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politiche pubbliche e neoliberismo

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Presentazione sul tema: "politiche pubbliche e neoliberismo"— Transcript della presentazione:

1 politiche pubbliche e neoliberismo
Potere, Stato, politiche pubbliche e neoliberismo Giulia Bonarelli Alessandra Franceschi Lia Corrieri Eleonora Puccetti Camilla Brugnano Politiche Sociali Anno Accademico 2016/2017

2 Il Neoliberismo: problemi definitori
Il termine neoliberismo può essere definito come un termine «consolatorio» (Bernett, 2005), in quanto permette di semplificare la rappresentazione di molti processi economici e politici, creando così un entità «concreta» contro la quale orientare le critiche. Questa sua pluralità, lo rende indefinito, facendo sì che venga utilizzato per descrivere processi diversi tra loro e divenendo così un concetto «caotico» (Jessop,2013). Problemi di natura storica: il neoliberismo appare come un punto focale di un sistema di relazioni di interdipendenza tra economia e politica. La variabilità delle definizioni, rappresenta la variabilità dei processi storici che dovrebbe rappresentare.

3 Tipologie J.Peck, A. Titckell, 2002. ROLL-BACK
Riduzione del ruolo dello Stato e del condizionamento politico nella regolazione del mercato. ROLL-OUT Vengono introdotti dei correttivi attraverso forme di intervento sociale e limitazioni della competizione economica, a causa della crescita dei costi economici e sociali. La politica adotta forme di regolazione pubblica orientate al mercato. J.Peck, A. Titckell, 2002.

4 C. Hay (2004) cercò di individuare gli elementi «distintivi» del neoliberismo:
Fiducia nel mercato come meccanismi per la distribuzione di risorse scarse. Credenza nelle desiderabilità di un regime globale di libero commercio e di libera circolazione di capitali. Volontà di limitare il ruolo interventista dello Stato nei processi economici o di considerarlo un facilitatore e garante dei meccanismi di mercato. Rifiuto delle soluzioni e delle tecniche economiche Keynesiane a favore di politiche economiche monetaristiche e dell’offerta Impegno a ridurre i benefici di welfare che potrebbero produrre deresponsabilizzazione, passivazione dei destinatari e disincentivi a prendere parte alla competizione mercantile. Difesa della flessibilità del mercato del lavoro Fiducia nell’uso di risorse private, e più in generale nella capacità allocativa dei mercati e dei quasi mercati, nell’ambito della fornitura dei servizi pubblici

5 Jessop, con le stesse finalità, cerca di identificare un set tipico delle politiche neoliberiste:
Liberalizzazioni per promuovere la competizione di mercato De-regolazione basata sulla credenza nell’efficacia allocativa del mercato Introduzione di proxies di mercato nella gestione ed erogazione di servizi pubblici combinata con tagli ai budget disponibili per questi servizi Riduzione della tassazione diretta dei redditi individuali, ma soprattutto d’impresa, per incoraggiare le forze del mercato Promozione dell’internazionalizzazione per sostenere e incoraggiare la libera circolazione di beni, servizi e capitali

6 Structure e Agency Structure
E’ l’insieme della condizioni esterne, spesso coincidenti con istituzioni, che determinano vincoli e opportunità per l’azione individuale o collettiva, condizionando la libertà di condotta di singoli attori. Il modo in cui questi vincoli influenzano l’azione può dipendere da come essi vengono non solo imposti agli attori, ma anche da come questi li percepiscono e li rappresentano. Durkheim: approccio funzionalista. Secondo lui i “fatti sociali” e le regole strutturano il comportamento umano secondo un ordine sociale preciso. Il potere è un mezzo prodotto dai membri di un sistema sociale per raggiungere degli scopi di rilevanza collettiva e tende a concentrarsi in determinati ruoli istituzionali all’interno del sistema politico.

7 Agency Propensione soggettiva e capacità di sviluppare azioni intenzionali, fondata su scelte libere dell’individuo. Questo formula e persegue strategie basate su un senso costruito in modo più o meno razionale. Sono importanti: Autonomia del soggetto e la sua capacità di «costruire» e modificare il contesto Percezione dell’ambiente Percezione dei vincoli. I sistemi politici e la società stessa sono in questa prospettiva il risultato di una sommatoria delle azioni individuali.

