DA MERCANTI A BANCHIERI…

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Presentazione sul tema: "DA MERCANTI A BANCHIERI…"— Transcript della presentazione:

1 DA MERCANTI A BANCHIERI…
A cura della classe IV° Q Scienze Umane op. Economico-Sociale del Liceo Statale L. Ariosto A.S. 2016/17 Liceo Ariosto Ferrara

2 LA GIORNATA DEL RISPARMIO 2016
La classe IV° Q, Liceo delle Scienze Umane op. Economico-Sociale, in occasione della Giornata del Risparmio, ha preparato un percorso che illustra un’Italia all’avanguardia al tempo in cui nacquero le prime banche, assicurazioni e multinazionali. Partendo dalle testimonianze pittoriche e letterarie si ripercorrerà il cammino riguardo l’utilizzo del risparmio e degli investimenti in chiave storico-economica. Liceo Ariosto Ferrara

3 Risparmi e investimenti
Da orefici a banchieri Cambio e usura Le culle della finanza Risparmi e investimenti Liceo Ariosto Ferrara

4 Quentin Metsys, Il banchiere e sua moglie; 1514
Il dipinto raffigura un usuraio, accanto alla moglie, nell’azione di contare delle monete d’oro. Sul tavolo appaiono oggetti di valore come un vaso di vetro riccamente decorato, un porta anelli e un sacchetto di perle. Particolare significativo del dipinto è lo sguardo della moglie che dalla lettura di preghiere si distrae per osservare il denaro. Quentin Metsys, Il banchiere e sua moglie; 1514 Liceo Ariosto Ferrara

5 LA MONETA Moneta: la parola “moneta”deriva da “monere” che in latino significa “avvertire”. La leggenda narra che questa parola sia un omaggio alla Dea Giunone che in una notte del 396 a.C avvertì i Romani, tramite le sue oche, dell’arrivo dei Galli e in questo modo protesse la zecca. Più probabilmente “moneta” ha origine dalla vicinanza del tempio di Giunone, detta anche “Moneta”, con la prima fabbrica che funzionò come zecca. Liceo Ariosto Ferrara

6 SOLDO, SALARIO E PECUNIA
Soldo: dal latino “solidum” ovvero la moneta massiccia di metallo prezioso dell’età Imperiale romana. Salario: questo termine deriva dalla parola “sale” poiché i legionari romani venivano anche retribuiti in sale. Pecunia: dal latino “pecus”, ovvero bestiame. Sinonimo della parola “denaro”, è ormai in disuso nella lingua italiana. Liceo Ariosto Ferrara

7 LIRA E DOLLARO Lira: dal latino “libra” (bilancia) indica sia un’unità di peso, quale la libbra, sia un bene come unità monetaria, ovvero la libbra d’argento. Dollaro: proviene dalla storpiatura, da parte degli inglesi, del termine “tallero”, ovvero una moneta d’argento tedesca di grandi dimensioni. Liceo Ariosto Ferrara

8 DENARO Denaro: la principale moneta d’argento dei romani, ha origine dal latino “denarius” da “deni” cioè “di dieci in dieci” e valeva dieci assi. Secondo un’altra interpretazione deriva dal nome delle monete arabe “dinar” usate per i commerci internazionali del periodo carolingio. Liceo Ariosto Ferrara

9 Da orefici a banchieri 1200-1500
Liceo Ariosto Ferrara

10 LA RINASCITA DELLE CITTA’
Dal X fino agli inizi del XIV secolo, in Europa si assiste a una ripresa della vita nelle città. Il fenomeno vede come protagonista l’Italia, dove fioriscono i centri urbani più grandi e popolati, tra cui Venezia, Genova e Firenze. Da un’economia di tipo feudale e agricolo, basata sulla sussistenza e sul consumo dei prodotti locali, si passa a un’economia di mercato, fondata sulla circolazione delle merci e del denaro, con una vasta rete mercantile in tutta Europa. E’ in quest’epoca che inizia ad affermarsi una nuova figura sociale, dedita al commercio, ai traffici e all’artigianato cittadino: il MERCANTE. Liceo Ariosto Ferrara

11 La figura del mercante Il mercante introduce lo spirito di iniziativa, la ricerca del guadagno, il lavoro libero e la circolazione del denaro. Nasce così il capitale mobile. Gradualmente, con l’estendersi e l’intensificarsi degli scambi, alla figura del mercante avventuriero si sostituisce quella dell’uomo d’affari come lo conosciamo oggi, che piuttosto che viaggiare con le proprie merci gestisce i suoi traffici a distanza. Nascono le grandi compagnie commerciali, con una sede fissa e diverse filiali sparse per il mondo. Grazie alla sua posizione strategica l’Italia, diventa sede d’importanti mercati. Liceo Ariosto Ferrara

