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Corso O.S.S. Igiene dell’ambiente e confort alberghiero

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Presentazione sul tema: "Corso O.S.S. Igiene dell’ambiente e confort alberghiero"— Transcript della presentazione:

1 Corso O.S.S. Igiene dell’ambiente e confort alberghiero
Docente: dott.ssa Giovanna Sardella dott.ssa Giovanna Sardella

2 Bisogno di cura di sé L’uomo dedica, per ovvie ragioni, cura e attenzione al proprio corpo. Ne deve avere cura perché sulla cute si depositano cellule morte e varie sostanze che, decomponendosi generano cattivi odori. dott.ssa Giovanna Sardella dott.ssa Giovanna Sardella

3 La cute La cute è l’organo più vasto, esso è costituito da tre parti: l’epidermide, il derma e l’ipoderma. Il primo strato è costituito da tessuto epiteliale stratificato, non contiene vasi sanguigni, si nutre per diffusione. Il secondo strato è costituito da tessuto connettivo denso, si trovano fibre collagene, elastiche e reticolari, vi sono vasi sanguigni, terminazioni nervose, follicoli piliferi, ghiandole sebacee ecc … dott.ssa Giovanna Sardella

4 La cute Il terzo strato è costituito da tessuto connettivo lasso con fibre di collagene ed elastiche, cellule adipose e cellule del sistema immunitario. Questo strato contiene, inoltre le ghiandole sudoripare e i follicoli piliferi. Serve per valutare il grasso corporeo totale; infatti più spessa risulta la piega, maggiore risulta la quantità totale di grasso. dott.ssa Giovanna Sardella

5 Le ghiandole Ghiandole sebacee : sono poste nel derma e producono il sebo, sostanza che ha il compito di lubrificare i peli e la superficie cutanea, previene l’essiccamento e protegge il corpo contro alcuni batteri. Ghiandole sudoripare: sono eccrine, quelle che si aprono direttamente sulla cute e che producono il sudore, apocrine, quelle che sboccano nei follicoli piliferi e che si estendono nel sottocute producendo una sostanza inodore. dott.ssa Giovanna Sardella

6 Peli e Unghie Il pelo si divide in fusto, radice, bulbo, il primo sporge sulla superficie, gli altri due sono situati nel derma. Il pelo è costituito da cheratina dura e a ciascun follicolo pilifero sono associate cellule muscolari, per questo, ad ogni contrazione in risposta ad uno stimolo, si può associare un sollevamento del pelo che può indicare freddo o paura. Le unghie proteggono le estremità delle dita, esse sono costituite da strato corneo e crescono da 0,5 a 1,2 mm al giorno. dott.ssa Giovanna Sardella

7 Funzioni della cute La cute costituisce una barriera di protezione e non solo: Protegge dai traumi gli organi sottostanti Regola la temperatura corporea Garantisce una protezione dalle radiazioni solari Ha una sensazione sensoriale Ostacola la perdita di liquidi Produce e assorbe la vitamina D Costituisce una barriera chimico-fisica per impedire l’entrata di agenti microbici dott.ssa Giovanna Sardella

8 Accertamento del bisogno di cura di sé
Mentre procede all’igiene personale, l’operatore deve esaminare la cute e, usando l’ispezione, la palpazione e l’olfatto, rileva eventuali alterazioni ,dove presenti,le comunica all’infermiere. Si deve prestare particolare attenzione alle caratteristiche maggiormente influenzate dall’igiene (cute intatta - cute secca - unghie lunghe-lingua patinosa ecc..) L’accertamento, offre all’operatore, le priorità nel definire il processo di cura. dott.ssa Giovanna Sardella

9 Osservazione della cute
La valutazione dello stato della cute comprende l’osservazione del: Colorito Consistenza Integrità Temperatura Pulizia Odore E’ abilità dell’operatore compiere un attento esame,ma deve anche avere, capacità di instaurare una relazione di fiducia. dott.ssa Giovanna Sardella