8 Idee e interessi Idee Non possono essere separate né dagli interessi a cui sono legate, né dalle istituzioni in cui sono collocate, né dalle relazioni di potere che contribuiscono a creare, riprodurre e modificare. Si configurano come dei clusters di concetti (Blyth, 2002) che, evolvendo nel tempo (Blyth, 2011) danno vita a differenti soluzioni di definizione di problemi e filosofie pubbliche. Funzionano come dei filtri cognitivi Si istituzionalizzano facendo sì che determinati comportamenti vengano spersonalizzati e assumano tratti universalistici che finiscono per essere dati per scontati. Si sviluppano entro un contesto di istituzioni che costituiscono dei vincoli, ma anche delle risorse per le azioni degli individui. (approccio discorsivo)

9 Capano (1996): “ le idee come le credenze che gli attori decisionali hanno rispetto agli elementi cognitivi e valutativi che ne strutturano la relazione con gli altri e con il mondo”. Presentano una dimensione normativa (prescrivono valori) e una cognitiva (teorie per l’azione). Vengono considerate come la dimensione più influente sia sull’azione politica di individui e organizzazioni (agency), sia nel modo in cui le istituzioni ne indirizzano i comportamenti (structure) Danno vita a «istituzioni discorsive»

10 Nella politica si può scoprire quale senso è stato dato a un problema pubblico, e come si decide di affrontarlo, analizzando il «frame» in cui è stato inserito. Policy frame: insieme di credenze, norme e pratiche condivise, che forniscono a chi dà vita alle politiche, le risorse cognitive e normative per dare senso ai problemi collettivi percepiti. Permette di individuare delle soluzioni e fornisce le indicazioni per esercitare persuasione. Nel neoliberismo: ridefinizione, entro un nuovo frame dominato da finalità economiche e utilitaristiche, di temi della regolazione pubblica (istruzione, lavoro, giustizia) ai quali veniva precedentemente attribuito un significato in termini di equità sociali e diritti civili.

11 Le politiche non sono solamente espresse attraverso le parole, ma da queste sono anche «costruite» (Fischer, 2003). Analizzando quindi le metafore usate nei discorsi politici, possiamo risalire alle credenze associate a una questione pubblica. Esse possono essere: Razionali Con valenza emotiva. Il concetto di “valenza” (valence), descrive il modo in cui i processi prerazionali, che determinano il successo o il rifiuto di un’ idea relativa a una policy, sono influenzati da stati emotivi (mood) che coinvolgono individui, decisori politici e reti di professionisti che sono coinvolti nei problemi pubblici.(Haas, 1992).

12 Chi usa questa possibilità?
Gli imprenditori politici che scelgono le policy window, quando l’ambiente è nel mood emotivo giusto, a causa di un particolare evento, per accogliere una proposta . Producono frames attraverso idee che generano consenso.

13 Interessi Costruzioni sociali in grado di orientare le azioni
Si collocano in un sistema di relazioni con carattere storicamente determinato Sono costruiti da chi detiene le risorse e quindi guida le azioni nelle diverse sfere della vita sociale

14 Il Potere: “ la capacità di un soggetto individuale o collettivo A di conseguire in modo intenzionale determinati scopi in una sfera specifica della vita sociale, ovvero di imporre in essa la propria volontà nonostante l’eventuale volontà contraria o resistenza attiva o passiva di un altro soggetto o gruppo di soggetti […]. La maggior parte delle definizioni correnti, attribuisce potere a A nella misura in cui A ottiene che B faccia qualcosa che questi non farebbe senza l’intervento di A” (Gallino,1993).

15 Le relazioni di potere sono quindi caratterizzate da un’asimmetria delle risorse:
Sfera economica: proprietà di mezzi materiali Sfera culturale: dimensione delle idee Esercitare il potere implica quindi solo in parte il ricorso a risorse di autorità. Rappresenta la capacità di influenzare a propri fini il comportamento di altri, attraverso l’uso di diverse possibili combinazioni fra autorità (forza legittima), scambio di risorse materiali e immateriali (in un negoziato) e persuasione (manipolazioni cognitive e/o valoriali).

16 Weber: Distingue il potere dalla nozione di “potenza” perché implica l’esistenza all’interno della relazione tra chi dà un comando e chi vi si adegua, di un consenso nei confronti del comando impartito o di chi lo impartisce. Individua 3 tipizzazioni dell’esercizio legittimo del potere: Razionale: quando poggia, come nello stato-nazione moderno, sulla credenza nella legalità degli ordinamenti e di chi esercita autorità in ragione di essi. Tradizionale: quando si obbedisce in ragione di una continuità con valori e tradizioni Carismatico: in situazioni di crisi e in presenza di forti leader politici, la fonte della legittimazione deriva dalle qualità eccezionali della persona che esercita potere

17 Teoria dell’egemonia «la supremazia di un gruppo sociale si manifesta in due modi, come ‘dominio’ e come ‘direzione intellettuale e morale’». Potere= autorità e repressione, ma anche ideologia e consenso Il potere si ottiene attraverso agency e idee (costruzioni di consensi attraverso strategie della leadership), ma anche attraverso structure e interessi (relazioni strutturali e conflittuali tra le classi sociali) Se le istituzioni riflettono l’egemonia, «acquistano una forma universale, non appaiono come appartenenti a una sola classe e daranno qualche soddisfazione ai gruppi subordinati, non minando la leadership o gli interessi vitali della classe egemonica» (Cox, 1993)

18 Cultural political-economy
Tale approccio da importanza ad aspetti culturali, materiali e ai fattori agency e structure. Oggetto di analisi di tale approccio sono gli immaginari, frutto di un processo di riduzione della complessità. Selezionare un immaginario significa capire chi e come esercita il potere. Questo può essere fatto analizzando la dimensione discorsiva della produzione di idee, le tecnologie impiegate e il ruolo delle istituzioni.

