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Aula Magna dell’Università dell’Aquila
Scuola e educazione in Francia e in Italia dall’ultimo Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale Giovedì 11 maggio 2017, h. 9.30 Aula Magna dell’Università dell’Aquila Il ruolo delle donne nel pensiero pedagogico e nell'azione educativa. Premesse, percorsi, prospettive Un Seminario di ricerca organizzato da LIRCES (Nice) con il Dipartimento di Scienze Umane (L’Aquila), in partenariato con I3DL (Nice)
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I sessione – La «grande trasformazione», dai Lumi all’ultimo Ottocento
9h45 – Christel Taillibert (UNS/LIRCES) / Marco Antonio D’Arcangeli (Università dell’Aquila): Introduzione I sessione – La «grande trasformazione», dai Lumi all’ultimo Ottocento 10h00 – Antonia Criscenti (Università di Catania): Sophie de Grouchy e Olympe de Gouges: il pensiero femminile attivatore di un modello pedagogico complesso Sophie de Grouchy e Olympe de Gouges hanno condiviso, in tempi, modalità e contenuti omologabili, l’impegno politico alla causa rivoluzionaria della libertà e dei diritti, con particolare attenzione alla donna. Lo status sociale e culturale delle due donne della Rivoluzione Francese, differenti per censo e casta, protagoniste ben oltre i limiti imposti dai costumi dell’epoca, ne ha diversificato anche l’operatività e l’incisività dell’azione: politica per l’una (Olympe), culturale per l’altra (Sophie). Tuttavia, l’incrocio costante delle loro esperienze permette di delineare il debito che la contemporaneità, e soprattutto la democrazia matura, con i problemi irrisolti che ancora presenta, deve alle teorizzazioni e alle pratiche di inclusione sociale avviate proprio da quelle «donne della rivoluzione». Antonia Marina Carla Criscenti, Ordinaria di Storia della Pedagogia, è stata dal 2009 al 2015 componente del Consiglio Direttivo del Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa. Preminenti, fra i suoi temi di ricerca, il dibattito sulla pubblica istruzione nella Francia tra ‘700 e ‘800 e l’approccio sociale alla storia dell’educazione e alla scienza pedagogica. Fra i suoi più recenti lavori ricordiamo: L’immaginario sociale nella tradizione della storia e della cultura europee, Bonanno, Acireale-Roma 2016 (a cura di, con S. Lentini); A proposito dell’History Manifesto. Nuove tendenze per la ricerca storico-educativa, Fondazione Nazionale “Vito Fazio-Allmayer”, Palermo 2016 (a cura di); La libertà d’insegnamento nel dibattito politico della Francia post-imperiale. Edgar Quinet e Jules Michelet, Fond. Naz. “V. Fazio-Allmayer”, Palermo 2017 (in corso di stampa). 10h30 - Cathy Margaillan (Université de Nice Sophia Antipolis): Voci autobiografiche di due educatrici alla fine dell’Ottocento. La francese Louise Michel ( ) e l’italiana Ida Baccini ( ) La critica, sinora, si è interessata soprattutto alle rappresentazioni letterarie di maestri e maestre: questo studio, al contrario, intende dar voce direttamente alle educatrici, analizzando le loro autobiografie e in particolare quelle della francese Louise Michel ( ), con le sue Mémoires, écrits par elle-même (Paris, 1886) e l’Histoire de ma vie (Londres, 1904); e l’italiana Ida Baccini ( ), con La mia vita. Ricordi autobiografici (Milano, 1904), che furono insieme maestre, scrittrici, giornaliste. L’obiettivo sarà quello di ricostruire il ritratto della nuova educatrice nei due paesi, fra similitudini e differenze, ma anche di evidenziare lo sguardo critico che la Michel e la Baccini portano sull’istituzione ufficiale, sulle nuove pedagogie, sui contenuti d’insegnamento, i manuali scolastici, la formazione degli insegnanti, la laicità, la morale, il sentimento patriotico, l’educazione delle donne, il femminismo. Cathy Margaillan è professeur agrégé d’italiano e insegna nel dipartimento di lingua, letteratura e civiltà italiana all’università di Nizza. Le sue ricerche hanno iniziato con un dottorato sull’analisi dei romanzi delle donne futuriste (Rosa Rosà, Enif Robert, Benedetta Cappa Marinetti) e ha proseguito concentrandosi sull’avanguardia futurista approfondendo lo studio delle opere di Benedetta Cappa e interessandosi alla scrittura dell’io. Ha curato con la professoressa Franca Bruera un volume sulle donne e le avanguardie in Europa presso Classiques Garnier, Le Troisième sexe des avant-gardes (pubblicazione prevista per il settembre 2017).
