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DELLA PROVINCIA DI PISA

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Presentazione sul tema: "DELLA PROVINCIA DI PISA"— Transcript della presentazione:

1 DELLA PROVINCIA DI PISA
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI REGOLAMENTO REGIONALE n° 64/R Parametri urbanistici edilizi e definizioni tecniche di riferimento e Regolamento Edilizio-Tipo Relatore: Claudio BELCARI Funzionario con responsabilità dirigenziali del Servizio Sportello Unico EDILIZIA e S.U.A.P. di Comune e formatore Enti locali, A.N.C.I., Ordini e Collegi Professionali, scuole di formazione ed autore di e-book ed articoli su riviste di carattere nazionale Autore di n° 2 e-book sulla L. 164/2014 c.d. “sblocca-Italia” e n° 1 e-book sulla L.R.T. n° 65/2014 edizioni gruppo Maggioli Data: 03/04/2017 PISA – Via Galileo Ferraris n° 21 – Sede Cassa Edile di Pisa ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISA

2 INDICE 2 Subarticolazioni – condizioni di ammissibilità – (Slide 10)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 2 INDICE Obiettivi e contenuti generali del regolamento 64/R - (Slide 8) Il rapporto fra l’atto regolamentare regionale e ll’autonomia comunale in materia urbanistico-edilizia – (Slide 9) Subarticolazioni – condizioni di ammissibilità – (Slide 10) Obiettivi e contenuti generali del 64/R – (slide 11) Adeguamento degli atti comunali di disciplina urbanistico-edilizia al 64/R - (Slide 12) Disposizioni transitorie del 64/R - (Slide 13) Focus sull’applicabilità delle disposizioni del 64/R alle varianti in corso d’opera - (Da slide 14 a 17) Parametri urbanistici ed edilizi - (Slide 18) Indice insediativo residenziale (Ir) - art. 2 - (Slide 19) Superficie territoriale (St) – esemplificazioni grafiche - art. art. 3 - (Da slide 20 a 21) Superficie fondiaria (Sf) – art Superficie attrezzature e spazi pubblici (Sap) – art. 5 - (Slide 22) Indice di Fabbricabilità territoriale (It) - art. 6 - Indice di utilizzazione territoriale (Ut) - art. 7 - Indice di fabbricabilità fondiaria (If) – art. 8 - Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) – art. 9 - (Slide 23) Superficie utile lorda (Sul) - art (Slide 24) Elementi compresi nel computo della Sul - art. 10 co. 2 - (Slide 24) Gli elementi verticali – art. 10 co. 2 lett. a ) - (Slide 24) Le scale interne – esemplificazioni grafiche - art. 10 co. 2 let. b) - (Slide 25) I vani ascensore ad uso esclusivo - esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 2 let, c) - (Slide 26) Le logge e portici - esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 2 let. d) - (Slide 27) I sottotetti recuperati ai fini abitativi ai sensi della L.R. 5/2010 – esemplificazioni grafiche - art. 10 co. 2 let. e) - (Slide 28) I piani sottotetto diversi da quelli di cui alla L.R. 5/2010 – esemplificazioni grafiche – att. 10 co. 2 let. f) - (Slide 29)

3 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 3 Superficie utile lorda (Sul) – art. 10 Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co. 3 Le logge e portici - L’installazione di infissi vetrati alle logge o portici per la realizzazione di verande – esemplificazioni grafiche art. 10 co. 3 let. a) - (Slide 30) I balconi - esemplificazioni grafiche - art. 10 co. 3 let. b) - (Slide 31) Le parti condominiali o ad uso comune – esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 3 let. d) - (Da slide 32 a 33) Terrazze prive di copertura e le superfici coperte da tettoie – art. 10 co. 8 lett. c) ed e) - (Slide 34) Autorimesse nelle zone agricole – esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 3 let. f) - (Slide 35) Autorimesse in zone diverse da quelle agricole – esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 3 let. g) - (Da slide 36 a 39) Cantine ed i locali completamente interrati – esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 3 let. h) - (Da Slide 40 a 42) Locali motore ascensore, cabine idriche, centrali termiche, ecc. – esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 3 let. i) - (Slide 43) Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co (Slide 44) Scale esterne – condizioni di esclusione – esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. a) – (Da slide 45 a 46) Le scale di sicurezza - esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. b) - (Slide 47) I porticati pubblici o asserviti ad uso pubblico - (Slide 48) Le gallerie pedonali pubbliche o asservite ad uso pubblico - esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. d) - (Slide 49) Gli spazi aperti sottostanti gli elementi aggettanti - esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. e) - (Slide 50) I piani o locali sottotetto diversi - esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 4 let. e) - (Slide 51) Gli spazi scoperti interni al perimetro dell’edificio - esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. g) - (Slide 52) Le autorimesse pubbliche o asservite ad uso pubblico - esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 4 let. h) - (Slide 53) Volumi tecnici, come definiti nell’allegato A, diversi da quelli di cui al co. 3 lett. i) - esemplificazioni grafiche – art. 10 co. 4 let. i) - (Da slide 54 a 56) Intercapedini orizzontali o verticali - esemplificazioni grafiche e fotografiche – art. 10 co. 4 let. J) - (Da slide 57 a 58) Palchi morti ed altre analoghe superfici con accessibilità limitata al mero deposito di oggetti - esemplificazioni grafiche e fotografiche – art. 10 co. 4 let. k) - (Slide 59) Spazi sottotetto privi di scale fisse di collegamento con piani sottostanti o di altri sistemi di accesso e non dotati di aperture esterne o a filo tetto con la sola esclusione di abbaino o altra apertura avente esclusiva funzione di accesso alle coperture – esemplificazioni fotografiche - art. 10 co. 4 let. l) - (Da slide 60 a 63)

4 Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co. 4
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 4 Superficie utile lorda (Sul) – art Definizione Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co. 4 Tutti i maggiori volumi e superfici necessari per realizzare i requisiti di accessibilità e visitabilità e le opere, interventi e manufatti comunque privi di rilevanza edilizia – art. 10 co. 4 lett. m) ed n) – (Slide 64) Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co (Slide 65) I maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all’incremento delle prestazioni energetiche - art. 10 co. 5 lett. l) - (Slide 65) D.lgs. 4/7/2014, n° 102 art. 14 co. 6 (Slide 66) Le gallerie commerciali – esemplificazioni fotografiche – art. 10 co. 6 lett. a) - (Slide 67) Le dotazioni di parcheggio per la sosta stanziale e di relazione - Elementi esclusi dal computo della Sul - art. 10 co. 6 let. b) - (Slide 68) Utilità della Sul per valutare l’incremento del carico urbanistico e l’applicazione degli oneri di urbanizzazione - art. 10 co (Slide 69) La superficie utile (SU) – art. 11 – Definizione - (Slide 69) La superficie utile abitabile o agibile (Sua) – art. 12 – Definizione - Modalità di misurazione - (Slide 70) Casi di esclusione dal conteggio della superficie utile abitabile o agibile - (Slide 71) La superficie non residenziale o accessoria (Snr) – art Definizione - Modalità di misurazione – (Da slide 72 a 73) La superficie convenzionale complessiva (Scc) – art. 14 – Definizione - Esemplificazioni grafiche - (Slide 74) La superficie coperta (Sc) – art. 15 – Definizione - Modalità di misurazione - elementi compresi ed esclusi. (Da side 75 a 77) Rapporto di copertura (Rc) – art. 16 – Definizione - (Slide 78) Rapporto di occupazione del sottosuolo (Ros) – art. 17 – Definizione - (Slide 78) Altezza massima (Hmax) – art. 18 – definizione, modalità di misurazione – elementi compresi ed esclusi nel conteggio - varie esemplificazioni grafiche - (Da slide 79 a 84) Altezza interna netta (Hin) – art. 19 – definizione - modalità di misurazione - elementi compresi ed esclusi – la media ponderale - varie esemplificazioni grafiche - (Da slide 85 a 88) Altezza virtuale (Hv) – art. 20 – Definizione - modalità di misurazione – (Slide 89) Numero dei piani (Np) – art Definizione - modalità di misurazione - (Slide 90) Volume lordo (Vl) – art definizione - modalità di misurazione - elementi compresi ed esclusi – varie esemplificazioni grafiche - (Da slide 91 a 92 )

5 Dotazioni di parcheggio pubblico - definizione - (Slide 116)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 5 Volume (V) – art definizione - modalità di misurazione - elementi compresi ed esclusi – varie esemplificazioni grafiche - (Da slide 93 a 96) Volume virtuale dell’edificio (Vve) e dell’unità immobiliare (Vvui) - art definizione - modalità di misurazione – (Slide 97) Superficie di vendita (Sv) – art. 25 – Superficie di somministrazione (Ss) – art definizioni - modalità di misurazione - (Slide 98) Superficie permeabile di pertinenza (Spp) – art. 27 e Rapporto di permeabilità (Rp) – art definizioni - modalità di misurazione - (Da slide 99 a 100) Densità arborea – art. 29 e Superficie agraria utilizzabile - art definizioni - modalità di misurazione - (Slide 101) Allegato “A” – Definizioni tecniche di riferimento – Parte I Definizioni tecniche di riferimento per gli interventi urbanistico-edilizi - (Slide 102) Complesso edilizio - Edificio o fabbricato - definizioni - (Slide 103) Unità immobiliare - Organismo edilizio – definizioni - (Slide 104) Involucro edilizio - definizione - elementi compresi ed esclusi – esemplificazione grafica - (Da slide 105 a 107) Sagoma - definizione - elementi compresi ed esclusi – esemplificazione grafica - (Da slide 108 a 111) La differenza fra la definizione di involucro edilizio - (Slide 112) Lotto urbanistico di riferimento - definizione – (Slide 113) Area di sedime - spazi compresi ed esclusi - (Slide 114) Dotazioni di parcheggio per la sosta stanziale e di relazione – definizione - (Slide 115) Dotazioni di parcheggio pubblico - definizione - (Slide 116) Incremento di carico urbanistico - definizione - (Slide 117) Allegato “A” – Definizioni tecniche di riferimento – Parte II - Definizioni di elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni - (Slide 118) Abbaino - definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 119) Balcone - definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 120)

6 Copertura – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 124)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 6 Ballatoio - definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 121) Bow-window – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 122) Cantine (o scantinati) - definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 123) Copertura – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 124) Intercapedini - definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 125) Intradosso – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 126) Loggia (o portico) – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 127) Pensilina – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 128) Piano o locale fuori terra – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 129) Piano o locale interrato – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 130) Piano o locale seminterrato o parzialmente interrato – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 131) Piano sottotetto – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 132) Porticato – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 133) Serra solare – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 134) Soppalco – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 135) Terrazza – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 136) Tettoia – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 137) Veranda – definizione e rappresentazione fotografica - (Slide 138) Volumi tecnici – definizione e rappresentazione fotografica – (Da slide 139 a 140)

7 Il regolamento edilizio-tipo - (Slide 141)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 7 Il regolamento edilizio-tipo - (Slide 141) L’indirizzo legislativo in cui si colloca la redazione del Regolamento Edilizio-Tipo - (da slide 142 a 144) Principi ed obiettivi del Regolamento Edilizio-Tipo - (Slide 145) Intesa del 20/10/2016 tra il governo, la regione ed i comuni, concernente l’adozione di un regolamento edilizio-tipo – tempi e modalità di recepimento da parte delle regioni – (Slide 146) Tempi e modalità di recepimento da parte dei comuni - (Slide 147) Struttura del Regolamento Edilizio-tipo – Allegato 1-A e B - (Slide 148) Allegato 1 – prima parte – (da slide 149 a 150) Allegato 1 – seconda parte - (Slide 151) I principi che devono osservare i comuni - (Slide 152) Ciò che devono e possono contenere le norme regolamentari comunali - (Slide 153)

8 Obiettivi e contenuti generali del regolamento 64/R
8 Obiettivi e contenuti generali del regolamento 64/R Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI

9 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI IL RAPPORTO FRA L’ATTO REGOLAMENTARE REGIONALE E L’AUTONOMIA COMUNALE IN MATERIA URBANISTICO-EDILIZIA Il regolamento 64/R incide unicamente sul potere regolamentare comunale con valenza “formale” non “sostanziale”, nessuna norma al suo interno definisce scelte di tipo pianificatorio ma si limita rigorosamente a delineare i parametri urbanistico-edilizi e le definizioni tecniche che delle scelte costituiscono solo un presupposto tecnico Il regolamento si limita a definire in maniera uniforme l’ apparato tecnico da utilizzare per effettuare gli atti di governo del territorio, gli strumenti della pianificazione territoriale ed i regolamenti edilizi comunali, ma non disciplina cosa tali strumenti e regolamenti dovranno di volta in volta prescrivere Risulta pertanto rispettata l’ autonomia in materia di potestà pianificatoria per i quali sussiste unicamente l’obbligo di recepire un comune apparato tecnico e lessicale su scala regionale I comuni possono recepire nella propria strumentazione solo alcuni tra i parametri e le definizioni tecniche stabilite dal regolamento, in ragione della effettiva utilità per l’elaborazione e gestione delle scelte pianificatorie, in quanto non sussiste l’obbligo di recepire ne di utilizzare l’intero repertorio I comuni possono facoltativamente stabilire subarticolazioni dei parametri e definizioni

10 In ragione di motivate esigenze In ragione di specificità locali
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUBARTICOLAZIONI In ragione di motivate esigenze In ragione di specificità locali Nei casi espressa- mente previsti Il comune può stabilire subarticolazioni (specifiche, dettagli) dei parametri urbanistici ed edilizi nonché delle definizioni tecniche di cui all’allegato “A” Limiti e condizioni: Dalla subarticolazione comunale NON consegua incremento di carico urbanistico così come definito nell’allegato “A” Le subarticolazioni risultino coerenti con le definizioni contenute nel presente regolamento nonché con i criteri da esse desumibili Non sia prevista una subarticolazione dei parametri e delle definizioni in funzione di un’applicazione differenziata fra nuove edificazioni ed interventi sul patrimonio edilizio esistente

