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Green Economy, Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti

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Presentazione sul tema: "Green Economy, Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti"— Transcript della presentazione:

1 Green Economy, Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti
SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SUL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI BARI - Mercoledì 22/06/2016 Green Economy, Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti Gian Maria Gasperi Presidente CLUB EMAS ed ECOLABEL PUGLIA Direttore Scientifico della Scuola per Esperti di Certificazione Ambientale EMAS ed ECOLABEL

2 Comitato di Consultazione
ORGANI SOCIALI del CLUB Comitato di Direzione Gian Maria Gasperi Presidente Nicola Di Donna Vice Presidente Lorenzo Ferrara Direttore Tecnico Fabio Modesti Consigliere Sergio Maino Consigliere Pierangelo Argentieri Consigliere Luca Tagliente Consigliere Antonio Prota Consigliere Lella Miccolis Consigliere Attilio Caputo Consigliere Comitato di Consultazione

3 Corsi di Alta Formazione per Esperti di Certificazione Ambientale
Comitato Interministeriale Nazionale Ecolabel ed Ecoaudit - Organismo competente per la U.E. Schema nazionale di qualifica (rev. 6 del 19 Luglio 2011) per le SCUOLE EMAS ED ECOLABEL Progetto accreditato dalla Commissione Nazionale Scuole EMAS Auditor e Consulenti Ambientali EMAS e per Consulenti Ambientali ECOLABEL L’importanza della formazione per l’affermazione di processi di innovazione nelle politiche ambientali

4 Green Economy e Green Jobs

5 …NON E’ UN NUOVO SETTORE O UN NUOVO COMPARTO…
…TAGLIA TRASVERSALMENTE ALCUNI IMPORTANTI SETTORI ESISTENTI… …DISPIEGA LA SUA FORZA PROPRIO NELL’INTERAZIONE (SETTORIALE, TEMATICA, SOGGETTUALE)

6 COMPARTI E SEGMENTI DELL’ECONOMIA MAGGIORMENTE COINVOLTI –
SERVIZI - 1/2

7 INDUSTRIA E AGRICOLTURA - 2/2
COMPARTI E SEGMENTI DELL’ECONOMIA MAGGIORMENTE COINVOLTI INDUSTRIA E AGRICOLTURA - 2/2

8 DAL RAPPORTO GREEN ITALY 2015
(realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbolia) 3 milioni di green jobs (13,3% dell’occupazione complessiva nazionale). Nel 2015, le aziende italiane dell’industria e dei servizi hanno programmato di assumere circa figure professionali “verdi” e altre figure per le quali sono reputate indispensabili competenze green. il 70% di tutte le assunzioni previste dalle aziende nel 2015 e destinate ad attività di ricerca e sviluppo sarà coperto da Green Jobs (61,2% nel 2014) al 2020 si possono creare in Europa, come indicato dalla stessa Commissione, altri 20 milioni di posti di lavoro verdi Nel primo semestre 2014 si contano quasi start-up green (37,1% del totale) e 258 reti green che rappresentano il 15% di quelle totali.

9 Quando devono assumere green workers, le imprese richiedono non solo un maggiore livello di istruzione, ma prestano anche più attenzione ai titoli formativi post-studio. Infatti, un titolo di post-laurea è richiesto più diffusamente ai green workers (18,1%) rispetto alle figure non green (stesso fenomeno anche nel caso del titolo di post-diploma). Sempre più diffusa, da parte delle università, l’offerta di corsi su tematiche ambientali, organizzando anche specifici master sui temi della Green Economy (efficientamento energetico, energie rinnovabili, CERTIFICAZIONE DI SERVIZI O PRODOTTI, regolazione del mercato sulle tematiche ambientali, ecc.)

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11 RAPPORTO GREEN ITALY 2015 : ALTRI NUMERI
il 78% di cittadini italiani è disposto, nonostante la crisi dei consumi, a spendere di più per prodotti e servizi eco-sostenibili. le imprese che fanno eco-investimenti sono più forti all’estero: il 19,6% esporta stabilmente, contro il 9,4% di quelle che non investono. Il 20,6% delle aziende che realizzano eco investimenti ha sviluppato nuovi prodotti o nuovi servizi nel corso del 2014, contro l’8,7% di quelle che non investono. il 18,8% delle imprese ecoinvestitrici ha visto crescere il proprio fatturato nel 2014, mentre tra le non investitrici ciò è successo solo nel 12,6% dei casi. aziende dell’industria e dei servizi hanno investito negli ultimi sei anni o investiranno quest’anno in prodotti e tecnologie green (più di un’azienda su cinque ha scommesso sulla green economy).

