintomatica: presenza di sintomi locali (disuria, pollachiuria, stimolo imperioso, stranguria) e a volte sintomi generali (febbre, dolore) che sono caratteristici di interessamento parenchimale

11 Terminologia clinica Disuria: minzione difficoltosa Stranguria: minzione dolorosa Pollachiuria: frequente stimolo ad urinare, con emissione di scarse quantità di urine Nicturia: necessità di alzarsi ripetutamente dal riposo notturno per urinare Ematuria: presenza di sangue nelle urine Piuria: aumento del n° dei leucociti nell’urina, con o senza infezione batterica Tenesmo vescicale: sensazione di bisogno urgente di urinare, accompagnata da senso di tensione e scarsa o nulla emissione di urine

12 infezione sintomatica
In genere presenti almeno 3 dei seguenti segni: cambiamento nel carattere fisico dell’urina bruciore, frequenza o urgenza ad urinare dolore sovrapubico febbre o brividi (urosepsi) - deterioramento dello stato mentale (nell’anziano).

13 c) In rapporto al decorso:
- acute - croniche ricorrenti Infezioni acute: caratterizzate da un singolo episodio di infezione urinaria, spesso sintomatico, la cui prognosi è sempre favorevole. Infezioni croniche: non risponde al trattamento Infezioni ricorrenti il paziente manifesta più episodi infettivi (almeno 4 in un anno), separati da intervalli di tempo di varia durata. n.b.: la ricorrenza può essere determinata da una recidiva o da una reinfezione

14 Classificazione su base anatomico-fisiologica
1 – complicate = infezioni in un apparato urinario con anomalie strutturali e/o funzionali (associate a fattori di rischio che tendono ad aggravarne l’evoluzione o predispongono alla sua ricorrenza o alla sua persistenza: ad esempio residuo vescicale, alterazioni anatomo-funzionali delle vie urinarie come calcolosi, etc.) 2 - non complicate = infezioni in un apparato urinario strutturalmente e fisiologicamente normale

15 I microrganismi hanno diverse modalità per raggiungere l’apparato urinario:
via ascendente o uretrale via discendente ematica via discendente linfatica la via più frequente è la via ascendente: uretra vescica (eventualmente vescica rene)

16 VIA ASCENDENTE VIE DI INFEZIONE VIA EMATOGENA VIA LINFATICA
M. tuberculosis ascessi renali (S. aureus, S. typhi). VIA LINFATICA (…rara) CONTIGUITA’ VIA ASCENDENTE VIA PRINCIPALE

17 Fattori predisponenti alle IVU:
sesso femminile attività sessuale gravidanza età malformazioni reflusso vescico-ureterale ostruzioni calcoli cateterismo manovre strumentali diagnostiche e terapeutiche

18 Gli agenti eziologici delle infezioni delle vie urinarie sono
in ordine di prevalenza: batteri, miceti e virus. Agenti eziologici batterici in ambiente ospedaliero e agenti eziologici in comunità. In comunità In ospedale E. coli E. coli S. saprophyticus Proteus spp. Proteus spp. Klebsiella spp. enterobatteri P. aeruginosa Enterococcus spp. Enterococcus spp. S. aureus S. epidermidis P. aeruginosa S. aureus .

19 Agenti eziologici Escherichia coli è responsabile per il 50% delle IVU contratte in ambiente ospedaliero. Tra i Gram+ è in aumento l’incidenza di IVU causate da Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Staphylococcus epidermidis Nelle IVU dei cateterizzati, che rappresentano l’80% delle IVU nosocomiali, l’infezione è endogena. Tuttavia esiste anche una provenienza esogena dei batteri, veicolati dalle mani o introdotti nel corso delle frequenti manovre strumentali anche invasive. Ciò che differenzia l’agente eziologico di IVU nosocomiali da quello delle extraospedaliere è la sua spiccata resistenza agli antibiotici.

