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COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE?

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Presentazione sul tema: "COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE?"— Transcript della presentazione:

1 COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE?
LA FLESSIBILITA’ COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE? E’ LA CAPACITA’ DELLE IMPRESE E DEL LAVORO DI ADATTARSI RAPIDAMENTE AI CAMBIAMENTI NEI MERCATI

2 QUANDO E PERCHE’ SI AFFERMA
NEGLI ANNI OTTANTA QUANDO VA IN CRISI LA PREVEDIBILITA’ DEL FORDISMO: E’ SUCCESSIVAMENTE POTENZIATA DALLA GLOBALIZZAZIONE E’ CONNESSA ALLA CRESCENTE VARIABILITA’ DEI MERCATI E PER QUESTO ESERCITA UNA PRESSIONE SULLE RIGIDITA’ FORDISTE

3 I DIVERSI TIPI FLESSIBILITA’ IN USCITA : LICENZIAMENTI CON MENO VINCOLI FLESSIBILITA’ IN INGRESSO . ASSUNZIONI CON IMPIEGHI TEMPORANEI

4 I DIVERSI TIPI DI FLESSIBILITA’
LA FLESSIBILITA’ NUMERICA O QUANTITATIVA METTE L’ACCENTO SULLA RIDUZIONE/ O SULL’AUMENTO SENZA VINCOLI DEL NUMERO DEI DIPENDENTI : LICENZIAMENTI ED ASSUNZIONI PIU’ FACILI E’ LA RAPIDA VARIABILITA’ DEL NUMERO DEI DIPENDENTI CHE ASSICURA GLI AGGIUSTAMENTI AZIENDALI

5 LA FLESSIBILITA’ QUANTITATIVA
INSIEME ALLA FLESSIBILITA’ SALARIALE E’ LA FLEX LIBERISTA (CROUCH)PERCHE’ FA PREVALERE IL MERCATO SUL LAVORO ( UNA PARTE DEI DIPEDENTI E’ MARGINALE) E’ PIU’ DIFFUSA NEI PAESI ANGLOSASSONI

6 MA C’E’ UN’ALTRA FLESSIBILITA’
E’ QUELLA QUALITATIVA O FUNZIONALE RIGUARDA LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE I CAMBIAMENTI ESTERNI RICORRENDO A INNOVAZIONI ORGANIZZATIVE INTERNE FA LAVORARE IN MODO DIVERSO E NON INTENSIFICA LA VARIETA’ DEI NUMERI

7 LA FLESSIBILITA’ QUALITATIVA
RIGUARDA GLI ORARI E L’ORGANIZZAZIONE IN GENERALE E’ CONTRATTATA E NON UNILATERALE DA’ PIU’ SPAZIO AL LAVORO: FRONTEGGIA LA VARIANZE RICORRENDO A LAVORATORI PIU’ COMPETENTI (POLIVALENTI)

8 I DUE TIPI SUPERANO LA RIGIDA DIVISIONE DEI COMPITI DI ISPIRAZIONE FORDISTA MA: LA PRIMA PUNTA SULLA CAPACITA’ DEL MANAGEMENT DI ORDINARE I CAMBIAMENTI LA SECONDA METTE AL CENTRO LE CAPACITA’ PERSONALI E PROFESSIONALI DEI LAVORATORI

9 LA DIFFERENZA FONDAMENTALE
NELLA PRIMA IL LAVORO E’ CONTINGENT NELLA SECONDA IL CAPITALE UMANO E’ DECISIVO PER LA COMPETITIVITA’: E’ LA VIA ALTA ALLA COMPETITIVITA’

10 QUANTA FLESSIBILITA’ E’ GIA’ DISPONIBILE
CE NE E’ GIA’ PARECCHIA NEI CAPITALISMI ANGLOSASSONI SI TROVA PIU’ FLESSIBILITA’ NUMERICA NEI CAPITALISMI EUROPEI HA PREVALSO IN PASSATO LA FLESSIBILITA’ FUNZIONALE

11 QUALE FLESSIBILITA’ NEI CAPITALISMI EUROPEI
PREVALE NETTAMENTE LA FLESSIBILITA’ REGOLATA O SELETTIVA CHE FLESSIBILIZZA IL MERCATO DEL LAVORO MA DENTRO UN QUADRO DI VINCOLI LA FLESSIBILITA’ DEREGOLATA E’ PREVALENTE SOLO NEL CASO INGLESE