12 pro-attivo rispetto ai comportamenti individuali.
Nel corso degli anni ‘90 il green era divenuto uno strumento culturale di differenziazione e messa in scena personale, per sentirsi impegnati, politically correct e dalla parte “giusta”. Oggi, con la caduta dei consumi e con il mutamento culturale in corso, il green sta assumendo un profilo sempre più pro-attivo rispetto ai comportamenti individuali. Esso sta divenendo un tema valoriale operativo, con ricadute dirette sui comportamenti, sulle azioni, sui consumi, sul modo di giudicare e valutare le imprese e i loro prodotti.

13 Quali sono le imprese della Green Economy?
Quali sono gli elementi che qualificano i Green Jobs? 4 fattori fondamentali: vision del Green Management; capacità di innovazione tecnologica e livello dell’eco-innovazione; risultati ambientali concreti e misurabili come vantaggi dei prodotti; modello di business e parametri occupazionali; “La Green Economy deve assicurare la produzione di beni/servizi e l’occupazione conservando il capitale naturale e i servizi eco-sistemici”

14 Green Public Procurement

15 Quanto valgono gli appalti pubblici?
Italia 172,6 mld Europa ,7 mld Commissione Europea, “Public procurement indicators” (2014)

16 Quanto pesano sul P.I.L.? Italia 10,7% Europa 13%
Commissione Europea, “Public procurement indicators” (2014)

17 Criteri Ambientali Minimi
La Pubblica Amministrazione contribuisce al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP), attraverso l’inserimento dei criteri ambientali minimi del Ministero Ambiente  negli appalti di qualsiasi importo (forniture, servizi, lavori ) C.A.M. Criteri Ambientali Minimi

18 Green Public Procurement Strumento U.E. di politica ambientale
A partire dalla fine degli anni ‘90, la Commissione Europea, con il LIBRO VERDE SUGLI APPALTI PUBBLICI NELL’UE (1996), introduce uno strumento di politica ambientale volontario (GPP), con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale, attraverso la leva della domanda pubblica

19 Green Public Procurement Definizione dell’Unione Europea
Green Public Procurement è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche: integrano i criteri ecologici negli appalti di forniture/servizi/lavori incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali, sviluppando prodotti validi sotto il profilo ambientale, ricercando e selezionando le soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita

20 Green Public Procurement
Valutazione degli impatti lungo il ciclo di vita - L.C.A. Metodologia per valutare l’impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, servizi e opere edilizie

21 Green Public Procurement Valutazione dei costi lungo il ciclo di vita
Razionalizzazione della spesa pubblica

22 Costi del ciclo di vita – Metodologia
Life Cycle Costing La Commissione Europea ha avviato un progetto per la realizzazione di un tool per il calcolo del LCC. Attualmente è stata predisposta la prima versione ed è stata mandata per il test ad alcune PA europee. Il completamento del tool è prossimo

23 GPP cambia prodotti e processi
Green Public Procurement - Ruolo del GPP GPP cambia prodotti e processi Come cambia un banco di scuola

24 Green Public Procurement Opportunità per gli enti locali
Il GPP è uno strumento di politica ambientale Il GPP è uno strumento di politica economica e industriale  innovazione e ricerca, competitività delle imprese sui mercati internazionali, occupazione. Se adottato in maniera sistematica, il GPP porta alla razionalizzazione della spesa pubblica ed a risparmi economici oltre che ambientali Il GPP è un modello di buon comportamento per cittadini ed imprese e ha visibilità immediata