10 Osservazione della cute
Gli accorgimenti per stabilire una idonea relazione di fiducia sono: Rispetto della privacy Un ambiente ricco di calore umano Evitare di scoprire inutilmente il malato Saper ascoltare il paziente Manifestare un atteggiamento d’accettazione avendo, come obiettivo, “spiegare” prima e “toccare”, poi. dott.ssa Giovanna Sardella

11 Bisogno di essere puliti
Tale bisogno viene influenzato da tre dimensioni: La dimensione fisio - biologica La dimensione psicologica La dimensione socio-culturale La prima, è correlata al fattore età, infatti,negli anni, la cute subisce un’evoluzione che richiede cure e attenzioni diverse. La seconda ,è legata all’immagine di sé e viene influenzata dallo stato emotivo. La terza, è favorita dall’appartenenza ad un gruppo sociale,alle attività che si svolgono, alla religione e, altro elemento da non trascurare , quello economico. dott.ssa Giovanna Sardella

12 Bisogno di cura di sé in ospedale
I principali problemi che può incontrare la persona ospedalizzata sono: Rottura dell’equilibrio fisico e/o psichico. Cambiamento delle abitudini personali determinate dal forzato adattamento in un reparto dove, i ritmi giornalieri sono spesso diversi da quelli propri. A tal proposito è necessario che l’operatore faccia: una valutazione globale della persona da assistere, promuova la consapevolezza e la responsabilità dell’individuo verso una corretta igiene favorisca le funzioni della cute mantenendone l’integrità. dott.ssa Giovanna Sardella

13 Correlazione con altri bisogni
Bisogno di respirare Bisogno di bere e mangiare Bisogno di eliminare Bisogno di movimento Bisogno di comunicare dott.ssa Giovanna Sardella

14 Fattori di rischio di alterazioni cutanee
Ridotta mobilità Riduzione della sensibilità Alterazioni alimentari e dell’idratazione Secrezioni ed escrezioni cutanee Insufficienza vascolare Dispositivi esterni dott.ssa Giovanna Sardella

15 Situazioni in cui aumenta il bisogno di cura di sé
Nel paziente sottoposto a intervento chirurgico Nel paziente con incontinenza urinaria o fecale Nel paziente con vomito Nel paziente con ossigenoterapia Nel paziente con sondino nasogastrico Nei pazienti con problemi respiratori Nei pazienti immunodepressi dott.ssa Giovanna Sardella

16 Livelli d’intervento assistenziale in rapporto al grado di dipendenza della persona
L’operatore sanitario può attuare il soddisfacimento del bisogno di cura di sé distinguendo tre livelli: Sostitutivo quando al posto del paziente, fa tutto l’operatore . Di aiuto quando l’operatore assiste il paziente durante alcune attività Informativo/educativo quando l’operatore consiglia, informa ed educa il paziente sulle modalità per eseguire al meglio le cure igieniche. dott.ssa Giovanna Sardella

17 Principi generali nell’esecuzione delle cure igieniche
Controllo dell’ambiente Temperatura della stanza non inferiore ai 25-26°C, temperatura dell’acqua fra i 43-45°C. Umidità dell’aria Presenza di presidi o strutture adeguate a garantire la sicurezza del paziente Scelta dei prodotti Usare prodotti e oggetti personali Prodotti che mantengano il ph fisiologico Non usare sostanze che irritano o seccano la cute dott.ssa Giovanna Sardella

18 Principi generali nell’esecuzione delle cure igieniche
Fare attenzione al quadro clinico del paziente consultandosi con il medico e/o l’infermiere Mantenere la sicurezza della persona Osservare le condizioni generali del paziente Garantire la privacy Incoraggiare l’autonomia Comprendere lo stato emotivo Agire in conformità alle esigenze del paziente Informare, consigliare, educare dott.ssa Giovanna Sardella

19 Principi generali nell’esecuzione delle cure igieniche
Prevenire infezioni Lavaggio mani da paziente a paziente Uso corretto dei guanti Partire con l’igiene, dalle zone più pulite, a quelle più sporche L’uso di materiale differenziato dott.ssa Giovanna Sardella