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21 Miceti Candida albicans e Candida spp. (urine da catetere a permanenza) Virus Cytomegalovirus Adenovirus Protozoi Trichomonas vaginalis

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25 Escherichia coli I più importanti fattori di virulenza che permettono a E. coli di infettare il tratto urinario sono: la capsula (azione antifagocitaria) i ceppi uropatogeni sono più frequentemente e più abbondantemente capsulati, soprattutto con l’antigene K1 e K5) le fimbrie di tipo 1 (mannosio-sensibile) causano colonizzazione del tratto basso urinario - le fimbrie di tipo II (mannosio-resistente) causano pielonefrite - l’emolisina (danneggia la mucosa vescicale) - i flagelli (mobilità) - l’LPS (inibizione della peristalsi) - l’aerobactina (un sideroforo)

26 Proteus mirabilis Il principale fattore di virulenza che permette al P. mirabilis di infettare il tratto urinario è l’ureasi: - degrada l’urea in ammoniaca e CO2 con alcalinizzazione delle urine (pH da 7 a 9) con diminuita solubilità del fosfato di calcio e del fosfato di ammonio-magnesio e quindi la formazione di calcoli di struvite: - possono essere una sorgente permanente di batteri - possono causare stasi urinaria che permette la moltiplicazione dei batteri

27 Sindrome uretrale acuta ( cistite)
quadro clinico caratterizzato da disuria, stranguria e pollachiuria in assenza di urinocoltura positiva. Cause più comuni: Infettive (presente leucocituria) Chlamydia trachomatis Neisseria gonorrheae Mycoplasma hominis Ureaplasma urealyticum Herpes virus tipo 2 patologie ginecologiche: herpes genitale o vaginite forme irritative legate all’igiene intima o disturbi ginecologici o neurovegetativi patologie neoplastiche

28 DIAGNOSI

29 ! CLINICA MICROBIOLOGICA Sintomi di IVU - febbre
- bruciore, frequenza o urgenza ad urinare disuria / pollachiuria dolore sovrapubico febbre elevata brividi dolore in sede lombare PIELONEFRITE interessamento renale MICROBIOLOGICA - urinocoltura CISTITE !

30 Referto campione biologico sedimento esame colturale
carica batterica/fungina antibiogramma commenti al referto

31 Campioni diversi implicano protocolli diversi

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33 Raccolta del campione Requisito fondamentale:
campione idoneo e non contaminato. Nell’effettuare il prelievo tenere conto dei seguenti fattori: la popolazione microbica residente nell’uretra anteriore; la popolazione microbica residente nelle zone adiacenti allo sbocco dell’uretra; l’azione di lavaggio esercitata dall’urina sulla mucosa vescicale; la capacità dell’urina di consentire la crescita di molti batteri.

34 Esistono diversi metodi di raccolta del campione
COME OTTENERE IL CAMPIONE DI URINA Requisito fondamentale è che il campione sia idoneo e non Raccolta del campione di urina: al mattino (mitto intermedio) Il campione va processato subito. In caso non sia possibile recapitare il campione entro un’ora dall’emissione dell’urina, esso dovrà essere mantenuto a 4°C. Esistono diversi metodi di raccolta del campione

35 Mitto intermedio Problematica: possibile contaminazione
Avvertenze per il paziente: - detergere con acqua e sapone o con acqua l‘area periuretrale: Uomo: lavare l’estremità del pene, retrarre la cute del prepuzio Donna: lavare i genitali, divaricare le piccole e grandi labbra e - scartare il primo getto (utile per una diagnosi di uretrite); - raccogliere l’urina in un contenitore sterile (20-30 cc); - eliminare l’urina in eccesso - raccogliere il campione di urina al mattino e, comunque, 2-4 ore dopo l’ultima minzione.

36 Urine da catetere a permanenza
Problematica: inevitabilmente colonizzato da più specie batteriche e/o lieviti Modalità di raccolata: - raccogliere preferibilmente da catetere neo-posizionato - clampare il catetere per 1-2 ore (secondo le ultime linee guida non è necessario) - disinfettare il catetere o l’apposito hub - aspirare l’urina dal lume mediante siringa sterile - trasferire l’urina in contenitore apposito - Togliere il clampaggio!

37 Catheter-Associated – UTI - DEFINIZIONE
Presenza di segni e sintomi compatibili con UTI (in italiano IVU), senza altro focus infettivo, con ≥1.000 UFC/mL di 1 o + specie batteriche nel campione di urina prelevato dal catetere o da mitto intermedio in pz con catetere da <48 h.