11 OBIETTIVI E CONTENUTI GENERALI DEL 64/R
Struttura normativa Disciplina dei PARAMETRI URBANISTICI ed EDILIZI Allegato “A” - DEFINIZIONI TECNICHE Per interventi urbanistico-edilizi Elementi costitutivi o corredo delle costruzioni S.U.L., altezze, volumi, ecc. Eccezioni Eccezioni Restano ferme le definizioni di “SUPERFICIE UTILE LORDA” (Sul) contenute nelle seguenti disposizioni: Resta salva la definizione di “COPERTURA” di cui all’art. 3, co. 1, lett. a) del regolamento regionale D.P.G.R. 75/R del 2013 relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza L.R , n. 24 c.d. “Piano Casa” In quanto costituiscono fattispecie particolari e peculiari su specifici aspetti, profili ed argomentazioni di carattere transitorio, eccezionale o di settore, che non possono essere disciplinate in maniera generale Il 64/R ha uniformità di definizioni anche rispetto a normative di settore ad esempio il commercio. Infatti il 64/R stabilisce ad esempio la stessa definizione di superficie di vendita e di somministrazione stabilita dalla L. n° 28/2005 (codice del commercio)

12 REGOLAMENTI EDILIZI COMUNALI
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ADEGUAMENTO DEGLI ATTI COMUNALI DI DISCIPLINA REGOLAMENTARE E DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA- gradualità REGOLAMENTI EDILIZI COMUNALI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ed URBANISTICA Entrata in vigore = Decorsi 180 giorni dalla data di pubblicazione sul BURT ( ) = Entro un anno dall’entrata in vigore verificano la necessità di adeguare i propri strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica = I comuni dovevano adeguarsi entro un anno dall’entrata in vigore , decorso tale termine è entrato in vigore in maniera automatica Se non era emersa la necessità di adeguarsi entro il suddetto termine, dovevano adeguarsi entro il termine quinquennale di validità delle aree di trasformazione Decorsi i suddetti termini, le nuove definizioni dei regolamenti edilizi adeguati o quelle del 64/R in caso di mancata adeguamento, sostituiscono le difformi definizioni contenute negli strumenti Entrata in vigore in maniera automatica, anche in assenza di adeguamento, il

13 Il regolamento 64/R DISPOSIZIONI TRANSITORIE NON si applica:
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI DISPOSIZIONI TRANSITORIE Il regolamento 64/R NON si applica: Ai PIANI ATTUATIVI INTERVENTI DIRETTI Alle istanze di PERMESSO DI COSTRUIRE Alle SCIA Alla data di entrata in vigore del regolamento edilizio adeguato In caso di assenza di adeguamento del R.E., alla data del Alla data di entrata in vigore del regolamento edilizio adeguato In caso di assenza di adeguamento del R.E., alla data del Siano stati adottati o approvati ed anche nel caso di varianti Siano stati presentati o varianti del tipo stato finale (art. 143 L.R. 65/2014)

14 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI FOCUS SULLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA AI SENSI DELL’ART. 143 L.R.65/2015, SUI TITOLI EDILIZI ASSENTITI PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL 64/R, ESCLUSI DA TALE APPLICAZIONE Art. 143 – Varianti in corso d’opera (ex-art. 83bis L.R.1/2005) La parte invariata è in blu, quella eliminata in giallo barrato ed in rosso la parte nuova L.R. 65/2014 1.…..Le varianti in corso d’opera al permesso di costruire o alla SCIA non comportano la sospensione dei relativi lavori qualora ricorrano tutte le seguenti condizioni: a) dette varianti siano conformi atti di governo del territorio… agli strumenti comunali della pianificazione urbanistica, al regolamento edilizio urbanistici generali vigenti ai regolamenti edilizi vigenti e, comunque, non siano in contrasto con le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire; b) non comportino modifiche della sagoma dell’edificio qualora sottoposto a vincolo ai sensi del Codice oppure ricadente in zona omogenea “A” di cui al d.m. 1444/1968, o altra zona ad essa assimilata dagli strumenti comunali della pianificazione urbanistica, né introducano innovazioni che incidono sulle quantità edificabili consentite dagli strumenti e dagli atti comunali della pianificazione urbanistica, o che comportino incrementi di volumetria, oppure che incidono sulle dotazioni di standard; c) Non riguardino beni tutelati ai sensi della parte II del Codice dei beni culturali e del paesaggio; […]

15 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 15 FOCUS SULLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA AI SENSI DELL’ART. 143 L.R. 65/2015, SUI TITOLI EDILIZI ASSENTITI PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL 64/R, ESCLUSI DA TALE APPLICAZIONE Art. 143 – Varianti in corso d’opera La parte invariata è in blu, quella eliminata in giallo barrato ed in rosso la parte nuova 2. Oltre a quelle di cui al comma 1, non comportano la sospensione dei relativi lavori le varianti in corso d’opera che non configurino una variazione essenziale come definita dall’articolo 197, al permesso di costruire, a condizione che siano conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e che: a) nel caso in cui riguardino immobili o aree tutelati ai fini idrogeologici, ambientali, o soggetti a norme di tutela del patrimonio storico, artistico ed archeologico, siano realizzate a seguito dell’acquisizione degli eventuali atti di assenso prescritti dalla normativa sui vincoli e dalle altre normative di settore; b) nel caso in cui riguardino l’aspetto esteriore di immobili o aree tutelate ai sensi della parte III del Codice, siano realizzate a seguito del rilascio della relativa autorizzazione, oppure abbiano ad oggetto gli interventi di cui all’articolo 149 del Codice medesimo. 3. Per le varianti che non comportano la sospensione dei relativi lavori ai sensi dei commi 1 e 2, sussiste esclusivamente l’obbligo del deposito dello stato finale dell’opera come effettivamente realizzata, da effettuarsi unitamente ad apposita attestazione del professionista non oltre la data della comunicazione di ultimazione dei lavori. […]

16 FOCUS SULLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA AI SENSI DELL’ART. 143 L. R
FOCUS SULLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA AI SENSI DELL’ART. 143 L.R.65/2015, SUI TITOLI EDILIZI ASSENTITI PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL 64/R, ESCLUSI DA TALE APPLICAZIONE L’art. 143 della L.R. 65/2014 avente ad oggetto “varianti in corso d’opera” afferma “non comportano la sospensione dei lavori le varianti in corso d’opera che non configurino una variazione essenziale come definita dall’art. 197, al permesso di costruire, a condizione che siano conformi…” Art Determinazione delle variazioni essenziali (ex art. 133 L.R.1/2005) La parte invariata è in blu, quella eliminata in giallo barrato ed in rosso la parte nuova 1. Ai fini dell’applicazione degli articoli e , fermo restando quanto previsto dall’articolo 198 (Tolleranze 2%), costituiscono variazioni essenziali al progetto approvato le opere abusivamente eseguite nel corso dei lavori quando si verifichi una delle seguenti condizioni: a) un mutamento della destinazione d’uso che implichi altra destinazione non consentita dallo strumento della pianificazione territoriale ovvero dagli atti di governo del territorio oppure dagli strumenti della pianificazione urbanistica vigenti o adottati, oppure dalla disciplina di cui all’articolo ; b) un incremento della volumetria complessiva con aumento della superficie utile con destinazione residenziale in misura superiore: 1) al 5 per cento da 0 a 300 metri quadrati; 2) al 2 per cento dai successivi 301 metri quadrati per la parte eccedente 300 metri quadrati; […]

17 NO 64/R - VARIANTE NON ESSENZIALE (ai sensi art. 197 L.R. 65/2014)
SI 64/R -VARIANTE ESSENZIALE (ai sensi art. 197 L.R. 65/2014) L’istanza non dà luogo ad autonomo procedimento, ma si inserisce nell’ambito dell’originario titolo abilitativo A prescindere dalla presentazione dell’istanza, nell’ambito del procedimento “originario”, concretizzano nella sostanza nuova istanza di titolo; Il titolo in variante non sostituisce il pregresso che continua a disciplinare la fattispecie e ad esso si integra Il nuovo provvedimento, riguarda una diversa fattispecie e si sostituisce all’originario assenso; Per il principio del tempus regit actum, l’assentibilità o meno dell’intervento in variante deve essere valutata alla luce del contesto normativo e regolamentare vigente al momento dell’ adozione del titolo in variante In considerazione della non autonomia del titolo in variante inessenziale, non opera il principio del tempus regit actum: la conformità o meno delle opere richieste in variante, deve valutarsi alla luce del solo contesto normativo vigente al momento dell’adozione del provvedimento principale (essendo quindi irrilevanti, le sopravvenute normative e/o regolamentari intervenute dopo l’adozione del primo permesso di costruire) Il permesso di costruire rilasciato in variante è suscettibile di autonoma impugnazione giurisdizionale anzi, diviene improcedibile il ricorso proposto avverso l’originario titolo, ormai sostituito L’eventuale ricorso giurisdizionale proposto avverso il solo titolo in variante non essenziale è inammissibile

18 Parametri urbanistici ed edilizi
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 18 Parametri urbanistici ed edilizi

19 INDICE INSEDIATIVO RESIDENZIALE (Ir) art. 2 Stabilito dal Comune
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI INDICE INSEDIATIVO RESIDENZIALE (Ir) art. 2 Il quantitativo che esprime Superficie utile lorda (Sul) Volume (V) Convenzionalmente attribuito dagli strumenti ed atti comunali a ciascuna abitante insediato od insediabile Stabilito dal Comune Nel rispetto dei quantitativi medi per abitante stabiliti dalle norme statali Serve in sede di formazione degli atti comunali di governo del territorio (Piano Strutturale) per calcolare il NUMERO DI ABITANTI insediati o da insediare Determinato il numero di abitanti si determina il DIMENSIONAMENTO degli STANDARD e dotazioni territoriali (spazi pubblici, attività collettive, verde pubblico, parcheggi con esclusioni delle sedi viarie, di cui al D.M. 1444/1968) Esempio: Volume edificato o edificabile : 80 mc. minimo x abitante = N abitanti Superficie Utile Lorda : 25 mq. minimo x abitante = N abitanti Parcheggi pubblici= N abitanti x 2,5 mq= Aree a verde = N abitanti x mq. 9 =

20 SUPERFICIE TERRITORIALE (St) art. 3
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUPERFICIE TERRITORIALE (St) art. 3 Superficie complessiva delle aree soggette a: Piano attuativo Intervento unitario convenzionato Superficie Territoriale comprende: Superfici fondiarie destinate agli interventi privati (Sf) Superfici per attrezzature e spazi pubblici (Sap) La quantità e l’ubicazione di tali superfici può essere definita: Dagli strumenti ed atti comunali (Piano operativo) In sede di formazione ed approvazione del: Piano attuativo Intervento unitario convenzionato Salvo espressa esclusione può comprendere anche le fascie di rispetto stradale

21 SUPERFICIE TERRITORIALE (St) art. 3

22 SUPERFICIE FONDIARIA (Sf) art. 4
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUPERFICIE FONDIARIA (Sf) art. 4 La porzione dell’area di intervento utilizzabile a fini edificatori privati comprende Area di sedime degli edifici Spazi di pertinenza degli stessi Superficie fondiaria = Superficie Territoriale – superfici per attrezzature e spazi pubblici SUPERFICIE PER ATTREZZATURE E SPAZI PUBBLICI FONDIARIA (Sap) art. 5 La porzione della superficie territoriale destinata a: Viabilità Urbanizzazione primaria e secondaria Dotazioni territoriali pubbliche in genere Aree di proprietà pubblica Aree a destinazione pubblica Parti da assoggettarsi ad uso pubblico ancorché private

23 INDICE DI FABBRICABILITA’ TERRITORIALE (It) art. 6
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI INDICE DI FABBRICABILITA’ TERRITORIALE (It) art. 6 Il parametro numerico che indica in metri cubi di volume le quantità massime edificabili per ogni metro quadrato di superficie territoriale It=V (mc.) / St. (mq.) INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE (Ut) art. 7 Il parametro numerico che indica in metri quadrati di superficie utile lorda le quantità massime edificabili per ogni metro quadrato di superficie territoriale (St) Ut = Sul (mq.) / St. (mq.) INDICE DI FABBRICABILITA’ FONDIARIA (If) art. 8 Il parametro numerico che indica in metri cubi di volume le quantità massime edificabili per ogni metro quadrato di superficie fondiaria If=V(mc.)/Sf (mq.) INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA (Uf) art. 9 Il parametro numerico che indica in metri quadrati di superficie utile lorda (Sul) le quantità massime edificabili per ogni metro quadrato di superficie fondiaria (Sf) Uf = Sul (mq.)/Sf (mq.)

24 SUPERFICIE UTILE LORDA (Sul) art. 10 co. 2 let. a) e b)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUPERFICIE UTILE LORDA (Sul) art. 10 co. 2 let. a) e b) La “superficie utile lorda” (Sul) è la somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, seminterrati ed interrati, comprensivi di alcuni elementi ed escluso altri ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul Gli elementi verticali del fabbricato quali muri perimetrali, pilastri, partizioni interne, compresi nell’involucro edilizio indicato nella parte I dell’Allegato A Definizione di INVOLUCRO EDILIZIO All. A Elementi compresi Elementi esclusi Pareti perimetrali dell’edificio compreso bow-window e verande balconi, ballatoi, pilastri in posizione esterna al filo pareti esterne, volumi tecnici, spessori muri esterni oltre i 30 cm. finalizzati all’incremento prestazioni energetiche, ecc.