19 - Regimi di welfare - Varietà di capitalismo:
L’approccio della cultural political-economy non è l’unico volto ad analizzare le relazioni tra la sfera politica e la sfera economica. Emergono anche: - Varietà di capitalismo: Si basa sull’idea che l’ambiente politico e culturale ed il sistema economico si influenzano reciprocamente e le unità di analisi sono le singole imprese che per svilupparsi devono coordinare con gli attori. I problemi di coordinamento si possono risolvere tramite istruzioni di mercato o regole statali. - Regimi di welfare

20 Depoliticizzazione Processi di depoliticizzazione:
Si tratta di un processo politico, attraverso cui si cerca di diminuire il controllo dello Stato sul lavoro, con l’intento di proteggere l’azione governativa. Comunque l’azione pubblica mantiene un ruolo diretto nella riduzione dell’accumulazione capitalistica a livello nazionale e globale. Processi di depoliticizzazione: Possono strutturarsi istituzionalmente Definire un sistema di regole Individuare delle preferenze

21 Analisi dei processi di depoliticizzazione
Hay (2007) distingue tre forme di depoliticizzazione: Il primo tipo traferisce le responsabilità decisionali dall’autorità pubbliche ad autorità «quasi-pubbliche», non appartenenti quindi alla sfera governativa, o verso il mercato Il secondo tipo fa riferimento al passaggio di questioni di interesse pubblico nella sfera privata, arrivando alla sfera individuale Il terzo tipo si occupa del trasferimento di una questione dalla sfera pubblica alla sfera dell’inevitabile Secondo l’autore, queste forme di depoliticizzazione possono coesistere e co- agire.

22 Seconda ondata di studi
Di recente, questa seconda ondata porta alla definizione di «epoca dell’iper-depoliticizzazione», i cui temi principali sono: il primato del paradigma neoliberista, la crisi delle forme tradizionali di politica, il consolidamento dei processi decisionali post-democratici Diffusione dei modelli di governance4 Anche in questa seconda ondata si distinguono tre tipi di depoliticizzazione: Depoliticizzazione governativa Depoliticizzazione sociale Depoliticizzazione discorsiva

23 Limiti dei processi di depoliticizzazione:
Tali limiti emergono a causa della scarsa attenzione agli attori e agli interessi delle strategie di depoliticizzazione, rischiando di sottovalutare l’importanza dello Stato in questo percorso. Si deve anche tener conto che la depoliticizzazione è una strategia d’azione influenzata dal contesto strutturale in cui si sviluppa. È importante comprendere il rapporto tra i processi di depoliticizzazione e l’egemonia del paradigma neoliberista, attraverso una rilettura di questo rapporto. Quindi: la depoliticizzazione non è frutto dell’idea neoliberista che tende a promuovere la sfiducia nei confronti della politica, ma una strategia politica che può assumere forme diverse ed utilizzare strumenti diversi. Così il neoliberismo risulta un tipo di azione pubblica, storicamente determinato, che trova nei processi di depoliticizzazione delle risorse per il mantenimento del primato dell’egemonia.

24 Ambiti d’azione Vediamo alcuni ambiti di azione pubblica neoliberista italiana, ricorrendo al modello interpretativo secondo cui per ogni ambito di azione si prendono in considerazione: Attori prevalenti Obiettivi principali perseguiti Credenze che strutturano i corsi d’azione Modalità con cui queste credenze si modificano fino ad assumere connotazioni neoliberiste Tipo di depoliticizzazione perseguita

25 Finanza pubblica e politiche di bilancio
Vi sono attori pubblici che utilizzano risorse gerarchiche e si collocano lungo una scala di intervallo multilivello Obiettivi e credenze si basano sulla promozione dei processi di liberalizzazione fino al divieto degli aiuti statali all’impresa. La forma discorsiva principale fa riferimento all’autorità del sapere economico