25 Green Public Procurement Indirizzi ed atti comunitari – 1/2
COM (1996) 583 Libro Verde “Gli appalti pubblici nell’UE” (1996): ha aperto la strada alla successiva evoluzione normativa in materia di appalti verdi COM (2001) 274 Comunicazione “Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici” COM (2003) 302 “Politica Integrata dei Prodotti. Sviluppare il Ciclo di Vita”: ha invitato gli stati membri di dotarsi di Piani d’Azione Nazionali per il GPP COM (2008) 397 Comunicazione Commissione su produzione e consumo sostenibile; COM (2008) 400 “Appalti pubblici per un ambiente migliore”

26 Green Public Procurement Indirizzi ed atti comunitari – 2/2
COM(2010) EUROPA Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva COM (2011) 571 Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell'impiego delle risorse COM (2012) 433 Strategia per la competitività sostenibile del settore delle costruzioni e delle sue imprese COM(2013)196 Costruire il mercato unico dei prodotti verdi COM (2014) 440 Verso un’economia circolare COM (2014) 445 Opportunità per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia

27 Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P.
Manuale europeo Buying Green! (2004, 2011, 2016) sul GPP Linee Guida per la redazione dei Piani d’Azione Nazionali per il GPP (2005) Criteri ambientali comuni europei: dal 2009 (Toolkit europeo) Linee Guida per l’SPP Buying Social (Gennaio 2011) Decreto Ministro Ambiente 11 aprile Piano per la sostenibilità ambientale dei Consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP), aggiornato nel D.M. di adozione dei Criteri Ambientali Minimi dal

28 P.A.N. - G.P.P. in tutta Europa
Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P. P.A.N. - G.P.P. in tutta Europa Obiettivo Europeo (e italiano) di GPP: 50% sul totale degli acquisti pubblici entro il 2014 Con la L.221/2015 gli obiettivi sono del 100% negli appalti per beni, servizi e opere dove si emettono gas serra e il 50% negli altri appalti Piani d’Azione Nazionale adottati: 23 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, UK Piani d’Azione Nazionale in preparazione: 5, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Ungheria, Romania Sistemi di monitoraggio: 11 adottati

29 Il Piano d’Azione Nazionale sul GPP
Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P. Il Piano d’Azione Nazionale sul GPP Approvato con Decreto del Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro dello Sviluppo Economico n. 135 del 11 aprile 2008, pubblicato su GURI n. 107 del 8 maggio 2008 e ora rivisto con il Decreto 10 Aprile 2013. Il PAN rivisto (2013) fissa l’obiettivo di GPP al 50%, ovvero che si debbano inserire i criteri ambientali (e sociali) nel 50% degli appalti, espressi in valore monetario.

30 Green Public Procurement
Obiettivi del P.A.N. G.P.P. Riduzione dei Flussi di energia e materia Sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti energetiche rinnovabili Riduzione dell’uso di sostanze chimiche pericolose Aumento del recupero, riciclo, riuso (riduzione dei rifiuti) Riduzione emissioni(GHG e altri gas) e reflui

31 Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P.
Chi deve attuare il GPP?

32 Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P.
Il PAN GPP individua i settori di attività economica nei quali introdurre dei “criteri ambientali” negli appalti pubblici

33 Green Public Procurement – P.A.N. G.P.P.
I “criteri ambientali” sono divisi in: di base (obbligatori) e premianti

34 Green Public Procurement – P.A.N. - G.P.P.
CAM in vigore: 1. Apparecchiature elettroniche per ufficio 2. Arredi per ufficio 3. Arredo Urbano 4. Aspetti sociali negli appalti pubblici 5. Ausili per l’incontinenza 6. Carta 7. Cartucce per stampanti 8. Edilizia 9. Illuminazione pubblica 10. Pulizia e prodotti per l’igiene 11. Rifiuti urbani 12. Ristorazione collettiva e derrate alimentari 13. Serramenti esterni 14. Servizi energetici per gli edifici (illuminazione, climatizzazione) 15. Tessili 16. Veicoli 17. Verde pubblico

35 Green Public Procurement - PAN GPP
CAM in via di definizione: Costruzione e manutenzione delle strade Servizio di illuminazione pubblica revisione Tessili revisione Arredi per ufficio revisione Servizio di pulizia negli ambienti ospedalieri

