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La mafia .
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Cos’è la mafia? La mafia non è soltanto un fenomeno criminale da combattere con azioni di polizia, ma è prima di tutto una «cultura» antidemocratica: è violenza, ricerca di potere e denaro, sopraffazione e divieto di pensare con la propria testa. Per vincerla è indispensabile che tutti i cittadini facciano crescere una cultura opposta, fatta di democrazia, ricerca dei valori essenziali e spirito critico.
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La mafia è un insieme di organizzazioni criminali nato durante l’Unità d'Italia in Sicilia. Inizialmente queste organizzazioni si occupavano della spartizione dei territori e della distribuzione dell’acqua. Successivamente aumentò la loro importanza visto che garantiva ai politici voti durante le elezioni . E così iniziò a creare terrore tra la gente ricattandola e uccidendola. Ancora oggi esiste anche se è stata indebolita con molti arresti e multe da parte dello stato.
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La storia della mafia La mafia nacque nella 2° metà dell’ Ottocento in Sicilia quando si formarono delle piccole associazioni criminali. Queste associazioni si occupavano del regolamento dei confini e della distribuzione dell’acqua. Con l’avvento dell’Unità d’Italia i mafiosi iniziarono a garantire voti ai politici per avere in cambio protezione. Alcuni mafiosi iniziarono ad avere cariche politiche fino a fare diventare la mafia una grande organizzazione criminale.
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La caduta del fascismo, la Seconda Guerra Mondiale e la nascita della Repubblica non interruppero la crescita mafiosa. Nel decennio seguente ottenne quasi la totalità degli appalti dei lavori pubblici. Negli anni Settanta, Cosa Nostra, la più potente delle organizzazioni mafiose assunse un posto importante nel traffico internazionale della droga. Lo stato cercò di rimediare nominando prefetto di Palermo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
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Lo sviluppo italiano cresce
con la mafia Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale la mafia si espanse in tutto il mondo ,anche in America. La mafia fu la prima ad approfittare delle offerte della guerra. Quando l’esercito alleato sbarcò in Sicilia, infatti, i servizi segreti degli Stati Uniti usarono la mafia per tenere a bada la popolazione. Per gestire meglio il loro potere le famiglie mafiose affidarono il comando alla Cupola formata dai capi più temuti.
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Gli APPALTI EDILIZI CREANO I LEGAMI TRA MAFIA E POLITICA
Negli anni della Ricostruzione, la Cupola si impadronì degli appalti edilizi. Per far ciò i mafiosi usarono la strategia dell’«avvicinamento» grazie alla quale si avvicinarono molti politici. La mafia così iniziò a impadronirsi anche dello stato.
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La «nuova mafia» diventa una multinazionale del crimine
Negli anni Settanta Cosa Nostra creò un «ponte» tra gli Stati Uniti e la Sicilia per il traffico della droga e così iniziò a dominare tutti i traffici illeciti possibili nel mondo. Iniziò a controllare gli acquedotti, i cantieri edili, i mercati e gli impianti turistici. Era anche entrata nell’industria, nel commercio grazie alla droga e nella finanza, perché puliva il cosiddetto denaro sporco.
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Gli anni della riscossa dello Stato:
la Legge La Torre La marcia della mafia tra il 1945 e il 1982 fu scandita da guerre e dal martirio di chi cercava di opporsi. Le istituzioni se ne resero conto con l’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel 1982 venne approvata la Legge «La Torre». La legge introdusse il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso e permetteva il sequestro dei beni della mafia.
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Il pool di Palermo Subito dopo la Legge «La Torre» il procuratore capo Antonino Caponnetto istituì il pool antimafia cioè un gruppo di giudici che si dovette occupare delle inchieste mafiose. Tra questi giudici c’erano anche Falcone e Borsellino. Nel Falcone riuscì a prendere importanti informazioni sulla mafia da Tommaso Buscetta, un mafioso pentito. Il risultato fu il maxiprocesso contro la mafia del che mise in gabbia circa 344 imputati. I giornalisti chiamarono questo periodo di speranza «primavera di Palermo».
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L’assassinio di Falcone
e Borsellino Nel la mafia rialzò la testa e uccise Salvo Lima , ex sindaco di Palermo. Successivamente vennero uccisi anche i giudici Falcone e Borsellino nelle famose stragi di Capaci e di Via d’Amelio. Nel 1993 venne arrestato il capo indiscusso di Cosa Nostra Totò Riìna, ma il suo successore ordinò stragi in molte città. Dopo la seconda metà degli anni Settanta vennero fatti molteplici arresti e , tra il 2000 e il 2004 , ben 1735 mafiosi vennero messi dietro le sbarre.