26 Mercato del lavoro Prevalgono gli attori pubblici, governativi, che utilizzano risorse di tipo gerarchico e operano su una scala di azione nazionale. Obiettivi: incremento della flessibilità del mercato del lavoro e promozione dell’occupabilità Punto centrale risulta la mancata integrazione delle politiche del lavoro con quelle industriali Le credenze privilegiano la teoria cognitiva che intende la flessibilizzazione come strumento per la creazione di occupazione. Emerge un basso grado di depoliticizzazione governativa, a favore di una strategia di depoliticizzazione discorsiva che punta sulla naturalizzazione della flessibilità, considerando anche il cambiamento come una tendenza naturalizzata. Il percorso lavorativi appare segnato da cicli in cui si alternano fasi di lavoro dipendente e fasi di lavoro auronomo

27 Educazione Accanto agli attori pubblici ci sono gli attori né istituzionali, né politici. Che effettuano analisi di tipo comparativo su scala internazionale dei sistemi educatici Gli obiettivi dunque fanno riferimento alla valutazione delle performance e al potenziamento dell’autonomia scolastica.

28 Agenda urbana e Smart City
Strategia di azione multilivello e trans-scalare, in cui operano attori pubblici e attori privati, che utilizzano risorse cognitiva, comunicative e di coordinamento, da cui si producono gli immaginari Esempio: Smart City Un tipo di depoliticizzazione sta nel potere affidato alle tecnologie di informazione e comunicazione, in grado di risolvere problemi collettivi. Obiettivi: sviluppo sostenibile, innovazione sociale, competizione tra città e la coesione sociale nei vai ambiti

29 Pianificazione Attori pubblici che agiscono su una scala d’azione aziendale e multilivello e attori privati che svolgono il proprio ruolo nei processi cognitivi, utilizzando risorse gerarchiche, materiali e cognitive Partnership pubblico privato (PPP): modo per strutturare i rapporti tra Stato e mercato Gli obiettivi variano al variare della forma assunta dalle PPP, mentre le credenze si consolidano nel tempo Le strategie di depoliticizzazione sono riconducibili al trasferimento di compiti e responsabilità verso il settore privato

30 Sicurezza urbana Prevalgono gli attori pubblici su scala locale, utilizzando risorse si tipo gerarchico. Obiettivi principali sono: incremento dell’ordine e della sicurezza e tutela del decoro urbano Le strategie di depoliticizzazione si sviluppano in termini discorsivi grazie alla naturalizzazione dell’idea di sicurezza, diventata una condizione desiderabile

31 Welfare Vi è una molteplicità di attori che strutturano l’azione pubblica che utilizzano nel loro insieme varie risorse (welfare mix) Gli obiettivi sono legati a una riforma in chiave no profit delle cooperative sociali, concentrazione del lavoro sociale nelle mani di pochi soggetti della cooperazione, creare un orizzonte sociale pacifico in cui tutti gli attori sociali collaborano per il bene comune (welfare community) I processi di depoliticizzazione si riconducono allo spostamento delle responsabilità pubbliche verso la sfera privata e al cercare di costruire una finanza capace di generare innovazione sociale, benessere e che sia capace di sostenere il welfare.

32 Welfare state e pensiero economico politico: un parallelismo storico
Welfare state (stato sociale) Briggs (1961): stato dove il potere organizzato è usato deliberatamente, mediante politica e amministrazione, per modificare le forze del mercato in almeno tre direzioni: Lotta alla povertà: garantire reddito minimo (es. sussidi monetari) Protezione contro i rischi sociali: permettere di affrontare rischi sociali riducendo l’insicurezza (es. servizi sanitari e sistemi pensionistici) Promozione delle pari opportunità e del benessere individuale e sociale: assicurare i migliori standard di vita possibili in relazione ad una gamma di servizi sociali (es. servizi educativi)

33 Regimi di welfare Teoria dei regimi di welfare (Esping, Andersen, 1990) Analogie e differenze tra i regimi di welfare prodotti da differenti tradizioni politiche che promuovono diverse forme di intervento statale Istituzioni che influenzano i regimi di welfare: Stato Mercato Famiglia Altri fattori di influenza: gado di industrializzazione, presenza di una classe lavoratrice forte, politics…

34 I modelli di Titmuss Welfare anglosassone (residuale)
Welfare particolaristico (corporativo) Welfare universalistico (socialdemocratico) destinatari: fasce marginali popolazione Tassazione minima Amministrazione privata di welfare: sanità e pensione nel «pacchetto» stipendio Es. Medicaid e Medicare negli Usa destinatari: lavoratori che versano i contributi Prestazioni commissurate ai contributi versati Es. paesi Europa continentale destinatari: tutti i cittadini Tassazione elevata ma elevata qualità di vita Demercificazione delle prestazioni assistenziali Es. paesi scandinavi Casi ibridi