38 Piuria e CA-UTI (CA-ASB = batteriuria associata al catetere)

39 Short-term: monomicrobial bacteriuria
E. coli, Enterobacteriaceae, Pseudomonas, CoNS, Candida Long-term: polymicrobial bacteriuria

40 CA-UTI

41 Utile lo screening della batteriuria asintomatica in portatori di catetere?

42 Come comportarsi in presenza di CA-UTI

43 Come comportarsi in presenza di CA-UTI

44 Urine da sacchetto autoadesivo
Tipo di paziente: bambini e neonati Modalità d’uso: detergere accuratamente la regione sovrapubica e i genitali esterni con soluzione saponosa, risciacquare e asciugare. applicare il sacchetto, facendolo aderire al perineo e alla regione sovrapubica. rimuovere il sacchetto subito dopo la minzione. N.B. Non lasciare in situ per più di minuti.

45 Urine da puntura sovrapubica
“gold standard”: mai vista!!! Prelievo sovrapubico, da effettuarsi a vescica distesa: a) in caso di sospetta infezione da batteri anaerobi; b) in soggetti sani non cooperanti per i quali non sia consigliabile il cateterismo; c) nei neonati e bambini piccoli; d) in presenza di quadri clinici e risultati colturali di difficile interpretazione.

46 Seminare il campione entro 2 ore dalla raccolta o
conservare a 4°C (conta batterica stabile per almeno 24 h) tempo campione non refrigerato = % colture miste Eccezioni: pz con vescica neurogena pz con catetere a permanenza batteriuria polimicrobica nel 30-80% dei casi, spesso senza infezione

47 Esame delle urine (lab. patologia clinica)
Esame macroscopico Esame chimico Esame microscopico - Colore pH cellule - Torbidità p. s cilindri - Odore proteine batteri - emazie lieviti - glucosio parassiti - chetoni cristalli - leucociti artefatti - urobilinogeno - nitriti

48 Range normale : 4,5-8,5 URINE pH
pH acido = dieta iperproteica, calcoli urinari, digiuno, vomito prolungato, esercizio fisico intenso, assunzione di farmaci pH basico = piuria, dieta ricca di vegetali,

49 Reperto normale = ASSENTI
URINE Proteine Reperto normale = ASSENTI Tracce: <150 mg/24h in caso di febbre, sforzi fisici, colpi di calore Reperto significativo: >150 mg/24h Cause: anemia, amiloidosi, avvelenamento da arsenico, cistite, diabete mellito, glomerulonefrite, gotta, gravidanza

50 URINE Glucosio e Chetoni
REPERTO NORMALE = ASSENTE Presente in caso di diabete mellito, acromegalia, sindrome di Cushing, ipertiroidismo, tumore del pancreas, assunzione di corticosteroidi e simili N.B. Saggiare la glicemia Chetoni Presenti in caso di alterato metabolismo lipidico, diabete mellito, epatite cronica, malnutrizione, gravidanza, vomito

51 URINOCOLTURA esame microscopico del sedimento esame colturale quantitativo PAR test

52 Esame microscopico del sedimento urinario
Esame microscopico in campo chiaro (400 ingramdimenti) del sedimento ottenuto dalla centrifugazione (2000 giri x 10 minuti) di 10 ml di urina

53 L’esame microscopico a fresco del sedimento urinario consente di evidenziare la presenza di:
N. leucociti/campo (leucocituria) N. emazie/campo (ematuria) cellule di sfaldamento cilindri (ialini, granulosi, etc) cristalli (ossalato di calcio, acido urico, etc) Batteri, lieviti, protozoi

54 EMAZIE SPINOSE BEN CONSERVATE GLOMERULARI

55 LEUCOCITI MONOCITI

56 CELLULE EPITELIALI

57 CILINDRO IALINO GRANULO-LEUCOCITARIO
CILINDRO IALINO GRANULOSO CILINDRI IALINI CILINDRI CEREI

58 LIEVITI

59 AC URICO FOSFATO TRIPLO CISTINA

60 Pyuria is the best indicator of those patients with bacteriuria corresponding with active infection of the urinary tract. Practicing clinicians need to be aware of the method of urinalysis being performed and the values of pyuria that correlate with infection Young and Soper, Infect Dis Obstet Gynecol 2001