36 C.A.M. e Criteri Comuni Europei
Carta da copie e carta grafica Prodotti e servizi di pulizia Apparecchiature informatiche (IT) Trasporti Arredi Elettricità Servizi di ristorazione e catering Tessili Prodotti e servizi di giardinaggio Isolamento termico Coperture dure per pavimenti Pannelli da muro Produzione di calore e elettricità Costruzione di strade e segnali stradali – criteri sotto revisione. Illuminazione stradale e dei segnali stradali Infrastrutture per lo scarico di acque Illuminazione per interni WC e orinatoi Rubinetteria sanitaria Dispositivi di riproduzione immagini (stampanti, fotocopiatrici,..) Edifici: costruzione, gestione Vernici, strisce pedonali e segnalazioni stradali

37 Green Public Procurement
Cosa prescrivono i CAM? Arredi per ufficio 1/3

38 Green Public Procurement
Cosa prescrivono i CAM? Arredi per ufficio 2/3

39 Green Public Procurement
Cosa prescrivono i CAM? Arredi per ufficio 3/3

40 Appalti pubblici in Italia (> 40.000 euro) nel 2014
101,4 mld di cui: 47 mld per servizi (46,3% del totale) 27,8 mld per forniture (27,3% del totale) 26,6 mld per lavori (26,4% del totale) Fonte: ANAC

41 Le criticità per il GPP L’obiettivo europeo e nazionale è quello di raggiungere il 50% di acquisti sostenibili sul totale degli acquisti della Pubblica Amministrazione: in Italia si tratterebbe di riconvertire circa 135 miliardi di acquisti l’anno Ogni giorno gli enti pubblici italiani, attraverso i loro acquisti, compiono scelte di politica industriale per 360 milioni di euro

42 Regione Puglia e G.P.P. La Regione Puglia, con l’articolo 4 della Legge Regionale n. 23 del 01/08/2006 (B.U.R. Puglia n. 99 del 3 agosto 2006), ha previsto un Piano d’Azione Regionale per gli Acquisti Verdi (P.A.R.A.V.) di durata triennale, finalizzato alla definizione di un programma operativo per l’introduzione dei criteri ambientali nell’ambito delle procedure di acquisto di beni e servizi, volto al raggiungimento di una quota di acquisti verdi non inferiore al 30% sul totale.

43 L’approvazione del P. A. R. A. V. affidato all’ R. T. I
L’approvazione del P.A.R.A.V. affidato all’ R.T.I. ECOSISTEMI srl (capofila) e AFORIS – Impresa sociale Programma operativo per l’introduzione dei criteri ambientali nell’ambito delle procedure di acquisto di servizi, forniture e lavori, con durata triennale, con la Deliberazione della Giunta regionale n. 1526/14, pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale n.115 del 26 agosto 2014. Legge Regionale 1 agosto 2006, n. 23 “Norme regionali per la promozione degli acquisti pubblici ecologici e per l’introduzione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche”

44 6 obiettivi del P.A.R.A.V. Inserire criteri di ridotto impatto ambientale nel 50% dei contratti pubblici annuali di beni, servizi e lavori (Obiettivo 1) Promuovere l’uso razionale delle risorse utili al funzionamento delle amministrazioni regionali: carta, energia, acqua, etc. (Obiettivo 2) Promuovere l’applicazione dei criteri ambientali nei progetti finanziati a valere su risorse regionali o erogate per tramite della stessa i cui beneficiari sono Enti Pubblici (Obiettivo 3) Sensibilizzare e diffondere la pratica del GPP sul territorio regionale (Obiettivo 4) Integrare il Green Public Procurement nelle politiche settoriali della Regione Puglia per aumentarne l’efficacia (Obiettivo 5) Monitorare lo stato di attuazione del GPP (Obiettivo 6)

45 I tre campi di applicazione

46 Obiettivi del PARAV per Beni e Servizi
Categorie di prodotto beni e servizi Ob. Spec. di prodotto (%) Arredi 50 Elettronica 100 personal computer stampanti multifunzione fotocopiatrici telefonini Cancelleria 80 carta in risme Servizi energetici illuminazione pubblica servizi di illuminazione e forza motrice servizi di riscaldamento e raffrescamento Ristorazione servizi ristorazione collettiva acquisto derrate alimentari Servizi di gestione degli edifici servizi di pulizia e materiali per la pulizia Trasporti (flotta regionale) veicoli trasporto su strada

