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Il BIM nel nuovo Codice Appalti

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Presentazione sul tema: "Il BIM nel nuovo Codice Appalti"— Transcript della presentazione:

1 Il BIM nel nuovo Codice Appalti
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma PROGRAMMA SEMINARI DI FORMAZIONE ai sensi del D.P.R. 137/2012 SUL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E SULLE DIRETTIVE COMUNITARIE 2014 Il BIM nel nuovo Codice Appalti Pietro BARATONO Provveditore OOPP Lombardia Emilia Romagna Roma, Luglio 2016

2 Riconfigurazione del Settore Costruzioni alla luce del quadro europeo e mondiale
Il Settore è caratterizzato da: Stazioni Appaltanti numerose, carenti di: formazione, rinnovamento, competenza specifica e modalità uniche nella gestione dell’appalto Imprese e Professionisti frammentati e conservatori, Imprese spesso inefficienti Sistema culturalmente ostile ad un rinnovamento e ad un efficientamento del comparto La non-qualità, l’accettazione del disordine e di un sistema derogatorio è considerato uno strumento compensativo alle inefficienze del sistema “Over-Regulation” sia della Legge sugli appalti sia delle Norme di progettazione Contributo alla soluzione: Semplificazione Codice Appalti. Utilizzo dell’Information Technology negli Appalti Pubblici Razionalizzazione e qualificazione delle S.A. con introduzione di sistemi di Gestione e Controllo

3 BIM: la gestione digitale del processo costruttivo Ovvero: l’Industrializzazione del Settore
IL BIM (model) è una rappresentazione, grafica e non, comunque computabile ,di svariate caratteristiche fisiche e funzionali di opere edili e civili (rappresentazione per oggetti) comprese quelle afferenti al ciclo di vita previsto. I modelli integrano i processi decisionali progettuali e, attraverso standard aperti, consentono l’interoperabilità disciplinare e realizzano profitto nell’economia del progetto. Il BIMM (modelling & management) è una metodologia globale di costruzione digitale: il connubio tra la filiera dell'edilizia e l'industria del software basata su ambienti integrati nelle loro multidisciplinarietà e tra loro sinergici. Non solo un cambiamento tecnologico, ma anche metodologico che modifica radicalmente tutti i processi dedicati a realizzare e gestire gli edifici e le opere civili, utilizzando dati ed informazioni generati lungo tutta la vita utile dell’opera sin dalla progettazione preliminare e garantendo maggiore coordinazione ed efficienza tra  tutti gli operatori coinvolti, fino alla gestione e manutenzione del bene.

4 Digitalizzazione dei flussi informativi
Authoring (creazione modello) Architettonici, Strutturali, Impiantistici, Infrastrutturali, Costruttivi, Energetici, Rendering Review (controllo interdisciplinare) Review progetto, Avanzamento lavori,, Feedback, As build, Clash Checking Model & Code Checking BIM Procedure e Processi (tools) Pianificazione attività, Contabilità, Budget, SAL, Giornale dei lavori, Pagamenti, Offerta, Organizzazione, WBS, Logistica, Sicurezza, Rintracciabilità materiali …M Gestione (tools) Project Collaboration, Gestione Documentale, Business Intelligence, Facility Management

5 La segmentazione dei processi
Ufficio Gara Project Construction Management Facility Manager Vendita (Partecipazione alle gare) Produzione: Gestione della Commessa Operations (Utilizzo dell’opera) Gest. Interferenze Gest. OdS Verifiche in cantiere Procurement Fase Preprogettuale Iter approvativo Gest. Modifiche Pass. consegne Gest. sinistri Attività propedeutiche Collaudi BIM e BIMM Progettazione Gest. Non Conformità Indagini Ver. Funzionalità opera 3D 4D Disponibilità aree 5D Costruzione BIM BIMM Programma di Lavoro

6 6D sostenibilità ambientale
Le dimensioni del BIM Dal 3D al 6D: «industrializzazione della filiera integrata, dalla modellazione al computo metrico, dalla pianificazione temporale alla gestione del costruito». 3D modellazione architettonica, strutturale, impiantistica, infrastrutturale 4D gestione temporale 5D gestione economica 6D sostenibilità ambientale Un tentativo per una classificazione di base dei package software disponibili per l’ingegneria delle costruzioni può chiarire e può farci entrare nell’ambito delle tecnologie informatiche.