61 Leucocituria (+/- ematuria) e coltura negativa:
suggerire la ripetizione dell’esame o altre indagini microbiologiche Ricerca Micobatteri Ricerca Micoplasmi urogenitali (RT-PCR) Ricerca Chlamydia trachomatis (RT-PCR) Ricerca batteri anaerobi (fistole retto-vescicali) Ricerca virus (adenovirus e cytomegalovirus) Ricerca parassiti (Schistosoma haematobium)

62 Esame microscopico diretto dopo Gram!
Metodo: una goccia di urine non centrifugate si pone sul vetrino, si asciuga e si colora al Gram. Lettura: la presenza di una o più cellule batteriche (o di uno o più leucociti) sono correlati rispettivamente a cariche batteriche maggiori a 105 UFC/ml e piuria. Winquist et al, Am J Clin Pathol 1997

63 Urinocoltura Ricerca germi comuni Ricerca Micobatteri
Ricerca Micoplasmi urogenitali Ricerca Chlamydia trachomatis Ricerca virus (adenovirus e cytomegalovirus) Ricerca protozoi (Trichomonas vaginalis) Ricerca parassiti (Schistosoma haematobium) Ricerca germi anaerobi

64 ESAME COLTURALE QUANTITATIVO
La conta dei batteri: consiste nel determinare il n° dei batteri presenti per millilitro di urina per diluizioni seriali con fattore 10 del campione di urine (si possono anche impiegare anse calibrate) . La conoscenza della quantità dell’inoculo seminato permetterà di risalire, dal numero di colonie sviluppatesi, cioè alla carica batterica presente nel campione di partenza.

65 Volume semina (ml) 1 10 100 100 (diluizione 1:10) 100 (diluizione 1:100) Cut-off CFU/ml urine 1.000 100 10 1000

66 Semina del campione di urina (intero o diluito) per spatolomanto
Incubazione: 37°C per ore oppure Agar sangue + CNA (Gram+) + MacConkey (Gram -) +/- Sabouraud (lieviti) agar CLED

67 INTERPRETAZIONE URINOCOLTURA
Paziente/campione Femmina Cistite/mitto intermedio Pielonefrite/mitto intermedio Batteriuria Asintomatica/mitto intermedio Maschio IVU/mitto intermedio Tutti I pz Catet. Estemporaneo Tutti I pazienti Catetere apermanenza Verosimilmente significativa >100 UFC/ml potenziale patogeno leucocituria > UFC/ml potenziale patogeno > UFC/ml potenziale patogeno Assenti leucociti >1.000 UFC/ml potenziale patogeno Leucocituria >1.000 UFC/ml pot. patogeno/pz sintomatici Polimicrobiche

68 INTERPRETAZIONE URINOCOLTURA
Paziente/campione Femmina Cistite/mitto intermedio Pielonefrite/mitto intermedio Batteriuria Asintomatica/mitto intermedio Maschio IVU/mitto intermedio Tutti I pz Catet. Estemporaneo Tutti I pazienti Catetere apermanenza Verosimilmente NON significativa carica potenziale patogeno < flora contaminante < UFC/ml potenziale patogeno oppure < flora contaminante <1.000 UFC/ml potenziale patogeno <100 UFC/ml potenziale patogeno Assenza di leucocituria Batteriuria in pazienti asintomatici Leucocituria presente o assente

69 urinocoltura positiva se ≥ 105 CFU/ml
INTERPRETAZIONE DELL’URINOCOLTURA: OLD !!! CRITERIO DI KASS = refertazione di urinocolture come positive se la conta batterica è uguale o superiore a CFU/ml. urinocoltura positiva se ≥ 105 CFU/ml