47 Obiettivi del PARAV per le Opere e servizi per edifici
Categorie di prodotto opere di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e di infrastrutture Ob. Spec. di prodotto (%) Edilizia 50 progettazione edificio involucro edificio gestione cantiere serramenti finestre isolanti termici pannelli divisori coperture pavimenti pitture e vernici Infrastrutture Settore ambientale e stradale aggregato riciclato risultante dal trattamento di rifiuti inorganici post-consumo derivanti dalla demolizione e dalla manutenzione, anche parziale, di opere edili e infrastrutturali; conglomerato bituminoso riciclato confezionato con rifiuti post-consumo derivanti dalla scarifica della sovrastruttura stradale; Servizi urbani e al territorio Utilizzo di ammendanti nella gestione del verde e del patrimonio forestale Servizi energetici Illuminazione pubblica

48 Portale per gli Acquisti Verdi Pubblici – Empulia
servizio di raccolta, categorizzazione, produzione e formazione sulle normative applicabili nell'ambito del “GREEN PROCUREMENT” della Regione Puglia affidato all’ R.T.I. AFORIS – Impresa sociale (capofila) e Fondazione Ecosistemi Onlus. Sistema Digitale Regionale mediante il portale EmPULIA che eroga servizi finalizzati all’orientamento degli utenti acquirenti, ampliando le informazioni presenti sul portale con la normativa di settore aggiornata (es. C.A.M. – Criteri Ambientali Minimi del Ministero dell’Ambiente) ed i vari provvedimenti regionali inerenti l’attuazione del Piano

49 Obiettivi del Portale per gli Acquisti Verdi Pubblici – Empulia
Il Portale per gli Acquisti Verdi - EmPULIA, che offre la stessa capacità di accesso differenziato tra fornitori ed Enti, similmente alla piattaforma EmPULIA, funge da supporto per l’orientamento: dei buyer ai fini dell’implementazione dei criteri ambientali nelle gare d’appalto, al giorno d’oggi obbligatoria per le categorie merceologiche di cui sono disponibili i relativi Decreti Ministeriali (CAM); dei fornitori ai fini dell’adeguamento della loro offerta ai requisiti previsti dalla normativa.

50 L’implementazione del PORTALE – GPP - EMPULIA
Raccolta e categorizzazione della documentazione politica, normativa e tecnica in materia di Appalti Verdi; Redazione di Linee Guida sul Green Procurement per i buyer pubblici ed i fornitori; Produzione di una sezione "FAQ" per il portale e produzione dei contenuti delle pagine statiche; Attività di divulgazione/diffusione all’utenza circa la tematica degli Acquisti Verdi e sull'utilizzo dei servizi di portale.

51 Il più vasto archivio regionale in materia di GPP
Il database fornito e che implementa la sezione “Archivio” del portale contiene schede di sintesi dei CAM, un vasto catalogo di documenti politici e fonti normative con relative schede sintetiche e moduli formativi di accompagnamento oltre alle linee guida, redatte nelle due versioni (quella per i buyer “Come Realizzare un Appalto Verde” e quella per i fornitori “Come Partecipare ad un Appalto Verde”), rappresentando in Italia il più vasto archivio regionale in materia di GPP.

52 Le Linee Guida per fornitori
Come partecipare ad un appalto verde una guida rivolta ai fornitori per accompagnarli, passo dopo passo all’adozione dei criteri ambientali e sociali previsti dall’appalto pubblico.

53 Le Linee Guida per Buyer
Come realizzare un appalto verde una guida rivolta ai buyer per accompagnarli passo dopo passo alla predisposizione di bandi con l’implementazione dei criteri ambientali e sociali previsti

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55 Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti (L. 50/2016)

56 MODALITA’ DI AFFIDAMENTO- PRINCIPI COMUNI (Parte I, Titolo IV)
Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016) MODALITA’ DI AFFIDAMENTO- PRINCIPI COMUNI (Parte I, Titolo IV) Art 34 – Criteri di sostenibilità energetica e ambientale