7 I principali vantaggi della gestione digitale
Migliore Qualità del prodotto finale e riduzione errori e ridondanze (35% stima europea) Incremento della Produttività e del PIL (La Produttività nel settore costruzioni è in calo) Riduzione dei costi (ovvero: certezza di tempi e costi) Internazionalizzazione delle Imprese e dei Professionisti

8 Nuovo Codice - Art.23 comma 13
13. Le stazioni appaltanti possono richiedere per le nuove opere nonché per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, prioritariamente per i lavori complessi, l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici di cui al comma 1, lettera h). Tali strumenti utilizzano piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, al fine di non limitare la concorrenza tra i fornitori di tecnologie e di non limitare il coinvolgimento di specifiche progettualità tra i progettisti. L’uso dei metodi e strumenti elettronici può essere richiesto soltanto dalle stazioni appaltanti dotate di personale adeguatamente formato e che dispongono di idonei sistemi di monitoraggio. Con decreto del MIT da adottare entro il 31 luglio 2016, anche avvalendosi di una Commissione appositamente istituita presso il medesimo Ministero, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica sono definiti le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell'obbligatorietà dei suddetti metodi presso le stazioni appaltanti, le amministrazioni concedenti e gli operatori economici, valutata in relazione alla tipologia delle opere da affidare e della strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni. L'utilizzo di tali metodologie costituisce parametro di valutazione dei requisiti premianti di cui all’articolo 38.

9 I vantaggi per la PP.AA. (a regime)
Riduzione delle aree di opacità nelle aggiudicazioni Selezione dei concorrenti con buona capacità tecnico-costruttiva Acquisizione offerte economiche più accurate ed affidabili Riduzione delle varianti, del contenzioso Riduzione gap fra prezzo di aggiudicazione e prezzo finale dell’opera Razionalizzazione della spesa, riduzione dei costi Riduzione del tempo di realizzazione dell’opera per buona gestione del processo costruttivo Effetto collaterale: Anticorruzione

10 Vantaggi del BIM per la professione
Facilita l’esecuzione delle attività progettuali multidisciplinari Incrementa la produttività progettuale Riduce gli errori progettuali e minimizza la riprogettazione Consente un migliore confronto tra soluzioni progettuali Consente una interconnessione tecnologica delle attività della DL Favorisce una internazionalizzazione delle attività (USA, Cina, UK, Russia, Singapore, Emirati Arabi, Qatar, Arabia Saudita, Oman, Kuwait, Cile, Australia, N.Zelanda…)

11 Vantaggi del BIM per le Imprese
Favorisce, per le Imprese, una ottimizzazione della gestionale con risparmi fino al 5-7% attraverso: Azzeramento degli errori di produzione ed acquisto, Emissione in automatico di tutte le liste materiali Emissione in automatico di tutti gli elaborati grafici costruttivi e di cantiere Ottimizzazione della gestione dei lotti di officina e di montaggio Favorisce una internazionalizzazione delle attività Promozione del “Made in Italy” anche nel settore delle costruzioni

