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Cranio umano visto dell’alto

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Presentazione sul tema: "Cranio umano visto dell’alto"— Transcript della presentazione:

1 Cranio umano visto dell’alto
I diametri antropometrici: a) lunghezza antero-posteriore b) larghezza cranica massima c) larghezza frontale minima d) larghezza bizigomatica

2 Sagoma e punti per le misure

3 Il piede di diversi Primati

4 Le impronte di Laetoli Passeggiata di Laetoli,Tanzania, scavi effettuati da un’equipe di paleo antropologi guidata da Mary Leakey. Impronte fossili di ominidi (sono state attribuite a una famiglia di Australopiteci) su ceneri vulcaniche risalenti a anni fa. Le impronte piccole misurano 18,5 x 8,8 cm; le impronte grandi x 10 cm. Appartengono a due individui che camminavano affiancati; quelle piccole sono in numero di 22 con una falcata di 38,7 cm e quelle grandi, in numero di 12, hanno falcata di 47,2 cm. Queste orme rivelano una meccanica di locomozione del tutto analoga alla nostra. La passeggiata di Laetoli è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità e nel 1996 è stato completato un programma per la sua conservazione.

5 Confronto fra la colonna vertebrale di uno scimpanzé e di un uomo
La colonna vertebrale umana presenta quattro curvature sul piano sagittale: cervicale, toracica, lombare e sacro-coccigea. L’andatura eretta ha provocato quindi lo sviluppo di curvature aggiuntive in avanti, che si aggiungono alla curvatura all’indietro nel mezzo della colonna (regione toracica) tipica di tutti i primati (anzi, di tutti i mammiferi). Tale forma, con una sola curvatura mediana, è caratteristica anche della colonna vertebrale dell’uomo alla nascita. Le curvature, infatti, si sviluppano durante le prime fasi di crescita: la curvatura cervicale si manifesta nell’età in cui il bambino inizia a sostenere il capo, mentre la curvatura lombare compare quando il bambino inizia a tenere il tronco eretto. La presenza delle curvature, che producono la forma a S tipica della colonna vertebrale umana, contribuisce sia all'arretramento del centro di gravità del tronco sia allo scarico delle forze a livello della gabbia toracica, che assume una funzione di ammortizzatore.

6 Impronta di un piede di una ragazza di prima media ottenuta con il metodo descritto e con contorno evidenziato

7 Tavola anatomica dei muscoli della pianta del piede da L
Tavola anatomica dei muscoli della pianta del piede da L. Testut, Anatomia umana, Libro terzo, Miologia, UTET, Torino 1943

8 Da A. Lepre, A.Magistrelli, Educare alla salute, La Nuova Italia, Firenze,1989

9 Tavola anatomica dei muscoli dell'avambraccio e della mano da L
Tavola anatomica dei muscoli dell'avambraccio e della mano da L. Testut, Anatomia umana, Libro terzo, Miologia, UTET, Torino 1943

10 Tatto e Pressione I recettori tattili e pressori sono dei meccanocettori, ampiamente distribuiti nella pelle. Tre dei recettori coinvolti nel tatto e nella pressione sono: Terminazioni nervose libere – terminazioni dendritiche di neuroni sensoriali, interposte tra le cellule epiteliali della pelle: importanti per la percezione degli oggetti che sono a contatto con la pelle e per la percezione del dolore; Corpuscoli di Meissner – consistono in terminazioni di nervi sensoriali circondate da tessuto connettivo; sensibili alle sensazioni tattili localizzate: importanti nella percezione di leggeri stimoli tattili discriminativi. Corpuscoli del Pacini – corpuscoli lamellari, circondati da diversi strati di tessuto connettivo; comuni nel derma profondo e nel tessuto sottocutaneo, nei tendini e nei legamenti; stimolati da forti pressioni.

11 A livello cutaneo esistono recettori specifici per svariati tipi di stimoli Si tratta di terminazioni nervose libere eventualmente munite di cellule accessorie A sinistra la sezione di un lembo di pelle del polpastrello, a destra il corpuscolo di Pacini


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