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Unità 2: TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE

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Presentazione sul tema: "Unità 2: TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 Unità 2: TRASFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE
Elemento 2: Dai prototipi ai prodotti Questo materiale formativo è stato certificato secondo le norme ECQA – European Certification and Qualification Association. Il materiale formativo è stato sviluppato dal consorzio internazionale “From Idea to Enterprise”: RPIC-VIP s.r.o., Repubblica Ceca, ISQ, Portogallo, EUROSUCCESS CONSULTING, Cipro, CIRSES, Italia, ISCN Ges.m.b.H, Austria, European Manufacturing and Innovation Research Association AISBL, Belgio/Francia, Lo sviluppo di questo materiale formativo è stato in parte finanziato dall’UE con: il Programma Leonardo da Vinci CZ1-LEO Questa pubblicazione riflette il punto di vista esclusivo degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile di eventuali utilizzi che potrebbero essere fatti delle informazioni ivi contenute.

2 Obiettivi di apprendimento
Il partecipante comprende che l’Innovazione è il percorso dal prototipo al prodotto Il partecipante conosce la nozione di prototipo. Il partecipante conosce gli aspetti qualitativi di un prodotto. Il partecipante conosce cosa implica avere prodotti sul mercato dell’impresa. Il partecipante è in grado di stimare gli sforzi necessari per trasformare un prototipo in un prodotto. Il partecipante è in grado di concepire una organizzazione che permette di sostenere i prodotti sul mercato.

3 Percorso: prototipo - prodotto
L’INNOVAZIONE è... RISCOPRIRE LO SCOPERTO PERCEZIONE GLOBALE IL DNA DELL’AZIENDA (INNOVATORE) LA RICERCA PERMANENTE SISTEMATICA DI NUOVE STRADE PROCESSO Il trainer chiede cosa significa la parola INNOVAZIONE. I partecipanti dovrebbero rispondere (brainstorming) e il trainer prende nota sulla lavagna a fogli. Fonte: Karel Havlíček, Inovační manuál malé a střední firmy, 2011 Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

4 L’Innovazione è... tecnologie e utilizzo intelligente delle stesse...
Punto importantissimo: l’eccesso di innovazione è la visione “oltre-filiale”. Gli sforzi innovativi di un’impresa non si limitano a una filiale, ma devono allargare gli orizzonti verso le altre filiali, che non sono reciprocamente connesse a prima vista. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

5 L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente
velocità facilità di utilizzo gratuita no spam PERFORMANCE INDESIDERABILE COMPLESSITÀ COSTI COMPETIZIONE... 20% … EFFICACIA = più benefici / stessi costi metodi: Mappa concettuale, TRIZ, WOIS B) 80% … EFFICIENZA = stessi benefici / costi minori metodi: ISO, Lean, 6 Sigma, Keizen, Creax ………… È FARE COSE BUONE NEL MIGLIOR MODO Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

6 L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente
PERFORMANCE INDESIDERABILE COMPLESSITÀ COSTI Il trainer chiede ai partecipanti di aggiungere commenti, che rispondano agli attributi richiesti (performance, indesiderabile, complessità, costi). Annota le risposte sulla lavagna a fogli. Può chiedere di fornire altri esempi (prodotto) da analizzare. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013 ???? ???? ???? ????

7 L’Innovazione è... ... accrescimento del valore per il cliente
Il trainer chiede ai partecipanti di aggiungere commenti personali sull’innovazione, illustrati nella figura. Come sono rispettati i 4 attributi (vedi slide precedente)? Annota le risposte sulla lavagna a fogli. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), interaktivní seminář leden 2013

8 L’Innovazione è... ... fonti intorno a noi
Nelle immagini forniamo alcuni esempi di soluzioni innovative. Avviare la discussione libera su queste immagini, che sarà coordinata dal trainer verso la corretta percezione del termine INNOVAZIONE. Il trainer chiede di ricercare altri esempi (coppie). Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