12 La normazione: ISO, CEN, UNI
ISO/TC 59/SC 13 (19650) CEN/TC 442 ISO 19650: Specification for information management for the capital/delivery phase of construction projects using building information modeling ISO 29481: ISO/DIS Building information models -- Information delivery manual -- Part 1: Methodology and format CEN WG/215: Building Information Modelling (BIM)  TC 442 da settembre 2015 UNI 11337: GESTIONE DIGITALE DEI PROCESSI INFORMATIVI DELLE COSTRUZIONI Background information On 18 December 2013, CEN Technical Board (BT) took the decision to create a CEN/BT/WG 215 'Building Information Modelling (BIM). After one year, the participants of the CEN/BT/WG 215 agreed by unanimous consensus on all the elements requested by CEN/BT. The consensus in the group has reflected the importance of 'Building Information Modelling' (BIM) for the participating countries and the need for European standardization in this area, which led to the creation of a new Technical Committee, CEN/TC 442 ‘Building Information Modelling’. The scope of CEN/TC 442 is standardization in the field of structured semantic life-cycle information for the built environment. The TC will then develop a structured set of standards, specifications and reports which specify methodologies to define, describe, exchange, monitor, record and securely handle asset data, semantics and processes with links to geospatial and other external data. The introduction of BIM is seen and widely recognized as a solution to the management of the information during the design, construction and operational phases of the asset lifecycle of a building. Ideally, with a BIM information-based construction process, loss of information between processes and/or stages can be eliminated (or, at least, strongly reduced) together with capital and operating cost of construction assets, construction output can be improved with regard to quality, reductions in defects and resource efficiency of construction products and materials while supporting in improving team working and collaboration. The development of BIM is advancing rapidly and requires the application of common standards to ensure future compatibility of data exchange and use. SBS’ involvement in CEN/TC 442 is mainly oriented to avoid the development of standards only applicable by a small part of the market or driven by the commercial interests of a limited number of players and to stress on the needs and expectations of micro, small and medium-sized enterprises in how to design a European standardized approach to BIM. cessi costruttivi in edilizia UNI/CT 033/GL 05 (11337)

13 IL TAVOLO UNI (2015) UNI11337 : GESTIONE DIGITALE DEI PROCESSI INFORMATIVI DELLE COSTRUZIONI PARTE 1 – MODELLI, ELABORATI E OGGETTI INFORMATIVI PER PRODOTTI E PROCESSI PARTE 2 – MODELLI DI DENOMINAZIONE E CLASSIFICAZIONE PARTE 3 – MODELLI DI RACCOLTA, ORGANIZZAZIONE E ARCHIVIAZIONE DELL’INFORMAZIONE TECNICA PER I PRODOTTI DA COSTRUZIONE PARTE 4 – EVOLUZIONE E SVILUPPO INFORMATIVO DI MODELLI, ELABORATI ED OGGETTI PARTE 5 – FLUSSI INFORMATIVI NEI PROCESSI DIGITALIZZATI

14 COME SI INSERISCE IL BIM NEL CONTESTO DEL NUOVO CODICE?
BIM e STAZIONI APPALTANTI: Il nuovo Codice degli Appalti Il BIM sarà un tassello fondamentale nel Processo di Digitalizzazione delle Stazioni Appaltanti: Permettendo la «razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche» (art. 23 c. 1 lettera h D.Lgs. 50/2016) art. 23 c. 13 D.Lgs. 20/2016 «Le stazioni appaltanti possono richiedere per le nuove opere nonché per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, prioritariamente per i lavori complessi, l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici di cui al comma 1, lettera h)» Il BIM è una POSSIBILITA’ non un obbligo, questo può creare difficoltà nella gestione di appalti BIM

15 BIM E STAZIONI APPALTANTI
È possibile, oggi, portare in gara un progetto «DIGITALE»? SI! Come? Si possono verificare due scenari per questo periodo TRANSITORIO: In gara con un Progetto Esecutivo Tradizionale: nel caso in cui l’impresa propone, come offerta migliorativa, di creare il modello BIM del progetto e gestire il cantiere in BIM, otterrà in sede di gara un punteggio minimo al fine di non penalizzare gli altri concorrenti non ancora in grado di proporre detta offerta (offerta economicamente più vantaggiosa, artt. 94 e 95 D.Lgs. 50/2016) In gara con un Progetto Esecutivo Tradizionale o BIM: l’impresa riceverà una corrispettivo per la progettazione e gestione del cantiere in BIM. Nel caso in cui l’impresa non vorrà occuparsi della digitalizzazione del progetto e del cantiere, tale corrispettivo sarà devoluto ad un professionista esterno incaricato dalla Stazione Appaltante per la gestione BIM dell’intervento MODIFICATA Slide 30

16 BIM E STAZIONI APPALTANTI
OBIETTIVI NON DISCRIMINARE le imprese che ancora non sono in grado di gestire lavori in BIM INCENTIVARE le imprese ad adeguarsi ai nuovi metodi di gestione del processo delle costruzioni Creare MODELLI DIGITALI degli EDIFICI PUBBLICI in modo da semplificare gradualmente la loro GESTIONE e MANUTENZIONE Piccola MODIFICA

