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I dispositivi individuali di protezione e il rischio professionale

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Presentazione sul tema: "I dispositivi individuali di protezione e il rischio professionale"— Transcript della presentazione:

1 I dispositivi individuali di protezione e il rischio professionale
Ipasvi Bologna I dispositivi individuali di protezione e il rischio professionale L’infermiere di malattie infettive è la persona più indicata ad affrontare argomenti come questi , infatti lavorando ed assistendo pazienti con patologie altamente diffusive, matura a mio parere una importante esperienza sul rischio e una spiccata sensibilità all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuando tutte quelle situazioni assistenziali che possono mettere più a rischio di incidenti il professionista che in alcune situazioni ne omette l’utilizzo . Presso le malattie infettive il tasso di ricoveri di pazienti infetti è circa il 90% pertanto l’infermiere per affrontare e scongiurare giornalmente l’esposizione ad incidenti non potendo annullare il rischio ( non esiste il rischio zero !!! ) deve attraverso una attenta organizzazione del lavoro prevenire con interventi mirati le situazioni a rischio ( modelli assistenziali adatti a quel tipo di unità operativa vedi assistenza nel nostro istituto , corsie con stanze non affollate, dotazione organica ottimizzata ai carichi di lavoro, manovre assistenziali protocollate per evitare manovre inutili o particolarmente rischiose vedi prelievo sullo stesso paziente eseguito due volte nella stessa mattinata perché ci si dimentica di un esame o di una provetta ! , presidi e dispositivi di protezione in quanittà e qualità adatti alle singole situazioni di rischio, formazione degli operatori all’utilizzo dei dispositivi) Infermiere Antonio Gramegna Università di Bologna Clinica Malattie Infettive Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi

2 OBV di questo confronto :
Conoscere le principali caratteristiche dei DPI Sapere a seconda dei contesti assistenziali, quali DPI utilizzare ,perché utilizzarli, come utilizzarli . Sapere cosa fare in caso di incidente professionale e a chi rivolgersi Conoscere le principali caratteristiche è fondamentale per sapere quale dispositivo utilizzare in quella determinata situazione ( esempio H1n1 filtro facciale livello di protezione 3 o livello di protezione 2 ? Quali differenze ? ) Anche l'utilizzo dei Dispositivi più semplici e comuni può però presentare problemi nascosti; anche le mascherine più semplici vanno indossate nel modo corretto, senza lasciare es fessure che comportano passaggio d’aria tra viso e mascherina che concretamente si traduce in una inefficace protezione per l’operatore ; e se è facile indossare un paio di guanti, occorre invece molta attenzione nel toglierli se contaminati da sostanze chimiche o da liquidi biologici anche saperli togliere correttamente presuppone una procedura non sempre così scontata !!. Indossare una mascherina chirurgica durante l’esecuzione di un prelievo venoso senza apparenti problemi è un atto che difficilmente si vede fare ad un infermiere eppure non sempre tutto è prevedibile ( vedi pazienti pediatrici , con meningite , epilettici ecc.) ancor più grave risulta il non indossare durante l’inserzione di un catetere venoso centrale almeno una mascherina con visiera o ancor meglio una mascherina e gli occhiali di protezione. Sapere in quale contesto adoperare guanti di vinile piuttosto che di lattice può evitare inutili rischi all’infermiere ( vedi pericolosità derivante da cerotto o fixomull che si attacca alla dita durante l’esecuzione di prelievi con guanti in lattice) Proprio la presenza di molti tipi di Dispositivi, diversi per tipo e grado di protezione, aumenta la difficoltà di scegliere il Dispositivo più adatto alle condizioni operative specifiche in cui dovrà essere utilizzato; in alcuni casi i Dispositivi possono assolvere a più funzioni, ad esempio i guanti per agenti chimici assicurano protezione anche contro gli agenti biologici, ma nella maggior parte dei casi la protezione viene garantita solo se viene rispettato l'uso specifico raccomandato dal produttore.