25 ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. b)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. b) Le SCALE INTERNE all’involucro edilizio ad USO ESCLUSIVO di singole unità immobiliari. La superficie utile lorda è computata con esclusivo riferimento al piano abitabile o agibile più basso da esse collegato e corrisponde alla sottostante proiezione delle rampe e pianerottoli intermedi. Se trattasi di SCALE INTERNE NON AD USO ESCLUSIVO di UU.II. tale superficie è interamente esclusa dal conteggio della SUL

26 ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. c)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. c) I VANI ASCENSORE ad USO ESCLUSIVO di singole unità immobiliari. La superficie utile lorda è computata con esclusivo riferimento al piano abitabile o agibile più basso tra quelli serviti Se trattasi di ASCENSORE NON AD USO ESCLUSIVO di UU.II. tale superficie è interamente esclusa dal conteggio della SUL

27 ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. d)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. d) Le LOGGE o PORTICI con il lato minore superiore a ml. 2,00, misurato come distanza tra la parete esterna del fabbricato ed il filo esterno di delimitazione della sagoma del medesimo. Ai fini del computo della S.U.L. si considera solo la parte eccedente la misura indicata Definizione all. “A”: Loggia o portico, spazio praticabile coperto, aperto sul fronte esterno su uno o più lati scanditi da pilastri o colonne, direttamente accessibile dall’unità immobiliare o comunque ad uso privato esclusivo. Laddove non collocati al piano terreno la loggia o il portico sono di norma delimitati da un parapetto o ringhiera.

28 ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. e)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. e) I SOTTOTETTI RECUPERATI ai fini abitativi ai sensi della legge regionale , n. 5 (Norme per il recupero abitativo dei sottotetti) Legge regionale che consente il recupero dei sottotetti ai fini abitativi, in deroga al rispetto delle altezze minime sotto il profilo igienico-sanitario, stabilite dal D.M

29 ELEMENTI COMPRESI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 2 let. f)
I PIANI O LOCALI SOTTOTETTO DIVERSI DA QUELLI DELLA L.R. 5/2010 (quindi in regime ordinario) PER LE PORZIONI aventi altezza interna netta (Hin) superiore a ml. 1,80, ancorché non delimitate dai muri PIANO SOTTOTETTO Piano dell'edificio posto immediatamente sotto la copertura, comunque configurata, delimitato inferiormente da un solaio praticabile ed utilizzabile […]

30 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. a)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. a) Le logge ed i portici con il lato minore non superiore a ml. 2,00. Determina comunque incremento di superficie utile lorda (SUL), l’eventuale installazione di infissi vetrati alle logge o portici per la realizzazione di verande

31 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. b)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. b) BALCONI, indipendentemente dall’entità dell’aggetto rispetto al filo delle pareti perimetrali esterne dell’edificio. Determina comunque incremento di superficie utile lorda (Sul) l’eventuale installazione di infissi vetrati per la realizzazione di verande BALCONI, struttura edilizia a sviluppo orizzontale, aperta e praticabile, posta in aggetto rispetto alla sagoma dell’edificio, munita di ringhiera o parapetto, direttamente accessibile dall’unità immobiliare e comunque di uso privato esclusivo, nonché priva di autonoma copertura, salva parziale protezione degli agenti atmosferici eventualmente coperta da sovrastanti balconi, sporti di gronda o altri elementi aggettanti

32 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. d)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. d) LE PARTI CONDOMINIALI O AD USO COMUNE, sia interne che esterne all’involucro edilizio, quali porticati privati, androni d’ingresso, scale, vani ascensori condominiali, passaggi coperti carrabili o pedonali, ballatoi, lavatoi comuni e altri locali e spazi di servizio

33 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. d)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. d) BALLATOIO - Spazio praticabile di uso comune finalizzato a distribuire l'accesso a più unità immobiliari, configurato come elemento a sviluppo orizzontale compreso entro il filo delle pareti perimetrali esterne dell'edificio, o posto in aggetto alle medesime. I ballatoi concorrono alla sagoma dell'edificio e se chiusi concorrono alla determinazione dell'involucro edilizio.

34 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. c) ed e)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. c) ed e) TERRAZZE prive di copertura. Le SUPERFICI COPERTE DA TETTOIE, ivi comprese quelle a servizio degli impianti per la distribuzione dei carburanti

35 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. f)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. f) AUTORIMESSE singole o collettive nelle ZONE AGRICOLE o ad esse assimilate, alle seguenti condizioni: Completamente interrata; Vincolo di pertinenzialità all’unità immobiliare di riferimento; Autorimessa, privata singola o collettiva con spazi di manovra; Altezza netta interna non superiore a ml. 2,40 misurata nel punto più alto (altezze maggiori consentite solo per obblighi normative antincendio o di sicurezza). Possibili inserimenti soglie dimensionali nelle norme attuative comunali, oltre i quali si conteggiano S.U.L. Pianta Pianta H<2,40 NO SUL H<2,40 NO SUL H>2,40 SI SUL H<2,40 NO SUL H>2,40 SI SUL H<2,40 NO SUL Sezione Sezione

36 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g) AUTORIMESSE private, singole o collettive, nelle ZONE DIVERSE DA QUELLE AGRICOLE o ad esse assimilate, alle seguenti condizioni: Autorimessa singola o collettiva con relativi spazi di manovra Se completamente interrata non ha limiti dimensionali (nell’area agricola potevano essere stabiliti dal comune) Se non completamente interrata non può superare le dotazioni minime di parcheggio per la sosta stanziale e di relazione definite dalle norme statali e regionali in materia urbanistico edilizia oppure superiori alla disciplina comunale se esistente Altezza netta interna non superiore a ml. 2,40 misurata nel punto più alto (altezze maggiori consentite solo per obblighi normative antincendio o di sicurezza) Deve essere priva dei requisiti igienico-sanitari e dotazioni atti a consentire la permanenza, ancorché saltuaria di persone Possibili inserimenti unicamente per le autorimesse fuori terra di limiti dimensionali da parte del comune

37 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g) AUTORIMESSE private, singole o collettive, nelle ZONE DIVERSE DA QUELLE AGRICOLE o ad esse assimilate Completamente interrata H=2,40 NO SUL L’autorimessa completamente interrata non ha limiti dimensionali Non deve avere altezza superiore a ml. 2,40, in caso di superamento conteggia SUL. E’ tuttavia ammessa un’altezza maggiore unicamente per obblighi derivanti dalla normativa antincendio. Deve essere priva di requisiti igienico-sanitari e dotazioni atti a consentire la permanenza ancorché saltuaria di persone. Pianta H=2,40 NO SUL Sezione

38 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g) AUTORIMESSE private, singole o collettive, nelle ZONE DIVERSE DA QUELLE AGRICOLE o ad esse assimilate Completamente interrata H<2,40 NO SUL H>2,40 SI SUL L’autorimessa completamente interrata quando supera l’altezza di ml. 2,40 conteggia SUL., anche su una porzione (non altezza media) Pianta H<2,40 NO SUL H>2,40 SI SUL Sezione

39 Fuori terra o seminterrata
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. g) AUTORIMESSE private, singole o collettive, nelle ZONE DIVERSE DA QUELLE AGRICOLE o ad esse assimilate Fuori terra o seminterrata L’autorimessa non completamente interrata ha limiti dimensionali relativi alle dotazioni minime per la sosta stanziale e di relazione stabilite da norme statali, regionali o dalla disciplina comunale. La parte eccedente conteggia SUL.

40 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h) CANTINE, nonché I LOCALI TOTALMENTE INTERRATI non destinati alla presenza continuativa di persone, purché con altezza interna netta (Hin) non superiore a ml. 2,40 misurata nel punto più alto (non media) Definizione di CANTINE (o scantinati) Locali accessori, totalmente o prevalentemente interrati generalmente adibiti ad uso di ricovero o ripostiglio di oggetti, merci o materiali e comunque sprovvisti dei requisiti di dotazioni atti a consentire la permanenza ancorché saltuaria di persone. PIANO O LOCALE INTERRATO Piano dell’edificio o singolo locale il cui soffitto, misurato all’intradosso, risulti in ogni sua parte ad una quota pari o inferiore a quella del terreno, del marciapiede, della pavimentazione, nonché di eventuali rampe o scale esterne, posti in aderenza all’edificio medesimo. In caso di manufatti isolati, oppure di locali in tutto o in parte esterni all’area di sedime dell’edificio cui afferiscono, si considerano interrati solo i locali o parti di essi, il cui estradosso di copertura non fuoriesca dalla quota del terreno, del marciapiede o della pavimentazione posti in aderenza all’edificio medesimo

41 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h) CANTINE, nonché I LOCALI TOTALMENTE INTERRATI non destinati alla presenza continuativa di persone, purché con altezza interna netta (Hin) non superiore a ml. 2,40 misurata nel punto più alto (non media). Negli ambiti dichiarati a pericolosità geomorfologica o idraulica elevata o molto elevata la disciplina comunale può escludere dal computo della superficie utile lorda (Sul) i ripostigli pertinenziali collocati in tutto o in parte al di sopra della quota del piano di campagna, a condizione: privi di requisiti e dotazioni atti a consentire la permanenza ancorché saltuaria di persone si tratti di locali accessori con altezza interna netta (Hin) non superiore a ml 2,40 misurata nel punto più alto

42 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. h) Completamente interrate CANTINE Le cantine completamente interrate non hanno limiti dimensionali Non devono avere altezza superiore a ml. 2,40, in caso di superamento conteggia SUL. E’ tuttavia ammessa un’altezza maggiore unicamente per obblighi derivanti dalla normativa antincendio. Deve essere priva di requisiti igienico-sanitari e dotazioni atti a consentire la permanenza ancorché saltuaria di persone. Quando superano l’altezza di ml. 2,40 conteggiano SUL.

43 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. i)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 3 let. i) I LOCALI MOTORE ASCENSORE, LE CABINE IDRICHE, CENTRALI TERMICHE, ed altri vani tecnici consimili.

44 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a) LE SCALE ESTERNE alle seguenti condizioni: Ad USO ESCLUSIVO di singole unità immobiliari Prive di copertura Non delimitate da tamponamenti laterali Limitate al superamento di un solo piano di dislivello se dotate di copertura conteggiano SUL se delimitate da tamponamenti laterali conteggiano SUL se determinano il superamento di oltre un piano conteggiano SUL se condominiali o di uso comune sempre escluse dalla SUL

45 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a) LE SCALE ESTERNE alle seguenti condizioni: 1) Esterne all’involucro edilizio (vedere definizione allegato A); 2) Ad USO ESCLUSIVO di singole unità immobiliari; 3) Prive di copertura; 4) Non delimitate da tamponamenti perimetrali; 5) Limitate al superamento di un solo piano di dislivello. Esempi di non conteggio SUL

46 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. a) LE SCALE ESTERNE alle seguenti condizioni: 1) Esterne all’involucro edilizio (vedere definizione allegato A); 2) Ad USO ESCLUSIVO di singole unità immobiliari; 3) Prive di copertura; 4) Non delimitate da tamponamenti perimetrali; 5) Limitate al superamento di un solo piano di dislivello. Conteggio SUL volumi esistenti sotto la rampa a causa del tamponamento Conteggio della SUL, in quanto la scala è dotata di copertura

47 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. b)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. b) LE SCALE DI SICUREZZA, comunque configurate, poste all’esterno dell’involucro edilizio, ivi comprese quelle ad uso esclusivo di singole unità immobiliari purché adibite esclusivamente a tale funzione Esempi di non conteggio SUL

48 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. c)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. c) I PORTICATI PUBBLICI o ASSERVITI AD USO PUBBLICO

49 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. d)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. d) LE GALLERIE PEDONALI PUBBLICHE o ASSERVITE AD USO PUBBLICO

50 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. e)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. e) Gli SPAZI APERTI SOTTOSTANTI GLI ELEMENTI AGGETTANTI dalle pareti perimetrali esterne del fabbricato quali pensiline a sbalzo o altri elementi consimili con funzione di copertura privi di sostegni verticali PURCHE’ NON SUPERIORE A ML. 2,00 Condizione affinché non si conteggi SUL, l’aggetto non deve superare ml. 2

51 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. f)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. f) I PIANI O LOCALI SOTTOTETTO DIVERSI da quelli di cui alla lettera e) del comma 2, (sottotetti di cui alla L.R. 5/2010) per LE PORZIONI aventi altezza interna netta (Hin) NON superiore a ml. 1,80, ancorché non delimitate dai muri Non conteggio della S.U.L. Non conteggio della S.U.L.

52 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. g)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. g) Gli eventuali SPAZI SCOPERTI INTERNI AL PERIMETRO DELL’EDIFICIO, quali cortili, chiostrine e simili

53 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. h)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. h) Le AUTORIMESSE PUBBLICHE o ASSERVITE AD USO PUBBLICO, indipendentemente dalla loro collocazione rispetto alla quota del terreno

54 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i) VOLUMI TECNICI, come definiti nell’allegato A, diversi da quelli di cui al comma 3, lettera i) (i locali motore ascensore, le cabine idriche, le centrali termiche, ed altri vani tecnici consimili) definizione VOLUMI TECNICI cabine elettriche, vani caldaia, locali in genere per impianti centralizzati di riscaldamento, climatizzazione, trattamento e deposito di acque idrosanitarie, extracorsa degli ascensori e relativi locali macchine, cisterne e serbatoi idrici, abbaini ed altri elementi consimili di accesso alla copertura, serre solari, contenitori di macchinari e impianti per attività produttive Manufatti in genere finalizzati a contenere apparec-chiature, macchinari o impianti tecnologici a servizio del complesso edilizio, dell’edificio o dell’unità immobiliare caratteristiche esempi avere dimensioni non superiori a quelle indispensabili per l’alloggiamento e la manutenzione dei medesimi, o comunque non superiori ai minimi dettati dalle norme in materia di sicurezza I volumi tecnici hanno caratteristiche morfotipologiche che ne attestano in modo inequivocabile l’utilizzo, e possono essere sia esterni che interni all’involucro edilizio di riferimento, parzialmente o totalmente interrati, o collocati fuori terra, oppure posti al di sopra della copertura dell’edificio

55 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i) VOLUMI TECNICI, come definito nell’allegato A, diversi da quelli di cui al comma 3, lettera i) ABBAINI definizione: Volume tecnico appositamente configurato e dimensionato per consentire l’accesso alla copertura, piana o inclinata. Le aperture in esso collocate possono concorrere alla verifica dei requisiti igienico-sanitari di locali e spazi sottotetto. Non sono identificabili come abbaini le porzioni di copertura in contropendenza finalizzate all’illuminazione ed aerazione di spazi o locali posti al piano sottotetto. ABBAINI SI Abbaino NO SUL NO Abbaino SI SUL