17 RUOLI E FUNZIONI NEGLI APPALTI PUBBLICI
Committente (motore) RUP Progettisti Ufficio Direzione Lavori Appaltatore Collaudatore Committente (riconsegna) (Manutentore) OGGI tutto ciò che avviene dopo la riconsegna dell’immobile al Committente (gestione dell’immobile e manutenzione) non è compreso fra le attività delle Stazioni Appaltanti

18 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO NEL CODICE DEGLI APPALTI
(art. 31 D.lgs. 50/2016): Per ogni singola procedura per l'affidamento di un appalto o di una concessione le stazioni appaltanti nominano, nel primo atto relativo ad ogni singolo intervento, un responsabile unico del procedimento (RUP) per le fasi della programmazione, della progettazione, dell'affidamento, dell'esecuzione. Art. 31 c. 4 lettere: b) cura, in ciascuna fase di attuazione degli interventi, il controllo sui livelli di prestazione, di qualita' e di prezzo determinati in coerenza alla copertura finanziaria e ai tempi di realizzazione dei programmi; c) cura il corretto e razionale svolgimento delle procedure; d) segnala eventuali disfunzioni, impedimenti, ritardi nell'attuazione degli interventi; e) accerta la libera disponibilità di aree e immobili necessari; f) fornisce all'amministrazione aggiudicatrice i dati e le informazioni relativi alle principali fasi di svolgimento dell'attuazione dell'intervento, necessari per l'attività di coordinamento, indirizzo e controllo di sua competenza e sorveglia la efficiente gestione economica dell'intervento; g) propone all'amministrazione aggiudicatrice la conclusione di un accordo di programma, ai sensi delle norme vigenti, quando si rende necessaria l'azione integrata e coordinata di diverse amministrazioni; h) propone l'indizione o, ove competente, indice la conferenza di servizi ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, quando sia necessario o utile per l'acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, permessi, licenze, nulla osta, assensi, comunque denominati; i) verifica e vigila sul rispetto delle prescrizioni contrattuali nelle concessioni.

19 E IL BIM MANAGER?? RUP BIM MANAGER Sono la stessa figura?
Eliminato punto di domanda FUTURO: Le due figure potranno coincidere ovvero il BM potrebbe essere unico nella SA ed essere di supporto a ciascun RUP. PRESENTE: Supporto all’attività del RUP (art. 31 c. 11 D.Lgs. 50/2016)

20 Fasi Procedurali e Progettuali
OPERE PUBBLICHE Fasi Procedurali e Progettuali La PROGETTAZIONE è solo una delle fasi di realizzazione di un Opera Pubblica… anche se fondamentale

21 Fasi Progettuali, Procedurali e di Esecuzione
OPERE PUBBLICHE Fasi Progettuali, Procedurali e di Esecuzione Esempio tipo della storia di un opera pubblica: fasi del procedimento amministrativo, fasi progettuali, realizzazione dell’opera, collaudo e consegna al committente (SCHEMA TIPO)

22 LA NASCITA DI UN PROGETTO NELLE OPERE PUBBLICHIE
L’INCARICO AL RUP IL GRUPPO DI PROGETTAZIONE Da chi può essere composto? Per i professionisti esterni si redige un DISCIPLINARE D’INCARICO Contenuto: Oggetto (redazione progetto) Elaborati progettuali (sez. IV DPR 207/2010) Tempo Tecnici interni all’amministrazione Gara per affidamento incarichi professionali (architettonico – strutturale – MEP) Stipula disciplinare d’incarico