3 OBV di questo confronto :
Conoscere le principali tutele in caso di incidente professionale e le responsabilità dell’ infermiere Conoscere obblighi del datore di lavoro e diritto/dovere dell’infermiere nell’utilizzo dei DPI Sapere a chi rivolgersi in caso di problemi nell’utilizzo dei DPI (rischio residuo) sui luoghi di lavoro Conoscere il corretto percorso post incidente è le prime precauzioni post incidente sono fondamentali per scongiurare e ridurre eventuali trasmissioni di agenti patogeni ( vedi sanguinamento in caso di puntura accidentale sotto acqua corrente piuttosto che pensare a disinfettare subito . Sapere che una terapia antiretrovirale è efficace se iniziata 2-4 ore dopo l’incidente quindi non ritardare mai il recarsi al PS ) sapere che l’incidente professionale è considerato infortunio e per esempio non contribuisce al tetto malattia, non è soggetto a visita fiscale a domicilio e nel caso l’incidente lascia dei postumi possiamo avanzare la richiesta di riconoscimento di malattia professionale a patto di aver documentato l’incidente e e quindi il nesso di causalità. Infine cosa fare se i DPI non sono sufficiente in termini di quantità , se le caratteristiche del dispositivo creano problemi ad indossarlo , se i tempi per le consegna slittano, se problemi organizzativi portano ad un uso eccessivo dei DPI l’infermiere può a seconda dei casi chiedere l’intervento del caposala , redigere un rapporto scritto da inoltrare al SPP e infine chiedere direttamente l’intervendo degli RLS Per tendere ad azzerare il rischio residuo non bastano i DPI essi rappresentano l’ultima protezione possibile dopo che si è intervenuti nell’organizzazione delle attività a rischio modificandola ove possibile ( esempio rotazione degli operatori nei posti in cui si preparano chemioterapici )

4 Nell’infezione H1N1 le linee guide ministeriali prevedono l’utilizzo dei FFP2 quale altro filtro in alternativa è possibile usare tra FFP1 e l’FFP3 ?

5 Possono essere adoperate le FFP3 che hanno un potere filtrante superiore e un
TLV (valore massimo consentito per un'esposizione prolungata - 8 ore al giorno e/o 40 ore a settimana)

6 Dispositivo protezione individuale
DEFINIZIONE “Si intende per dispositivo di protezione individuale qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo” (Art. 74 del D.Lgs 81/07) In pratica potremmo dire che sono dei mezzi di barriera che si frappongono tra l’operatore e il rischio professionale con lo scopo di proteggere l’operatore stesso.

7 Dispositivo protezione individuale
DEFINIZIONE “ tutti i prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che l’indossi, o comunque li porti con sé, da rischi per la salute e la sicurezza” l’art 74 c 2 precisa che non costituiscono DPI : indumenti di lavoro ordinario utilizzati per evitare che gli abiti si sporchino

8 La divisa è un DIP ? Infatti l’infermiere durante le manovre a rischio di contaminazione con liquidi biologici potenzialmente infetti Adopera i camici realizzati apposta per proteggere l’operatore costituiti da una fibra con un basso indice di permeabilità agli agenti biologici

9 No non è un DPI infatti secondo il Dlgs 81:
Non costituiscono DPI: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore;

10 Quando nascono i DPI ? Precauzioni universali emanate nel 1990
“ utilizzo di mezzi di barriera per evitare il contatto di cute e mucose con sangue e materiale biologico potenzialmente infettanti “ D.Lgs. 626/94 DLgs 81/2008: “Sicurezza sui luoghi di lavoro, misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale, utilizzo di DPI Precauzioni universali sono applicate solo in ambito sanitario con lo scopo di prevenire possibili infezioni da malattie trasmissibili attraverso i liquidi biologici e il sangue si individua una responsabilità del datore di lavoro e del dipendente nell’utilizzo corretto dei dispositivi D.Lgs. 626/94 e 81 nasce come legge di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro in generale…. sulla spinta dei morti nei cantieri di lavoro e viene allargata poi a tutti gli ambiti lavorativi . Prevede da parte del datore di lavoro un analisi dettagliata dei rischi sul luogo di lavoro, ove possibile eliminare il rischio o contenerlo mediante misure tecniche di prevenzione e/o con procedure organizzative e solo se si verifica la permanenza di un rischio residuo nello svolgere l’attività considerata, in quanto i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti, allora si ricorre alla protezione individuale. Vengono individuate responsabilità del datore di lavoro che possono sconfinare anche nel penale