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Falcone e borsellino Un fondamentale contributo in questa lotta è stato dato da due giudici: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questi due giudici, grazie anche alle informazioni date da qualche mafioso pentito, sono riusciti a ricostruire la struttura di Cosa Nostra , a comprendere il suo funzionamento e ad individuare molti dei suoi rappresentanti. Purtroppo questi due giudici vennero uccisi dalla mafia.
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Le leggi contro la mafia
La reazione dello Stato è stata quella di emettere più di 100 provvedimenti contro la mafia. Ora ne elencheremo alcuni: Legge n°646/1982 introduce il reato di associazione di stampo mafioso; Legge n°486/1998 che ha istituito l’Alto commissariato per la lotta alla mafia; Legge n°197/1991, sui sequestri di persona;
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Legge n°221/1991che consente di sciogliere i Consigli comunali se hanno collegamenti con la mafia;
Legge n°501/1994 che prevede la confisca dei beni di un condannato che non riesca a spiegare la provenienza del suo patrimonio; Legge n°108/1996 che mira a istituire forme di prevenzione e solidarietà per le vittime di questo reato; Legge n°512/1999 che istituisce un fondo di solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso.
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LE ASSOCIAZIONI MAFIOSE
COSA NOSTRA Cosa Nostra è la più grande branchia della mafia. È l’organizzazione che causa la maggior parte dei delitti mafiosi. Prima Cosa Nostra non era conosciuta, ma grazie alla collaborazione di altri mafiosi si è riuscito a capire come è organizzata. Gli attacchi terroristici contro le forze dello Stato sono iniziati dal Proprio questi attacchi hanno determinato la reazione della società.
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L’omertà La segretezza di Cosa Nostra si basa sulla regola dell’Omertà. Essa infatti dice che tutto ciò che viene fatto dentro Cosa Nostra deve rimanere segreto soprattutto nei confronti della polizia a cui un mafioso non può rivolgersi in nessun caso. Per mantenere questa segretezza i mafiosi finiscono per parlare un linguaggio particolare che i magistrati, per contrastare Cosa Nostra, devo interpretare.
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Tante mafie In Italia parallelamente alla mafia, anche se in modo meno vistoso, crescevano altre organizzazioni criminali fuori dalla Sicilia. Queste organizzazioni si occupano delle stesse cose di cui si occupa la mafia come i furti, i rapimenti, le estorsioni di denaro e del contrabbando di droga. Le più conosciute sono la ‘ndrangheta in Calabria, la Sacra Corona Unita in Puglia e la Camorra in Campania alcune di esse sono controllate addirittura dall’estero Così oggi si parla anche di mafia russa, mafia cinese e mafia albanese.
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LA ‘NDRANGHETA La ‘ndrangheta nacque in Calabria verso l’Ottocento. La ‘ndrangheta ha origini rurali simili alla mafia. Dopo un lungo periodo dedicato a sequestri di persona che duravano mesi o addirittura anni e che spesso finivano con la morte dell’ostaggio la ‘ndrangheta ha esteso le sue attività ad armi, droga ed estorsioni.
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La Camorra La Camorra, come la ‘Ndrangheta, nacque nell’Ottocento in Campania, ma in città. Inizialmente si occupava del taglieggiare i carcerati delle prigioni e gli ambulatori. Durante il dopo guerra iniziò anche il contrabbando delle sigarette e poi, con Lucky Luciano, quello della droga.
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La Sacra Corona Unita La sacra corona unita nacque in Puglia ed ingaggiò contro le forze dell’ordine una vera e propria guerra con bazooka e lanciarazzi e che terminò nel 1995 con la vittoria di polizia e carabinieri aiutati da 1700 soldati dell’esercito.
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Le mafie bloccano lo sviluppo
del meridione Lo sviluppo del meridione ma anche dello Stato è ostacolato dalla mafia. Per la crescita c’è infatti bisogno di denaro ma quello dello Stato è passato e rischia di passare ancora nelle mani della mafia. Nel sud infatti molti cantieri edili sono controllati dalla mafia. Per rendersi conto della gravità di questo fenomeno basta pensare ad alcuni dati: il fatturato della mafia ogni anno è 100 miliardi di euro ed il capitale immobilizzato dalla mafia è di 1000 miliardi di euro.
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La famiglia mafiosa Una famiglia mafiosa è una delle tante cellule della mafia. Una famiglia è normalmente formata da una cinquantina di membri ma possono arrivare fino a trecento. Ad ogni famiglia appartiene un terreno in cui non può succedere niente senza il permesso del capofamiglia. I capofamiglia della provincia eleggono il rappresentante regionale.
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