56 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. i) VOLUMI TECNICI, come definito nell’allegato A, diversi da quelli di cui al comma 3, lettera i) SERRE SOLARI Definizione Condizioni Elemento di architettura bioclimatica - dalle caratteristiche obiettivamente distinte da quelle delle comuni verande - costituito da una serra vera e propria finalizzata ad introitare la radiazione solare coadiuvando nella stagione invernale il riscaldamento dell’edificio o dell’unità immobiliare La serra solare deve essere posta in condizioni ottimali di irraggiamento e schermata all’irraggiamento durante la stagione estiva, per evitare il surriscaldamento dei locali contigui La specifica finalità del risparmio energetico è certificata nella documentazione tecnica di progetto, nella quale è quantificata, attraverso i necessari calcoli energetici, la riduzione dei consumi di combustibile fossile per il riscaldamento invernale La serra solare costituisce volume tecnico e non può essere destinata alla permanenza continuativa di persone, né dotata a tal fine di climatizzazione artificiale

57 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. j)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. j) INTERCAPEDINI ORIZZONTALI o VERTICALI comunque configurate DEFINIZIONE alla parte II allegato A: Spazi variamente configurati delimitati da strutture portanti, pareti, puntellature fisse o controsoffitti con: Funzione L’accessibilità Esclusivamente igienico sanitaria, finalizzata alla salubrità, al confort igronometrico o alla climatizzazione dei locali dell’edificio, oppure esclusiva funzione tecnologica, finalizzata all’alloggiamento di tubazioni ed impianti è limitata alle sole operazioni di ispezione e manutenzione Esempi: Sono considerate intercapedini, scannafossi, gattaiolati, cavedi, colonne per la ventilazione di locali tecnici o vani accessori, camini del vento, sottotetti non praticabili

58 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. j)
INTERCAPEDINI ORIZZONTALI o VERTICALI Scannafossi Sottotetti non praticabili Allegato A definizioni: I sottotetti non praticabili delimitati inferiormente da controsoffitti aventi funzione solo igienico-sanitaria o tecnologica sono da considerarsi intercapedini

59 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. K)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. K) PALCHI MORTI ED ALTRE ANALOGHE SUPERFICI CON ACCESSIBILITA’ LIMITATA AL MERO DEPOSITO DI OGGETTI Palco con accessibilità limitata al solo deposito di oggetti

60 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. l)
Gli SPAZI SOTTOTETTO privi di scale fisse di collegamento con piani sottostanti, o di altri sistemi stabili di accesso, e non dotati di aperture esterne o a filo tetto, con la sola eccezione dell’abbaino o altra apertura avente esclusiva funzione di accesso alle coperture (indipendentemente dall’altezza utile interna) Allegato A definizione PIANO SOTTOTETTO: Piano dell’edificio posto immediatamente sotto la copertura, comunque configurata, delimitato inferiormente da un solaio praticabile ed utilizzabile per spazi o locali destinati alla permanenza continuativa di persone, se provvisto di idonei requisiti igenico-sanitari, oppure per spazi o locali accessori, se sprovvisto dei suddetti requisiti SOTTOTETTI non costituisce SUL Altezza utile inferiore a ml. 1,80 Altezza utile maggiore di ml. 1,80 Non costituisce mai SUL Privo di scale fisse di collegamento con piani sottostanti o altri sistemi stabili di accesso Non dotati di aperture esterne o a filo tetto, con la sola eccezione dell’abbaino o altra apertura avente esclusione funzione di accesso alla copertura Anche se dotato di scala fissa e/o dotato di apertura esterna o a filo tetto

61 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. l)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. l) Gli SPAZI SOTTOTETTO privi di scale fisse di collegamento con piani sottostanti, o di altri sistemi stabili di accesso, e non dotati di aperture esterne o a filo tetto, con la sola eccezione dell’abbaino o altra apertura avente esclusiva funzione di accesso alle coperture (indipendentemente dall’altezza utile interna) NON COSTITUISCE S.U.L. Sottotetto (anche con altezza superiore a ml. 1,80) con apertura avente esclusiva funzione di accesso alla copertura per manutenzione e/o dotato di accesso con botola e scala retrattile

62 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. l)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. l) Gli SPAZI SOTTOTETTO privi di scale fisse di collegamento con piani sottostanti, o di altri sistemi stabili di accesso, e non dotati di aperture esterne o a filo tetto, con la sola eccezione dell’abbaino o altra apertura avente esclusiva funzione di accesso alle coperture (indipendentemente dall’altezza utile interna) COSTITUISCE S.U.L. Sottotetto (nella parte con altezza superiore a ml. 1,80), se dotato di finestre verticali anche se privo di scala fissa. Ugualmente se dotato di scala fissa e privo di aperture esterne o a filo tetto

63 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. j)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. j) SOTTOTETTI Se superiore a ml. 1,80 CONDIZIONI: Altezza non superiore a ml. 1,80 privi di scale di collegamento con piani sottostanti, o di altri sistemi stabili di accesso non dotati di aperture esterne o a filo tetto, con la sola eccezione dell’abbaino o altra apertura avente esclusiva funzione di accesso alle coperture sempre

64 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. m) ed n)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 4 let. m) ed n) Tutti i maggiori volumi e superfici necessarie a realizzare i requisiti di accessibilità e visitabilità degli edifici, come definiti e disciplinati dalle specifiche disposizioni regionali volte all’ eliminazione delle barriere architettoni-che Le opere, interventi e manufatti comunque privi di rilevanza edilizia Opere di cui all’art. 137 della L.R. 65/2014 gli elementi di arredo o di delimitazione di giardini e spazi pertinenziali le installazioni temporanee o stagionali le installazioni impiantisti- che di modeste dimensioni gli elementi segnaletici e pubblici- tari ulteriori opere, interventi o manufatti privi di rilevanza urbanistico-edilizia Ad esempio, i gazebo da giardino limitatamente alle strutture leggere in legno o metallo, i piccoli manufatti con funzioni accessorie collocati nelle aree di pertinenza degli edifici, quali ricoveri per animali domestici o da cortile, ripostigli per attrezzi giardino, le coperture retrattili a servizio delle attività artigianali, industriali, ecc.

65 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 5 let. a), b) e c)
Sono esclusi dal computo dal computo della SUL tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all'incremento delle prestazioni energetiche degli edifici nei limiti entro i quali, ai sensi delle norme in materia, è permesso derogare, nell'ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, a quanto previsto dalle normative nazionali normative regionali regolamenti edilizi comunali In merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime a protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici Lo spessore delle murature esterne I sistemi bioclimatici Le serre solari quali pareti ventilate, rivestimenti a cappotto e simili, capaci di migliorare le condizioni ambientali e ridurre i consumi energetici, nel rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici definiti dalle norme regionali in materia di edilizia sostenibile come disciplinate dalle norme regionali in materia di edilizia sostenibile per la parte eccedente i minimi fissati dai regolamenti edilizi, e comunque per la parte eccedente i 30 cm.

66 nei rapporti di copertura
D.lgs. 4/7/2014, n° 102 art. 14 co. 6 e 7 Deve trattarsi di edifici di nuova costruzione riduzione minima del 20% (nuova costruzione) 10% (riqualificazione) dell'indice di prestazione energetica previsto dal d.lgs. N. 192/1995, certificata con le modalità di cui allo stesso decreto  CONDIZIONI: Interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti  OPERE EDILIZIE lo spessore delle murature esterne, dei solai intermedi e di chiusura superiori ed inferiori, eccedente ai 30 cm., fino ad un massimo di ulteriori 30 cm. per tutte le strutture che racchiudono il volume riscaldato   fino ad un massimo di 15 centimetri per quelli orizzontali intermedi non sono considerati  nei computi per la determinazione dei volumi   delle altezze delle superfici  nei rapporti di copertura alle distanze minime tra edifici È permesso di derogare alle altezze massime degli edifici alle distanze minime dai confini di proprietà alle distanze minime di protezione del nastro stradale e ferroviario Deroghe esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile

67 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 co. 6 lett. a) Limitatamente alla destinazione commerciale al dettaglio, sono inoltre escluse dal computo della superficie utile lorda (Sul), a condizione che non si determinino eccedenze di superficie coperta (Sc) rispetto ai limiti prescritti dagli strumenti ed atti comunali Le gallerie commerciali intese come spazi coperti aperti al pubblico durante gli orari di esercizio No S.U.L.

68 ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 comma 6 lett. b)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ELEMENTI ESCLUSI NEL COMPUTO DELLA Sul art. 10 comma 6 lett. b) Limitatamente alla destinazione commerciale al dettaglio, sono inoltre escluse dal computo della superficie utile lorda (Sul), a condizione che non si determinino eccedenze di superficie coperta (Sc) rispetto ai limiti prescritti dagli strumenti ed atti comunali Le dotazioni di parcheggio per la sosta stanziale e di relazione, qualora reperite in autorimesse o spazi coperti, indipendentemente dalla loro collocazione rispetto alla quota del terreno e purchè con altezza interna netta non superiore ai minimi prescritti dalla normativa antincendio. L’esclusione dal computo della superficie utile lorda non riguarda eventuali parti eccedenti le dotazioni minime di parcheggio per la sosta stanziale e di relazione definite dalle norme statali e regionali in materia urbanistico-edilizia, oppure, se superiori, dalla disciplina comunale No S.U.L.

69 + LA SUPERFICIE UTILE LORDA (Sul) art. 10 comma 8
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE UTILE LORDA (Sul) art. 10 comma 8 Costituisce parametro per il calcolo del numero di abitanti convenzionalmente insediati o insediabili sul territorio comunale in applicazione dell’indice insediativo residenziale (Ir) = (superficie utile lorda attribuito a ciascun abitante) La Sul determina sempre incremento del carico urbanistico (vedere allegato A) parte 1 Concorre al calcolo del contributo per oneri di urbanizzazione LA SUPERFICIE UTILE (Su) art. 11 Superficie effettivamente calpestabile di unità immobiliare o edificio o complesso edilizio Superficie utile abitabile o agibile (Sua) + Superficie non residenziale o accessoria (Snr) Superficie effettivamente calpestabile dei locali di abitazione Superficie utile destinata a servizi ed accessori

70 LA SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE (Sua) art. 12
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE (Sua) art. 12 Superficie effettivamente calpestabile dei locali di abitazione, ivi compresi i sottotetti recuperati a fini abitativi ai sensi della L.R. 5/2010, oppure dei locali o ambienti di lavoro comprensiva dei servizi igienici, corridoi, disimpegni, ripostigli ed eventuali scale interne all’unità immobiliare ESCLUSIONE logge, portici, balconi, terrazze e verande murature, pilastri, tramezzi sguinci, vani di porte e finestre autorimesse singole cantine, soffitte ed altri accessori consimili porzioni di locali e altri spazi comunque denominati, con altezza interna (Hin) inferiore a ml. 1,80 Intercapedini e volumi tecnici tettoie pertinenziali SCALE INTERNE ALLE SINGOLE UNITA’ IMMOBILIARI – è computata con esclusivo riferimento al piano abitabile o agibile più basso da esse collegato e corrisponde alla superficie sottostante alla proiezione delle rampe e dei pianerottoli intermedi

71 = - LA SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE (Sua) art. 12 ESCLUSIONE
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE (Sua) art. 12 ESCLUSIONE SPAZI DI USO COMUNE ASSERVITI AD USO PUBBLICO Autorimesse collettive Porticati privati, androni d’ingresso, scale e vani ascensore condominiali, passaggi coperti carrabili o pedonali, ballatoi, lavatoi comuni, nonché altri locali e spazi coperti di servizio condominiali o di uso comune Locali motore ascensore, cabine idriche, centrali termiche ed altri vani tecnici consimili Porticati e altri spazi coperti consimili asserviti ad uso pubblico SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE = - SUPERFICIE UTILE

72 LA SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA (Snr) art. 13
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA (Snr) art. 13 Si definisce “superficie non residenziale o accessoria” (Snr) di una unità immobiliare la porzione della superficie utile (Su) destinata a servizi e accessori ESCLUSIONE murature, pilastri, tramezzi Intercapedini e volumi tecnici porzioni di locali e altri spazi comunque denominati, con altezza interna (Hin) inferiore a ml. 1,80 sguinci, vani di porte e finestre COMPRESI logge, portici, balconi, terrazze e verande cantine, soffitte ed altri locali accessori consimili autorimesse singole tettoie pertinenziali

73 = - LA SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA art. 13 COMPRESI
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA art. 13 COMPRESI SPAZI DI USO COMUNE ASSERVITI AD USO PUBBLICO Autorimesse collettive Porticati privati, androni d’ingresso, scale e vani ascensore condominiali, passaggi coperti carrabili o pedonali, ballatoi, lavatoi comuni, nonché altri locali e spazi coperti di servizio condominiali o di uso comune Locali motore ascensore, cabine idriche, centrali termiche ed altri vani tecnici consimili Porticati e altri spazi coperti consimili asserviti ad uso pubblico SUPERFICIE NON RESIDENZIALE O ACCESSORIA = - SUPERFICIE UTILE ABITABILE O AGIBILE SUPERFICIE UTILE

74 LA SUPERFICIE CONVENZIONALE COMPLESSIVA (Scc) art. 14
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE CONVENZIONALE COMPLESSIVA (Scc) art. 14 Si definisce “superficie convenzionale complessiva” (Scc) il quantitativo, espresso in metri quadrati, ottenuto sommando la superficie utile abitabile o agibile (Sua) con il 60 per cento della superficie non residenziale o accessoria (Snr) La superficie convenzionale complessiva costituisce parametro di riferimento per il calcolo del contributo per il costo di costruzione

