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L’islam in Europa
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Religiosità in Europa
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Nel mondo
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Migrazioni vs “immigrazione”
E dagli anni '60 in poi che l’Europa si popola di cittadin* di altre nazionalità, per motivi prettamente economici, dovuti al bisogno di manodopera per la ricostruzione postbellica. Vari Stati nordeuropei stringono accordi con i paesi del vicino oriente e nel giro di una trentina d'anni questi immigrati diventano sette-otto milioni che si stabiliscono secondo precise relazioni internazionali. Il passato coloniale è chiaramente determinante per le strategie migratorie.
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Francia Germania e Gran Bretagna sono i primi paesi interessati, che “accolgono” il maggior numero di immigrati (musulmani) e i primi a regolamentare il flusso degli arrivi L’Italia conosce il fenomeno migratorio in particolare dopo gli anni ’90 (dopo la guerra nei Balcani) L’identità religiosa si scoprirà successivamente: dal migrante lavoratore al migrante “musulmano”
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In Italia Alla fine del 2015, poco più di 5 milioni di stranieri residenti, con incidenza dell’8,3% sulla popolazione italiana. (stima complessiva di persone secondo Migrantes). il 32,2% - ovvero circa un milione e persone - sono di cultura e religione musulmana, concentrati soprattutto nelle regioni settentrionali e nel Lazio (Roma).
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In Europa coesistono molte religioni, convinzioni e movimenti filosofici, e le istituzioni europee sono impegnate a promuovere la tolleranza e il rispetto reciproco quali caratteristiche importanti della nostra società L'articolo 17 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), introdotto dal trattato di Lisbona, fornisce per la prima volta una base giuridica per un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni dell'UE e le chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali.
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La tradizione si trasforma
A partire dagli anni ’70 comincia un processo di trasformazione della/e tradizione/i nelle società musulmane: processo sociopolitico che può indebolire la cultura Espansione demografica oltre i confini (quali?) maggiore “etnicizzazione” dei rapporti sociali, per i quali la cultura serve come base di un posizionamento ideologico Ideologizzazione delle identità Sfide tra secolarizzazione e radicalizzazione
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Leggere la complessità
Le scienze sociali faticano a leggere la complessità del mondo (musulmano) e la rivoluzione anche epistemologica in atto da tempo Monopolio delle letture politologiche/politiche a discapito della complessità storica e sociologica relativa all’islam Più sfaccettature del multiculturalismo: una soluzione con molti limiti
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L’islam in Europa vs l’islam europeo: una sfida nuova
È necessario ripensare alla sfera religiosa all’interno della cittadinanza, allo spazio multiculturale, multilinguistico, multiconfessionale, multietnico È necessario ripensare al significato dell’Europa Le religioni si nazionalizzano? Quale umma?
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Alcuni temi della cittadinanza e della libertà religiosa
Riconoscimento dei diritti civili e religiosi: pratica e luoghi di culto, matrimonio, sepoltura, giorni feriali, assistenza spirituale. Matrimoni misti/conversioni Nuove generazioni Abbigliamento Cibo Libertà di espressione e radicalismo?
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Il consiglio europeo per la Fatwa e la ricerca
è una entità accademica, islamica, specializzata ed indipendente costituita da diversi studiosi. La sua sede attuale è nel Regno Unito. Il prof. Yusuf Al-Qaradawi, Egiziano, membro dei FM, è il Presidente
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scopi e obiettivi : Raggruppare gli studiosi che vivono in Europa, e tentare di unificare le opinioni giuridiche in relazione ai principali enunciati del Fiqh. Emettere Fatwe collettive che vadano incontro alle esigenze dei musulmani in Europa, risolvano i loro problemi e regolino la loro interazione con le società europee, in riferimento alla Shari'a. Pubblicare studi giuridici e ricerche. Guidare i Musulmani in Europa e chi lavora per l'Islam, diffondendo adeguati concetti islamici e importanti responsi legali.
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Il CEFR raccomanda ai musulmani residenti in Occidente di creare corpi giuridici per il riconoscimento dell’islam e la regolamentazione delle questioni religiose e giuridiche islamiche, sempre nel rispetto delle leggi vigenti nei paesi di accoglienza.
