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Agricoltura biologica e agricoltura convenzionale
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Agricoltura convenzionale
L'agricoltura moderna si è sviluppata, almeno fino all'inizio degli anni Ottanta, nella direzione del continuo aumento dei quantitativi prodotti. Per raggiungere lo scopo l'agricoltura cosiddetta convenzionale ha fatto ricorso ad un sempre maggiore inserimento di fattori esterni (fertilizzanti chimici, antiparassitari, diserbanti, mangimi, ecc.) in grado di esaltare le produzioni di piante ed animali e sfruttare al massimo ogni estensione di terreno, aumentando le rese. Attualmente è ancora il tipo di agricoltura più praticata.
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impatto sul suolo La concimazione chimica dei terreni, attraverso l’uso di prodotti industriali artificiali impoverisce il suolo favorendo l’infertilità e i processi di desertificazione. In agricoltura biologica non solo si utilizzano concimi organici, ma vengono messi in campo una serie di accorgimenti tecnici che favoriscono il mantenimento delle condizioni ottimali del terreno, attraverso la scelta mirata dei periodi più indicati per le coltivazioni (in particolare facendole coincidere con il periodo di maggior mineralizzazione naturale); garantendo la copertura vegetale nei periodi di non coltura o mantenendo il terreno inerbito anche nei frutteti; calcolando accuratamente le quantità di acqua necessarie alle piante, evitando di bruciare i residui che invece vengono interrati
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impatto sull’acqua Una delle forme più gravi di inquinamento causato dall’agricoltura riguarda le acque. Fertilizzanti, erbicidi e pesticidi utilizzati sulle piante e sui terreni agricoli finiscono in gran parte nel suolo e vengono successivamente trasportati nei fiumi e quindi nei mari. Dosi troppo elevate di sostanze nutritive come azoto, fosforo e zolfo in un ecosistema acquatico provocano un eccessivo accrescimento di piante acquatiche e la proliferazione di microalghe. Tutto ciò determina l’aumento dell’attività batterica e il consumo di ossigeno che viene a mancare agli altri organismi determinando il fenomeno dell’eutrofizzazione, cioè la morte del lago, con putrefazione delle alghe e degli organismi acquatici. Insetticidi e fitofarmaci non tossici per l’uomo inoltre, possono essere letali per molte specie di anfibi e rettili che popolano fiumi e laghi. L’agricoltura intensiva inoltre è responsabile dell’eccessivo consumo di acqua.
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Impatto sull’aria L’agricoltura contribuisce per il 10% alle emissioni di gas serra. In particolare bisogna considerare le emissioni dirette di metano prodotto dal bestiame nella digestione dei carboidrati, il protossido d’azoto N2O liberato direttamene dai concimi chimici e la grande quantità di CO2 derivante sia dai motori agricoli che dai processi industriali di produzione di prodotti per l’agricoltura. Infine il suolo sfruttato intensivamente perde la capacità di fungere da “sink” (serbatoio) di anidride carbonica che quindi torna in atmosfera. Altre forme di inquinamento dell’aria si hanno con la distribuzione di fitofarmaci e diserbanti che subiscono l’effetto ”deriva”. Normalmente il 5-10% dei prodotti chimici distribuiti in campo si disperde in atmosfera, ma questa percentuale può aumentare in modo vertiginoso se la distribuzione avviene in un giorno ventilato o come avviene per le grandi estensioni, se i prodotti vengono irrorati dagli aerei.
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Agricoltura biologica
Metodo di produzione agricola e allevamento che ammette l’utilizzo esclusivo di sostanze naturali presenti in natura ed esclude l’impiego di prodotti chimici di sintesi, ovvero fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e concimi. Segue un modello mirato ad evitare l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali come acqua, suolo ed aria. Nell’allevamento, gli animali vengono nutriti con erba e foraggio biologici e non assumono antibiotici, ormoni e altre sostanze artificiali
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Scopi Produzione di un’ampia gamma di prodotti di alta qualità
Salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali Miglioramento e mantenimento della fertilità dei suoli e dell’equilibrio tra acqua, piante e animali Mantenimento della diversità biologica Garanzia di un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali Esclusione di prodotti provenienti dall’ingegneria genetica (OGM)
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Regole L’agricoltura e i prodotti biologici sono certificati e regolamentati a livello europeo Nei regolamenti vengono elencate le norme di produzione, il sistema di controllo, le caratteristiche dell’etichettatura e le modalità di importazione da paesi extra UE. I prodotti biologici prima di essere commercializzati come tali devono essere controllati e certificati durante tutto il ciclo di produzione da uno degli organismi autorizzati
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Dove e quanto? Fenomeno in espansione: la percentuale di coloro che consumano prodotti biologici è salita dal 54,5% del 2013 a 59% nel 2014 Localizzata principalmente in Europa e Nord America In Europa, l’Italia detiene il primato per numero di aziende produttrici e superficie interessata Problema Capire se e quanto sia sostenibile il percorso di sviluppo intrapreso
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Sostenibilità Attributi: ambientale, sociale, economico, demografico
Essi vanno valutati rispetto al tempo (fruibilità presente e futura delle risorse) e allo spazio (contesto territoriale diverso dà una sostenibilità diversa)
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Gli obiettivi propri dell’agricoltura biologica la caratterizzano come un tipo di agricoltura multifunzionale e sostenibile, quantomeno sul piano ambientale, dove i vantaggi di questo metodo di produzione rispetto a quello convenzionale sono più facilmente riconoscibili (in particolare, conservazione della fertilità dei suoli e della biodiversità, riduzione di inquinamento da agro-farmaci, migliore rapporto con le risorse idriche). Resta tuttavia da chiarire quale sia la dimensione relativa di questi vantaggi e in che misura essi possano effettivamente contribuire allo sviluppo sostenibile.