75 LA SUPERFICIE COPERTA (Sc) art. 15
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE COPERTA (Sc) art. 15 Si definisce “superficie coperta” (Sc) la superficie risultante dalla proiezione sul piano orizzontale dell’ingombro planimetrico massimo dell’edificio fuori terra, delimitato dagli elementi verticali esterni dell’edificio fuori terra, delimitato dagli elementi verticali esterni dell’edificio medesimo, quali pareti perimetrali, pilastri, setti portanti. COMPRESI Ballatoi Logge Portici Tettoie Porticati Balconi con aggetto inferiore a ml. 2 nemmeno le verande I volumi tecnici in tutto o in parte fuori terra, nei casi in cui, per esigenze dettate dalle norme di sicurezza, gli stessi non possano essere totalmente interrati o collocati all’interno dell’involucro edilizio ESCLUSI Le scale di sicurezza poste all’esterno dell’involu-cro edilizio Gli aggetti di gronda con aggetto non superiore a ml. 2 Le scale esterne prive di copertura e non delimitate da tamponamenti laterali Le opere, interventi e manufatti comunque privi di rilevanza edilizia (opere di cui art. 137 L.R. 65/2014)

76 LA SUPERFICIE COPERTA (Sc) art. 15
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI LA SUPERFICIE COPERTA (Sc) art. 15 Si definisce “superficie coperta” (Sc) la superficie risultante dalla proiezione sul piano orizzontale dell’ingombro planimetrico massimo dell’edificio fuori terra, delimitato dagli elementi verticali esterni dell’edificio fuori terra, delimitato dagli elementi verticali esterni dell’edificio medesimo, quali pareti perimetrali, pilastri, setti portanti ESCLUSIONI Balconi Verande Aggetti di gronda Sono esclusi i balconi con aggetto inferiore a ml. 2 le verande se riguardano chiusure di terrazzi con aggetto inferiore a ml. 2 Sono esclusi gli aggetti di gronda con aggetto inferiore a ml. 2

77 LA SUPERFICIE COPERTA (Sc) art. 15 I sistemi bioclimatici
Sono esclusi dal computo della superficie coperta, tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all'incremento delle prestazioni energetiche degli edifici nei limiti entro i quali, ai sensi delle norme in materia, è permesso derogare, nell'ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, a quanto previsto dalle normative nazionali normative regionali regolamenti edilizi comunali In merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime a protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici Lo spessore delle murature esterne I sistemi bioclimatici Le serre solari parte eccedente i minimi fissati dai regolamenti edilizi, e comunque per la parte eccedente i 30 cm pareti ventilate, rivestimenti a cappotto e simili come disciplinate dall’allegato “A” Gli ingombri planimetrici sul terreno dei manufatti esclusi dal calcolo della superficie coperta rilevano ai fini della verifica del rispetto delle disposizioni in materia di riduzione dell’impermeabilizzazione superficiale di cui alle norme regionali

78 RAPPORTO DI COPERTURA (Rc) art. 16
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI RAPPORTO DI COPERTURA (Rc) art. 16 Si definisce “rapporto di copertura” (Rc) la proporzione, espressa in percentuale, tra la superficie coperta (Sc) massima ammissibile e la superficie fondiaria (Sf) Il “rapporto di copertura” si esprime pertanto in percentuale % RAPPORTO DI OCCUPAZIONE DEL SOTTOSUOLO (Ros) art. 17 La proporzione massima consentita, espressa in percentuale, tra le superfici dei piani o locali totalmente o prevalentemente interrati, misurata al lordo delle pareti perimetrali e la superficie fondiaria (Sf) del lotto urbanistico di riferimento Nel computo del rapporto di occupazione del sottosuolo (Ros) sono compresi: tutti i manufatti totalmente o prevalentemente interrati ricadenti nel lotto urbanistico volumi tecnici intercapedini

79 ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18 Si definisce “altezza massima” (Hmax) dell’edificio la maggiore tra le altezze dei vari prospetti, misurate con riferimento: IN ALTO IN BASSO Alla linea di intersezione tra il filo della parete perimetrale esterna e la quota di imposta della copertura, comunque configurata Alla linea di base di ciascun prospetto, corrispondente alla quota del terreno, del marciapiede, o della pavimentazione, posti in aderenza all’edificio Sono considerate anche le eventuali porzioni di edificio arretrate rispetto al filo della facciata principale, laddove emergenti dal profilo della copertura In ambiti dichiarati a pericolosità idraulica elevata o molto elevata la disciplina comunale può indicare come linea di riferimento in basso per il computo dell’altezza massima (Hmax) una quota sopraelevata rispetto a quella suddetta comunque non superiore alla quota del battente idraulico di riferimento calcolato per eventi di tempo di ritorno duecentennale In caso di copertura inclinata a struttura composta è presa a riferimento la quota di imposta dell’orditura secondaria o, in mancanza la quota di imposta della struttura continua

80 ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18 Si definisce “altezza massima” (Hmax) dell’edificio la maggiore tra le altezze dei vari prospetti, misurate con riferimento: H max Quota di imposta della copertura Quota di imposta orditura secondaria SEZIONE In basso si prende a riferimento la linea base di ciascun prospetto Quota di imposta della struttura continua Si considerano anche le parti arretrate

81 ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18 Non si considerano ai fini del computo dell’altezza massima (Hmax) I parapetti continui posti a delimitare coperture piane praticabili I prospetti la cui linea di base sia posta ad una quota inferiore a quella del piano di campagna naturale o originario I volumi tecnici, gli impianti e gli apparati tecnologici

82 ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18
Sezione

83 ALTEZZA MASSIMA (Hmax) art. 18
Fatta eccezione per gli edifici posti ad una quota altimetrica superiore a 1000 metri s.l.m., nel caso di coperture inclinate con pendenza superiore al 30 per cento deve essere aggiunta, ai fini del computo dell’altezza massima la maggiore altezza raggiunta al colmo dalla falda inclinata rispetto all’altezza raggiungibile con la pendenza del 30% Sezione

84 ALTEZZA MASSIMA art. 18 normative nazionali
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA MASSIMA art. 18 Sono esclusi dal computo dell’altezza massima (Hmax) tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all'incremento delle prestazioni energetiche degli edifici nei limiti entro i quali, ai sensi delle norme in materia, è permesso derogare, nell'ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, a quanto previsto normative nazionali normative regionali regolamenti edilizi comunali In merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime a protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici

85 ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19 Si definisce "netta altezza interna netta" " (Hin) di un piano o di un locale l'altezza effettiva misurata tra il piano finito di calpestio e l'intradosso della struttura soprastante, sia essa di interpiano o di copertura

86 ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19 Ai fini della determinazione dell'altezza interna netta (Hin) non si considerano i controsoffitti di qualsivoglia tipologia, ancorché realizzati in corrispondenza della struttura di copertura al fine di renderla conforme alle norme in materia di risparmio energetico Le altezze minime prescritte dalle norme igienico-sanitarie per i locali e ambienti di abitazione e di lavoro sono verificate tenendo conto dei controsoffitti

87 ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19
In presenza di coperture voltate, inclinate o comunque irregolari, l'altezza interna netta è determinata come MEDIA PONDERALE delle altezze rilevate, o previste dal progetto, prendendo a riferimento per il calcolo il filo interno delle pareti che delimitano il piano, o il singolo locale, oggetto di misurazione, Non corrisponde corrisponde

88 ALTEZZA INTERNA NETTA (Hin) art. 19
In presenza di coperture voltate, inclinate o comunque irregolari, l'altezza interna netta è determinata come media ponderale delle altezze rilevate, o previste dal progetto, prendendo a riferimento per il calcolo il filo interno delle pareti che delimitano il piano, o il singolo locale, oggetto di misurazione, fatto salvo quanto disposto dall’art. 23, comma 1, per il calcolo del volume (V) del piano sottostante una copertura inclinata Ai soli fini del calcolo del volume degli edifici con copertura inclinata l’altezza interna netta minima del piano sottostante la copertura è determinata con le modalità specificate all’art. 23 co. 1 ART. 23 CO. 1 - Negli edifici con copertura inclinata l’altezza interna netta (Hin) minima del piano sottostante la copertura da utilizzarsi per il calcolo della media ponderale delle altezze rilevate o previste dal progetto è determinata con riferimento all’intersezione tra il piano di imposta dell’orditura secondaria della copertura medesima e il filo esterno della parete perimetrale

89 ALTEZZA VIRTUALE (Hv) art. 20
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALTEZZA VIRTUALE (Hv) art. 20 Si definisce “altezza virtuale” (Hv) la misura convenzionale di altezza dell’edificio (Hve) o dell’unità immobiliare (Hvi), da utilizzarsi ai fini del computo del relativo volume virtuale (Vv). Essa è fissata nella misura di: Destinazioni d’uso commerciale al dettaglio, commerciale all’ingrosso e depositi, industriale ed artigianale ed assimilabili Altre destinazioni d’uso Residenziale Per edifici con pluralità di funzioni Ml. 3,50 Ml. 3,00 l’altezza virtuale dell’edificio (Hve) è individuata con riferimento alla destinazione d’uso prevalente

90 NUMERO DEI PIANI (Np) art. 21
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI NUMERO DEI PIANI (Np) art. 21 Si definisce “numero dei piani” (Np) il parametro numerico corrispondente ai livelli calpestabili fuori terra o seminterrati della costruzione. SONO compresi nel computo del numero dei piani (Np) Gli attici ed i piani abitabili o agibili comunque denominati ricavati al di sopra della copertura principale dell’edificio comunque configurata I piani sottotetto, i piani ammezzati, i piani seminterrati, nei quali siano presenti spazi o locali costituenti superficie utile abitabile o agibile (Sua) o superficie non residenziale o accessoria (Snr) NON sono compresi nel computo del numero dei piani (Np) I livelli calpestabili costituiti in via esclusiva o prevalente da terrazze o lastrici solari e nei quali non siano presenti spazi o locali costituenti superficie utile abitabile o agibile (Sua)

91 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI VOLUME LORDO art. 22 Si definisce “volume lordo” (Vl) dell’edificio l’ingombro volumetrico nello spazio occupato dalla sagoma del medesimo delimitata Nella parte superiore Nelle parte inferiore Nelle parti laterali dal filo esterno delle pareti perimetrali dell’edificio fuori terra, compresi eventuali bow-window e ballotoi in aggetto ed al lordo di spazi praticabili aperti logge, portici o porticati dall’estradosso della copertura, comunque configurata dalla quota del terreno, del marciapiede o della pavimentazione, posti in aderenza all’edificio E’ esclusa dal computo del volume lordo (Vl) la porzione interrata dell’edificio di qualsiasi destinazione e consistenza

92 VOLUME LORDO art. 22 Sezione

93 VOLUME (V) art. 23 Si definisce “volume” (V) dell’edificio la cubatura ricavata moltiplicando la superficie utile lorda (Sul) complessiva dei singoli piani per l’altezza interna netta (Hin) di ciascun piano o locale Negli edifici con copertura inclinata l’altezza interna netta (Hin) minima del piano sottostante la copertura da utilizzarsi per il calcolo della media ponderale delle altezze rilevate o previste dal progetto è determinata con riferimento all’intersezione tra il piano di imposta dell’orditura secondaria della copertura medesima e il filo esterno della parete perimetrale Nel computo del volume (V) realizzabile in applicazione delle previsioni degli strumenti ed atti comunali vanno detratti i volumi, calcolati ai sensi di quanto sopra, già legittimamente esistenti sul lotto urbanistico di riferimento interessato dall’intervento, con esclusione delle consistenze che dovessero essere demolite preventivamente o contestualmente alle opere da realizzarsi in base al nuovo titolo abilitativo All’interno di un involucro edilizio non rileva ai fini del computo del volume (V) l’eventuale eliminazione di solai esistenti, oppure la riduzione di spessore dei medesimi in caso di rifacimento La disciplina comunale può consentire, anche in deroga ai limiti di volume stabiliti per specifici immobili o aree, adeguamenti dell’altezza interna netta di vani legittimati ai fini urbanistico-edilizi

94 VOLUME art. 23 VOLUME (V) art. 23
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI VOLUME art. 23 Sono esclusi dal computo del volume (V), tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all'incremento delle prestazioni energetiche degli edifici nei limiti entro i quali, ai sensi delle norme in materia, è permesso derogare, nell'ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, a quanto previsto normative nazionali normative regionali regolamenti edilizi comunali In merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime a protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici VOLUME (V) art. 23 Costituisce parametro per il calcolo del numero di abitanti convenzionalmente insediati o insediabili sul territorio comunale in applicazione dell’indice insediativo residenziale (Ir) = (volume attribuito a ciascun abitante) Il volume Concorre al calcolo del contributo degli oneri di urbanizzazione

95 VOLUME (V) art. 23 Sezione

96 VOLUME (V) art. 23 Sezioni Hm = (2,00+3,40):2 = ml. 2,70

97 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI VOLUME VIRTUALE DELL’EDIFICIO (Vve) E VOLUME VIRTUALE DELL’UNITA’ IMMOBILIARE (Vvui) art. 24 Si definisce “volume virtuale dell'edificio“ (Vve) la cubatura ricavata moltiplicando la superficie coperta dell'edificio per l'altezza virtuale del medesimo oppure per l'altezza massima se inferiore Si definisce “volume virtuale dell'unità immobiliare“ (Vvui) la cubatura ricavata moltiplicando la superficie utile lorda (Sul) dell'unità immobiliare per l'altezza virtuale della medesima (Hvui) Il volume virtuale dell’unità immobiliare (Vvui) può essere utilizzato dalla disciplina comunale come parametro di riferimento ai fini: Del calcolo delle dotazioni di parcheggio per la sosta stanziale, relativamente ad esercizi commerciali al dettaglio ed attività assimilate, limitatamente ai casi in cui l’altezza virtuale risulti inferiore all’altezza interna netta. A tal fine non rileva la tipologia di esercizio definita in applicazione di normative Della determinazione del contributo per oneri di urbanizzazione, limitatamente a specifiche fattispecie e cambi d’uso, per le quali l’utilizzo del volume possa dar luogo ad importi eccedenti il contributo obiettivamente commisurato all’incremento di carico urbanistico effettivamente prodotto dall’intervento o dal cambio della destinazione d’uso Il volume virtuale dell'edificio può essere utilizzato dalla disciplina comunale come parametro di riferimento per il dimensionamento di interventi di sostituzione edilizia, parziale o totale, oppure di ristrutturazione urbanistica

98 SUPERFICIE DI VENDITA (Sv) art. 25
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUPERFICIE DI VENDITA (Sv) art. 25 Ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), della L.R. 7 febbraio 2005, n. 28 (Codice del Commercio), si definisce “superficie di vendita" (Sv) di un esercizio commerciale, l'area destinata alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature, vetrine, cabine di prova e simili e le aree di esposizione della merce, se accessibili alla clientela Non costituisce superficie di vendita, anche se accessibile alla clientela, l’area scoperta, purché adiacente all'esercizio commerciale e di dimensioni non superiori al 20 per cento della superficie di vendita e quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione, servizi, spazi collocati oltre le casse, uffici se non accessibili alla clientela SUPERFICIE DI SOMMINISTRAZIONE (Ss) art. 26 Ai sensi dell'art. 41, comma 1, lett. b), della L.R. n. 28/2005, si definisce “superficie di somministrazione“ (Ss), la superficie appositamente attrezzata per essere utilizzata per la somministrazione. Rientra in essa l'area occupata da banchi, scaffalature, tavoli, sedie, panche e simili, nonché lo spazio funzionale esistente tra dette strutture. Non vi rientra l'area occupata da magazzini, depositi, locali di lavorazione, cucine, uffici e servizi.