35 I ^ periodo storico XIX secolo – anni ‘30 del XX secolo: Stato moderno, capitalismo e società industriale

36 Sviluppo dello Stato Stato assolutista
Stato politicamente liberale ed economicamente liberista Stato nazionale Declino feudalesimo Monarca assoluto detiene il potere e si identifica con lo Stato stesso Mercantilismo: commercio estero come attività economica capace di incrementare la ricchezza dello stato Fine Ancien Regime  Tutela il valore della libertà individuale Divisione dei poteri (Parlamento) Liberismo (Smith): smisurata fiducia nel mercato capace di autoregolarsi (mano invisibile) e libero mercato (laissez-faire) Sviluppo borghesia industriale sempre più egemone Sviluppo capitalismo: spazi di scambi più vasti, assenza barriere doganali Stato: territorio con confini fisici dettati da esigenze di mercato e identità culturali

37 Sviluppo capitalismo e società industriale
Capitalismo sistema economico basato su: Perseguire guadagno grazie alla produzione ed il mercato Capitale: proprietà privata dei mezzi di produzione in mano al capitalista capitalista detiene il potere Cessione della forza lavoro del lavoratore al capitalista per ottenere i mezzi di sussistenza (salario) Plusvalore: il capitalista si appropria di lavoro non retribuito che contribuisce alla formazione del capitale sfruttamento del lavoratore (“schiavo salariato”) e ineguale distribuzione del reddito Valore di scambio (volto ad aumentare il capitale) e non valore d’uso (bisogno collettività) Società industriale: produzione industriale rappresenta il fattore essenziale di dinamicità del sistema economico e della organizzazione sociale

38 von Bismarck-Schönhausen
E il welfare ? Anni’80 XIX sec., Germania: Bismarck istituzionalizza l’assicurazione sociale Interventismo statale: Contrasta con il liberismo di Smith Stato introduce misure statali per fronteggiare bisogni dettati da capitalismo Stato si assume responsabilità economica Consenso sociale Esercizio di potere: manovra di controllo sociale per sedare le società di mutuo soccorso, indebolendo il ruolo attivo dei lavoratori Crouch (2000): produzione fordista riconduce le mansioni lavorative sotto il controllo del management dell’impresa Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen

39 Fine I^ Guerra Mondiale:
Il contesto: Rottura degli equilibri economici della Belle Epoque: Sovrapproduzione merci: la produzione delle merci non rispecchia la capacità di assorbimento del mercato Consumo di massa bloccato e disoccupazione 2. Frammentazione imperi secolari Inserimento barriere doganali Rivoluzione russa del 1917 Ritiro dell’URSS dall’economia mondiale Iperinflazione tedesca

40 Iperinflazione weimariana
Trattati di Versailles (1919) e costi bellici Inflazione: Perdita di valore da parte dell’unità monetaria spogliata del suo potere di acquisto, impedendo l’acquisto di beni e servizi Aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi Povertà, disoccupazione, blocco merci… Ascesa del nazionalsocialismo negli anni ’30 Nota. La Repubblica di Weimar è però ricordata anche per un’importante fioritura culturale

41 I ruggenti anni ‘20 American way of life: illusione di una costante crescita nazionale Aumento della produzione industriale e nuove tecnologie Boom della pubblicità Vendita a rate Consumo di massa Francis Scott (Tom Hiddlestone) e Zelda Fitzgerald (Alison Pill) in “Midnight in Paris” (2011) diretto da W. Allen

42 II^ periodo storico Dagli anni ’30 agli anni ’70 del XX secolo: i Trenta gloriosi

43 La grande depressione Possibili cause:
Compressione dei salari: crescita dei salari non proporzionale a quella della produzione limitata capacità di acquisto Moda di giocare in borsa: arricchirsi facilmente con speculazioni finanziarie sconnesse dall’attività produttiva (aumento delle quotazioni borsa NON rispecchia un effettivo incremento del capitale reale) Assenza di regole nel mercato azionario: speculatori manipolano i titoli a proprio piacimento (es. investitori si accordano tra loro per comprare un titolo, gonfiandone il prezzo, e pubblicizzandolo per poi rivenderlo) Assenza sistema bancario centralizzato e presenza di molte piccole banche rurali incapaci di gestire i prestiti di emergenza – : crollo borsa di Wall Street Moltissime azioni vennero vendute a prezzi stracciati Valore dell’intero mercato americano dimezzato

44 La grande depressione Alcune conseguenze del crollo:
Sovrapproduzione merci Disoccupazione e povertà (previdenza sociale inesistente) Lavoro minorile Criminalità Gli USA bloccano aiuto economico alla Germania Crisi sistema capitalistico e del liberismo Groucho Marx « Certi miei conoscenti persero milioni. Io fui più fortunato: persi solo dollari(ossia 120 settimane di lavoro a 2000 a settimana). Avrei perso di più, ma quelli erano tutti i soldi che avevo »