12 DA OREFICI A BANCHIERI Liceo Ariosto Ferrara
Sorge l’esigenza di depositare le monete ma di avere comunque la possibilità di spostarne il valore per acquistare merci. Gli orefici scambiano le monete in cambio di certificati: le “note”. Sotto: «Trattato sui 7 vizi», XIII sec. pres., Scuola di Genova Liceo Ariosto Ferrara

13 Gli orefici decidono di ottenere un lucro attraverso gli interessi avuti grazie ai prestiti di denaro ad altri. In Germania, la famiglia dei Fugger assume sempre più potere e ricchezze grazie ai dispendiosi finanziamenti e diventa la più importante famiglia di banchieri dell’epoca. A partire dal XIV secolo, le banche accettano i depositi, li tutelano e pagano interessi iniziando così ad attirare anche stranieri. Le banche cominciano ad assumere le caratteristiche di quelle moderne. Nonostante non si conosca la propensione al risparmio degli uomini del tempo, avere un conto in banca era una pratica diffusa. Liceo Ariosto Ferrara

14 Dosso Dossi ,Jacob II Fugger, 1459-1525
Dal dipinto è possibile intuire l’elevato status sociale del banchiere sia per l’atteggiamento sicuro, nobile e distaccato che per l’abbigliamento severo e austero, evidenziato dalla pelliccia. Il personaggio raffigurato è impegnato nel conteggio delle monete poste sul banco a fianco di strumenti del mestiere come libri di contabilità e lettere cambiali. Dosso Dossi ,Jacob II Fugger, Liceo Ariosto Ferrara

15 Sotto: «The story of patient Griselda», Anonimo, sec. XV.
Nel XV secolo parte rilevante dei depositi è costituita dalla dote: complesso dei beni che la moglie porta al marito a titolo di contributo agli oneri del matrimonio. È di proprietà della donna e può essere investita dal marito nel caso il valore sia garantito. Successivamente nel 1425, a Firenze viene creato il Monte delle doti allo scopo di tutelare le doti delle donne. Sotto: «The story of patient Griselda», Anonimo, sec. XV. Liceo Ariosto Ferrara

16 Alla metà del XVII secolo Londra era la sede principale della stipulazione di polizze assicurative marittime; gli assicuratori, infatti, concludevano molteplici affari con gli armatori stranieri contribuendo a incrementare l’attività commerciale del Paese,che aveva nei traffici internazionali, un ruolo fondamentale. Wojciech Gerson “Gdańsk in the 17th century”, 1865 Liceo Ariosto Ferrara

17 Vittore Carpaccio, La vocazione di S. Matteo, 1502
Sulla sinistra si scorge una banca dell’epoca, una di quelle sotto il ponte di Rialto che Carpaccio vedeva ogni giorno. Il banchiere è riccamente vestito di broccato (secondo alcuni è un esattore delle tasse) e poggia una mano sul banco pieghevole coperto da un drappo orientale. Accanto alla mano si nota uno strumento per contare le monete e appesi i vari “polizzini”; tutto protetto da una tettoia. Vittore Carpaccio, La vocazione di S. Matteo, 1502 Liceo Ariosto Ferrara

18 Cambio e Usura Da mercanti a banchieri Liceo Ariosto Ferrara

19 Che cosa si intende con il termine “usura” ?
Ora l’usura è la pratica che consiste nel fornire prestiti a tassi d’interesse elevati considerati illegali. Si definisce tasso d’interesse usurario quello che, in Italia, supera le soglie stabilite del 50% dalla legge sulle operazioni di finanziamento. Liceo Ariosto Ferrara

20 L’usura nel tempo L’attività di usura è antichissima: l’interesse è il compenso percepito da chi presta il denaro a chi ne ha bisogno. Per la cultura romana l’usura è il prestito di denaro contro il pagamento di un interesse passivo. Non è un illecito, ma è disprezzato. Quentin Metsys, “Gli usurai” 1515 Liceo Ariosto Ferrara

21 Ebrei Sefarditi a ferrara
L’usura era un attività che non poteva essere esercitata da un cristiano, perché contro i principi dettati dalla Chiesa, per tale motivo questa funzione era principalmente svolta dagli Ebrei. A Ferrara, venne accolta, da Ercole I d’Este, nel 1492, una piccola comunità di Ebrei Sefarditi, fuggiti dalla Spagna, proprio per poter finanziare le attività del Ducato e della città. Liceo Ariosto Ferrara