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Coordina: Gaetano Bonetta (Università Chieti/Pescara)
11h30 - Marianne Thivend (Université Lumière Lyon 2) : Des femmes pionnières de la formation professionnelle féminine lors de la seconde moitié du 19e siècle : présentation d'une recherche en cours A l'appui de l'étude des cas lyonnais et parisiens, j'évoquerai le rôle des femmes dans la création et le développement de l'offre de formation professionnelle féminine, en France dés les années 1860 (jusqu'à la fin du 19e siècle). A partir d'approches biographiques et des réseaux (philanthropiques et féministes), j'interrogerai la notion de "leadership" féminin dans le domaine de l'enseignement technique et professionnel qui se construit alors en France. Des éléments de comparaison avec d'autres réalisations européennes pourront être proposées. Maîtresse de conférences en histoire contemporaine à l‘Université Lumière Lyon 2, Laboratoire LARHRA, je suis spécialiste de l'histoire de l'enseignement et de l'histoire des femmes et du genre aux XIXe et XXe siècles. Mes recherches actuelles sont consacrées à l'histoire de l'enseignement professionnel (commercial) féminin en France au 19e siècle. 12h00 - Gabriella Armenise (Università del Salento): Anna Vertua Gentile ( ) e il ruolo della donna-madre-fanciulla “moderna” nel secolo XIX Il percorso argomentativo proposto sarà affrontato attraverso la rilettura critica di una parte della produzione letteraria di Anna Vertua Gentile ( ), scrittrice attiva, tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, che interpreta e rende propri alcuni insegnamenti del Positivismo italiano e dimostra simpatia verso il nascente Femminismo. Nell’esporre i precetti sul modo di comportarsi nelle “relazioni di vita sociale”, non tralascia di considerare i mutamenti subiti dalla moda, dalle abitudini sociali e dall’educazione; descrive, minutamente, i caratteri del profilo ideale di donna moderna, nonché i doveri della stessa. La scrittrice offre interessanti guide etico-pratiche per la fanciulla e la donna-madre e, nel far questo, delinea in maniera esemplare il suo progetto educativo che, poi, si rivela anche quale vademecum comportamentale di un preciso contesto ideologico, straordinariamente utile per la comprensione dell’evoluzione storico-educativa subita dal nostro Paese. Gabriella Armenise, Associata di Storia della pedagogia presso l’Università del Salento, fa parte di varie Associazioni scientifiche e interuniversitarie, è con-direttrice di una rivista dipartimentale, membro di diversi comitati scientifici e/o editoriali di riviste e/o collane, autrice di diverse monografie e riedizioni critiche di testi classici. Il suo asse di ricerca privilegiato è il Positivismo: si è occupata, fra gli altri, di Ardigò, Gabelli, Fornelli, Straticò, Mantegazza, Anna Vertua Gentile, Alpalice Cuman Pertile, ecc. Ma ha altresì approfondito il pensiero pedagogico risorgimentale, del periodo fascista, del ’68, e generi e autori (Dickens, Alcott, Lindgren, Rowling) di letteratura per l’infanzia. Si è inoltre dedicata allo studio di Rousseau, Russell, Montessori, Steiner, Stein. Coordina: Gaetano Bonetta (Università Chieti/Pescara) Gaetano Bonetta è professore di Pedagogia generale e sociale presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara dal Le sue ricerche si sono inizialmente concentrate sulla storia dell’educazione in Italia, sulle grandi fasi storiche dell’alfabetizzazione e delle politiche scolastiche. I suoi lavori hanno contribuito a una definizione metodologica della geografia storica dell’istruzione e alla scoperta storiografica del corpo quale elemento di caratterizzazione dei processi culturali e sociali.