9 L’Innovazione è ... PERSONE ... STRUMENTI (METODI) ... RICERCARE LA COMBINAZIONE ... RICERCARE L’ANALOGIA ... RICERCARE LA VARIAZIONE … RICERCA PERMANENTE DI ISPIRAZIONE ... BREVETTI Commento sugli STRUMENTI: Il metodo TOC (teoria dei vincoli) consiste nel ricercare i punti deboli nelle procedure ed eliminarli al fine di garantire l’aumento del volume finale. Si procede, quindi, alla ricerca del successivo punto debole. Il metodo LEAN consiste nell’eliminazione degli sprechi nelle procedure. Si tratta del riconoscimento delle procedure che non aggiungono valore. Lo scopo è quello di garantire il flusso ottimale delle materie prime e delle informazioni. Il metodo Six Sigma si basa sull’aumento della stabilità del procedimento. Si compone di 5 fasi: definire - misurare - analizzare - gestire. Il trainer torna 2 slide indietro e cerca di discutere con i partecipanti su ogni singola innovazione dal punto di vista della: = ricerca della combinazione = ricerca dell’analogia = ricerca della variazione = ricerca dell’ispirazione Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

10 Come fare? Intuitivamente o sistematicamente? ... SEMPRE METODICAMENTE
La ricerca intuitiva della soluzione 6 cappelli, Metodo 365, Brainstorming, Brainwriting, Mappa concettuale, Pensiero laterale, Bionica, Sinettica Approccio sistematico all’innovazione WOIS, TOC, Six Sigma, Innovazione sistematica, Creax, TRIZ Metodo brainwriting. Un gruppo composto da 6 persone annota sulla carta 3 idee sul tema proposto in 5 minuti. In seguito, ogni singolo risultato viene passato avanti nella stessa direzione. Al termine del giro, le idee saranno selezionate in modo creativo ed elaborate. Mappa delle idee (a volte anche mappa concettuale) è la classificazione grafica delle parole chiave, completata con immagini, che mostrano i rapporti reciproci e i collegamenti. Potrebbe essere utilizzata per l’apprendimento, la pianificazione o il problem-solving. Il metodo Six Sigma si basa sull’aumento della stabilità del procedimento. Si compone di 5 fasi: definire - misurare - analizzare - gestire. Il metodo TOC (teoria dei vincoli) consiste nel ricercare i punti deboli nelle procedure ed eliminarli al fine di garantire l’aumento del volume finale. Si procede, quindi, alla ricerca del successivo punto debole. Fonte: David Pavera (ARR), seminario interattivo Gennaio 2013

11 Esercizio  In quanti modi potete prendere l’acqua dal bicchiere senza usare le mani? Esercizio: Il trainer forma più gruppi a cui viene assegnato il compito di proporre vari modi per prendere l’acqua dal bicchiere senza usare le mani. Vince il gruppo con il maggior numero di soluzioni. Viene poi comunicato il vincitore successivo con la soluzione proposta più interessante. Fonte: David Vrba (Česká inovace, o.p.s.), seminario interattivo Gennaio 2013

12 !!!!!!!!!!!!! 45 I partecipanti svolgono il compito precedente e contano il numero di soluzioni che portano alla risoluzione del compito. Alla fine, il trainer comunica quante soluzioni ha questo compito = 45!

13 Categorie di base dei prototipi
Prototipo Proof-of-Principle Si testano alcuni aspetti dell’idea Può essere utilizzato per provare un potenziale approccio di progettazione (movimenti, meccanica, architettura, ecc.) Prototipo Dima Consente ai progettisti di esplorare le dimensioni di base, l’aspetto e la percezione di un prodotto senza simularne il funzionamento Prototipo visivo Cattura l’estetica desiderata Prototipo funzionale cerca di simulare la progettazione finale, l’estetica, i materiali e la funzionalità del design desiderato La nozione di prototipo è usata in diversi contesti. All’inizio, vorremmo quindi citare quattro dei tipi più comuni di prototipi: - Prototipi Proof-of-Principle con cui si testano alcuni aspetti dell’idea. Possono essere utilizzati per provare un potenziale approccio di progettazione (movimenti, meccanica, architettura, ecc.). - Prototipi Dima che consentono ai progettisti di esplorare le dimensioni di base, l’aspetto e la percezione di un prodotto senza simularne il funzionamento. - Prototipi visivi che catturano l’estetica desiderata. - Prototipi funzionali che cercano di simulare la progettazione finale, l’estetica, i materiali e la funzionalità del design desiderato. Nel contesto dell’imprenditorialità, pensiamo principalmente ai prototipi funzionali che sono elementi cruciali nel processo di ricerca e sviluppo. Tuttavia, possono dare l’impressione ai loro creatori di essere pronti per il mercato o non molto lontani da quello stadio. L’obiettivo è sensibilizzarli al fatto che spesso la strada per passare da un prototipo a un prodotto sul mercato è ardua e lunga.