23 Il Progetto esecutivo (art. 33 c. 1 DPR 207/2010)
OPERE PUBBLICHE Il Progetto esecutivo (art. 33 c. 1 DPR 207/2010) a) relazione generale; b) relazioni specialistiche; c) elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture, degli impianti e di ripristino e miglioramento ambientale; d) calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti; e) piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti; f) piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e quadro di incidenza della manodopera; g) computo metrico estimativo e quadro economico; h) cronoprogramma; i) elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi; l) schema di contratto e capitolato speciale di appalto; m) piano particellare di esproprio. Cosa si chiede ad un progettista nel disciplinare di incarico? ELABORATI PROGETTUALI OGGI N copie cartacee timbrate e firmate in originale dal professionista Elaborati progettuali in formato digitale editabile e non (*.dwg *.pdf *.docx ….) ELABORATI PROGETTUALI DOMANI ( ) No CARTA Stessi elaborati progettuali in formato elettronico, ma firmati digitalmente dal professionista. Dati in formato IFC

24 Il Progetto esecutivo BIM
OPERE PUBBLICHE Il Progetto esecutivo BIM Cosa si chiede al progettista (BIM Specialist?) nel disciplinare d’incarico: Informazioni sulle modalità di scambio dei dati Processi collaborativi e condivisione delle informazioni con il RUP (BIM Manager) e con il Gruppo di Progettazioni (altri BIM specialist) Modello in *.IFC LOD Elaborati estraibili dal modello firmati digitalmente dal progettista (art. 33 c. 1 lettere c), g), h)(?), i), m) (?) del DPR 207/2010) Elaborati non estraibili dal modello ma di competenza del progettista (art. 33 c. 1 lettere a), b), d), e) f), l) del DPR 207/2010) Spunti di riflessione Come si accerta la responsabilità professionale sul modello? Anche il file *.IFC può essere firmato digitalmente garantendo l’originalità Sugli elaborati firmati DGT la responsabilità professionale è garantita dal certificato di firma digitale e sul modello????? «L'apposizione di firma digitale integra e sostituisce l'apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente» art. 24 c. 2 D.lgs. 82/2005 (CAD)

25 (architettonico + strutturale + impianti)
MODELLO FEDERATO (architettonico + strutturale + impianti) Il BIM Manager riceve 3 o più file IFC che vanno integrati in un unico modello federato, per verificare le interferenze Chi costruisce il «modello federato»? (RUP=BIM Manager? Un BIM Coordinator?) Fermo restando che è garantita la paternità dei singoli modelli, chi è responsabile del modello completo? Modificata. Eliminato punto di domanda Il Progettista Responsabile dell’Integrazione delle Prestazioni Specialistiche (art. 15 DPR 207/2010) Potrà essere il BIM COORDINATOR

26 DOCUMENTI PROGETTUALI, DI GARA E BIM
In un cantiere DIGITALE è necessario che siano ben identificate le procedure per la gestione di: Dati Processi informativi Flussi Nel mondo BIM tali informazioni vengono fornite in due documenti principali: Slide AGGIUNTA EIR BEP EIR e BEP sono documenti tecnico – informativi nei quali vengono definiti i ruoli, i requisiti ed i flussi necessari alla produzione, gestione e trasmissione delle informazioni e la loro connessione e interazione nei processi di costruzione digitalizzati.

27 L’Employer’s Information Requirements EIR (Quadro Esigenziale)
È il documento che stabilisce i requisiti minimi richiesti dalla Committenza (e dalla Stazione Appaltante) in relazione al progetto specifico, in particolare: Requisiti di informazione tecnica (Formati di scambio dei Dati e delle Informazioni, Level of Detail/Development (LOD) , etc.) Requisiti di informazione per la gestione del progetto (Ruoli, Responsabilità e Competenze dei soggetti coinvolti, Misure di Sicurezza per la protezione informazioni, Processi collaborativi e condivisione delle informazioni, etc.) Fonte: BIMGroup.eu

28 Il BIM Project Execution Plan (BEP)
È il piano di gestione ed esecuzione delle informazioni. In particolare, definisce gli obiettivi del BIM, i ruoli e le responsabilità, la struttura e la gestione dei processi e delle informazioni, in particolare: Gestione Ruoli e responsabilità Principali milestone del programma di progetto Approvazione delle informazioni Project Information Model (PIM) Pianificazione e Documentazione Revisione del PIP Processi di progetto Matrice delle responsabilità TIDP (Task Information Delivery Plan) MIDP (Master Information Delivery Plan) Metodi standard e procedure Strategia Origine e orientamento PIM (Project Information Model) Procedure e metodi di classificazione, layer, tolleranze, annotazioni, etc. Soluzioni IT Versioni dei software Formati di scambio Sistemi di gestione dei dati e del processo Fonte: BIMGroup.eu