11 DLgs 81/2008 DPI e responsabilità del datore di lavoro
Scegliere in accordo con il Servizio SPP i DPI mantenere aggiornati i DPI Disporre e vigilare affinchè gli operatori osservino ed usino i DPI messi a loro disposizione fornire istruzioni ed informazioni ai lavoratori Il SPP è nato per rilevare le problematiche di sicurezza e di rischio per operatore, per eseguire sopralluoghi sui posti di lavoro e verificare lo stato di sicurezza, dare suggerimenti e predisporre per il datore di lavoro piani antirischio Inoltre al mutar delle condizioni di rischio il datore deve accertarsi dell’eventuale esistenza di presidi più idonei o nel caso di presidi tecnologicamente più avanzati in termini di sicurezza deve anche prendere in considerazione l’ipotesi di un aggiornamento dei DPI

12 DLgs 81/2008 DPI e responsabilità del datore di lavoro
provvedere ad una formazione adeguata degli stessi Organizzare , se necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI. consentire ai lavoratori di verificare, mediante l’RLS (rappresentante per la sicurezza dei lavoratori) l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;

13 Il datore di lavoro in conclusione deve :
Rendere edotti, con adeguati strumenti di informazione , gli operatori dei rischi specifici a cui sono esposti Assicurare agli operatori i DPI (quantità e qualità) Disporre e vigilare attraverso i dirigenti e i preposti affinchè gli operatori osservino ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione Corsi di formazioni, circolari e materiale illustrativo quando ci sono patologie diffusive nuove ( vedi H1n1 ) Attraverso una distribuzione efficiente garantire la quantità giornaliera e/o settimanale , disporre un canale preferenziale agli operatori quando c’è un problema di qualità del DPI I caposala hanno il compito specifico di vigilare e far osservare l’obbligo ad usare i DPI ma contemporaneamente devono anche sensibilizzare l’operatore e evidenziare al datore di lavoro eventuali problemi importanti che insorgono durante l’uso dei dipositivi

14 Chi sono i preposti in ambito assistenziale ?

15 Sono i coordinatori infermieristici, i quali hanno il compito specifico di vigilare, sensibilizzare e far usare i DPI agli operatori

16 DLgs 81/2008 Obblighi del preposto
sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; segnalare tempestivamente al datore di lavoro sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;

17 Gli obblighi del lavoratore
utilizza i DPI messi a disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e all'addestramento eventualmente organizzato; ha cura dei DPI messi a disposizione e non vi apporta modifiche di propria iniziativa; al termine dell'utilizzo segue le procedure aziendali in materia di smaltimento o riconsegna dei DPI; Non dimentichiamo che un eventuale incidente professionale in cui l’operatore dovesse venire coinvolto potrebbe avere risvolti legali importanti se non sono stati utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a disposizione dal datore di lavoro; oltre ad eventuali sanzioni disciplinari per l’inosservanza di norme comportamentali e di sicurezza

18 Gli obblighi del lavoratore
Segnalare tempestivamente al Preposto Infermieristico di Reparto (Capo Sala) i casi in cui i DPI e l’altro materiale di rilevanza in termini di sicurezza (es. contenitori rigidi dei rifiuti speciali) risultino in esaurimento; segnala immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a disposizione

19 cosa prevede il Dlgs 81/08 nel caso dell’operatore sanitario che non rispetta gli obblighi sui DPI ?

20 Sanzione disciplinare
Sanzione amministrativa Sanzione penale

21 Sanzione per inosservanza delle norme per il lavoratore
Se non utilizzano i DPI conformemente alla formazione ed addestramento ricevuti non partecipazione ai programmi di formazione e di addestramento organizzati Arresto<1 mese o ammenda euro vedi addestramento utilizzo filtri facciali

22 Sanzione per inosservanza delle norme per il DATORE DI LAVORO
Arresto 3-6 m o ammenda Euro Arresto da 4 ad 8 mesi o ammenda da 2000 – 4000 Euro Mancata fornitura dei DPI idonei (art 18 c. d) Mancata formazione ed informazione : La fornitura è importante i DPI non devono mai mancare il caposala è responsabile delle forniture e della modifica degli approviggionamenti. la messa in uso di un nuovo dispositivo deve essere supportato da una formazione o informazione al lavoratore non è sufficiente metterli a disposizione ( es sistemi di prelievo con vacutainer per emocoltura )

23 CARATTERISTICHE GENERALI DEI DPI:
COMFORT: dovrebbero essere leggeri, adattabili, tali da assicurare comfort termico, traspirabilità, dimensioni limitate ECONOMICI: il costo unitario non deve essere troppo elevato. Devono essere di alta durata ed efficienti REQUISITI INFORMATIVI: devono esserci indicazioni su limiti d’uso, tempo utile prima della scadenza, istruzioni per l’uso, corretta manutenzione ed immagazzinamento

24 Quanto tempo può essere indossata una mascherina chirurgica
Quanto tempo può essere indossata una mascherina chirurgica ? E quanto tempo un filtro facciale ?