45 John Maynard Keynes Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” (1936) Punti principali del suo pensiero: Mercato incapace di autoregolarsi nelle fasi depressive del capitalismo Intervento dello Stato sull’economia Elevare capacità di consumo della popolazione per evitare una situazione di blocco Investire per favorire la piena occupazione Deficit spending

46 Inizio anni ‘30: Roosvelt e il New Deal (USA)
Stimolare la domanda di beni per superare il blocco economico Fornire nuova occupazione finanziando opere pubbliche Abrogazione del proibizionismo degli alcolici

47 Hitler e il New Deal tedesco
Schacht: Lavori pubblici Deficit-spending Controllo importazioni e regime autarchico DIFFERENZE NEW DEAL TEDESCO E NEW DEAL AMERICANO

48 GRAN BRETAGNA: NASCITA DEL WELFARE STATE MODERNO
GRAN BRETAGNA: NASCITA DEL WELFARE STATE MODERNO. IL RAPPORTO BEVERIDGE (1942) caratterizzato da principi volti a fornire un elevato livello di sicurezza sociale ai cittadini. Pensioni minime contributive Sussidi assistenziali basati sulla prova dei mezzi Pensioni su base volontaria Assistenza sanitaria universalistica finanziata dal fisco I 30 GLORIOSI

49 III ^ periodo storico anni ’70 – oggi

50 CRISI ANNI ’70 (politica, istituzionale, sociale, culturale ed economica)
Battaglie per i diritti sociali -> leggi sulla famiglia Terrorismo Guerra del Kippur ‘73 ( conflitto arabo-israeliano) Crisi energetica del ’73 -> austerity Stagflazione ( stagnazione + inflazione) Politiche sociali considerate come un «lusso per pochi» Crisi industria manifatturiera e sviluppo del settore terziario che ha portato a disuguaglianza sociale Disoccupazione (contrapposto al regime di piena occupazione dei «trenta gloriosi»)

51 Negli anni ‘70 assistiamo ad altri cambiamenti:
MUTAMENTO DEL MODELLO FAMILIARE - «male bread winner» -> «dual adult worker» - pluralizzazione delle forme familiari Le trasformazioni normative della famiglia possono essere riassunte in 3 date: 1970, Legge Fortuna-Baslini sul divorzio 1975 venne introdotto il nuovo diritto di famiglia per garantire la parità dei sessi 1978 Legge sull’interruzione volontaria di gravidanza INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

52 Nuovi rischi sociali Ambiti Vecchi rischi sociali Nuovi rischi sociali
Vanno adattati i vecchi sistemi di welfare ai nuovi cambiamenti Ambiti Vecchi rischi sociali Nuovi rischi sociali Mercato del lavoro Disoccupazione di lunga durata Perdita dell’impiego per limiti di età Perdita del lavoro a causa di disabilità o malattia occupazione temporanea precaria Part-time involontario Impieghi a bassa remunerazione (working poor) Difficoltà ad integrarsi nel mercato del lavoro per le giovani generazioni, soprattutto se poco qualificate Sistema abitativo abitazione privata di standard fondamentali Inaccessibiltià di abitazioni decenti Incapacità di pagare i costi della casa Sovraffollamento abitativo

53 Organizzazione familiare
Ambiti Vecchi rischi sociali Nuovi rischi sociali Organizzazione familiare Basso reddito del lavoratore maschio Ridotta capacità di cure delle famiglie Difficoltà a prestare cura ad un membro della famiglia non autosufficiente Povertà reddituale e problemi di conciliazione tra lavoro e cura Mobilità internazionale Assenza di protezione per gli stranieri accettati come ospiti Non fruibilità dei diritti sociali a causa della nazionalità o dell’assenza di occupazione regolare Difficoltà di integrazione delle famiglie immigrate

54 TEORIE ECONOMICO – POLITICHE NEOLIBERISTE (HAYEK)
Quando un sistema entra in crisi, la politica tenta di introdurre nuove regole nel gioco economico sociale e nuove forme istituzionali. TEORIE ECONOMICO – POLITICHE NEOLIBERISTE (HAYEK)

55 HAYEK E IL SUO PENSIERO LE SCIENZE SOCIALI HANNO COME OGGETTO DI ANALISI LE CONSEGUENZE ININTENZIONALI DELLE SINGOLE AZIONI UMANE INTENZIONALI queste devono essere i dati da cui lo studio parte per poter studiare i fenomeni sociali più complessi INDIVIDUALISMO METODOLOGICO si astiene da indagare entità collettive astratte OPPOSIZIONE AL COSTRUTTIVISMO OPPOSIZIONE ALLA PIANIFICAZIONE CENTRALIZZATA, tipica dei totalitarismi CONCORRENZA COME SENTIERO PER LA SCOPERTA DEL NUOVO, perché permette di sperimentare una serie di soluzioni possibili ad un problema