29 EIR e BEP negli APPALTI PUBBLICI
Quali sono i documenti che dovranno contenere le informazioni tipiche di EIR e BEP rispettando la normativa vigente? Quadro esigenziale del Committente Disciplinare di incarico per la progettazione Capitolato Speciale d’Appalto Modificata EIR BEP

30 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO (art. 43 c
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO (art. 43 c. 3 lettere a) e b) DPR 207/2010) Il capitolato speciale d'appalto è diviso in due parti, l'una contenente la descrizione delle lavorazioni e l'altra la specificazione delle prescrizioni tecniche; esso illustra in dettaglio: a) nella prima parte tutti gli elementi necessari per una compiuta definizione tecnica ed economica dell'oggetto dell'appalto, anche ad integrazione degli aspetti non pienamente deducibili dagli elaborati grafici del progetto esecutivo; b) nella seconda parte le modalità di esecuzione e le norme di misurazione di ogni lavorazione, i requisiti di accettazione di materiali e componenti, le specifiche di prestazione e le modalità di prove nonché', ove necessario, in relazione alle caratteristiche dell'intervento, l'ordine da tenersi nello svolgimento di specifiche lavorazioni; nel caso in cui il progetto prevede l'impiego di componenti prefabbricati, ne vanno precisate le caratteristiche principali, descrittive e prestazionali, la documentazione da presentare in ordine all'omologazione e all'esito di prove di laboratorio nonché' le modalità di approvazione da parte del direttore dei lavori, sentito il progettista, per assicurarne la rispondenza alle scelte progettuali. Piccola modifica E in un Appalto BIM? È necessario inserire una terza parte: Parte Informativa che conterrà le informazioni relative al MODELLO BIM e alla sua gestione durante il corso dei lavori il BEP

31 IL CAPITOLATO INFORMATIVO (UNI 11337-6 Esemplificazione di Capitolato Informativo – IN BOZZA)
Nella parte 6 della norma UNI (ancora in corso di revisione) è presentato un esempio di CAPITOLATO INFORMATIVO Premessa alla PARTE 6 della UNI 11337 «Il seguente documento è una guida di aiuto alla redazione di un Capitolato informativo per un Committente generico, a tal proposito si tenga conto che gli esempi riportati sono solamente alcuni dei possibili casi indicativi di applicazione. La guida funge anche da traccia per la redazione dell’offerta di Gestione Informativa, pensata come elaborato di risposta (libera, vincolata, incrementale, di specificazione, ecc.) dell’Affidatario al Capitolato Informativo, e base del successivo piano di Gestione Informativa» Le Stazioni Appaltanti dovranno, pertanto, predisporre i propri Capitolati Informativi tipo rispettando il Codice degli Appalti Pubblici

32 IL CAPITOLATO INFORMATIVO STRUTTURA TIPO
1. PREMESSE 1.1 Identificazione Della Prestazione 1.2 Introduzione 1.3 Acronimi E Glossario 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 3. SEZIONE TECNICA 4. SEZIONE GESTIONALE La Sezione 3 stabilisce i requisiti tecnici del sistema di informatizzazione che verrà utilizzato in termini di hardware, tipologia di software, dati, sistemi di riferimento, livelli di sviluppo, competenze richieste, ecc., da Committente ed Affidatario. La Sezione 4 sezione si definiscono gli obiettivi e gli usi dei modelli in funzione delle fasi del processo.

33 IL CAPITOLATO INFORMATIVO 3. SEZIONE TECNICA
3.1 Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura hardware e software Infrastruttura Hardware Infrastruttura Software 3.2 Infrastruttura richiesta all’Affidatario per l’intervento specifico 3.3 Infrastruttura del committente interessata e/o messa a disposizione 3.4 Fornitura e scambio dei dati Formati ammessi Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità 3.5 Formati di fornitura dati dal Committente 3.6 Sistema comune di coordinate e standard di riferimento 3.8 Sistemi di riferimento dell’evoluzione informativa del processo dei Modelli e degli Elaborati 3.9 Sistema di riferimento dei livelli di sviluppo degli Oggetti e delle Schede informative 3.10 Competenze di gestione informativa dell’Affidatario.