14 Categorie di differenze tra un prototipo e un prodotto
Disponibilità Materiali Processi Fedeltà Stabilità Qualità Profili utente Configurazioni Varianti Completezza (in termini di funzioni del prodotto, service enabler, servizi, ecc.) Possiamo identificare alcune categorie di differenze tra qualsiasi tipo di prototipo e i prodotti: Disponibilità, Materiali, Processi, Fedeltà, Stabilità, Qualità, Profili Utente, Configurazioni, Varianti, Completezza (in termini di funzioni del prodotto, service enabler, servizi, ecc.)

15 Concezione del prodotto
Ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba...): Progettazione, Produzione, Fornitura, Utilizzo, Smaltimento/Riciclo/Riproduzione Varianti, Configurazioni Rete partner (fornitura, sviluppo, servizi, ecc.) Servizi forniti durante il ciclo di vita Formazione, Supporto, Assistenza, ecc. Manutenzione, Riparazione/Sostituzione, Aggiornamento Ciclo dell’innovazione Per individuare le sfide imposte a un prodotto sul mercato, a differenza di un prototipo in laboratorio, dobbiamo considerare l’intero ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba e di nuovo verso la culla...): 1) Ciclo di vita del prodotto (dalla culla alla tomba...): - Progettazione, Produzione, Fornitura, Utilizzo, Smaltimento/Riciclo/Riproduzione - Varianti, Configurazioni - Rete partner (fornitura, sviluppo, servizi, ecc.) 2) Dobbiamo anche tener conto dei servizi da fornire lungo il ciclo di vita: - Formazione, Supporto, Assistenza, ecc. - Manutenzione, Riparazione/Sostituzione, Aggiornamento 3) Il ciclo dell’innovazione del futuro prodotto deve essere preso in considerazione già dalle primissime fasi dell’imprenditorialità. I prodotti con un ciclo dell’innovazione breve impongono una pianificazione e gestione dell’innovazione sin dall’inizio.

16 Quando un prodotto è un prodotto?
Conformità ai criteri/standard qualitativi Conformità alle normative legali Rispetto di tutte le dimensioni di sostenibilità ambientale (economia, ecologia, società) Accettazione da parte del Cliente Completezza Supporto durante il ciclo di vita con diverse tipologie di servizi Questioni di responsabilità chiarite I seguenti aspetti sono fondamentali nella trasformazioni di un prototipo in un prodotto per il mercato: - Conformità ai criteri/standard qualitativi - Conformità alle normative legali - Rispetto di tutte le dimensioni di sostenibilità ambientale (economia, ecologia, società) - Accettazione da parte del Cliente - Completezza - Supporto durante il ciclo di vita con diverse tipologie di servizi - Questioni di responsabilità chiarite

17 “Il 20% delle funzioni/criteri richiede l’80% degli sforzi totali”
Stima degli sforzi Il “Principio di Pareto”, interpretato diversamente: “Il 20% delle funzioni/criteri che manca per passare da un prototipo a un prodotto richiede l’80% degli sforzi totali” Una regola generale per stimare gli sforzi si ispira al principio di Pareto: “Il 20% delle funzioni/criteri che manca per passare da un prototipo a un prodotto richiede l’80% degli sforzi totali”. Questa regola è semplice ma non spesso rispettata nella pianificazione dello sviluppo prodotto.