20 Stabilire le priorità Le condizioni del paziente, modificano il piano di lavoro e ne determinano lo svolgimento; così diventa ovvio che un paziente allettato abbia bisogno di fare il bagno ogni giorno, così come è importante valutare la tempistica nella pianificazione di alcune attività. Se un paziente è anziano può avere necessità diverse da un paziente più giovane e diverse sono anche le priorità in un ospedale piuttosto che a domicilio. dott.ssa Giovanna Sardella

21 Educazione al paziente
Gli operatori, in collaborazione con l’infermiere, possono insegnare al paziente e alla famiglia alcune tecniche relative alle cure igieniche. In relazione a particolari eventi o periodi della vita, vi sono da fornire suggerimenti diversi che possono aiutare i pazienti: il parto,le malattie croniche come il diabete, gli interventi chirurgici, i pazienti portatori di protesi ecc… dott.ssa Giovanna Sardella

22 Cure igieniche Cure igieniche parziali Igiene del viso
Se il paziente è in grado di farla da solo, va stimolato ad alzarsi. Se il paziente non può alzarsi, ma ha una autonomia sufficiente, gli si avvicina al letto un catino con acqua tiepida, il suo sapone e la sua salvietta. Se il paziente non è autosufficiente, sarà l’operatore a eseguire l’igiene nel seguente modo: Appoggiare il catino sul supporto del comodino Insaponare la manopola e passarla su tutto il viso Sciacquare Asciugare con l’asciugamano personale dott.ssa Giovanna Sardella

23 Cura degli occhi Le lacrime hanno il ruolo di mantenere la salute dell’occhio; se si riducono, favoriscono l’attrito, non rimuovono i detriti, non combattono le infezioni, non nutrono e non ossigenano l’occhio. La riduzione della lacrimazione, per una perdita totale o parziale dei meccanismi fisiologici a livello oculare, può essere determinata da: Perdita del movimento della palpebra dovuta ad uno stato di incoscienza(coma) o a disturbi neurologici. Riduzione della lacrimazione correlata a patologie, all’uso di diuretici, alla sedazione del paziente durante un intervento chirurgico. dott.ssa Giovanna Sardella

24 Indicazioni L’igiene degli occhi si esegue sempre dalla parte interna
a quella esterna a quei pazienti che presentano: Battito della palpebra rallentato o assente Eccessive secrezioni Ogni occhio si pulisce con un batuffolo di garza diverso per prevenire le infezioni da un occhio all’altro; non si deve usare sapone perché irrita, ma soluzione fisiologica, o acqua bollita o acqua borica. Nei pazienti in stato di coma, la pulizia degli occhi, andrebbe fatta ogni 4 ore, essi devono essere anche umidificati con gocce, unguenti, gel. dott.ssa Giovanna Sardella

25 Cura del naso Solitamente il paziente è in grado di espellere le secrezioni nasali, soffiando delicatamente in un fazzoletto e non vi sono cure particolari che riguardano il naso. In condizioni di stato comatoso,traumi cranici o del naso, pazienti portatori di sondino nasale o naso gastrico, diviene indispensabile attuare un’igiene corretta; essa, infatti, migliora la capacità respiratoria del paziente. dott.ssa Giovanna Sardella

26 Cura del naso Materiale occorrente Esecuzione
Garze, bastoncini cotonati Soluzione fisiologica Arcella Crema lubrificante o vasellina Guanti monouso Esecuzione Ammorbidire con vasellina eventuali croste Pulire le narici con soluzione fisiologica Introdurre un bastoncino con un movimento a spirale per asportare le secrezioni Asciugare con un tamponcino asciutto dott.ssa Giovanna Sardella

27 Cura delle orecchie Valutare la parte anteriore e quella posteriore per notare l’eventuale presenza di croste, secrezioni, cerume, arrossamento. L’igiene delle orecchie, si effettua con la punta di un telo bagnato ruotando il tessuto nel condotto uditivo ed asportando il cerume, non utilizzare bastoncini che potrebbero inserire, in profondità, il cerume presente. Se il paziente è portatore di protesi, esse vanno pulite esternamente con una garza e ne va controllato il corretto funzionamento. dott.ssa Giovanna Sardella