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Reputazione del biologico
Il prodotto biologico o, meglio, la sua presunta superiorità rispetto al convenzionale in termini di salubrità e impatto ambientale da cui consegue la disponibilità a pagare un prezzo più alto, è un bene reputazionale. Il consumatore, cioè, ha ben pochi elementi oggettivi per poter davvero valutare esistenza ed entità di tale superiorità. Li presume, piuttosto, dalla reputazione che il prodotto biologico ha; reputazione che a sua volta deduce dal complesso insieme di informazioni che riceve al proposito.
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SABIO SABIO è un progetto di ricerca che si propone di determinare la sostenibilità dell’agricoltura biologica, di cui studia le componenti socio-economiche, ambientali e salutistiche per stimarne il valore aggiunto rispetto all’agricoltura convenzionale Al progetto, coordinato dall’INEA, partecipano: il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna; il Dipartimento di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Tor Vergata”; il Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova
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Finalità Indagini specifiche per la rilevazione di dati a causa della carenza di informazioni disponibili sui prodotti biologici su aspetti tecnico-economici dell’offerta a livello di produzione, trasformazione e commercializzazione per ogni filiera sotto osservazione (in particolare prodotti caratteristici della dieta mediterranea Indagini a carattere ambientale per costruire indici sulle tecniche agronomiche adottate (uso di nutrienti e fitofarmaci, erosione) e sulla biodiversità
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Componente salutistica
I livello: valutazione degli effetti della dieta mediterranea biologica sulla salute umana II livello: indagine sulla disponibilità dei consumatori a pagare il sovrapprezzo per i prodotti biologici (premium price) ipotesi che i consumatori siano più disposti a pagare il sovrapprezzo se percepiscono un effetto benefico di tali prodotti sulla propria salute
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Componente salutistica
La dieta mediterranea, nell’ambito di uno stile di vita salutare, può rappresentare un efficace strumento di prevenzione grazie alla sua tipica composizione in prodotti vegetali e pesce che contengono sostanze attive in tal senso (antiossidanti). Uno degli obiettivi specifici di SABIO è la misura della concentrazione di principi antiossidanti in soggetti selezionati ad hoc e sottoposti ad ambedue i regimi dietetici. A tale scopo, ad un campione di individui omogeneo per stato di salute e stile di vita sono stati somministrati, in successione, prodotti da agricoltura biologica e convenzionale per 4 settimane, monitorando tutti i parametri ritenuti utili ai fini della valutazione. I risultati dello studio evidenziano una chiara superiorità del prodotto biologico fresco rispetto al convenzionale: nei soggetti che avevano consumato una dieta equilibrata con prodotti biologici, la capacità antiossidante è risultata migliore rispetto ad uno stesso regime alimentare con prodotti convenzionali.
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Componente socio-economica
Ha il compito di tentare di attribuire un valore economico alle esternalità prodotte dall’agricoltura biologica in termini di servizi ambientali, salute e qualità alimentare, e di fornire infine una stima del valore aggiunto complessivo realizzato con questo metodo di produzione. L’analisi di 300 processi biologici e convenzionali, in fase di completamento, è finalizzata a studiare la struttura dei costi e dei ricavi dei due metodi produttivi per evidenziarne i differenziali di produttività e redditività
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Componente socio-economica
Sono state evidenziate scarse differenze tra le imprese biologiche e convenzionali sia sul piano del bilancio aziendale, sia per quanto riguarda l’efficienza economica nell’utilizzo degli input. I benefici derivanti dell’adozione delle tecniche biologiche si esprimono, almeno in parte, attraverso una maggiorazione di prezzo dei prodotti biologici (premium price) rispetto agli omologhi convenzionali. Tale prezzo, tuttavia, non riconosce alcuni benefici che pure questo tipo di produzione comporta (esternalità).
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Stima delle Esternalità nell’agricoltura convenzionale (negative) e biologica (positive), in milioni di euro (2002) Agricoltura convenzionale Agricoltura biologica (range) Acqua 733 Suolo 120 Aria 1534 Biodiversità 802 Salute umana 260 Totale 3449 Totale per ettaro 261 % rispetto al convenzionale 100
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Fonti:
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