57 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO (Parte II, Titolo III, Capo III) SEZIONE I - BANDI E AVVISI Art 68 – Specifiche tecniche Art 69 – Etichettature SEZIONE II - SELEZIONE DELLE OFFERTE Art 82 – Rapporti di prova, certificazione e altri mezzi di prova Art 83 – Criteri di selezione e soccorso istruttorio Art 86 – Mezzi di prova Art 87 – Certificazione delle qualità SEZIONE III- AGGIUDICAZIONE Art 95 – Criteri di aggiudicazione dell’appalto Art 96 – Costi del ciclo di vita

58 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 34. (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale) 1. Le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con Decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 

59 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 34. (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale) 2. I criteri ambientali minimi definiti dal decreto di cui al comma 1 sono tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l'applicazione del criterio dell‘offerta economicamente più vantaggiosa.

60 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 34. (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale) Si applica per l'intero valore delle gare, relativamente alle categorie di appalto con le quali si può conseguire l’efficienza energetica negli usi finali quali: a) acquisto di lampade b) attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio;  c) servizi energetici d) affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione. 

61 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 68. (Specifiche tecniche) 9. Le stazioni appaltanti, quando prescrivono caratteristiche ambientali in termini di prestazioni o di requisiti funzionali, possono utilizzare le specifiche delle ecoetichettature europee (multi)nazionali o da qualsiasi altra ecoetichettatura 10. Le stazioni appaltanti precisano che i prodotti o servizi con ecoetichettatura sono presunti conformi alle specifiche tecniche definite nel capitolato d'oneri; essi devono accettare qualsiasi altro mezzo di prova appropriato, quale una documentazione tecnica del fabbricante o una relazione di prova di un organismo riconosciuto

62 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 68. (Specifiche tecniche) 11. Per «organismi riconosciuti» ai sensi del presente articolo si intendono i laboratori di prova, di calibratura e gli organismi di ispezione e di certificazione conformi alle norme europee applicabili. 12. Le stazioni appaltanti accettano i certificati rilasciati da organismi riconosciuti di altri Stati membri.

63 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Articolo 69 - Etichettature Le amministrazioni aggiudicatrici possono imporre nelle specifiche tecniche, nei criteri di aggiudicazione o nelle condizioni di esecuzione, un’etichettatura specifica come mezzo di prova I requisiti devono però essere: connessi all’oggetto dell’appalto, basati su criteri oggettivi e verificabili, non discriminatori; Le amministrazioni possono anche fare riferimento ad alcuni requisiti dell’etichettatura (e non a tutti) Le amministrazioni devono accettare etichette equivalenti come mezzo di prova

64 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Articolo 82 – Rapporti di prova, certificazione e altri mezzi di prova 1. Le amministrazioni aggiudicatrici possono esigere che gli operatori economici presentino, come mezzi di prova di conformità ai requisiti o ai criteri stabiliti nelle specifiche tecniche, ai criteri di aggiudicazione o alle condizioni di esecuzione, una relazione di prova o certificato di un organismo di valutazione della conformità (o altri organismi equivalenti) «Organismo di valutazione della conformità» : effettua attività di valutazione della conformità, comprese calibratura, prove, ispezione e certificazione, accreditato a norma del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio

65 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Art. 87. Certificazione delle qualità 2. Qualora, per gli appalti di lavori e di servizi, e unicamente nei casi appropriati, le stazioni appaltanti chiedano l’indicazione delle misure di gestione ambientale che l’operatore economico potrà applicare durante l’esecuzione del contratto, e allo scopo richiedano la presentazione di certificati rilasciati da organismi indipendenti per attestare il rispetto da parte dell'operatore economico di determinate norme di gestione ambientale, esse fanno riferimento al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) o a norme di gestione ambientale basate sulle pertinenti norme europee o internazionali (ISO 14001) certificate da organismi conformi alla legislazione comunitaria o alle norme europee o internazionali relative alla certificazione. Le stazioni appaltanti riconoscono i certificati equivalenti in materia rilasciati da organismi stabiliti in altri Stati membri. Esse accettano parimenti altre prove relative a misure equivalenti in materia di gestione ambientale, prodotte dagli operatori economici