28 Cura dei capelli Molti pazienti hanno cura dei loro capelli in maniera autonoma, alcuni di essi per patologie correlate o per stati depressivi devono essere aiutati, nella maggioranza dei casi si può agire in tre modi diversi: Sedia vicina al lavandino Sedia vicino alla doccia Shampoo a letto Nell’ultimo metodo si procede rimuovendo il cuscino, posizionando il paziente più vicino possibile al bordo del letto, avendo cura di metter gli, sotto al capo un lenzuolo con sopra una cerata di protezione , al di sotto si posiziona una vaschetta di raccolta per l’acqua che drena. dott.ssa Giovanna Sardella

29 Cura dei capelli Materiale occorrente Esecuzione Asciugamani Shampoo
Pettine Spazzola Phon Cerate di protezione Catini per acqua Esecuzione Bagnare i capelli mantenendo l’acqua ad una temperatura di 43-44°C, applicare lo shampoo e frizionare il cuoio capelluto, sciacquare bene e ripetere l’operazione,avvolgere i capelli con l’asciugamano e,dopo aver li strizzati, asciugarli con il phon e pettinarli con cura. dott.ssa Giovanna Sardella

30 Cura della barba I pazienti con barba e baffi devono curarsi ogni giorno e, d’altra parte, queste sono zone dove è facile che si raccolgano parti di cibo o muco. Non si possono tagliare senza il consenso del paziente e se per ragioni particolari ,si devono rasare, è indispensabile utilizzare il rasoio con lame monouso, nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti, è preferibile il rasoio elettrico. La pelle del viso va ammorbidita,di seguito si spalma una crema per rasatura, poi, con delicatezza, si tira la pelle e si comincia a radere. Se si utilizza un rasoio elettrico, è necessario controllare che il filo elettrico sia integro. dott.ssa Giovanna Sardella

31 SECONDA LEZIONE dott.ssa Giovanna Sardella

32 Igiene orale La salute dentale, è in una società ad alto consumo di zucchero, tabacco, alcool è divenuta di notevole interesse. Alcune condizioni patologiche, possono favorire problemi a carico del cavo orale, determinando danni diretti, ma anche indiretti; purtroppo nei paesi meno ricchi, curare i denti ha costi elevati e del resto, sarebbe auspicabile , investire nella prevenzione più che nelle cure. dott.ssa Giovanna Sardella

33 Prevenzione Le pratiche preventive sono alla base della salute orale, tra le cause principali dei problemi della bocca, si trova la scarsa igiene e un’alimentazione scorretta , esse possono determinare: carie, tartaro,lesioni. Tra le azioni preventive da applicare, vi sono: Bere acqua ricca di fluoro Avere cura dei propri denti,usando lo spazzolino e il filo interdentale Evitare il consumo di tabacco Limitare l’uso di alcool Mangiare correttamente Andare regolarmente dal dentista dott.ssa Giovanna Sardella

34 Accertamento I pazienti in ospedale necessitano, specie in alcune situazioni, di un accertamento completo della cavità orale. Alcuni pazienti, specie quelli sottoposti a cure con chemioterapici ,o che si sottopongono alla radioterapia, vanno controllati frequentemente. Che cosa si valuta? Le condizioni del cavo orale Lo stato di coscienza Il grado di dipendenza La patologia La capacità di deglutizione La presenza di denti La necessità di un intervento educativo dott.ssa Giovanna Sardella

35 Alterazioni del cavo orale
Placca E’ un deposito molle composto da batteri in una matrice proteica, essa aderisce alla superficie dei denti, soprattutto sui colletti, con il tempo si stratifica e si calcifica dando origine al tartaro. Carie E’ un processo distruttivo, lento ma irreversibile che ha come risultato finale, la demineralizzazione del dente che viene eroso. Parodontopatia E’ un’infiammazione delle strutture che circondano e sostengono i denti, con il tempo e cronicizzando,si determina la mobilità e poi il distacco dei denti. Alitosi E’ frequente nei pazienti con diabete, epatopatia o con presenza di escreato. dott.ssa Giovanna Sardella