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II sessione – Temi, voci, radici, da Bisanzio al Novecento inquieto
14h30 - Hervé Antonio Cavallera (Università del Salento): La donna e la famiglia: una relazione inscindibile? Nel corso della storia l’immagine della donna è stata tradizionalmente, come suo destino ultimo e positivo, collegato con quello della famiglia. Moglie e madre. Soprattutto a partire dal secondo Ottocento, molto è però cambiato. Tuttavia il problema rimane tuttora aperto nella sua natura, indipendentemente dalle diverse situazioni nella donna nei vari contesti in cui si trova a vivere. Il presente saggio affronta, alla luce dei mutamenti storici ma soprattutto della realtà in sé della famiglia, la situazione del presente. Hervé A. Cavallera, già Professore Ordinario di Storia della pedagogia, ha avuto il conferimento del titolo di Professore Onorario dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento. È stato consulente del CNR, CIVR, ANVUR. Componente del Direttivo di Fondazioni e Associazioni scientifiche, è direttore di collane editoriali e componente di vari Comitati scientifici. Tra i suoi più recenti volumi: Storia dell’idea di famiglia in Italia, 2 voll., La Scuola, Brescia ; Ethos, Eros e Tanathos in Giovanni Gentile, Pensa Multimedia, Lecce 2007; Educazione ed estetica in Ugo Spirito, Pensa Multimedia, Lecce-Brescia 2010; Etica e politica in Ugo Spirito, Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2010; Elémire Zolla. La luce delle idee, Le Lettere, Firenze 2011; Max Horkheimer e Theodor W. Adorno. Tenebre e dialettica, Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2012; Spinoza. La saggezza dell’Occidente, Pensa MultiMedia, Lecce- Rovato (BS) 2014; Introduzione alla storia della pedagogia, La Scuola, Brescia 2016. 15h00 – Daniela De Leo (Università del Salento): Simone Weil un filosofare educativo “scomodo” L’intervento sarà incentrato sulla filosofa Simone Weil e sul concetto di “formazione quale itinerario”, che conduce fuori dal dominio di un pensiero educativo che assolutizza il soggetto come creatore di verità o magico dominatore della storia, e oltre, anche, gli esiti nichilistici della filosofia strutturalistica che riduce il soggetto a semplice epifenomeno o segno di strutture o sistemi. L'aspetto peculiare della riflessione weiliana sulla filosofia dell'educazione è il “realismo”. Il percorso argomentativo sarà affrontato attraverso l'analisi storica delle lettere tra la filosofia e le sue allieve, per fare emergere l'identità di una docente che non può essere etichettata in schemi rigidi e trascende tutte le barriere e divisioni strutturate, per essere metafora viva di un modello educativo non imprigionato in sistemi - una educazione testimonianza, o come lei stessa lo definiva un filosofare educativo scomodo. Daniela De Leo, professore aggregato presso l’Università del Salento e abilitata al ruolo di associato per la Filosofia teoretica, si è occupata in prevalenza di temi e problemi di filosofia contemporanea, con indagini concernenti, in specie, l'area fenomenologica e le figure di Carlo Michelstaedter e Maurice Merleau-Ponty, studiate anche nei manoscritti e negli inediti (cfr., fra gli altri, Una convergenza armonica. Beethoven nei manoscritti di Michelstaedter e Merleau-Ponty, Mimesis, Milano 2011). Su di un altro ma contiguo versante di ricerca, rielaborando il senso stesso del “fare filosofia” ha proposto una riabilitazione dell’atteggiamento teoretico in educazione e ha approfondito percorsi interdisciplinari fra filosofia e pedagogia, mediante l’adozione del metodo fenomenologico riflessivo per interrogare le abilità del pensiero percettivo nel processo di apprendimento (si vedano gli studi su Edmund Husserl e in ultimo Il compito didattico costruzione di senso, Carocci, Roma 2016).