66 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Articolo 95 - Criteri di aggiudicazione dell’appalto 2. L’offerta economicamente più vantaggiosa dal punto di vista dell’amministrazione aggiudicatrice è individuata sulla base del prezzo o del costo, seguendo un approccio costo/efficacia, quale il costo del ciclo di vita conformemente all’articolo 96, e può includere il miglior rapporto qualità/prezzo, valutato sulla base di criteri, quali gli aspetti qualitativi, ambientali e/o sociali, connessi all’oggetto dell’appalto pubblico in questione

67 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Articolo 96 - Costi del ciclo di vita / 1/2 1. I costi del ciclo di vita comprendono, in quanto pertinenti, tutti i seguenti costi, o parti di essi, legati al ciclo di vita di un prodotto, di un servizio o di un lavoro: a) costi sostenuti dall’amministrazione aggiudicatrice o da altri utenti, quali: costi relativi all’acquisizione; costi connessi all’utilizzo, quali consumo di energia e altre risorse; costi di manutenzione; costi relativi al fine vita, come i costi di raccolta e di riciclaggio;

68 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Articolo 96- Costi del ciclo di vita / 2/2 b) costi imputati a esternalità ambientali nel ciclo di vita, a condizione che il loro valore monetario possa essere determinato e verificato (costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti, altri costi legati all’attenuazione dei cambiamenti climatici) 2. Quando valutano i costi utilizzando un sistema di costi del ciclo di vita, le amministrazioni aggiudicatrici indicano nei documenti di gara i dati che gli offerenti sono tenuti a fornire e il metodo che l’amministrazione aggiudicatrice impiegherà al fine di determinare i costi del ciclo di vita sulla base di tali dati.

69 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Dir. 24/ Costi del ciclo di vita – Metodologia Life Cycle Costing La Commissione Europea ha avviato un progetto per la realizzazione di un tool per il calcolo del LCC. Attualmente è stata predisposta la prima versione ed è stata mandata per il test ad alcune PA europee. Il completamento del tool è previsto per la metà del 2016.

70 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Quando il contratto è affidato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione dell’offerta: a) il prezzo; b) la qualità; c) il pregio tecnico; d) le caratteristiche estetiche e funzionali; e) le caratteristiche ambientali e il contenimento dei consumi energetici e delle risorse ambientali dell'opera, del servizio o del prodotto, anche con riferimento alle specifiche tecniche premianti previste dai CAM;

71 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
f) il costo di utilizzazione e manutenzione, avuto anche riguardo ai consumi di energia e delle risorse naturali, alle emissioni inquinanti e ai costi complessivi, inclusi quelli esterni e di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, riferiti all’intero ciclo di vita dell’opera, bene o servizio, con l’obiettivo strategico di un uso più efficiente delle risorse e di un’economia circolare che promuova ambiente e occupazione

72 Nuovo codice degli appalti (D.Lgs 50/2016)
Il bando di gara ovvero, in caso di dialogo competitivo, il bando o il documento descrittivo, elencano i criteri di valutazione e precisano la ponderazione relativa attribuita a ciascuno di essi Il bando, nel caso di previsione del criterio di valutazione di cui al comma 1, lettera f), indica i dati che devono essere forniti dagli offerenti e il metodo che l’amministrazione aggiudicatrice utilizza per valutare i costi del ciclo di vita, inclusa la fase di smaltimento e di recupero, sulla base di tali dati. Il metodo di valutazione di tali costi rispetta le seguenti condizioni: a) si basa su criteri oggettivamente verificabili e non discriminatori; b) è accessibile a tutti i concorrenti; c) si basa su dati che possono essere forniti dagli operatori con un ragionevole sforzo.

73 Il collegato ambientale ed il G.P.P.
LEGGE 28 dicembre 2015, n. 221  Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali.

74 Il collegato ambientale
Il provvedimento, composto da circa una trentina di articoli, si occupa di: protezione della natura valutazione di impatto ambientale acquisti ed appalti verdi gestione dei rifiuti e difesa del suolo EMAS ed Ecolabel.

75 Il collegato ambientale
MISURE SPECIFICHE PER EMAS ed ECOLABEL Agevolazioni per l'adozione di EMAS ed ECOLABEL (art.9 bis) Costituisce elemento di preferenza per l'assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale… … la registrazione EMAS delle organizzazioni pubbliche e private …. l'ottenimento della certificazione Ecolabel di prodotti e servizi. Tale disposizione trova applicazione prioritaria nella programmazione dei fondi comunitari !!!