12 LE TENDENZE EUROPEE SI CERCA DI DELINEARE MECCANISMI DI FLEXICURITY NEI QUALI LA FLESSIBILITA’ E’ COMPENSATA DALLA PRESENZA DI SICUREZZE E GARANZIE ESPERIENZE DI QUESTO GENERE SONO REALIZZATE CON SUCCESSO SPECIE IN SVEZIA E DANIMARCA

13 LE TENDENZE ITALIANE GIA’ IN PASSATO E’ STATA CONSISTENTE LA FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA NELLE PICCOLE IMPRESE: NASCE DI QUI IL CONCETTO DI SPECIALIZZAZIONE FLESSIBILE (PIORE E SABEL) NON E’ PASSATO FINO AL 2012 INVECE IL TENTATIVO DI MODIFICARE L’ART.18 DELLO STATUTO (FLEX NUMERICA)

14 ART.18 STATUTO PREVEDEVA IL REINTEGRO DEL LAVORATORE PER LICENZIAMENTI SENZA GIUSTA CAUSA DOPO LA RIFORMA MONTI-FORNERO SI APPLICA SOLO AI LICENZIAMENTI DOVUTI A RAGIONI DISCRIMINATORIE

15 LA RIFORMA RENZI (JOBS ACT)
E’ ANDATA PIU’ IN PROFONDITA’ SARANNO REINTEGRATI I LAVORATORI LICENZIATI PER MOTIVI DISCRIMINATORI MA IN ALCUNI CASI ANCHE PER RAGIONI DISCIPLINARI L’OBIETTIVO E’ QUELLO DI RIDURRE AL MINIMO I REINTEGRI E DI LIMITARE LA DISCREZIONALITA’ DEI GIUDICI

16 ART.18 : IL NUOVO TESTO PREVISIONE SOLO PER LE NUOVE ASSUNZIONI DI ESCLUSIONE DEI LICENZIAMENTI ECONOMICI, PREVISIONE DI INDENNIZZI ECONIOMICI CERTI E CRESCENTI IN RAPPORTO ALL’ANZIANITA’ LIMITARE IL DIRITTO ALLA REINTEGRAZIONE AI LICENZIAMENTI NULLI O DISCRIMINATORI E A SPECIFICHE FATTISPEIE DI LICENZIAMENTO DISCIPLINARE INGIUSTIFICATO

17 I DUE ‘PARTITI’ QUELLI CHE SOSTENGONO CHE L’ART.18 SIA UNO DEI FATTORI CHE IMPEDISCE LA CRESCITA DELLE IMPRESE QUELLI CHE RITENGONO CHE SIA UN FATTORE ININFLUENTE E INVECE CONTINO DI PIU’ GLI INVESTIMENTI E L’ALLARGAMENTO DEL MERCATO

18 I PASSAGGI ITALIANI:IL PACCHETTO TREU
VIENE A GALLA IL LAVORO FLESSIBILE CRESCONO I COLLABORATORI COORDINATI (COCOCO: 1995) NASCE E SI CONSOLIDA IL LAVORO INTERINALE (1997) MA: LAVORO DISCONTINUO SENZA TUTELE E PROTEZIONI SOCIALI

19 LA SECONDA TAPPA : LA LEGGE 30 (2003)
INTRODUCE NUOVE FIGURE DI LAVORO TEMPORANEO MA CON LIMITATO SUCCESSO DI MERCATO ESPRIME UNA FILOSOFIA CHE VUOLE UNO SPOSTAMENTO IN DIREZIONE DI UNA FLESSIBILITA’ PIU’ DISCREZIONALE RESTA IRRISOLTO IL NODO DELLE TUTELE

20 DOPPIO FALLIMENTO LA FILOSOFIA CHE IL LAVORO AUMENTA CON LA MOLTIPLICAZIONE DELLE FIGURE DI LAVORO FLESSIBILE (PIU’ DI 40) SI TRASFORMA IN IDEOLOGIA SENZA RISULTATI PRATICI OGGI NEANCHE IL CENTRO-DESTRA LA SBANDIERA