25 2 ore al massimo una mascherina chirurgica e 8 ore al massimo un filtro facciale

26 CARATTERISTICHE GENERALI DEI DPI:
REQUISITI DI SICUREZZA: deve esserci assenza di rischi aggiuntivi, innocuità, solidità, efficienza protettiva, adeguata durata della potenziale protezione, e data di scadenza utile REQUISITI PRESTAZIONALI: ridotto disagio nell’indossarli, funzionalità pratica, compatibilità con altre protezioni Guanti che dalle scatole fuoriescono attaccati gli uni agli altri , guanti bucati, tempi di permeabilità adeguati all’uso calzari ingombranti con cui l’operatore rischia di inciampare

27 I DPI sono divisi in tre categorie

28 Conformità dei DPI documentazione prevista
Dichiarazione di conformità da parte del produttore (I categoria) Marcatura CE (II e III cat) Nota informativa rilasciata dal produttore “requisiti essenziali di sicurezza”, la cui conformità è attestata dal fabbricante, mediante la marcatura “CE” La nota deve essere redatta nella lingua ufficiale dello Stato destinatario,

29 Le calzature fornite agli infermieri dalle aziende sono DPI ?

30 Si sono DPI perché a norma UNI EN 347 (Dlgs 10/97), sono contraddistinte dalla lettera O, dall’inglese “occupational” = lavoro, quindi denominate calzature da lavoro o professionali. Si differenziano dalle altre calzature UNIEN 345 (calzature di sicurezza) e UNIEN 346 (calzature protettive) solo rispetto al fatto di non possedere il puntale di protezione. Campo di utilizzo: possono essere utilizzate per la protezione del piede in mansioni in cui non si evidenzino rischi meccanici (urti, schiacciamenti), ad esempio si possono impiegare in settori di tipo assistenziale, infermieri, fisioterapisti, OSS ecc..,

31 Cosa è necessario conoscere per un uso appropriato e sicuro dei DPI ?
Caratteristiche del DPI Modalità di trasmissione delle principali malattie infettive

32 Principali modalità di trasmissione degli agenti infettivi
Trasmissione per via parenterale Trasmissione per via oro-fecale Trasmissione per contatto ( diretto e indiretto) Trasmissione per via aerea Trasmissione attraverso il droplet

33 Trasmissione per via parenterale
Attraverso la via ematica diretta ( trasfusioni di sangue e/o emoderivati Attraverso procedure diagnostiche e terapeutiche attraverso pratiche accidentali che provocano inoculazione di sangue e/o liquidi biologici potenzialmente infetti. L’infezione può essere trasmessa al paziente attraverso la pratica delle trasfusioni con sangue infetto ma attenzione che le sacche eventualmente contagiate e manipolate dal personale rappresentano sempre un rischio Interventi chirurgici indagini endoscopiche es. vedi sanguinamento varici esofagee, biopsie epatiche, pratiche dentistiche

34 Trasmissione per via parenterale malattie potenzialmente trasmissibili
Epatite B (Il periodo finestra è di circa 60 giorni ) Epatite C (Il periodo finestra varia da 30 a 90 giorni secondo la metodica utilizzata) AIDS (Il periodo varia da 8 a 16 giorni a seconda della metodica utilizzata) Il periodo finestra è molto importante prima di sciogliere un dubbio di trasmissione parenterale in caso di incidente con pazienti a rischio, oggi esistono indagini che non cercano più gli anticorpi ma il virus o particelle ( vedi PCR o isolamento virale )

35 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Guanti quando utilizzarli ? Terapie iniettive quali intramuscolari, sottocutanee, endovenose, Trasfusioni di sangue e derivati Prelievi venosi e arteriosi Attività chirurgiche e medicazioni Tutte le manovre invasive compiute sul paziente L’uso dei guanti non protegge l’0peratore dal rischio di tagli o punture, ma è provato che il guanto è in grado di abbassare il rischio di contaminazione fino al 50-70% in quanto hanno la capacità di trattenere in parte il liquido biologico che contamina il tagliente e di esercitare anche in questo modo un effetto barriera

