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La rivoluzione americana
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L’America del Nord nel Seicento
Nel 1620, un gruppo di puritani (calvinisti inglesi) approdò sulle coste del Nord America a bordo della nave Mayflower. Costoro, detti «Padri pellegrini», erano fuggiti dalle persecuzioni religiose in patria. Molti altri gruppi di Europei giunsero nel Nord America, per fuggire dalle persecuzioni o in cerca di fortuna. In queste aree viveva circa un milione e mezzo di Indiani d’America (allora definiti «Pellirosse»). Erano suddivisi in tribù e vivevano di caccia, allevamento e coltivazione di mais. New England
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Thanksgiving day: Il Giorno del Ringraziamento
È una festa osservata negli Stati Uniti d'America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada. Quando i Padri Pellegrini arrivarono, con l'inverno ormai alle porte, si trovarono di fronte a un territorio selvatico e inospitale. I Pellegrini avevano portato dall'Inghilterra dei semi di vari prodotti che si coltivavano in patria e li seminarono nella terra dei nuovi territori. Per la natura del terreno e per il clima, la semina non produsse i frutti necessari al sostentamento della popolazione, per cui quasi la metà di loro non sopravvisse al rigido inverno. Questa situazione rischiava di riproporsi anche l'anno successivo se non fossero intervenuti i nativi americani, che indicarono ai nuovi arrivati quali prodotti coltivare e quali animali allevare, cioè il mais e i tacchini. Grazie a questo, l’anno successivo i Pellegrini sopravvissero ed indissero un giorno di ringraziamento a Dio per l'abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del primo raccolto. I coloni invitarono alla festa anche gli indigeni, grazie ai quali avevano potuto superare le iniziali difficoltà di adattamento ai nuovi territori.
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Le tredici colonie A metà del Settecento, lungo la costa atlantica si erano sviluppate tredici colonie britanniche. Al Nord si svilupparono grandi città, come New York, Boston, Filadelfia. Le attività economiche erano legate soprattutto ai commerci. Nel Sud si diffusero piantagioni di tabacco, cotone, canna da zucchero, dove lavoravano schiavi neri provenienti dall’Africa ( N.B.Grazie al commercio triangolare)
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I rapporti tra le colonie americane e la madrepatria
L’Inghilterra deteneva il monopolio dei commerci nelle colonie: questo significava che le colonie americane potevano commerciare solo con l’Inghilterra e con nessun altro Paese. Inoltre le colonie non potevano sviluppare attività economiche che fossero in concorrenza con quelle della madrepatria. Tra il 1756 e il 1763 venne combattuta la Guerra dei Sette anni tra Inghilterra e Francia: la guerra fu vinta dagli Inglesi, ma aveva richiesto enormi risorse economiche, per questo l’Inghilterra iniziò a imporre tasse ai coloni americani.
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Tasse e leggi imposte dall’Inghilterra alle colonie
1764 Sugar act: prevedeva che i coloni americani pagassero una tassa su molti prodotti importati, tra cui lo zucchero, ma anche vino, caffè e liquori. 1765 Stamp act: imponeva alle colonie di pagare una tassa su ogni foglio stampato, come documenti legali, i giornali e tutte le altre pubblicazioni. I coloni non avevano intenzione di pagare tasse votate in un Parlamento, quello inglese, dove loro non avevano rappresentanti che tutelassero i propri interessi. Iniziarono quindi a protestare per queste tasse che ritenevano ingiuste, utilizzando lo slogan «No taxation without representation» (cioè no alla tassazione senza una rappresentanza in Parlamento).
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Tea Act e Boston tea party
Nel 1773 venne emanato il Tea Act, che concedeva alla Compagnia inglese delle Indie Orientali il monopolio sulla vendita del Tè. Questo significava che i mercanti americani erano tagliati fuori da un commercio che fruttava molto denaro. Alcuni coloni allora organizzarono un boicottaggio delle merci inglesi: assalirono le navi della Compagnia nel porto di Boston e gettarono in mare tutto il carico di tè. L’episodio è noto come Boston Tea Party (16 dicembre 1773).
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L’inizio della Rivoluzione
Nel 1774 i rappresentanti delle colonie si incontrarono a Filadelfia. Per contrastare l’esercito inglese, che il re Giorgio III stava organizzando, decisero di formare un esercito comune, al cui comando fu posto George Washington. Nel 1775 iniziarono gli scontri armati tra l’esercito delle colonie e le truppe dell’esercito inglese. George Washington
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La Dichiarazione di indipendenza
Il 4 luglio 1776 i rappresentanti delle 13 colonie si riunirono di nuovo a Filadelfia e firmarono la Dichiarazione d’indipendenza, decretando la nascita degli Stati Uniti d’America. La Dichiarazione, redatta da Thomas Jefferson (che diventerà il terzo preseidente USA), seguiva i principi dell’Illuminismo: Rifiutava la sottomissione all’Inghilterra Proclamava l’indipendenza Affermava l’uguaglianza di tutti i cittadini americani Affermava il diritto di ogni cittadino alla libertà e alla felicità
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«Giorno dell'Indipendenza» (Independence Day) o «Quattro luglio»
È la festa nazionale degli Stati Uniti che commemora l'adozione della dichiarazione di indipendenza il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna. I festeggiamenti vengono svolti solitamente attraverso fuochi d'artificio, parate, barbecue, picnic, concerti, partite di baseball, discorsi politici, cerimonie ed altri eventi pubblici e privati che celebrano la storia, il governo e le tradizioni degli Stati Uniti.
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La fine del conflitto Il conflitto armato continuò fino al 1781.
I coloni ottennero l’aiuto di truppe inviate da Spagna e Francia (con l’intenzione di indebolire l’Inghilterra) e di molti volontari partiti dall’Europa. I coloni ebbero la meglio sull’esercito inglese. Nel 1783, con la pace di Parigi, venne riconosciuta dall’Inghilterra l’indipendenza delle colonie.
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La nascita degli Stati Uniti e la Costituzione
A Filadelfia, nel 1787, viene scritta la Costituzione degli USA, che prevede: La nascita di uno Stato federale le 13 colonie mantengono così ampia autonomia La capitale della Federazione è posta a Washington Il Presidente degli USA è eletto ogni 4 anni e a lui spetta il potere esecutivo. Il primo fu il generale Washington. Il potere legislativo è affidato al Congresso (il Parlamento), costituito da due camere: Senato e Camera.
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