99 SUPERFICIE PERMEABILE DI PERTINENZA (Spp) art. 27
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI SUPERFICIE PERMEABILE DI PERTINENZA (Spp) art. 27 Si definisce “superficie permeabile di pertinenza“ di un edificio (Spp) la porzione della superficie fondiaria (Sf) non impegnata da pavimentazioni, manufatti permanenti o costruzioni, fuori terra o interrate e che consente l'assorbimento almeno parziale delle acque meteoriche da parte del terreno, contribuendo all'alimentazione delle falde acquifere. La superficie permeabile di pertinenza comprende le pavimentazioni autobloccanti prefabbricate posate su massicciata, sabbia o terra condizioni ai livelli sottostanti non siano presenti strati impermeabili quali massetti in calcestruzzo o simili non si tratti di corsie di percorrenza o di spazi di manovra di autoveicoli o di automezzi pesanti RAPPORTO DI PERMEABILITA’ (Rp) art. 28 Si definisce “rapporto di permeabilità" " (Rp) la proporzione, espressa in percentuale, tra la superficie permeabile di pertinenza (Spp) e la superficie fondiaria (Sf)

100 RAPPORTO DI PERMEABILITA’ (Rp) art. 28
Nella realizzazione di nuovi edifici, ancorché derivanti da interventi di sostituzione edilizia, e negli interventi di ampliamento di edifici esistenti comportanti incremento di superficie coperta (Sc), è garantito il mantenimento di un rapporto di permeabilità (Rp) pari ad almeno il 25 per cento della superficie fondiaria (Sf). Nelle aree già urbanizzate il soddisfacimento dei requisiti minimi di permeabilità dei suoli può essere assicurato ricorrendo in parte a sistemi di autocontenimento o di ritenzione temporanea: ove sussistano obiettivi impedimenti al reperimento dei quantitativi minimi di superficie permeabile di pertinenza ove sussistano rischi di inquinamento degli acquiferi sotterranei I sistemi di autocontenimento o di ritenzione temporanea suddetti possono essere adottati ove sia garantito il rispetto di tutte le seguenti condizioni: non siano prevedibili danni o problematiche conseguenti ad eventuali fenomeni di ristagno sia assicurato, previa idonea depurazione, il recapito controllato delle acque meteoriche nel sottosuolo, o in corsi d'acqua superficiali, oppure in fognatura, in misura equivalente al quantitativo di superficie permeabile di pertinenza non reperito non sussistano rischi di inquinamento del suolo e del sottosuolo

101 DENSITA’ ARBOREA (Da) art. 29
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI DENSITA’ ARBOREA (Da) art. 29 Si definisce “densità arborea” (Da) il parametro che indica il numero di alberi di alto fusto da mettere a dimora in proporzione: Alla superficie fondiaria (Sf) del lotto urbanistico di riferimento Superficie per attrezzature e spazi pubblici (Sap) interessata dall’intervento O Per i filari alberati la densità arborea è definita in proporzione all’estensione lineare dell’area di intervento La disciplina comunale può contenere la specificazione delle specie arboree consentite o prescritte nelle varie parti del territorio SUPERFICIE AGRARIA UTILIZZABILE (Sau) art. 30 Si definisce superficie agraria utilizzabile la porzione del fondo agricolo effettivamente destinata a produzioni aziendali o a coltivazioni da parte di soggetti non professionali Superfici forestali Con esclusione Fabbricati Tare agricole Incolti

102 ALLEGATO ‘A’ Definizioni tecniche di riferimento
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALLEGATO ‘A’ Definizioni tecniche di riferimento Parte I - Definizioni tecniche di riferimento per gli interventi urbanistico-edilizi

103 complesso edilizio edificio (o fabbricato)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI complesso edilizio Insieme di edifici, pertinenze e parti di uso comune, caratterizzato da autonomia funzionale riconoscibile edificio (o fabbricato) Costruzione stabile dotata di autonomia morfotipologica e funzionale, costituita da una o più unità immobiliari e da eventuali parti di uso comune. Salvo diverse disposizioni del regolamento edilizio comunale, si considerano edifici unifamiliari, ai fini dell'esenzione dalla quota di contributo relativo al costo di costruzione […] le costruzioni composte da una sola unità immobiliare, aventi superficie convenzionale complessiva (Scc) pari o inferiore a mq 105, e che nella loro interezza, dalle fondazioni alla copertura, risultino completamente autonome, anche nella configurazione eventualmente modificata dall'intervento edilizio. L'ampliamento del 20% può essere riferito sia al volume (V) sia alla superficie convenzionale complessiva (Scc) dell'edificio. È ammissibile l’aumento concomitante di entrambi i parametri, sempre che l'incremento di ciascuno di essi resti contenuto entro la misura del 20%. (in applicazione dell’art. 188 comma 2 lett. b) della L.R. n° 65/2014)

104 unità immobiliare organismo edilizio
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI unità immobiliare Insieme di locali e spazi tra loro collegati, avente autonomo accesso e indipendenza funzionale, capace di soddisfare autonomamente specifiche esigenze di utilizzo, siano esse di tipo residenziale o di tipo diverso dalla residenza. Costituiscono parte integrante dell'unità immobiliare le sue eventuali pertinenze o spazi accessori di uso esclusivo. Il dimensionamento di ciascuna unità immobiliare presuppone il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari riferite ai diversi tipi di utilizzo o di attività da insediare organismo edilizio Unità immobiliare o edificio, oppure complesso edilizio, interessato dall’intervento urbanistico-edilizio e/o mutamento di destinazione d’uso

105 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI Involucro edilizio Figura solida di inviluppo che delimita tutte le parti chiuse dell'edificio, comprese eventuali porzioni interrate, di qualsiasi destinazione e consistenza L'involucro edilizio è delimitato nella parte inferiore nella parte superiore nelle parti laterali dall'intradosso del piano di calpestio più basso, ancorché parzialmente o totalmente interrato dal filo esterno delle pareti perimetrali dell'edificio, al lordo di eventuali bow-window e verande dall'estradosso della copertura, comunque configurata

106 Non concorrono alla determinazione dell’involucro edilizio:
le logge, i portici, i porticati, gli spazi praticabili aperti in genere gli eventuali pilastri o setti portanti posti in posizione esterna rispetto al filo delle pareti perimetrali i ballatoi aperti, i balconi, gli aggetti ornamentali, gli sporti di gronda, le pensiline ed altre coperture a sbalzo comunque denominate le eventuali tettoie poste in aderenza all'edifi- cio a parti di esso le scale esterne, ivi comprese le scale di sicurezza, fatta eccezione per gli eventuali spazi chiusi e coperti posti in aderenza all'edificio da esse delimitati i volumi tecnici posti in aderenza all’edificio o sulla copertura del medesimo, ivi compresi gli abbaini, fatta eccezione per i volumi tecnici totalmente integrati con l’edificio medesimo dal punto di vista morfotipologico e strutturale lo spessore delle pareti esterne per la parte eccedente i minimi fissati dai regolamenti edilizi, e comunque per la parte eccedente i 30 cm, costituente incentivo urbanistico ai sensi delle norme regionali in materia di edilizia sostenibile tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all’incremento delle prestazioni energetiche degli edifici, nei limiti entro i quali, nell’ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, le norme in materia consentono di derogare a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici

107 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI All’interno di un involucro edilizio non rileva ai fini del computo del volume (V) l’eventuale eliminazione di solai esistenti, oppure la riduzione di spessore dei medesimi in caso di rifacimento

108 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI Sagoma Figura solida di inviluppo che delimita l'ingombro volumetrico nello spazio occupato da un edificio, escluse eventuali porzioni interrate La sagoma è delimitata nella parte superiore nella parte inferiore nelle parti laterali dal filo esterno delle pareti perimetrali dell'edificio fuori terra, compresi eventuali bow-window e ballatoi in aggetto ed al lordo di spazi praticabili aperti quali logge, portici o porticati dall'estradosso della copertura, comunque configurata dalla quota del terreno, del marciapiede o della pavimentazione, posti in aderenza all'edificio

109 Non concorrono alla determinazione della sagoma:
i balconi, gli aggetti ornamentali, gli sporti di gronda, le pensiline ed altre coperture a sbalzo comunque denominate Non concorrono alla determinazione della sagoma: le eventuali tettoie poste in aderenza all'edifi-cio, ove obiettiva-mente autonome rispetto al medesimo dal punto di vista morfotipo-logico o strutturale e come tali aventi sagoma distinta lo spessore delle pareti esterne per la parte eccedente i minimi fissati dai regolamenti edilizi, e comunque per la parte eccedente i cm, costituente incentivo urbani- stico ai sensi delle norme regionali in materia di edilizia sostenibile la porzione interrata dell'edificio, di qualsiasi destinazione e consistenza. Relativamente alla determinazione della quota del piano di campagna in aderenza all'edificio - e alla conseguente individuazione delle sue porzioni interrate non rileva la presenza puntuale di manufatti di accesso a locali interrati quali scale esterne o rampe; i volumi tecnici posti in aderenza all'edificio o sulla copertura del medesimo, ivi compresi gli abbaini, fatta eccezione per i volumi tecnici totalmente integrati con l'edificio medesimo dal punto di vista morfotipologico e strutturale gli eventuali pilastri o setti portanti posti in posizione esterna rispetto al filo delle pareti perimetrali tutti i maggiori spessori, volumi e superfici, finalizzati all'incremento delle prestazioni energetiche degli edifici, nei limiti entro i quali, nell'ambito dei procedimenti ordinati alla formazione dei titoli abilitativi edilizi, le norme in materia consentono di derogare a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nonché alle altezze massime degli edifici

110 sagoma Non costituiscono modifiche della sagoma:
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI sagoma Non costituiscono modifiche della sagoma: le eventuali modeste rotazioni o traslazioni dell'edificio o manufatto rispetto all'area di sedime assentita In sintonia con la circolare statale del Ministero delle infrastrutture e trasporti n°4174/316/26 del c.d. “Lunardi”. l'installazione di infissi vetrati per la realizzazione di verande, ove ricavate delimitando con infissi vetrati, parzialmente o totalmente apribili, spazi accessori quali una loggia o portico, una terrazza o parte di essa, un balcone (sottostante o meno ad altro balcone o sporto di gronda), una tettoia direttamente accessibile da una unità immobiliare, o parte di essa

111 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI

112 DIFFERENZE FRA INVOLUCRO EDILIZIO E SAGOMA INVOLUCRO EDILIZIO SAGOMA
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI DIFFERENZE FRA INVOLUCRO EDILIZIO E SAGOMA INVOLUCRO EDILIZIO SAGOMA Non comprende ma esclude le parti interrate dell’edificio Comprende le parti interrate dell’edificio Comprende le logge, i portici ed i porticati Esclude le logge, i portici ed i porticati La realizzazione di una veranda costituisce modifica dell’involucro edilizio La realizzazione di una veranda non costituisce modifica della sagoma Il ballatoio aperto non concorre alla determinazione dell’involucro edilizio Il ballatoio aperto concorre alla determinazione della sagoma

113 Lotto urbanistico di riferimento
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI Lotto urbanistico di riferimento Porzione di terreno la cui relazione qualificata con un edificio o complesso edilizio esistente o da realizzare, assume rilevanza ai fini dell’applicazione delle previsioni contenute negli strumenti ed atti comunali. Il lotto urbanistico di riferimento comprende l’area di sedime dell’edificio o complesso edilizio e i relativi spazi di pertinenza; possono farne parte anche eventuali porzioni di terreno ubicate nelle immediate vicinanze, purché funzionalmente correlate a titolo permanente all’edificio o complesso edilizio medesimo Ai fini dell’individuazione del lotto urbanistico di riferimento assumono rilevanza elementi quali: la destina-zione dei suoli definita dagli strumenti e atti comunali per gli edifici di recente origine, la porzione di superficie fondiaria originariamente presa a riferimento per l'edificazione e per il calcolo delle dotazioni di parcheggio per la sosta stanziale, quale risulta da atti abilitativi di natura urbanistico-edilizia per gli edifici di origine non recente, la posizione catastale del fabbricato alla data di adozione dello strumento urbanistico oppure in mancanza, quella desumibile dal catasto d'impianto o dalla documentazione maggiormente risalente nel tempo tra quella disponibile

114 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI Area di sedime Impronta a terra della sagoma dell'edificio o manufatto edilizio. Il perimetro dell'area di sedime è pertanto delimitato dal filo esterno delle pareti perimetrali dell’edificio (o manufatto edilizio) comprende spazi praticabili aperti quali: logge portici o porticati tettoie poste in aderenza all’edificio medesimo, ove obiettivamente autonome dal punto di vista morfotipologico o strutturale e come tali aventi sagoma distinta Sono esclusi dal perimetro dell’area di sedime: i volumi tecnici posti in aderenza all'edificio, salvo quelli totalmente integrati con il medesimo dal punto di vista morfotipologico e strutturale lo spessore delle pareti esterne per la parte eccedente i minimi fissati dai regolamenti edilizi, e comunque per la parte eccedente i 30 cm, costituente incentivo urbanistico ai sensi delle norme regionali in materia di edilizia sostenibile le scale esterne, ivi comprese le scale di sicurezza, fatta eccezione per gli eventuali spazi chiusi e coperti posti in aderenza all'edificio da esse delimitati

115 Dotazioni di parcheggio (privato) per la sosta stanziale
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 115 Dotazioni di parcheggio (privato) per la sosta stanziale Quantitativi minimi di aree per parcheggio ad uso privato, comprensive dei relativi spazi manovra, da reperirsi in relazione a specifiche categorie di intervento edilizio o mutamento della destinazione d'uso degli organismi edilizi in conformità con le norme statali o regionali. La misura minima di tali dotazioni è definita dall’art. 41-sexies, legge / (Legge urbanistica), oppure, se superiore, da specifiche disposizioni contenute in strumenti, atti o norme regolamentari comunali Dotazioni di parcheggio (privato) per la sosta di relazione Quantitativi minimi di aree per parcheggio ad uso privato, comprensive dei relativi spazi manovra, da reperirsi in relazione alla creazione o ampliamento, anche mediante mutamento della destinazione d’uso, di esercizi commerciali, di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, o di altre attività ad essi assimilate dalla "disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni" approvata dal comune ai sensi dell’art. 58 della L.R. 1/2005. La misura minima di tali dotazioni è definita ai sensi della L.R. n. 28/ (Codice del Commercio) e relativo regolamento di attuazione, con riferimento alle superfici di vendita (Sv) dei singoli esercizi commerciali, oppure, se superiore, da specifiche disposizioni contenute in strumenti, atti o norme regolamentari comunali.