70 Batteriuria asintomatica
Diagnosi microbiologica: si basa sul risultato dell’urinocoltura raccolta in modo da minimizzare al massimo le contaminazioni (A-II). Femmine: lo stesso ceppo batterico, CFU/mL, in 2 campioni consecutivi (mitto intermedio) (B-II). Maschi: 1 specie batterica, CFU/mL, in un unico campione (mitto spontaneo) (BIII). Pz cateterizzati (maschi o femmine): 1 specie batterica, 100 CFU/mL, in un unico campione (A-II). Nella batteriuria asintomatica la piuria non costituisce indicazione al trattamento (A-II). Lindsay et al, CID 2005

71 Batteriuria asintomatica: quali pazienti si devono trattare
Pz che si devono sottoporre a resezione prostatica per via trans-uretrale (A-I). Pz che si devono sottoporre ad interventi urologici per cui si prevede il sanguinamento della mucosa urinaria (A-III). Lindsay et al, CID 2005

72 Batteriuria asintomatica all’inizio della gravidanza
Rischio di pielonefrite 20–30 volte più elevato rispetto alle donne senza batteriuria. Richio più elevato di rottura prematura delle membrane o di avere neonati con basso peso alla nascita. Le donne all’inizio della gravidanza devono essere controllate almeno una volta per batteriuria asintomatica mediante urinocoltura e, nel caso risultino positive, devono essere trattare (A-I) Lindsay et al, CID 2005

73 Gestione della batteriuria da GBS in gravidanza
≥ CFU/mL: raccomandato il trattamento con antibiotici appropriati (II-2A) < CFU/mL, asintomatiche: non dobrebbero essere trattate (II-2E) GBS bacteriuria: non è necessario lo screening con tampone vaginale o rettale, in quanto si considerano sempre colonizzate da GBS (II-2D) Indipendentemente dal numero di CFU/mL: raccomandato il trattamento al momento del parto o in caso di rottura prematura delle membrane con antibiotici appropriati iv. Per prevenire l’infezione neonatale precoce da GBS (II-2A) Allen et al, J Obstet Gynaecol Can. 2012

74 M o F Campione: Mitto intermedio Sedimento: nella norma Esame colturale: negativo F Campione: Mitto intermedio Sedimento: cellule di sfaldamento Esame colturale: negativo

75 M Campione: urine da catere a permanenza Sedimento: tappeto di leucociti, rari batteri Esame colturale: POSITIVO

76 M o F Campione: Mitto intermedio Sedimento: leucociti/campo, numerosi batteri Esame colturale: POSITIVO E. coli > UFC/ml A. urinae 500 UFC/ml F Campione: Mitto intermedio Sedimento: tappeto di leucociti, rari batteri Esame colturale: POSITIVO E. coli UFC/ml

77 M o F Campione: urine da catetere a permanenza Sedimento: leucociti/campo, numerosi batteri Esame colturale: POSITIVO Lieviti: POSITIVO M o F Campione: urine da catetere a permanenza Sedimento: leucociti/campo, rari batteri Esame colturale: POSITIVO Lieviti: NEGATIVO

78 CASI SPECIFICI Mycobacterium tuberculosis = sempre ruolo eziologico, independentemente dalla carica! S. saprophyticus = giovani donne sessualmente attive: carica bassa Corynebacterium urealyticum: necessita di incubazione prolungata Aerococcus urinae: potrebbe essere scambiato per streptococchi viridanti Actinobaculum shalii

79 Actinobaculum shalii Responsible di UTI, soprattutto nel pz anziano (>60 anni) e con sottostanti condizioni urologiche predisponenti In caso di infezione: numerosi bacilli Gram-positivi con leucocituria significativa e nitriti negativi Può causare anche infezioni invasive come urosepsi, endocarditi, batteriemie, spondilodisciti In vitro, A. schaalii è altamente suscettivile ai β-lattamici, ma resistente a ciprofloxacina e cotrimossazolo (antibiotici di prima scelta per la terapia orale delle UTI). Cattoir V., J Infect 2012

80 può causare urosepsi in pz con malattie urologighe croniche
Patogeno opportunista nosocomiale che causa cistite acuta, pielonefrite, cistire alcalina crostosa, pielite crostosa può causare urosepsi in pz con malattie urologighe croniche Spesso perduto nelle colture: non cresce dopo un’incubazione “overnight”, ma cresce lentamente e richiede h di incubazione a 35–37°C Il sospetto clinico dovrebbe essere comunicato al microbiologo con la prescrizione dell’urinocoltura Salem et al, Infection and Drug Resistance, 2015