36 Infiammazioni delle gengive
Stomatite o mucosite Può manifestarsi con un semplice rossore, ma arrivare fino a severe ulcerazioni, si distingue in: Eritematosa Ulcerosa Aftosa Micotica Herpes labialis Infezione virale localizzata nella giunzione muco-cutanea, si presenta con vescicole che poi si rompono formando piccole croste. Xerostomia Riduzione della salivazione che si può presentare nei soggetti anziani, o in quelli che hanno fatto radioterapia o che usano farmaci e che, determina, difficoltà a deglutire, disagio, dolore, infezioni, carie, parodontopatie. dott.ssa Giovanna Sardella

37 Valutazione del cavo orale in pazienti a rischio
Pazienti che non possono usare gli arti superiori Pazienti in terapia intensiva sottoposti a ventilazione Pazienti con alterazioni dello stato di coscienza Pazienti con problemi di deglutizione Pazienti con sonde Pazienti sottoposti ad intervento chirurgico maggiore Pazienti allettati con deficit motori Pazienti con neoplasie ematologiche Pazienti con immunodepressione Pazienti con diabete mellito Pazienti anziani Pazienti sottoposti a radioterapia Pazienti con patologie polmonari croniche dott.ssa Giovanna Sardella

38 Obiettivi dell’igiene orale
Mantenere integre e umide le mucose del cavo orale Prevenire le infezioni del cavo orale Prevenire le polmoniti ab ingestis da aspirazione di patogeni Rimuovere la placca batterica per prevenire l’alitosi, la carie e la Parodontopatia Prevenire problemi di malnutrizione Mantenere l’immagine di sé e l’autostima dott.ssa Giovanna Sardella

39 Metodi per la pulizia del cavo orale
Metodi meccanici Hanno l’obiettivo di rimuovere il cibo, la placca o le secrezioni da mucose, lingue e denti. Gli strumenti principali sono lo spazzolino e il filo interdentale, in alcuni casi è possibile utilizzare garze, bastoncini, batuffoli che non garantiscono l’asportazione della placca, ma solo delle secrezioni. Nei pazienti in coma, si utilizza lo spazzolino collegabile all’aspiratore, esso è l’unico mezzo che ci garantisce la corretta rimozione di residui alimentari e la placca batterica. Per la lingua si usa il puliscilingua. Metodi chimici Sono basati sull’uso di prodotti come dentifricio, colluttorio o gel, i quali hanno il limite di non rimuovere la placca dott.ssa Giovanna Sardella

40 Metodi per la pulizia del cavo orale
Spazzolini Lo spazzolino da denti deve avere il manico diritto e la testina piccola in modo da raggiungere tutte le aree della bocca Le setole devono essere in fibra sintetica di media durezza e con punte arrotondate Lo spazzolino va sostituito ogni tre mesi Si possono usare spazzolini elettrici o quelli in gommapiuma da collegare anche all’aspiratore per i pazienti in coma. Filo interdentale Esso rimuove la placca e il tartaro, si passa tra i denti uno spazio per volta Dentifrici In commercio ve ne sono di tanti tipi: con fluoro, desensibilizzanti, antisettici, sbiancanti. Da soli non sono sufficienti a rimuovere la placca. dott.ssa Giovanna Sardella

41 Soluzioni per la pulizia del cavo orale
Quando il paziente non presenta il riflesso della deglutizione, si deve ricorrere all’uso di colluttori o soluzioni. Soluzioni a base di esetidina (antimicrobico) Soluzioni a base di clorexidina Soluzioni a base di sodio bicarbonato Soluzioni a base di acqua ossigenata Colluttori antimicotici o antiemorragici, gel anestetici, sostituti salivari dott.ssa Giovanna Sardella