34 IL CAPITOLATO INFORMATIVO 4. SEZIONE GESTIONALE
4.1 Obiettivi informativi strategici 4.1.1 Obiettivi del modello in relazione alle fasi del processo 4.1.2 Usi del modelli in relazione agli obiettivi definiti 4.1.3 Viste dei modelli 4.1.4 Definizione degli Elaborati informativi 4.1.5 Elaborati non digitali 4.2 Livelli di sviluppo degli Oggetti e delle Schede informative 4.3 Definizione del flusso informativo di commessa 4.3.1 Definizione della struttura informativa interna del Committente 4.4 Caratteristiche informative di Modelli, Oggetti e/o Elaborati messi a disposizione dalla committenza 4.5 Ruoli, responsabilità e autorità ai fini informativi 4.6 Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale 4.6.1 Strutturazione dei modelli disciplinari 4.6.2 Coordinamento modelli 4.7 Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo 4.7.1 Riferimenti normativi 4.7.2 Richieste aggiuntive in materia di sicurezza 4.8 Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi 4.8.1 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione 4.8.2 Denominazione dei file 4.9 Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-Affidatari 4.10 Procedure di verifica, validazione di Modelli, Oggetti e/o Elaborati

35 Obiettivo 2: Strategia Organizzativa delle S.A.
Riorganizzazione Adattamento alle nuove figure professionali Rafforzamento della parte gestionale Introduzione autocontrollo Nuove figure professionali BIMM Manager BIMM Coordinator BIMM Specialist Audit indipendente di parte terza FORMAZIONE

36 FASI DI MATURAZIONE PROCESSI DELLE S.A.
Modelling Software multidisciplinare Object-based Utilizzo DL, As Built (operativo) Collaboration Scambio interoperabile dati IFC Model-based Utilizzo operativo, procedure gara semplici Integration Integrazione dei processi multidisciplinari tra tutti gli attori Network-based Approccio completo, Analisi complesse costi-benefici, dialogo competitivo

37 FASI DI MATURAZIONE PROCESSI DELLE S.A.
Modelling Software multidisciplinare Object-based Utilizzo DL, As Built (operativo) Collaboration Scambio interoperabile dati IFC Model-based Utilizzo operativo, procedure gara semplici Integration Integrazione dei processi multidisciplinari tra tutti gli attori Network-based Approccio completo, Analisi complesse costi-benefici, dialogo competitivo

38 Provveditorato OO.PP. Lombardia - Emilia Romagna
Sperimentazioni in corso: «progetto pilota» costruzione di una palazzina alloggi presso la Caserma dei Carabinieri “Lancieri di Montebello” di Milano Casa di reclusione di Milano 2 - laboratorio RAEE Certosa di Pavia Palazzo di Giustizia di Pavia Programma provvisorio delle opere da appaltare con il BIM: Ponte della Navetta (PR) “Sbloccaitalia” Comando C.Forestale MI (cap.7341) Carcere di Brescia (Piano Carceri) Certosa di Pavia “Sbloccaitalia” Sono attività che - per un ufficio pubblico come il nostro, con poco personale sempre più impegnato nei sempre maggiori adempimenti amministrativi imposti dalle leggi che vengono giustamente emanate a tutela dei lavoratori, della sicurezza e per il contrasto della corruzione, abituato da sempre ad operare seguendo consuetudini ormai consolidate – non è facile adottare. Oltre tutto sono attività multidisciplinari che si può portare avanti efficacemente solo se si può organizzare un team motivato. Le competenze ci sono tutte, in quanto il personale dei provveditorati opera a tutto campo nell'ambito delle costruzioni, dalla programmazione dei lavori alla loro progettazione, al loro affidamento ed alla loro esecuzione, per non parlare del collaudo, della gestione del contenzioso.


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