56 CHI DETIENE IL CONTROLLO DI TUTTI I MEZZI E’ ANCHE COLUI CHE STABILISCE TUTTI I FINI, mettendo quindi in pericolo la libertà individuale NON CONFONDERE LA LEGGE CON LA LEGISLAZIONE, altrimenti si abbattono le libertà individuali. Critica alla democrazia, che lui vede come una dittatura della maggioranza. CRITICA AL CONCETTO DI «GIUSTIZIA SOCIALE» PERCHE’ TROPPO ASTRATTO. Può essere usato sia dai diversi gruppi sociali per esigere vantaggi dal governo, sia dal governo stesso per accaparrarsi consensi IL PROBLEMA DELLO STATO SOCIALE Lo stato sociale è visto come un ostacolo alla ricerca attiva di occupazione

57 In conclusione è possibile affermare che:
Per Hayek ci deve essere una fiducia incondizionata nel mercato Hayek critica il collettivismo, che è alla base del totalitarismo. Non c’è interesse per l’individuo in quando egli è il semplice mezzo al servizio dei fini perseguiti da un’entità più alta, detta società o nazione. Nel totalitarismo non possono esistere attività spontanee perché potrebbero produrre risultati non prevedibili e non contemplati dalla pianificazione centralizzata.

58 Anni ‘80: consolidamento delle idee neoliberiste
Tramonto dei partiti socialisti e comunisti Crollo dell’URSS, ostacolo principale al libero mercato Dobbin & Garret (2008) individuano tre meccanismi causali alla base del processo di neoliberalizzazione: Competizione tra stati, città ed altri sottosistemi economici Imposizione di norme da parte di istituzioni transnazionali Produzione di processi di apprendimento ed emulazione

59 Il governo Thatcher in Gran Bretagna
Nel 1979 promuove politiche economiche improntate al liberismo radicale > policy neoliberiste di tipo roll back Esaltazione del mito del self made man, gusto dell’impresa e rischio economico Iniziativa individuale retribuita dal profitto Differenza sociale come stimolo Colpevolizzare il welfare dell’alterato funzionamento del mercato, dei vincoli burocratici e della ridotte produttività. Lotta contro i sindacati Riduzione delle tasse Tagli alle spese pubbliche Privatizzazioni di imprese statali

60 Il governo Regan negli USA
Nel 1980 vara una traiettoria economica politica analoga a quella adottata dalla Thatcher Taglio dell’imposizione fiscale Trasformazione del capitalismo e ricerca delle condizioni migliori per ottenere maggiori profitti GLOBALIZZAZIONE «Intensificazione delle relazioni sociali su scala mondiale, per effetto delle quale luoghi molto distanti sono connessi tra loro in modo che gli eventi in un luogo siano influenzati da processi che avvengono a grande distanza e viceversa» Giddens (1994)

61 Cambiamenti dovuti alla globalizzazione
1) Allargamento a livello mondiale delle relazioni politiche, economiche e culturali che hanno portato ad un’interdipendenza tra i diversi paesi (Short, 2011) 2) Supremazia delle scelte economiche su quelle politiche a livello dei singoli Stati 3) Connessione tra i mercati finanziari del mondo Finanziarizzazione dell’economia: Spostamento di capitale da investimenti volti a creare ricchezza attraverso beni e servizi verso la rendita finanziaria, con conseguente distacco tra economia reale e economia fittizia.

62 Cambiamenti dovuti alla globalizzazione:
4) Sviluppo sociale ed economico globale Ristrutturazione del ciclo produttivo Maggiori mobilità di capitale alla ricerca di costi di produzione minori Frammentazione della fabbrica fordista-taylorista - Delocalizzazione delle attività - Deindustrializzazione di città e regioni - Rilocalizzazione delle attività in luoghi più convenienti Fenomeno «Made in China»

63 Cambiamenti dovuti alla globalizzazione:
Neocolonialismo/Neoimperialismo Distruzione delle tradizioni nazionali a favore delle grandi imprese Problema dei flussi migratori Glocalizzazione « Applicazione a livello locale dei prodotti o servizi creati grazie alla globalizzazione, attraverso un processo che mette in relazione le specificità delle singole realtà territoriali con il contesto internazionale» (Treccani online) Passaggio a «regime postnazionale del workfare schumpeteriano» Capacità delle azioni pubbliche di promuovere innovazione, alla base della competitività di impresa

64 Policy di stampo roll-out caratterizzate dalla produzione di nuove regolazioni orientate al mercato:
Costruzione di nuove regolazioni pubbliche favorevoli alla competizione di mercato e finalizzate a migliorare la competitività dei sistemi economici territoriali Politiche sociali volte a contrastare l’esclusione e adattamento dei sistemi di welfare ai nuovi cambiamenti Riadattamento del modello self made man e promuovere un’individualità capace di azione indipendente Aziendalizzazione e managerializzazione dei servizi pubblici