42 Frequenza della pulizia
Non vi sono raccomandazioni standard, la pulizia va eseguita di volta in volta in base a : Condizioni generali del paziente Condizioni del cavo orale Presenza di fattori che aumentano il rischio di acquisire infezioni polmonari Richieste del paziente per migliorare lo stato di benessere. Di certo la pulizia del cavo orale, va eseguita dopo i pasti e prima di coricarsi. dott.ssa Giovanna Sardella

43 Igiene della protesi dentale mobile
I pazienti vanno incoraggiati a pulire regolarmente le loro protesi per evitare infezioni. Quando il paziente è disabile, l’operatore si assume tale responsabilità, maneggiando le protesi che sono fragili e la notte avrà cura di rimuoverle. per dare respiro alle gengive. E’ possibile utilizzare una pastiglia di detergente per disinfettare la protesi che, deve essere prima lavata, spazzolata e poi conservata in apposito contenitore provvisto dei dati anagrafici del paziente. dott.ssa Giovanna Sardella

44 Cura della lingua La putrefazione organica dei residui alimentari, può liberare sostanze chimiche che sono collegabili al male odore orale. Occorre spazzolare il dorso della lingua con uno spazzolino o con appositi strumenti pulisci lingua. L’inconveniente cui si può andare incontro, è il riflesso del vomito. La pulizia si effettua, facendo sporgere la lingua dalla bocca e pulendo soprattutto le zone posteriori dove vi è un maggiore accumulo di sostanze. dott.ssa Giovanna Sardella

45 Cura delle unghie La cura delle unghie, fa parte delle pratiche di routine, esse comprendono impacchi per ammorbidire le cuticole, la pulizia accurata e il taglio delle unghie, dove necessario. In alcune situazioni, occorre che sia l’infermiere a dare il consenso per effettuare la procedura, infatti alcune patologie e/o l’assunzione di alcuni farmaci, come gli anticoagulanti, possono provocare un danno al paziente. dott.ssa Giovanna Sardella

46 Cura delle unghie Gli obiettivi principali sono:
Prevenire traumi dati da unghie incarnite; Prevenire traumi dati da unghie troppo lunghe; Prevenire infezioni e infiammazioni. Materiale Telino per raccogliere le unghie tagliate Tagliaunghie Forbici Catino Esecuzione Ammorbidire le unghie Tagliare le unghie delle mani rotonde, quelle dei piedi quadrate Usare, se possibile , strumenti personali, se presente, togliere lo smalto dott.ssa Giovanna Sardella

47 Cura dei piedi L’accertamento dei piedi, comprende il controllo accurato dell’intera superficie, comprese quelle zone che si trovano fra le dita. L’operatore deve valutare se vi sono zone irritate e soprattutto lo stato della circolazione del piede che, in alcuni pazienti (diabetici), riveste enorme importanza. Cosa è possibile scoprire …. Lesioni tra le dita (infezioni funginee) Duroni (eccesso di callosità) Calli (sfregamento con le scarpe) Screpolature (lesioni della pelle) dott.ssa Giovanna Sardella

48 Cura dei piedi nel paziente diabetico
Il piede diabetico è causa di molti disagi e non si cura facilmente, quindi è preferibile prevenirlo. Prima di tutto è necessario mantenere i valori della glicemia il più possibile vicino alla norma, per il resto di seguito sono riportati dei validi suggerimenti: Evitare l’uso di forbici o di oggetti taglienti Usare la lima invece delle forbici Tagliare le unghie,né troppo lunghe, né troppo corte Evitare fonti di calore diretto sul piede Lavare ogni giorno i piedi con acqua tiepida Mantenere sempre i piedi asciutti e puliti Cambiare spesso le calzature Usare calze di cotone o di lana Usare creme idratanti Non camminare scalzi Mostrare al medico ogni piccola ferita dott.ssa Giovanna Sardella

49 Igiene perineale Il perineo è la zona compresa fra cosce, pelvi e ano; in questa zona vi sono gli organi per la riproduzione, per l’attività sessuale e per l’eliminazione di scorie(urine e. feci) Le cure igieniche prevedono la detersione dell’area perineale per prevenire il proliferare di batteri e si effettuano ogni qualvolta ve ne sia bisogno e ad ogni bagno. E’ necessario evitare: Infezioni Disagio Cattivi odori dott.ssa Giovanna Sardella