36 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Guanti quando utilizzarli ? Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Smaltimento di aghi, taglienti, biancheria e rifiuti Detersione e disinfezione di materiale tagliente Trasporto di materiale biologico

37 I guanti in caso di puntura accidentale sono in grado di abbassare il rischio di contagio ?

38 Si nella misura del 50-70% in quanto hanno la capacità di trattenere in parte il liquido biologico che contamina il tagliente e di esercitare anche in questo modo un effetto barriera

39 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Mascherina con visiera e/o occhiali quando utilizzarli: Prelievi ematici pazienti non collaboranti e/o pediatrici Trasfusioni di sangue e derivati Attività chirurgiche e medicazioni complesse Tutte le manovre invasive compiute sul paziente Molto discusso è l’uso durante prelievi routinari venosi e la somministrazione di terapie ev. La mascherina spesso è un presidio al pari degli occhiali raramente utilizzato dall’operatore specialmente nella somministrazione della terapia endovenosa, nelle trasfusioni e nei prelievi, purtroppo seppur il rischio di contagio è basso non è certo zero pertanto è importante che l’operatore valuti la complessità del contesto in cui opera prendendo in considerazione anche la salvaguardia del viso da schizzi improvvisi di liquidi biologici del paziente

40 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Mascherina con visiera e/o occhiali quando utilizzarli: Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Detersione e disinfezione di materiale tagliente Tali attività prevedono l’uso di spazzolini, scovolini ed altri presidi pertanto sono sempre possibili schizzi durante la procedura di detersione

41 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Camici, e cuffie quando utilizzarli : Attività chirurgiche e medicazioni in cui si prevedono schizzi ( ascessi , ferite in cui si effettuano irrigazioni tipo gangrene e fasciti necrotizzanti, Manovre invasive ( Posizionamento di drenaggi, punture lombari, toracentesi )

42 Trasmissione per via parenterale DPI da utilizzare
Camici, calzari e cuffie quando utilizzarli : Attività di laboratorio, strisci di vetrini, utilizzo di vetreria Detersione e disinfezione di materiale tagliente I calzari non sono indispensabili

43 Trasmissione per via oro-fecale malattie potenzialmente trasmissibili
HAV ( incub. 10gg. – 2mesi anche con contatto diretto interumano) Salmonellosi ( incub ore ) Tifo e paratifo ( incub. 1-3 settimane vettore la mosca ) Diarrea da E. coliE. ( incub 8-48 h ) Gastroenterite virale ( da 24h a pochi giorni ) Amebiasi ( incub. 2-3 gg. Fino a mesi ) Hanno insieme un unico comune denominatore sono trasmissibile attraverso alimenti e oggetti contaminati da feci urine e vomito del portatore , il lavaggio delle mani è il vero mezzo di prevenzione , l’utilizzo dei guanti assieme ad una attenta disinfezione dei sanitari e delle suppellettili sono elementi indispensabili per evitare epidemie e casi tra il personale sanitario. Per l’epatite a l’eliminazione del virus inizia poco prima dei sintomi e termina qualche giorno dopo la comparsa dell’ittero mentre per le altre infezioni l’agente è eliminato fino alla guarigione della sintomatologia ad esclusione della salmonella che prevede fino a tre copro colture negative vista la lunga eliminazione del batterio

44 Un paziente con epatite A fino a quando è contagioso ?
Un paziente con salmonella fino a quando è contagioso ?

45 Fino a qualche giorno dopo la comparsa dell’ ittero
Fino alla guarigione clinica ma può continuare ad eliminare salmonelle anche dopo ( la guarigione viene attestata con 3 campioni consecutivi di coprocoltura negativi

46 Trasmissione per via oro-fecale malattie potenzialmente trasmissibili
Guanti quando utilizzarli ? Ad ogni contatto con il paziente Durante il rifacimento del letto, cernita e smaltimento della biancheria infetta Durante le cure igieniche Durante la visita medica Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto

47 Trasmissione per via oro-fecale malattie potenzialmente trasmissibili
Mascherina con visiera e/o occhiali quando utilizzarli: Eccezionalmente durante l’ igiene al letto del paziente che presenta vomito incoercibile e scariche diarroiche imponenti e molto acquose