65 Il neoliberismo è capace di un adattamento trasformativo
«Si conforma plasticamente sulle preesistenti caratteristiche del tessuto produttivo, istituzionale, delle forme di organizzazione sociale e culture di diversi luoghi» d’Albergo (2016) Si adatta a differenti realtà nazionali dando vita a più tipologie di neoliberismi «SPETTRO DI NEOLIBERISMI POSSIBILI»

66 Welfare e Stato sociale: il caso italiano
Caduta del muro di Berlino Unificazione della Germania Nuova impostazione delle politiche sociali WELFARE CAPITALISM: «Sistema di protezione sociale di tipo misto che, pur adottando meccanismi di razionalizzazione e criteri di economicità mutuati dall’approccio neoliberista, cercava di evitare lo smantellamento dello stato sociale» Conti (2013) - Sistema di protezione sociale a carattere misto - Squilibri che mettevano a repentaglio la sostenibilità del sistema previdenziale Italia Maggior parte della spesa sociale era destinato a pensioni di vecchiaia e sanità

67 Nell’ultimo decennio del XX secolo in Italia…
Riforma sistemi pensionistici «I Tre Pilastri» Aumento esponenziale della popolazione anziana Innalzamento della vita media Mutamenti del sistema di produzione Globalizzazione delle economia occidentali Calo della natalità Pensioni sociali Pensioni di vecchiaia Pensioni integrative individuali

68 Le riforme Riforma Dini, 1995: pensione di vecchiaia e assegno sociale
Si afferma il «modello contributivo» Innalzamento età pensionabile e uguaglianza di trattamento tra uomini e donne Ritardare uscita dal mercato del lavoro dei soggetti in età pensionabile Provvedimenti riguardo schemi pensionistici integrativi di natura privata Monti, «Salva Italia», 2011: innalzamento età pensionabile con pesanti ripercussioni «esodati»

69 Mercato del lavoro flessibile
Politiche attive Disoccupazione Esclusione sociale WORKFARE: misure che concepiscono temporaneo l’aiuto fornito dagli schemi di protezione sociale, puntano a reinserire nel mercato del lavoro coloro che ne sono esclusi attraverso programmi di riqualificazione professionale e incentivi monetari. Mercato del lavoro flessibile Nuove tipologie contrattuali «Lavori atipici»

70 ..e i giovani? Prospettiva di un lavoro precario Minori coperture previdenziali e sanitarie Difficoltà di accesso al credito (iniziative imprenditoriali, casa) Disoccupazione femminile Ruolo sussidiario della famiglia che fornisce ambiti di tutela mancanti

71 Qual è il futuro dello Stato sociale?
Necessaria una messa a fuoco dei fondamenti culturali e dei principi ispiratori del welfare state Strumento per la regolazione delle trasformazioni prodotte dal sistema di produzione industriale Mira al benessere dei cittadini Strumento di carattere redistributivo, di equità e giustizia

72 Bibliografia Costanzi, C.(2006). Introduzione all’analisi dei servizi e degli interventi in ambito sociale. Milano: FrancoAngeli Conti, F., Silei, G.(2014). Breve storia dello stato sociale. Roma: Carocci Editore d’Albergo, E.(2016). Sociologia della politica. Attori, strutture, interessi, idee. Roma: Carocci Editore Galbraith, J. K.(2016). Storia dell’economia. Milano: BUR Hobsbawm, E. J.(2006). Il secolo breve 1914 – Milano: BUR Moini, G.(2015). Neoliberismi e azione pubblica. Il caso italiano. Roma: Ediesse Prosperi, A., Zagrbelsky, G., Viola, P., Battini, M.(2015). Storia e identità. Roma: Einaudi Scuola Ranci, C., Pavolini, E.(2015). Le politiche di welfare. Bologna: il Mulino Reale, G., Antiseri, D.(2008). Storia della filosofia. Vol. 11. Milano: Bompiani Restaino, F., Rossi, L., Euron, P.(2013). Filosoficamente 3. Novara: Petrini

73 Sitografia Inflazione. Consultato in data maggio 04, 2017
Workfare. Consultato in data maggio 20, 2017 da Glocalizzazione. Consultato in data maggio 06, 2017 da Guanci, V. 1929, La grande crisi. Consultato in data maggio 16, 2017 da Il crack del ‘29. Consultato in data maggio 20, 2017 da Crisi petrolifera anni ’70. Consultato in data maggio 02, 2017 da Pavarin, A. Liberalismo. Consultato in data maggio 21, 2017 da

74 Grazie per l’attenzione


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