21 DOPPIO FALLIMENTO L’IDEA CHE IL FENOMENO SIA SCORAGGIATO DALL’AUMENTO DEI COSTI IL RISCHIO E’ L’AUMENTO DEL LAVORO NERO O LA RIDUZIONE DELLA RETRIBUZIONE NETTA (IN MANCANZA DI UN SALARIO MINIMO)

22 QUANTI SONO 4 O 5 MILIONI (GALLINO : IL COSTO UMANO DELLA FLESSIBILITA’) IL PROBLEMA NON E’ IL NUMERO MA LA GRAVITA’ DELLA PERCEZIONE SOCIALE (ACCORNERO) : DA COSA DIPENDE?

23 PERCHE’ MAGGIORE INSICUREZZA
PERCHE’ LA RICERCA DEL LAVORO VIENE PERCEPITA COME PIU’ PROBLEMATICA PERCHE’ I LAVORATORI SONO MENO QUALIFICATI E I DOPPI REDDITI MENO DIFFUSI PERCHE’ LE ISTITUZIONI PUBBLICHE SONO MENO EFFICIENTI (POLITICHE ATTIVE) FLEX-INSECURITY

24 UNA VALUTAZIONE QUANTITATIVA
APPARENTEMENTE TRA I LAVORATORI DIPENDENTI A TEMPO DETERMINATO I TEMPORANEI IN ITALIA SONO SOTTO O IN MEDIA RISPETTO ALL’UNIONE EUROPEA (CIRCA 14%) DENTRO UN QUADRO EUROPEO DI CRESCITA TENDENZIALE MA NON DRAMMATICA DEL FENOMENO

25 UNA VALUTAZIONE QUANTITATIVA
MA IL QUADRO CAMBIA SE INSERIAMO NEL PANIERE ANCHE I LAVORATORI ‘INDIPENDENTI’ O ‘PARASUBORDINATI’ IN QUESTO CASO LA MEDIA ITALIANA SUPERA QUELLA EUROPEA: 16 A 15% 2008: 3,5 MILIONI SPAGNA : 35%

26 DUNQUE TENER CONTO: SIA DEI LAVORATORI SUBORDINATI IN SENSO PROPRIO
SIA DEI LAVORATORI ‘ECONOMICAMENTE’ DIPENDENTI (LAVORANO PER UN SOLO COMMITTENTE)

27 COSA E’ SUCCESSO NELLA CRISI (POST-2008)
LA PERCENTUALE DEI LAVORATORI INSTABILI DIMINUISCE INIZIALMENTE E POI RISALE (MA NON RAGGIUNGE I NUMERI PRECEDENTI) INIZIALMENTE I DATORI SI LIBERANO DI QUESTI LAVORATORI A CUI RICORRONO QUANDO RICOMINCIANO AD ASSUMERE ( AL POSTO DI POSIZIONI STABILI)

28 IN GENERALE NON CRESCE LO STOCK DELLE OCCUPAZIONI INSTABILI
MA DENTRO ESSE RUOTANO PIU’ PERSONE DI PRIMA ( E DUNQUE SI ACCRESCE LA TEMPORANEITA’ DELL’IMPIEGO)

29 DA INSTABILI A PRECARI TENDENZIALE RIDUZIONE DELLA TRASFORMAZIONE DEI RAPPORTI DA INSTABILI A STABILI (PECULIARITA’ ITALIANA NEGATIVA NEL CONFRONTO EUROPEO) IL FENOMENO RIGUARDA SOPRATTUTTO I GIOVANI SEMPRE MENO PASSAGGIO E PIU’ TRAPPOLA

30 LE PECULIARITA’ ITALIANE: CHI SONO
LE PROBABILITA’ DI TROVARE UN’OCCUPAZIONE INSTABILE NELLA CRISI SONO AUMENTATE PER I GIOVANI E UN PO’ DIMINUITE PER LE DONNE PERCHE’ SONO STATI MENO COLPITI I SETTORI AD ALTA INTENSITA’ DI LAVORO FEMMINILE