50 Igiene perineale Obiettivi Diminuire la proliferazione batterica
Migliorare il confort Educare la persona Interventi Igiene perineale nell’uomo Igiene perineale nella donna Igiene perineale ai portatori di catetere Informazione al paziente sull’importanza dell’igiene dott.ssa Giovanna Sardella

51 Igiene perineale Principi L’igiene va effetttuata partendo dalle aree più sporche per evitare l’ingresso di germi patogeni e la diffusione di infezioni. Si pulisce prima la cute circostante gli orifizi, con movimenti che allontanano le secrezioni,poi la restante cute . Va rispettata la privacy e si devono utilizzare prodotti che mantengano il ph fisiologico. dott.ssa Giovanna Sardella

52 Igiene perineale La frequenza dell’igiene perineale dipenderà dal tipo di paziente e dalla patologia. Persone con incontinenza urinaria e fecale Portatori di catetere vescicale Immobilizzati a letto Debilitati o con scarse difese Diabetici Pazienti che hanno subito un intervento chirurgico Pazienti dopo il parto dott.ssa Giovanna Sardella

53 Igiene perineale Cosa si valuta?
Il grado di autonomia del paziente e il tipo di patologia Osservare se il paziente ha irritazioni, lesioni,perdita di urine Secrezioni abnormi Chiedere al paziente se ha prurito o bruciore Valutare il paziente per quanto riguarda: abitudini personali, sesso, livello culturale, ciclo mestruale dott.ssa Giovanna Sardella

54 Cure igieniche totali Distinguiamo tre tipi di cure igieniche totali: la doccia, il bagno in vasca, la spugnatura a letto. Un bagno completo a letto, deve essere fatto a pazienti completamente dipendenti e che richiedono una assistenza totale per l’igiene; l’operatore diviene sostituto del paziente e ne soddisfa i bisogni. Un bagno parziale a letto prevede la pulizia delle parti del corpo che potrebbero causare disagio o cattivo odore se non lavate, comprende la cura perineale. dott.ssa Giovanna Sardella

55 Cure igieniche totali Obiettivi
Pulire la pelle per prevenire le infezioni Migliorare il comfort Stimolare la circolazione Rilasciare la tensione muscolare Tonificare i muscoli con movimenti passivi o attivi Educare il paziente dott.ssa Giovanna Sardella

56 Cure igieniche totali Che cosa si valuta?
Osservare le condizioni generali Valutare il livello di autonomia Preparare l’ambiente e i presidi Organizzare le cure igieniche in base al tempo a disposizione e al numero di operatori dott.ssa Giovanna Sardella

57 Aspetti da controllare durante il bagno
Cure igieniche totali Aspetti da controllare durante il bagno Offrire l’aiuto necessario senza dimenticare che il paziente deve collaborare Rispettare la privacy Osservare il paziente: la sua respirazione, la capacità di movimento le caratteristiche della cute La temperatura dell’acqua fra i 32-35° C Prevenire le cadute (tappetino antiscivolo,maniglie) Non usare apparecchi elettrici vicino l’acqua Invitare il paziente a non chiudere la porta a chiave Eseguire il bagno almeno dopo due ore dal pasto dott.ssa Giovanna Sardella

58 Preparazione del materiale
Cure igieniche totali Atti Chiudere porte e finestre Valutare la temperatura dell’acqua Preparazione del materiale Carrello Catini Contenitori di acqua calda Sapone Tela cerata, traverse Padella Arcella, forbici, tronchesino Guanto da bagno/batuffoli Guanti monouso Biancheria pulita per il ricambio del letto e della persona Sacco per rifiuti dott.ssa Giovanna Sardella

59 Cure igieniche totali Durante il lavaggio occorre rispettare il principio di pulire prima le zone pulite e poi quelle sporche, quindi: Viso Torace Braccia Mani Gambe Piedi Zona genitale dott.ssa Giovanna Sardella


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