81  sospettare una infezione da C. urealyticum
Il clinico: sintomi di UTI + pH elevato + calcoli, recenti manipolazioni urologiche, urinocolture di “routine” negative o UTI che non risponde alla terapia:  sospettare una infezione da C. urealyticum Il microbiologo: Non eliminare le colonie da coryne, specialmente se in coltura pura, da pz anziani o immunocompromessi Incubare le colonie sospette di C. urealyticum per 48h invece che 24h. Consigliare di valutare una possibile batteriemia (emocoltura) nei pz positivi. Trattare questo patogeno come un MDRO. Teico e Vanco possono essere utilizzate per la terapia.

82 Left, Mucosal encrustations found on cystoscopy
Left, Mucosal encrustations found on cystoscopy. Right, bladder wall after laser lithotripsy of calcification Johnson MH, and Strope SA. Encrusted cystitis. Urology Mar;79(3):e31-2. doi: /j.urology

83 Non-contrast CT of patient’s pelvis, revealing circumferential mucosal encrustations (arrows) throughout the inferior (left) and superior (right) aspects of the bladder Johnson MH, and Strope SA. Encrusted cystitis. Urology Mar;79(3):e31-2. doi: /j.urology

84 MDRO! Antibiotic sensitivity of Corynebacterium urealyticum
Salem et al, Infection and Drug Resistance, 2015

85 Aerococcus: an increasingly acknowledged human pathogen.
Aerococcus urinae e Aerococcus sanguinicola: si ritrovano nelle urine dell’uomo e possono causare UTI Molti isolati sono resistenti ai chinolonici. Aerococcus urinae: resistente al cotrimossazolo. SXT difficile da testare in vitro. UTI complicate: ampicillina UTI non complicate: nitrofurantoin Rasmussen M, Clin Microbiol Infect. 2016

86 Altri esami richiedibili
Ricerca Micobatteri Ricerca batteri anaerobi Ricerca Micoplasmi urogenitali (RT-PCR) Ricerca Chlamydia trachomatis (RT-PCT) Ricerca virus (adenovirus e cytomegalovirus) Ricerca protozoi (Trichomonas vaginalis) Ricerca parassiti (Schistosoma haematobium)

87 Esame colturale per Micobatteri
N.B. Raccogliere le urine della mattina per 3 giorni consecutivi Procedura: - trattare il campione con NaOH al 10% per eliminare batteri contaminanti - allestire un vetrino per esame microscopico - colorare con metodo di Ziehl-Neelsen - seminare su terreni appropriati (Lowenstein Jensen/MGIT) - incubare per giorni Nuove metodologie: test di amplificazione genica, validati solo per campioni di provenienza respiratoria

88 Esame colturale per germi anaerobi
in caso di piuria «sterile» e fistola entero-vescicale N.B. Eseguire solo su urine prelevate mediante puntura sovrapubica Terreni utilizzati: agar schaedler kanamicina-vancomicina, Incubazione per 48 ore

89 Ricerca virus Esame colturale: semina su colture cellulari (effetto citopatico) Esame colturale e IF (shell vials) Ricerca antigeni (IFD e EIA) RT-PCR!!!

90 Ricerca virus Virus Note Utilizzo Adenovirus cistiti emorragiche ++
Cytomegalovirus inf. congenite, inf. 1° e non 1° Morbillo Parotite diagnosi inf. acuta Polyomavirus immunodepressi v. rosolia ++: campione più frequentemente usato

91 Trichomonas vaginalis

92 Ricerca protozoi (Trichomonas vaginalis)
Campione di scelta: Uomo: urine primo getto Donna: secrezione vaginale in soluzione fisiologica Gold standard = Semina su Diamonds agar modificato Esame microscopico diretto a fresco PCR!!!

93 (Schistosoma haematobium)
Ricerca parassiti (Schistosoma haematobium) Campione di scelta: urine Esame microscopico diretto (grosse uova con una spina terminale)

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