48 Trasmissione per via oro-fecale malattie potenzialmente trasmissibili
Camici, quando utilizzarli : Durante il rifacimento del letto, cernita e smaltimento della biancheria infetta Durante le cure igieniche Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto I calzari e la cuffia non sono necessari

49 Trasmissione per contatto malattie potenzialmente trasmissibili
Pediculosi (incub 7-10 gg. Le lendini ) Scabbia (incub 2-6 settimane) Sifilide (Il periodo finestra è di 4-6 settimane) trasmissione rara Malattia herpetica

50 Trasmissione per contatto malattie potenzialmente trasmissibili
Guanti, camici, calzari e cuffia vanno utilizzati Durante le procedure di assistenza diretta al paziente e cure igieniche Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto L’utilizzo degli occhiali e della mascherina è dibattuto ma certamente non indispensabile

51 Trasmissione per via aerea e droplet malattie potenzialmente trasmissibili
Varicella ( anche per contatto ) incub 2-3 sett. Tbc ( incub fino a 6 mesi ) Meningite virale ( 3-7 gg. Incub) Meningite da meningococco ( 2-10 gg. Incub.) Sars (incub 2-7 gg.) Antrace ( incub 1-7gg.) anche per contatto Nuove influenze ( H1N1) incub da 1-7 gg.) C’è una meningite particolare quella linfocitaria che non si trasmette per via interumana

52 Trasmissione per via aerea e droplet malattie potenzialmente trasmissibili
Mascherina e guanti per l’operatore Durante tutte le procedure di assistenza diretta al paziente e cure igieniche Durante le manovre invasive in particolare areosol terapia, broncoscopia, aspirazione delle vie aeree Nelle operazioni di disinfezione e detersione degli ambienti ,superfici e presidi venuti a contatto o adoperati dal paziente infetto

53 Trasmissione per via aerea e droplet malattie potenzialmente trasmissibili
Quali mascherine deve adoperare l’operarore Sono necessari a seconda dei casi: Filtri facciali FFP2 ( elastico azzurro ) Filtri facciali FFP3 ( elastico rosso )

54 Trasmissione per via aerea e droplet malattie potenzialmente trasmissibili
Quale mascherina deve adoperare il paziente durante gli spostamenti per terapia o indagini ?

55 Non deve indossare MAI filtri facciali FFP2
Mascherina chirurgica correttamente indossata oppure Filtro facciale FFP1 ( elastico giallo ) Non deve indossare MAI filtri facciali FFP2 FFP3 ( rischio contagio per le persone e l’ambiente !! )

56 Trasmissione per via aerea e droplet malattie potenzialmente trasmissibili
Quando utilizzare occhiali, camici e cuffia Durante le manovre invasive in particolare broncoscopia, aspirazione delle vie aeree, manovre rianimatorie

57 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in lattice : vantaggi è particolarmente indicato per l’utilizzo in laboratorio, e in campo medico- chirugico assicura un’ottima vestibilità e sensibilità tattile, oltre ad una buona resistenza e impermeabilità di diverse ore. Appartengono alla categoria 1

58 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in lattice: inconvenienti fenomeni di allergia alle proteine del lattice: il 15% degli utilizzatori abituali (4 ore al dì) ne soffre ( allergia da accumulo ) Durante i prelievi e inserimento o rimozione di CVP o aghi a farfalla l’uso del cerotto o della colla lasciata dal cerotto sui dispositivi tende ad attaccarsi al guanto creando situazioni di rischio costo

59 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in vinile vantaggi: Costo contenuto Non crea problemi di allergia Discreta resistenza e impermeabilità Durante i prelievi e inserimento o rimozione di CVP o aghi a farfalla l’uso del cerotto o della colla lasciata dal cerotto sui dispositivi non tende ad attaccarsi al guanto evitando così un ulteriore rischio improvviso

60 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in vinile inconvenienti : Minor sensibilità tattile e vestibilità rispetto al lattice Meno resistente e meno impermeabile del lattice Per legge è proibito il contatto con alimenti in quanto il guanto in vinile contiene ftalati (aggiunti per rendere la materia prima più elastica).