116 Dotazioni di parcheggio pubblico
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 116 Dotazioni di parcheggio pubblico Quantitativi minimi di aree per parcheggi pubblici o ad uso pubblico, comprensive dei relativi spazi di manovra da reperirsi e localizzarsi in sede di formazione: del regolamento urbanistico Piano operativo dei piani attuativi La misura minima di tali dotazioni è definita dal D.M. 2 aprile 1968, n (Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’ art. 17 della L. 6 agosto 1967, n. 765), oppure, se superiore, da specifiche disposizioni contenute in strumenti, atti o norme regolamentari comunali.

117 Incremento del carico urbanistico
Aumento della sollecitazione prodotta dalle trasformazioni del sistema insediativo (il territorio rurale non rileva ai fini del dimensionamento) in termini di necessità di dotazioni territoriali, infrastrutture, attrezzature e spazi pubblici o di interesse pubblico. Si ha comunque incremento di carico urbanistico in caso di: interventi di nuova edificazione, di ristrutturazione urbanistica, oppure addizioni volumetriche agli edifici esistenti, come definiti dalle norme regionali, ove comportanti incremento del numero di abitanti convenzionalmente insediati o insediabili, ai sensi dell'art. 2 del presente regolamento, oppure reperimento di dotazioni aggiuntive di parcheggi per la sosta stanziale o di relazione interventi comunque denominati dai quali derivi incremento del numero di unità immobiliari, anche in assenza di contestuale mutamento della destinazione d'uso mutamenti della destinazione d'uso di organismi edilizi esistenti, ove comportanti il reperimento di dotazioni aggiuntive di parcheggi per la sosta stanziale o di relazione incremento della superficie di vendita o della superficie di somministra-zione di esercizi commerciali o di esercizi di somministrazio-ne di alimenti e bevande al pubblico esistenti interventi comunque denomi-nati dai quali derivi un aumento della superfi-cie utile

118 ALLEGATO ‘A’ Definizioni tecniche di riferimento
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI ALLEGATO ‘A’ Definizioni tecniche di riferimento Parte II - Definizioni di elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni

119 Abbaino Volume tecnico appositamente configurato e dimensionato per consentire l'accesso alla copertura, piana o inclinata. Le aperture in esso collocate possono concorrere alla verifica dei requisiti igienico-sanitari di locali e spazi sottotetto. Non sono identificabili come abbaini le porzioni di copertura in contropendenza finalizzate all'illuminazione ed aerazione di spazi o locali posti al piano sottotetto. SI Abbaino - NO SUL NO Abbaino - SI SUL

120 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 120 Balcone Struttura edilizia a sviluppo orizzontale, aperta e praticabile, posta in aggetto rispetto alla sagoma dell’edificio, munita di ringhiera o di parapetto, direttamente accessibile dall’unità immobiliare e comunque di uso privato esclusivo, nonché priva di autonomia copertura, salva la parziale protezione dagli agenti atmosferici eventualmente offerta da soprastanti balconi, sporti di gronda o altri elementi aggettanti

121 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 121 Ballatoio Spazio praticabile di uso comune finalizzato a distribuire l'accesso a più unità immobiliari, configurato come elemento a sviluppo orizzontale compreso entro il filo delle pareti perimetrali esterne dell'edificio, o posto in aggetto alle medesime. Il ballatoio concorre alla determinazione della sagoma dell'edificio anche ove configurato come spazio aperto delimitato da semplice ringhiera o parapetto. Se provvisto di tamponamenti esterni, il ballatoio concorre altresì alla determinazione dell'involucro edilizio.

122 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 122 Bow-window Porzione finestrata di un locale, anche con sviluppo su più piani, sporgente dal filo delle pareti perimetrali esterne di un edificio.

123 Cantine (o scantinati)
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 123 Cantine (o scantinati) Locali accessori, totalmente o prevalentemente interrati, generalmente adibiti ad uso di ricovero o ripostiglio di oggetti, merci o materiali, e comunque sprovvisti di requisiti e dotazioni atti a consentire la permanenza ancorché saltuaria di persone

124 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 124 Copertura Delimitazione superiore di un edificio, o di altro manufatto edilizio comunque denominato provvisto o meno di tamponamenti laterali, atta ad assicurare protezione dagli agenti atmosferici. La copertura è costituita da una struttura portante e da un manto superficiale esterno e comprende anche gli eventuali strati di coibentazione e di impermeabilizzazione interposti tra i medesimi. Essa assume diverse denominazioni in ragione della sua configurazione strutturale e morfotipo- logica oppure in relazione al materiale usato per la struttura o per il manto superficiale.

125 INTERCAPEDINI ORIZZONTALI o VERTICALI comunque configurate
Definizione Funzione L’accessibilità Esempi: Spazi variamente configurati delimitati da strutture portanti, pareti, puntellature fisse o controsoffitti Esclusivamente igienico sanitaria, finalizzata alla salubrità, al confort igronometrico o alla climatizzazione dei locali dell’edificio, oppure esclusiva funzione tecnologica, finalizzata all’alloggiamento di tubazioni ed impianti Limitata alle sole operazioni di ispezione e manutenzione Sono considerate intercapedini, scannafossi, gattaiolati, cavedi, colonne per la ventilazione di locali tecnici o vani accessori, camini del vento, sottotetti non praticabili

126 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 126 Intradosso Piano di imposta di strutture monolitiche quali solette o solai, oppure, nel caso di strutture composte quali quelle in legno o assimilabili, piano di imposta dell’orditura secondaria con interasse non superiore a cm 80. Ai fini dell'individuazione dell’intradosso non rileva la presenza di eventuali controsoffitti, né l’eventuale maggior spessore dell’orditura principale

127 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 127 Loggia (o portico) Spazio praticabile coperto, aperto sul fronte esterno su uno o più lati talora scanditi da pilastri o colonne, direttamente accessibile dall'unità immobiliare o comunque ad uso privato esclusivo. Laddove non collocati al piano terreno la loggia o il portico sono di norma delimitati da un parapetto o da una ringhiera. Le logge o portici, pur non facendo parte dell'involucro edilizio, concorrono alla determinazione della sagoma dell'edificio.

128 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 128 Pensilina Struttura accessoria di copertura, realizzata con materiali durevoli, posta in aggetto alle pareti perimetrali esterne di un edificio e priva di montanti verticali di sostegno.

129 Piano o locale fuori terra
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 129 Piano o locale fuori terra Piano dell’edificio o singolo locale il cui livello di calpestio sia collocato in ogni sua parte ad una quota superiore a quella del terreno, del marciapiede o della pavimentazione, posti in aderenza all'edificio medesimo Piani fuori terra

130 Piano o locale interrato
Piano dell’edificio o singolo locale il cui soffitto, misurato all’intradosso, risulti in ogni sua parte ad una quota pari o inferiore a quella del terreno, del marciapiede, della pavimentazione, nonché di eventuali rampe o scale esterne, posti in aderenza all’edificio medesimo. In caso di manufatti isolati, oppure di locali in tutto o in parte esterni all’area di sedime dell’edificio cui afferiscono, si considerano interrati solo i locali o parti di essi, il cui estradosso di copertura non fuoriesca dalla quota del terreno, del marciapiede o della pavimentazione posti in aderenza all’edificio medesimo

131 Piano o locale seminterrato o parzialmente interrato
Piano dell'edificio o singolo locale posto ad una quota intermedia rispetto ai piani o locali fuori terra ed a quelli interrati. Si considerano prevalentemente interrati i piani o i locali seminterrati la cui volumetria, misurata al lordo delle pareti perimetrali esterne, sia in prevalenza collocata al di sotto della quota del terreno, del marciapiede, della pavimentazione, nonché di eventuali rampe o scale esterne, posti in aderenza all’edificio

132 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 132 Piano sottotetto Piano dell'edificio posto immediatamente sotto la copertura, comunque configurata, delimitato inferiormente da un solaio praticabile ed utilizzabile per spazi o locali destinati alla permanenza continuativa di persone, se provvisto di idonei requisiti igienico-sanitari, oppure per spazi o locali accessori, se sprovvisto dei suddetti requisiti. I sottotetti non praticabili delimitati inferiormente da controsoffitti o elementi consimili, aventi esclusiva funzione igienico-sanitaria o tecnologica, sono da considerasi intercapedini.

133 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 133 Porticato Spazio coperto situato al piano terreno o ad altro livello di accesso all'edificio, scandito da colonne o pilastri, aperto lungo il perimetro esterno dell'edificio, o verso spazi pertinenziali interni, e costituente spazio condominiale o di uso comune, oppure pubblico o asservito ad uso pubblico. Non fanno parte del porticato le eventuali porzioni delimitate da pareti, infissi o altri elementi suscettibili di determinare vani chiusi. Il porticato, pur non facendo parte dell'involucro edilizio, concorre alla determinazione della sagoma dell'edificio.

134 SERRA SOLARE Definizione Condizioni
Elemento di architettura bioclimatica - dalle caratteristiche obiettivamente distinte da quelle delle comuni verande - costituito da una serra vera e propria finalizzata ad introitare la radiazione solare coadiuvando nella stagione invernale il riscaldamento dell’edificio o dell’unità immobiliare La serra solare deve essere posta in condizioni ottimali di irraggiamento e schermata all’irraggiamento durante la stagione estiva, per evitare il surriscaldamento dei locali contigui La specifica finalità del risparmio energetico è certificata nella documentazione tecnica di progetto, nella quale è quantificata, attraverso i necessari calcoli energetici, la riduzione dei consumi di combustibile fossile per il riscaldamento invernale La serra solare costituisce volume tecnico e non può essere destinata alla permanenza continuativa di persone, né dotata a tal fine di climatizzazione artificiale

135 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 135 Soppalco Struttura orizzontale praticabile con la quale viene ricavata, all’interno di un locale principale di idonea altezza, un quantitativo aggiuntivo di superficie utile abitabile o agibile (Sua), oppure di superficie non residenziale o accessoria (Snr). Il soppalco ha ha almeno un lato aperto sul locale principale nel quale è collocato

136 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 136 Terrazza Ripiano orizzontale esterno aperto o praticabile, delimitato da un parapetto o da una ringhiera, realizzato a copertura di parti dell’edificio, direttamente accessibile da un’unità immobiliare o da parti condominiali o di uso comune. Laddove assolva in tutto o in parte alla funzione di copertura principale dell’edificio o di parti di esso la terrazza assume, secondo le diverse configurazioni, la denominazione di lastrico solare o di terrazza a tasca

137 Tettoia Costruzione o struttura sorretta da pilastri, o altri elementi strutturali puntiformi, prevalentemente o totalmente priva di tamponamenti esterni e provvista di una copertura capace di offrire stabilmente riparo dagli agenti atmosferici. Adibita ad usi accessori ad un'attività principale di riferimento, oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali, la tettoia può essere: libera su tutti i lati; libera su due o tre lati e, per i restanti, posta in aderenza ad un fabbricato principale, dal quale può avere anche accesso diretto. La tettoia di cui alla lettera b), ove configurata come struttura obiettivamente distinta dal fabbricato principale dal punto di vista morfotipologico e strutturale, costituisce fattispecie distinta dalla loggia o portico e dal porticato. La sagoma della tettoia così configurata è da considerarsi autonoma e distinta da quella del fabbricato principale al quale è posta in aderenza.