22 Cambiavalute nelle città comunali
I banchi di cambiavalute, gestiti dai cambisti, si diffusero a partire dal 1150 come prima entità bancaria della storia. I banchi rappresentavano stazioni dove i cambisti, a richiesta dei mercanti, effettuavano il cambio delle monete a seconda del conio locale. All'inizio, la loro diffusione fu prevalente nelle fiere europee; in Italia, soprattutto in Toscana, tra Firenze e Pistoia e successivamente in Lombardia. Marinus Van Roejmerswaelen,”Il cambiavalute e sua moglie” 1539 Liceo Ariosto Ferrara

23 LE CULLE DELLA FINANZA Le origini della finanza sono da collocare fin dal tardo medioevo,quando alcuni mercanti si specializzarono nell’attività bancaria. Le città italiane più influenti sono i potenti centri di Genova, Firenze e Venezia. Liceo Ariosto Ferrara

24 Genova fu molto importante perché là si svilupparono le prime forme di finanza. Era svolta l’attività doganale delle merci importate ed esportate, cioè ,venivano controllate le merci in entrata ed uscita dal porto genovese ed il pagamento del dazio. Genova Liceo Ariosto Ferrara

25 E’ a Firenze che batte il cuore finanziario dell’Italia centrale tardo-medievale soprattutto negli anni in cui viene fondato il banco medici. All’interno di quest’ultimo venivano posizionati i banchi con le stadere, delle bilance utilizzate per la misurazione del peso degli oggetti di scambio, come denaro o gioielli. Firenze Liceo Ariosto Ferrara

26 A Venezia i mercanti-banchieri preparavano i loro banchi con i contenitori cilindrici per le monete.
Questa attività si svolgeva principalmente sotto il ponte di Rialto e i banchieri acquistavano i banchi ad un’asta annuale tenuta dalla Magistratura dell’Ufficio di Rialto. Venezia Liceo Ariosto Ferrara

27 RISPARMI E INVESTIMENTI
Quota del reddito di persone, imprese o istituzioni che non viene spesa nel periodo in cui il reddito è disponibile. Impiego di denaro in previsione di un lucro futuro Liceo Ariosto Ferrara

28 Uso del risparmio le banche erogano prestiti famiglie Per investimenti
Per consumi imprese famiglie innovazione creazione consolidamento Liceo Ariosto Ferrara

29 Banche Risparmiatori Soggetti finanziati Liceo Ariosto Ferrara

30 Altri intermediari finanziari
Operazioni bancarie Raccolta bancaria: acquisizione delle risorse finanziarie Famiglie Imprese Banca centrale Altri intermediari finanziari imprese risparmiatori banche interessi interessi Liceo Ariosto Ferrara

31 Moneta bancaria Assegni di conto corrente/circolare
Carte di credito/prepagate Bonifici Addebiti preautorizzati Liceo Ariosto Ferrara

32 C’era una volta… la chiocciola
La chiocciola di internet utilizzata oggi nelle , ha origini molto antiche. Veniva già utilizzata in epoca medievale dai mercanti per indicare l’anfora e l’oncia, cioè le unità di misura rispettivamente adottate a Firenze e a Venezia. In seguito, come dimostrano testimonianze epistolari genovesi del XVIII secolo, la chiocciola indicava l’abbreviazione di “addì” cioè la data. Successivamente venne utilizzata nel mondo commerciale d’Oltre Manica cambiandone il significato: “at a price of” (al prezzo di). Liceo Ariosto Ferrara

33 Le banche etiche Le banche etiche lavorano nello stesso campo delle banche finanziarie convenzionali. Si differenziano perché investono i capitali finanziari dei clienti in iniziative di solidarietà, in particolare nei quattro settori fondamentali: cooperazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e tutela ambientale, dando la possibilità di scegliere in quale ambito investire. Liceo Ariosto Ferrara

34 Liceo Ariosto Ferrara Segretari/tecnici Cambio e usura
Zanotti Elianto, Guerra Valentina, Mazzoni Michela. Analisi dei dipinti Poltronieri Asia, Toschi Carlotta. Da orefici a banchieri, origine dei nomi delle monete Cavolesi Elena, Brunelli Bianca, Fortini Irene, Zucchi Irina, Carlini Elena. Cambio e usura Paglia Alessandra, Rigoni Ester, Ballola Gaia, Guerra Maria Chiara. Risparmi e investimenti Stabellini Federica, Roncagli Chiara, Makoui Eleonora, Bonaveri Tommaso, Pastorello Giordano. Le culle della finanza Benetti Beatrice, Benazzi Jacopo, Pedarzini Filippo, Porretta Mariantonietta. Prof. Maria Rita Casarotti Liceo Ariosto Ferrara


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