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L’Intesa con lo Stato italiano
Art. 8 Costituzione: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”. Dai Patti Lateranensi del 1929 al nuovo Concordato del 1985 che sancisce l’indipendenza rispetto alla Santa Sede Non esiste ancora l’Intesa con la comunità islamica, non omogenea, che conta in Italia oltre un milione e mezzo di fedeli
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Le Intese in Italia Tavola valdese Assemblee di Dio in Italia (ADI) Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno Unione Comunità Ebraiche in Italia (UCEI) Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia (UCEBI) Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni Chiesa Apostolica in Italia Unione Buddista italiana (UBI) Unione Induista Italiana Intesa firmata (2007), non approvata con legge: Congregazione cristiana dei testimoni di Geova
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FM, Sufi, Tabligh, Salafiti…
In Europa come in America esistono molte organizzazioni e associazioni islamiche (movimenti religiosi, culturali e/o politici) che intrattengono relazioni con altre comunità, istituzioni pubbliche e governi, in rappresentanza della propria fede e della propria comunità etno-nazionale
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Principali associazioni islamiche in Italia
UCOII, Unione delle comunità islamiche in It., nata nel 1990, con l’intenzione di fornire alle comunità e ai musulmani una serie di servizi: Unicità di rappresentanza di fronte alle istituzioni dello Stato Orientamento tecnico-legale e amministrativo Organizzazione di attività culturali comuni e mediazione culturale Relazioni economiche tra mondo produttivo italiano e paesi islamici Il suo attuale presidente è Izzeddin Elzir, di origine palestinese. È anche imam di Firenze
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GMI, Giovani musulmani d’Italia
è un’associazione di promozione sociale nata nel 2001, promuove l’educazione e l’impegno civile dei giovani musulmani all’interno della società. GMI è un’associazione libera, indipendente e apartitica ed è trasversale ad ogni altra forma associativa musulmana presente sul territorio italiano con 51 realtà locali, costituita esclusivamente da giovani dai 14 ai 26 anni con oltre 1200 Soci. I GMI sono tra i fondatori del FNG – Forum Nazionale dei Giovani, unica piattaforma Nazionale di organizzazioni giovanili e promotori della Rete G2, che include tutte le realtà etnico-linguistico culturali minoritarie presenti nel nostro Paese tutelando i diritti dei nuovi italiani Nadia Bouzekri, 24 anni, è la prima donna presidente dell’Associazione
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Centro culturale della Moschea di Roma
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COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana
è un’associazione di natura religiosa e culturale, senza fini di lucro, con lo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi di religione, culto e cultura degli aderenti alla religione islamica in Italia, nonché di promuovere iniziative di carattere intellettuale, accademico e scientifico utili alla conoscenza dell’Islam in Italia e in Europa Costituitasi nel 1993 con il nome di Associazione Italiana per l’Informazione sull’Islam (AIII), nel 2000 ha modificato il proprio statuto, prendendo il nome di attuale, al fine di essere riconosciuta dal Presidente della Repubblica Italiana come un ente morale di culto islamico.
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Percentuali e percezioni
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Caratteristiche associate a ‘occidentali’ e ‘musulmani’
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Paure e sfide Crisi dei valori e crisi economica
Xenofobia vs Islamofobia
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I nuovi (?) intellettuali musulmani
Con la fine dell’utopia islamista emergono negli anni ‘90 delle nuove correnti intellettuali, post-identitarie e rivolte ai valori universali. L’islam come insieme di interpretazioni umane, relative e storiche Attivismo e/o islam interiore Perde senso la contrapposizione islamismo/modernismo o ulama/islamisti vs ricomposizione paesaggio intellettuale musulmano (anche i “fondamentalisti”?) Intellettualizzazione pubblica, visibile, mediatica (internet)
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La funzione sociale degli intellettuali – che oggi sono anche giornalisti, scrittori, professionisti, artisti …. – è sempre più importante e si collega allo scollamento dalle pratiche politiche militanti e radicali Contributo per lo sviluppo della società civile nei paesi a maggioranza islamica e per la riflessione sulla vita dei musulmani in Occidente
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Amina Wadoud guida la preghiera del venerdì, Oxford, Inghilterra
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Asra Q. Nomani (Bombay, 1965) è una giornalista e saggista indiana naturalizzata statunitense, musulmana, femminista e attivista dei movimenti liberali nell’islam e del femminismo islamico
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Sitografia www.pewresearch.org (in) www.eurel.info (fr) www.cesnur.org
; islam-online.it
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LETTURE “Muslim Networks and Movements in Western Europe”
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