31 CHI SONO NEI PAESI EUROPEI I LAVORATORI INSTABILI SONO IN PREVALENZA I MENO ISTRUITI IN ITALIA SUCCEDE IL CONTRARIO : ALCUNE MODALITA’ (CO.CO.CO.) SONO STATE PENSATE PROPRIO PER I LAVORI AD ALTA ISTRUZIONE LA QUOTA PERCENTUALE PIU’ ELEVATA SI TROVA TRA I LAUREATI

32 CHI SONO I LAVORI INSTABILI DI LUNGO PERIODO RIGUARDANO I MENO GIOVANI
INSIEME A LAVORATORI STAGIONALI NELL’AGRICOLTURA E NEL TURISMO VI SONO MOLTI LAUREATI CHE LAVORANO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ( A CAUSA DEL BLOCCO DEL TURN OVER)

33 I LAUREATI HANNO PIU’ FACILITA’ A TROVARE UN’OCCUPAZIONE
MA NEGLI ANNI RECENTI MENO POSSIBILITA’ DI ARRIVARE AD IMPIEGHI STABILI

34 QUANTI SONO L’ITALIA INTORNO AL 13-14% DELLA FORZA LAVORO IN LINEA CON LE MEDIE EUROPEE SPAGNA PIU’ DEL 30% DATI 2011: OLTRE I TRE QUARTI DEI NUOVI RAPPORTI DI IMPIEGO VENGONO AVVIATI CON CONTRATTI TEMPORANEI

35 COME SI RISOLVE AUMENTO DEL COSTO PREVIDENZIALE PREVISTO DALLA RIFORMA FORNERO? MA E’ SUFFICIENTE SENZA FORTI INCENTIVI A PREFERIRE I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO (COME ERA STATO IL CREDITO D’IMPOSTA)?

36 COME SI RISOLVE CONTRATTO UNICO O A TUTELE CRESCENTI (ICHINO O BOERI)
POTENZIAMENTO DEL CONTRATTO DI APPRENDISTATO COME CANALE PREVALENTE DI INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO DURATA MASSIMA 36 MESI ( MA: COME GOVERNARE LE ELUSIONI)

37 TUTELE PIU’ UNIVERSALI
INSERIRE NEL PERIMETRO DEI BENEFICIARI I DIPENDENTI DELLE PICCOLE IMPRESE E I LAVORATORI TEMPORANEI (ANCORA INSUFFICIENTE) MA NON BASTA LA PROTEZIONE DEL REDDITO SE NON FUNZIONANO LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO (IL REIMPIEGO)

38 UNO SCAMBIO CHE FUNZIONA?
PIU’ FLESSIBILITA’ IN USCITA (MODIFICHE ART.18) IN CAMBIO DI MENO FLESSIBILITA’ IN INGRESSO MOLTE INCERTEZZE MOLTO DIPENDE ANCHE DALLA CRESCITA EFFETTIVA DELLE OCCASIONI D’IMPIEGO

39 UNO SCAMBIO CHE FUNZIONA?
SEMBRA SICURO L’AUMENTO DEI LICENZIAMENTI NON ALTRETTANTO CERTO LO SCORRIMENTO ASSICURATO VERSO MAGGIORE STABILITA’ OCCUPAZIONALE

40 IL JOBS ACT INCARNA NELLE INTENZIONI LA STRADA ITALIANA ALLA FLEXICURITY TRADUCE LO SCAMBIO TRA MENO GARANZIE RIGIDE (ART.18) E MAGGIORI OPPORTUNITA’ DI IMPIEGO UTILIZZA GLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI A “ TUTELE CRESCENTI”

41 IL JOBS ACT INTERVENTO SISTEMICO
RENDE UNIVERSALE IL TRATTAMENTO DI DISOCCUPAZIONE (ASPI) ISTITUISCE UNA AGENZIA ( ANPAL) PER COORDINARE LE POLITICHE ATTIVE

42 EFFETTI AUMENTANO I POSTI DI LAVORO ‘STABILI’ GRAZIE AGLI INCENTIVI ECONOMICI (MA SOLO FINCHE’ OPERANO: ) QUINDI SI ALLARGA L’AREA DEI ‘CONTRATTUALIZZATI’ AUMENTA MODESTAMENTE LO STOCK DEGLI OCCUPATI ( CRESCITA MODESTA)


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