18 La maledizione dei costi
Immettere sul mercato un prodotto immaturo è punito con una maledizione dei costi. I costi a valle sono, ad esempio: 1) tutti i tipi di costi di garanzia e responsabilità, 2) i costi di riparazione dal lato cliente, 3) i costi di richiamo, 4) i costi di supporto, 5) ecc. Oltre ai costi diretti, gli effetti negativi sull’immagine e la reputazione dell’impresa e il suo marchio possono avere un impatto negativo a lungo termine sullo sviluppo dell’impresa. La figura nella slide mostra questo caso per i prodotti software: la maggior parte dei difetti si verifica durante la codifica, la seconda fonte più importante è l’integrazione. Se non vi è sufficiente tempo e uno sforzo sistematico da investire ni test PRIMA che il prodotto sia lanciato, i costi di supporto per la risoluzione dei difetti possono aumentare in maniera esponenziale. TypeMock ™, The Unit Testing Company, The Cost of Test Driven Development, estratto da il 02/06/2011.

19 Aspetti organizzativi
Dall’inizio, per i prodotti/servizi che volete fornire, pensate all’organizzazione (persone, strumenti, flussi aziendali, ecc.) per la progettazione, lo sviluppo, l’implementazione Fabbricazione Fornitura, Distribuzione, Pagamento Supporto e Tracking (di utilizzo, manutenzione, ecc.) Valutazione continua della qualità e miglioramento Smaltimento/Riciclo/Riproduzione ecc. Dall’inizio dobbiamo pensare all’organizzazione in termini di persone e competenze, strumenti e requisiti e disponibilità, flussi aziendali e relativa redditività, ecc. per i prodotti/servizi che vogliamo fornire. Le domande principali delle organizzazioni sono in genere poste da: - Progettazione, sviluppo, implementazione, - Fabbricazione, - Fornitura, Distribuzione, Pagamento, - Supporto e Tracking (di utilizzo, manutenzione, ecc.), - Valutazione continua della qualità e miglioramento, - Smaltimento/Riciclo/Riproduzione.

20 Esempio: Supporto al Prodotto
Supporto di diverse configurazioni e varianti Disponibilità in caso di supporto, 24 h/24 h, 7 giorni su 7 Velocità della fornitura del supporto Criticità del supporto (sicurezza, ecc.) Supporto locale/a distanza Competenza e contributo del cliente Monitoraggio delle versioni dal punto di vista del cliente (aggiornamenti, riparazioni, ecc.) Servizi per accompagnare (“legare”) i clienti durante le fasi di utilizzo e smaltimento/riciclo del ciclo di vita Il supporto al prodotto fornito ai clienti è un tipo di attività che diventa necessaria non appena il prodotto prototipo diventa un prodotto e viene immesso sul mercato. Le seguenti questioni in genere devono essere considerati per fornire: - il supporto a diverse configurazioni e varianti - la disponibilità in caso di supporto, 24 h/24 h, 7 giorni su 7 - la velocità della fornitura del supporto - le criticità del supporto (sicurezza, ecc.) - il supporto locale/a distanza - la competenza e il contributo del cliente - il monitoraggio delle versioni dal punto di vista del cliente (aggiornamenti, riparazioni, ecc.) - i servizi per accompagnare (“legare”) i clienti durante le fasi di utilizzo e smaltimento/riciclo del ciclo di vita

21 Riferimenti agli Autori
Questo materiale formativo è stato certificato secondo le norme ECQA – European Certification and Qualification Association. Il materiale formativo è stato sviluppato dal consorzio internazionale “From Idea to Enterprise”: RPIC-VIP s.r.o., Repubblica Ceca, ISQ, Portogallo, EUROSUCCESS CONSULTING, Cipro, CIRSES, Italia, ISCN Ges.m.b.H, Austria, European Manufacturing and Innovation Research Association AISBL, Belgio/Francia, Lo sviluppo di questo materiale formativo è stato in parte finanziato dall’UE con: il Programma Leonardo da Vinci CZ1-LEO Questa pubblicazione riflette il punto di vista esclusivo degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile di eventuali utilizzi che potrebbero essere fatti delle informazioni ivi contenute. U2-E2-21


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