76 Il collegato ambientale
MISURE SPECIFICHE PER EMAS / ECOLABEL e GPP “Appalti verdi” nella Pubblica Amministrazione (art.10) Introduzione di un incentivo per gli operatori economici (che partecipano ad appalti pubblici) muniti di certificazione ISO o registrazione Emas o di marchio Ecolabel dei rispettivi beni e servizi Beneficio riduzione del 20% della cauzione a corredo dell’offerta, ai sensi del codice appalti, per le certificazioni ISO 14001 riduzione del 30% per registrazione EMAS riduzione del 20% della cauzione anche per gli operatori economici in possesso di marchio ECOLABEL (in relazione ai beni o servizi che costituiscano almeno il 50 per cento del valore dei beni e servizi oggetto del contratto stesso)

77 Il collegato ambientale
MISURE SPECIFICHE PER IL GPP 1 di 2 “Appalti verdi” nella Pubblica Amministrazione (art.10) Adozione obbligatoria da parte degli Enti di specifiche tecniche e clausole contrattuali relativi a: acquisto di lampade a scarica ad alta intensità e moduli a led per illuminazione pubblica attrezzature elettriche ed elettroniche d'ufficio servizi energetici per gli edifici (servizio di illuminazione e forza motrice, riscaldamento/raffrescamento) per le quali sono stati già approvati relativi Criteri Ambientali Minimi (CAM) da parte del MATTM. Ulteriore scopo della disposizione Introdurre tra i criteri ambientali di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa anche il criterio che le prestazioni al centro del contratto siano dotate di marchio Ecolabel.

78 Il collegato ambientale MISURE SPECIFICHE PER IL GPP
2 di 2 MISURE SPECIFICHE PER IL GPP Applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi, anche alimentari (art.11) Si inseriscono inoltre nel Green Public Procurement gli acquisti relativi al settore  “alimentare”, considerato a livello europeo il principale settore di impatto ambientale (31% degli impatti totali dei consumi) Introduzione - accanto allo strumento degli accordi volontari con i grandi attori della distribuzione - anche di strumenti obbligatori che premiano quegli operatori che, nella gestione della ristorazione collettiva o della fornitura delle derrate alimentari, agiscono in modo virtuoso.

79 Il collegato ambientale
Art. 21. Schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale 1. Al fine di promuovere la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale sui mercati nazionali ed internazionali, è istituito lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato «Made Green in Italy». Tale schema adotta la metodologia per la determinazione dell’impronta ambientale dei prodotti (PEF), come definita nella raccomandazione 2013/179/UE della Commissione, del 9 aprile Entro 180 giorni, con regolamento del Ministro dell’Ambiente sono stabilite le modalità di funzionamento dello schema

80

81 È il più importante evento italiano ed europeo per le politiche, i progetti e le iniziative, pubbliche e private, dedicate agli acquisti verdi e sostenibili. È il luogo nel quale si apprende ad attuare e diffondere il Green Public Procurement, conoscere le politiche, le normative, le iniziative nazionali ed internazionali, le migliori buone pratiche sugli acquisti sostenibili e si facilita l’incontro tra domanda e offerta tra gli attori del settore

82 … sul significato etico di economia
“… Il Prodotto Interno Lordo (PIL) non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione né dell’allegria dei loro giochi. Non misura la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni. Non pensa a valutare la qualità dei nostri dibattiti politici o l’integrità dei nostri rappresentanti. Non tiene conto del nostro coraggio, della nostra saggezza o della nostra cultura, dei nostri luoghi. Non dice nulla della nostra pietà o dell’attaccamento al nostro paese. In breve, il P.I.L. misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta… “ Robert Kennedy – 18/3/1968 poche settimane prima di essere assassinato

83 Presidente CLUB EMAS ed ECOLABEL PUGLIA
SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SUL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI Green Economy, Green Public Procurement e Nuovo Codice degli Appalti GRAZIE Gian Maria Gasperi Presidente CLUB EMAS ed ECOLABEL PUGLIA Direttore Scientifico della Scuola per Esperti di Certificazione Ambientale EMAS ed ECOLABEL


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