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Coordina: Antonella Nuzzaci (Università dell’Aquila)
16h00 - Silvia Nanni (Università dell’Aquila) : «Le responsabilità della donna nella vita sociale». Angela Zucconi e il suo discorso al Consiglio d’Europa nel 1968 La relazione intende restituire criticamente il discorso che Angela Zucconi (Terni, Anguillara Sabazia, 2000) - letterata, insegnante, educatrice, protagonista in Italia di importanti e poco noti progetti per lo sviluppo della comunità fra cui il “Progetto pilota Abruzzo” - tenne a Strasburgo, presso il Consiglio di Cooperazione culturale nel 1968, sul ruolo della donna nella società, con un interessante lavoro di comparazione fra diversi paesi europei e con uno sguardo più dettagliato sul panorama italiano. Sarà interessante ripercorrere diacronicamente i sentieri tratteggiati dalla Nostra dall’associazionismo all’ambito professionale e educativo, dal riconoscimento (o meno) familiare allo status sociale, riflessioni legate alle necessità e alle consapevolezze che andavano palesandosi con una certa “urgenza” e con decisione in quegli anni. Silvia Nanni, già Dottore di ricerca in Pedagogia presso l’Università di Roma Tre, è assegnista in Pedagogia presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, ove insegna Pedagogia dell’inclusione e formazione degli adulti e Pedagogia del disagio e della devianza giovanile. Ha pubblicato la monografia Il privato è politico. Narrazione autobiografica e formazione (Unicopli, Milano 2014), la curatela Educare oltre confine. Storia, narrazione, intercultura (Franco Angeli, Milano 2015) e diversi saggi in volume e su riviste, anche internazionali, occupandosi, in prevalenza, del rapporto tra narrazione autobiografica e educazione e del “congegno” autobiografico nella doppia valenza di formazione individuale e storico-culturale. 16h30 – Giovanni Ugo Cavallera (Docente nelle Scuole Superiori, abilitato Associato in Storia della pedagogia): Anna Comnena e la schedografia. Donne ed educazione a Costantinopoli Attraverso l’opera di Anna Comnena ( ) possiamo scorgere, al di là della profonda personalità di una donna di potere e di cultura, la peculiare condizione delle donne nella società bizantina. Oltrepassando gli stereotipi delle Vite dei santi e degli episodi riportati dalle opere cronachistiche, il ruolo femminile all’interno della complessa società bizantina è tuttora da definire, per essere liberato dall’affascinante trama intessuta dalle opere letterarie dell’‘800 e del primo ‘900. Negli scritti di Anna Comnena scorgiamo una personalità i cui interessi vanno ben oltre la mera erudizione storiografica e la cui attenzione al mondo educativo rivela una sensibilità ben diversa dalla philanthropeia imperiale dei discorsi di apparato in un momento storico di capitale importanza per gli equilibri fra Oriente greco e Occidente latino/germanico. Giovanni U. Cavallera, Dottore di ricerca presso l’Università di Firenze, insegnante nei Licei, è Professore associato abilitato in Storia della Pedagogia. Componente di varie Associazioni scientifiche, è Redattore di «Porphyra. International Academic Journal in Byzantine Studies». Ha pubblicato Andrea Angiulli e la fondazione della pedagogia scientifica, Pensa MultiMedia, Lecce 2008; Roberto Ardigò. La Morale dei positivisti e la religione civile, Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2013; Dove Platone riceve il battesimo. La formazione come fondamento nell’Impero Romano d’Oriente, Mimesis, Milano-Udine 2015 e numerosi saggi su neoidealismo e positivismo (su Giovanni Gentile; Saverio F. De Dominicis; Angelo Mosso; ecc.) e sulla educazione bizantina. Coordina: Antonella Nuzzaci (Università dell’Aquila) Antonella Nuzzaci, professore associato di Pedagogia sperimentale e Presidente del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria presso il Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila, si occupa di problemi di sperimentalismo educativo nel campo dei processi di valutazione e auto-valutazione del sistema dell'istruzione superiore; delle competenze metodologiche, riflessive e digitali nei percorsi di formazione degli insegnanti; dei rapporti tra nuove forme alfabetiche (multiliteracies) e profili della popolazione scolastica.
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Un Seminario organizzato da:
LIRCES (Laboratoire interdisciplinaire Récits Cultures et Société) / Université Nice Sophia Antipolis -Francia Dipartimento di Scienze umane / Università degli Studi dell’Aquila - Italia In collaborazione con: I3DL /Université Nice Sophia Antipolis Una manifestazione scientifica certificata e finanziata dalla Con il patrocinio del Ideazione, progettazione e organizzazione del Seminario: Christel Taillibert / Marco Antonio D’Arcangeli )
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