61 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in nitrile vantaggi : buona vestibilità e sensibilità tattile, ideale per la protezione da sostanze chimiche e quando è sconosciuto il tipo di rischio con cui si viene a contatto perché garantisce una minor permeabilità ad agenti microbiologici e chimici. non crea problemi di allergia.

62 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in nitrile inconvenienti : Costo elevato

63 Caratteristiche dei principali DPI
Guanti in PVC ( i cosiddetti guanti da lavoro) Vantaggi : Ottima resistenza sono infatti indicati per il lavaggio dei presidi e degli arredi Inconvenienti : Poca sensibilità e vestibilità Necessitano di lavaggio alla fine dell’uso

64 A proposito di guanti …. È vietato indossare i guanti e toccare
maniglie,telefoni,documentazione cartacea, entrare in cucina ecc…

65 Caratteristiche dei principali DPI
Camici : monouso in tessuto non tessuto, sono poco resistenti indicati per l’ igiene del paziente e i visitatori In tessuto di solito cotone, resistenti ma offrono poca protezione ai liquidi perchè sono permeabili In fibre sintetiche ( tipo gorotex ) resistenti e impermeabili, possono avere la doppia protezione davanti, il collo può essere alto, polsi stretti e chiusura nella parte posteriore

66 Caratteristiche dei principali DPI
Maschere chirurgiche : appartengono alla categoria 1 possono essere con visiera o senza, munite di elastici e stringinaso regolabile buona efficienza filtrante dall’interno verso l’esterno Usate principalmente per proteggere il paziente

67 Caratteristiche dei principali DPI
Filtri facciali : appartengono alla cat. 3 possono essere a semimaschera o anche a facciale pieno con relativi filtri Proteggono da polveri sottili e agenti infettanti Si adattano perfettamente al viso Resistono agli schizzi di liquidi biologici Possono essere munite di valvola unidirezionale Possono essere indossati fino 8 ore consecutive

68 Caratteristiche dei principali DPI
Filtri facciali : tipologia e scheda tecnica FFP1 Non sono munite di valvola unidirezionale efficienza filtraggio 78% Limite di utilizzo : 4 volte il valore limite ponderato (TLV) Possono essere adoperati per attività diagnostiche e terapeutiche routinarie, ma non durante l’assistenza diretta a pazienti con patologie aeree altamente diffusive ( es. TBC bacillefera, meningite da meningococco)

69 Caratteristiche dei principali DPI
Filtri facciali : tipologia e scheda tecnica FFP2 sono munite di valvola unidirezionale efficienza filtraggio 92% Limite di utilizzo : 10 volte il valore limite ponderato (TLV) indica il limite di concentrazione massima al quale l’operatore può essere esposto per un tempo massimo di un turno di lavoro di 8 ore ) Possono essere adoperati per attività di assistenza routinaria prestata a pazienti con patologie aeree particolarmente gravi o diffusive ( TBC, meningiti, H1N1 )

70 Caratteristiche dei principali DPI
Filtri facciali : tipologia e scheda tecnica FFP3 sono munite di valvola unidirezionale efficienza filtraggio 98% Limite di utilizzo : 50 volte il valore limite ponderato (TLV) Possono essere adoperati per attività di assistenza intensiva e durante manovre altamente a rischio (broncoscopia, aspirazioni delle vie aeree) prestata a pazienti con patologie aeree particolarmente gravi ( TBC, meningiti, ecc.)

71 Filtro facciale pieno Indicata per malattie altamente e mortalmente contagiose vedi SARS, ANTRACE

72 filtro facciale FFP3 (in foto chiuso a mezza luna)
Indicato per patologie altamente diffusive via aerea vedi meningiti, TBC

73 Sequenza grafica per l'indossamento di un filtro facciale

74 mascherina con regolazione nasale

75 Mascherina chirurgica con elastici orecchie
Indicata per attività routinarie ( es. medicazioni ) e come filtro indossato dal paziente per evitare il contagio degli operatori esposti al contatto con pazienti affetti da gravi patologie diffusive per via aerea( vedi tbc)

76 Mascherina chirurgica con visiera
Indicata durante manovre invasive vedi rachicentesi, inserimento cvc, biopsie

77 Guanti Lattice nitrile vinile

78 Camice sintetico monouso

79 Camice sintetico tipo gorotex

80 Camice monouso in TNT

81 Calzari monouso in TNT

82 Calzari sintetici impermeabili

83 Soprascarpe monouso

84 Cuffia in TNT


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