138 Veranda Locale o spazio praticabile coperto ricavato delimitando con infissi vetrati, parzialmente o totalmente apribili, spazi accessori una loggia o portico una terrazza o parte di essa una tettoia direttamente accessibile da una unità immobiliare, o parte di essa La veranda costituisce modifica dell'involucro edilizio, mentre non rileva ai fini della determinazione della sagoma dell'edificio

139 Volumi tecnici Caratteristiche Definizione Esempi
avere dimensioni non superiori a quelle indispensabili per l'alloggiamento e la manutenzione dei medesimi, o comunque non superiori ai minimi dettati dalle norme in materia di sicurezza I volumi tecnici hanno caratteristiche morfotipologiche che ne attestano in modo inequivocabile l'utilizzo, e possono essere sia esterni che interni all'involucro edilizio di riferimento, parzialmente o totalmente interrati, o collocati fuori terra, oppure posti al di sopra della copertura dell'edificio Manufatti in genere finalizzati a contenere apparecchiature, macchinari o impianti tecnologici a servizio del complesso edilizio, dell'edificio o dell'unità immobiliare Esempi cabine elettriche; vani caldaia; locali in genere per impianti centralizzati di riscaldamento, climatizzazione, trattamento e deposito di acque idrosanitarie; extracorsa degli ascensori e relativi locali macchine; cisterne e serbatoi idrici; abbaini ed altri elementi consimili di accesso alla copertura; serre solari; contenitori di macchinari e impianti per attività produttive. Concorrono alla determinazione dell'involucro edilizio e della sagoma dell'edificio di riferimento solo i volumi tecnici posti in aderenza o sulla copertura del medesimo, e che risultino totalmente integrati con esso dal punto di vista morfotipologico o strutturale

140 Volumi tecnici

141 Il regolamento edilizio-tipo
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 141 Il regolamento edilizio-tipo

142 Regolamento Edilizio-tipo
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 142 LE NOVITA’ DELLA LEGGE N° 164/2014 c.d. “SBLOCCA ITALIA” Regolamento Edilizio-tipo L’art. 17-bis del decreto in oggetto, stabilisce: (regolamento edilizio-tipo) – 1. Dopo il comma 1-quinquies dell’articolo 4 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, è inserito il seguente: “1-sexies. Il Governo, le regioni e le autonomie locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludono in sede di Conferenza unificata accordi ai sensi dell’art. 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 o intese ai sensi dell’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, per l’adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti. Ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Il regolamento edilizio-tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, è adottato dai comuni nei termini fissati dai suddetti accordi, comunque entro i termini previsti dall’articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni”. La legge c.d. “sblocca-Italia” in oggetto, stabilisce che in sede di Conferenza unificata verrà adottato dal Governo, Regioni ed autonomie locali, uno schema di regolamento edilizio-tipo al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti.

143 Regolamento Edilizio-tipo
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 143 LE NOVITA’ DELLA LEGGE “SBLOCCA ITALIA” Regolamento Edilizio-tipo Nella prima bozza del decreto “sblocca- Italia”, eliminata poi nel testo definitivo del decreto, le indicazioni per la formazione del regolamento edilizio unico, definivano i contenuti per quanto attiene alla disciplina delle modalità costruttive, con particolare riferimento, al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza, vivibilità degli immobili e delle relative pertinenze. Con il rinvio di tutti i contenuti del regolamento tipo alla conferenza unificata, si è ridotto almeno in parte l’obiettivo di massima uniformità nei dettagli dei regolamenti edilizi, mantenendo di fatto un riconoscimento alle specifiche esigenze e peculiarità locali. (Dal regolamento Edilizio Unico iniziale si è passati a Regolamento Edilizio-Tipo). L’unificazione della regolamentazione edilizia per gli oltre ottomila comuni italiani, è stata auspicata da sempre da parte dei professionisti, in quanto in grado di facilitare e semplificare il loro lavoro. In passato, si è assistito ad un indirizzo politico-amministrativo verso una ricerca di valorizzazione delle autonomie locali, che ha modificato l’ordinamento costituzionale che ha trovato la sua massima espressione nella Legge , n. 3, che ha riformato il titolo V della costituzione. Tale riforma ha determinato una valorizzazione del potere delle regioni, che di fatto sono gli organi istituzionali che, diversamente dallo stato e dagli enti locali (province e comuni), hanno tutti i poteri previsti dall’ordinamento in materia di governo del territorio, quello legislativo, regolamentare e di pianificazione.

144 Regolamento Edilizio-tipo
Con la riforma del titolo V della costituzione, nella materia concorrente relativa al governo del territorio che comprende l’urbanistica e l’edilizia - allo Stato competono i principi alle regioni il dettaglio - si è sostanzialmente superato il modello gerarchico piramidale nella relazione tra gli organi pubblici istituzionali del territorio (Stato – Regioni – Province e Comuni). Infatti, la materia del governo del Territorio è oggi disciplinata secondo una competenza autonoma di tipo “orizzontale” e lo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni, giuridicamente stanno sullo “stesso piano”, in quanto tutti hanno autonomia di iniziativa nel concorrere a determinare il quadro generale di disciplina della materia, nei limiti dei poteri assegnati dall’ordinamento, secondo principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Questo sovrapporsi di competenze in senso orizzontale stabilito dall’ordinamento, dall’anno 2001 della suddetta riforma, ha spesso creato incertezze applicative, in quanto fra gli stessi organi legislativi sono subentrate talora conflittualità circa possibili reciproche ingerenze di competenza, da cui sono scaturiti fra Stato e Regioni, reciproci ricorsi alla Corte Costituzionale, organo istituzionale competente a dirimerle. Ad oggi è in atto sotto il profilo dell’indirizzo politico-amministrativo un processo inverso alla valorizzazione delle autonomie locali, che nel tentativo di dare ordine, organicità, uniformità e quindi anche chiarezza e semplificazione alla disciplina urbanistica-edilizia, cerca di ritrovare regole unitarie su larga scala territoriale. Un esempio è stata la L. 114/2014 in materia di unificazione della modulistica edilizia. La disposizione normativa in questione, relativa alla prospettiva di definire il regolamento edilizio-tipo, si colloca in questo indirizzo politico-amministrativo, che assume una rilevanza anche più generale manifestando probabilmente anche una esigenza di revisione delle disposizioni del titolo V della Costituzione.

145 Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del 11.11.2013
Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 145 Art. 4, comma 1 sexies, del D.P.R. 380/2001 Il Governo, le regioni e le autonomie locali, [...] concludono in sede di Conferenza unificata, accordi per l'adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti. Ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Il regolamento edilizio-tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, […] Intesa del tra il Governo, le regioni ed i Comuni concernente l’adozione del REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO Obiettivo: uniformare e semplificare i regolamenti edilizi comunali Non devono riprodurre le disposizioni statali e regionali cogenti e auto applicative che incidono sull’attività edilizia – Rinvio dinamico Devono essere predisposti, anche nelle tematiche riservate all’autonomia comunale, secondo un elenco ordinato delle varie parti valevole su tutto il territorio nazionale La disciplina contenuta nei regolamenti edilizi sia guidata da principi generali, deve essere fondata su un insieme di definizioni uniformi facendo salve le autonomie locali

146 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 146 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO INTESA 20 ottobre 2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l’adozione del regolamento edilizio-tipo – Pubblicazione Gazzetta Ufficiale il Entro il termine di centottanta giorni dall’adozione della presente intesa, ( ) le regioni ordinarie provvedono: ove necessario, in via transitoria possono dettare indicazioni tecniche di dettaglio ai fini della corretta interpretazione di tali definizioni uniformi in fase di prima applicazione recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo e delle definizioni uniformi nel rispetto della struttura generale uniforme dello schema di regolamento edilizio tipo approvato, possono specificare e/o semplificare l’indice individuano, alla luce della normativa regionale vigente, le definizioni aventi incidenza sulle previsioni dimensionali contenute negli strumenti urbanistici I tempi, comunque non superiori a 180 giorni, da seguire per l’adeguamento comunale, ivi comprese specifiche norme transitorie per procedimenti in itinere Procedure per l’adeguamento comunale Metodi per l’adeguamento comunale

147 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 147 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO INTESA 20 ottobre 2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l’adozione del regolamento edilizio-tipo – Pubblicazione Gazzetta Ufficiale il Entro il termine stabilito dalle regioni nell’atto di recepimento regionale e comunque non oltre centottanta giorni decorrenti dal medesimo atto di recepimento i COMUNI: adeguano i propri regolamenti edilizi per conformarli allo schema di regolamento edilizio tipo e relativi allegati, come eventualmente specificati e integrati a livello regionale Decorso il termine di cui al primo periodo entro il quale i comuni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti edilizi le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinate in materia edilizia trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili In caso di mancato recepimento regionale i comuni possono comunque provvedere all’adozione dello schema di regolamento edilizio tipo e relativi allegati.

148 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 148 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO Struttura del regolamento edilizio-tipo le definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi (allegato A) N° 42 definizioni schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1) raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia (allegato B) Prima Parte, denominata “Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia” Seconda Parte, denominata “Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia” È richiamata e non riprodotta la disciplina generale dell’attività edilizia operante in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e regionale. Il Governo, le regioni ordinarie e i comuni, si impegnano all’aggiornamento della raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia. È raccolta la disciplina regolamentare in materia edilizia di competenza comunale, la quale, sempre al fine di assicurare la semplificazione e l’uniformità della disciplina edilizia, deve essere ordinata nel rispetto di una struttura generale uniforme valevole su tutto il territorio statale

149 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 149 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1) Prima Parte, denominata “Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia” La Prima Parte dei regolamenti edilizi, al fine di evitare inutili duplicazioni di disposizioni statali e regionali, si deve limitare a richiamare, con apposita formula di rinvio, la disciplina relativa alle materie di seguito elencate, la quale pertanto opera direttamente senza la necessità di un atto di recepimento nei regolamenti edilizi: a) le definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi (ALL. A); Ricognizione della disciplina generale attività edilizia (ALL. B) b) le definizioni degli  interventi edilizi e delle destinazioni d’uso c) il procedimento per il rilascio e la presentazione dei titoli abilitativi edilizi e le modalità di controllo degli stessi d) la  modulistica unificata edilizia gli elaborati e la documentazione da allegare alla stessa

150 schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1)
Prima Parte, denominata “Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia” e.1. ai limiti inderogabili di densità, altezza, distanza fra i fabbricati e dai confini (All. b) e.6. ai siti contaminati e) i requisiti generali delle opere edilizie, attinenti: e.2. ai rispetti (stradale, ferroviario, aeroportuale, cimiteriale, dei corsi d’acqua, degli acquedotti e impianti di depurazione, degli elettrodotti, dei gasdotti, del demanio marittimo) (All. b) e.3. alle servitù militari (All. b) e.4. agli accessi stradali (All. b) e.5. alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (All. b) f) la disciplina relativa agli immobili soggetti a vincoli e tutele di ordine paesaggistico, ambientale, storico culturale e territoriale; (All. b) g) le discipline settoriali aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia, tra cui la normativa sui requisiti tecnici delle opere edilizie e le prescrizioni specifiche stabilite dalla normativa statale e regionale per alcuni insediamenti o impianti. (All. b) È richiamata e non riprodotta la disciplina generale dell’attività edilizia operante in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e regionale. Per favorire la conoscibilità della disciplina generale dell’attività edilizia avente diretta e uniforme applicazione, i Comuni provvedono alla pubblicazione del link nel proprio sito web istituzionale.

151 IL REGOLAMENTO EDILIZIO-TIPO
schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1) Seconda Parte, denominata “Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia” ha per oggetto le norme regolamentari comunali che attengono all’organizzazione alle procedure interne dell’ente nonché alla qualità, sicurezza, sostenibilità delle opere edilizie realizzate, dei cantieri e dell’ambiente urbano anche attraverso l’individuazione di requisiti tecnici integrativi o complementari, rispetto alla normativa uniforme sovraordinata richiamata nella Prima Parte del regolamento edilizio I requisiti tecnici integrativi devono essere espressi attraverso norme prestazionali, che fissino risultati da perseguirsi nelle trasformazioni edilizie. Le prestazioni da raggiungere potranno essere prescritte in forma quantitativa, ossia attraverso l’indicazione numerica di livelli prestazionali da assolvere, oppure essere espresse attraverso l’enunciazione di azioni e comportamenti progettuali da praticarsi affinché l’intervento persegua l’esito atteso che l’obiettivo prestazionale esprime.

152 schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1)
Seconda Parte, denominata “Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia” I comuni osservano i seguenti principi generali: Incremen-tare la sostenibilità ambientale e energetica Semplificazione Efficienza e efficacia dell’azione amministrazione Perseguire un ordinato sviluppo edilizio riguardo la funzionalità, l’estetica e l’igiene pubblica Armonizzazione della disciplina dei rapporti privati nei rapporti di vicinato Incrementare la sicurezza pubblica e il recupero urbano, la riqualificazione sociale e funzionale delle aree e/o edifici abbandonati o dismessi, quali valori di interesse pubblico da tutelare mediante attività a difesa della qualità urbana, del decoro e dell’incolumità pubblica Applicazione della progettazione Universale superamento delle barriere architettoniche per garantire una migliore qualità della vita e la piena fruibilità dell’ambiente, costruito e non costruito, per tutte le persone ed in particolare per le persone con disabilità e le fasce deboli dei cittadini, quali anziani e bambini , anche secondo l’applicazione dei criteri di Progettazione Universale di cui alla convenzione ONU ratificata con la L. 18 del Garantire il diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia di edilizia e ambientale Incentivare lo sviluppo sostenibile, fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l’attività economica e l’ambiente, rispetto del paesaggio che rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, anche secondo i principi della convenzione europea del paesaggio

153 schema di regolamento edilizio tipo (allegato 1)
Le disposizioni regolamentari di competenza comunale Devono Possono Essere ordinate secondo l’indice generale indicato nell’allegato 1 Individuare requisiti tecnici integrativi e complementari, non disciplinati dalla normativa uniforme sovraordinata operante sul territorio nazionale e regionale di competenza anche attraverso: Per semplifi- carne la consultazione Garantire l’uni-formità di impianto ulteriori specificazioni e dettagli, nei limiti previsti dalla normativa sovraordinata norme prestazionali che fissano risultati da perseguirsi nelle trasformazioni edilizie e possono avvenire mediante: l'indicazione numerica di livelli prestazionali da assolvere azioni e comportamenti progettuali da praticarsi affinché l'intervento persegua l'esito atteso Disposizioni organizzative e procedurali - Disciplina dell’esecuzione dei lavori -Disposizioni per la qualità urbana, prescrizioni costruttive e funzionali -vigilanza e sistemi di controllo - norme transitorie Eventuali tematiche ed elementi non espressamente indicati nell’indice possono essere inseriti nelle parti che presentano la maggiore analogia

154 Grazie dell’attenzione
Le disposizioni del D.P.G.R. n° 64/R del Uniformazione dei parametri urbanistici ed edilizi e definizioni tecniche relatore: Claudio BELCARI 154 Grazie dell’attenzione Claudio BELCARI Chi intende essere iscritto alla mailing- list può richiederlo inviando una all’indirizzo:


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