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Il POSTIMPRESSIONISMO

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Presentazione sul tema: "Il POSTIMPRESSIONISMO"— Transcript della presentazione:

1 Il POSTIMPRESSIONISMO
TENDENZE POSTIMPRESSIONISTE COS'E' Insieme di orientamenti artistici DOVE FRANCIA QUANDO ULTIMO VENTENNIO DELL'800

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4 Il POSTIMPRESSIONISMO
COSA SI DIPINGE? Paul Cézanne, I bagnanti, ca Olio su tela, 60x81 cm. Parigi, Musée d’Orsay. TUTTO PUO' ESSERE DEGNO DI ESSERE RAPPRESENTATO BASE NATURA (indagata a partire dagli impressionisti)

5 Cronologicamente... PASSATO Impressionismo PRESENTE Postimpressionismo
FUTURO Avanguardie storiche e nascita arte del NOVECENTO

6 CARATTERISTICHE COMUNI
Rifiuto della sola impressione visiva Tendenza a cercare la chiarezza del disegno: contorno, libertà del colore, tratti più netti Paul Cézanne, Le grandi bagnanti,1906. Olio su tela, 208,3 x 251,5 cm. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art.

7 I PROTAGONISTI (in precedenza impressionisti)
Paul Cézanne Georges Seurat Paul Gauguin Vincent van Gogh

8 I PROTAGONISTI Caratteristiche comuni
Rifiuto della sola impressione visiva Tendenza a cercare la chiarezza del disegno: contorno, libertà del colore, tratti più netti

9 PAUL CÉZANNE (1839-1906) precursore dei cubisti
- SUCCESSO TARDIVO - Nato a Aix-en-Provence da una famiglia benestante, compagno di Zola - opere sempre rifiutate ai Salons - Partecipò alla prima mostra del 1874 - distacco dalla visione effimera della realtà - apprese il dipingere en plein air - ricerca della verità ESSENZIALE che l'impressione non può raggiungere

10 Il DISEGNO - LINEE ONDULATE E DECISE, SOVRAPPOSTE
- TRATTEGGIO PER LE OMBRE E I VOLUMI - DISEGNO A MATITA+ MACCHIE ACQUERELLO Il disegno a matita individua la geometria dell'insieme + vari strati di acquerello sovrapposti dopo che la pennellata si è asciugata (VARI PIANI di colore) - BIANCO del foglio – quando vuole evidenziare le parti in luce - masse non rifinite, individuate soltanto dal colore che ne dà la forma

11 La POETICA - 2 periodi “ Nella pittura ci sono due cose: l'occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro”. 1° livello – PERCETTIVO 2° livello - INTELLETTIVO INDAGARE LA REALTÀ PER SCOPRIRNE L'ESSENZA, LA VERITÀ NASCOSTA DALLE APPARENZE “Leggere la natura equivale a vederla attraverso il velo dell’interpretazione, a macchie colorate ordinate secondo una legge armonica. Queste grandi macchie vengono analizzate così attraverso le modulazioni. Dipingere è registrare le sensazioni colorate”.

12 La GEOMETRIA Permea tutte le cose, tutto si riconduce ad essa, per raggiungere la VERITÀ FIGURE Monumentalità e potenza architettonica COLORE Uso costruttivo, determina piani, curve, spigoli, variazioni di inclinazione, differenze di luce, come in una scultura di creta abbozzata che mostra il modellato finale.

13 La GEOMETRIA Scriveva ad un amico, nel 1904:
“Permettetemi di ripetere quello che vi dicevo qui: trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono, il tutto posto in prospettiva, in modo che ogni lato di un oggetto o di un piano si diriga verso un punto centrale. Le linee parallele all'orizzonte danno l'estensione, cioè una sezione della natura […]. Le linee perpendicolari, a questo orizzonte danno la profondità. Ora, per noi uomini, la natura è più in profondità che in superficie, di qui la necessità di introdurre nelle nostre vibrazioni di luce, rappresentate dai rossi e dai gialli, una quantità sufficiente di azzurri, per far sentire la presenza dell'aria”.

14 I GIOCATORI DI CARTE Uno dei capolavori, risale al 1898.
Tema tipicamente impressionista ma SPECCHIO OPACO ATTENZIONE AI DUE GIOCATORI E AL TAVOLO RAPPRESENTATI COME 2 MANICHINI ISOLA I PURI VOLUMI, GEOMETRIA DEI CORPI E DEGLI OGGETTI INANIMATI FORMA SEMISFERICA DEL CAPPELLO DEL GIOCATORE DI DX INNESTI TRONCO-CONICI DELLE MANICHE MASSA SQUADRATA DELLE GIACCHE RIGIDITÀ DELLA TOVAGLIA DEFINITA DA SUPERFICI GEOMETRICHE SEMPLICI PENNELLATE CHE MODELLANO IL VOLUME IN PEZZATURE DIVERSE COME COLPI D'ASCIA SU UN TRONCO DA SCOLPIRE

15 La Montagna Sainte-Victoire vista dai Lauves
Paesaggio familiare della sua infanzia a est di Aix-en-Provence, montagna alta poco più di 1000 m Soggetto dipinto molte volte Rappresentazione dei volumi, scomposizione delle cose in essenzialità e ricomposizione tramite superfici accostate Ricerca profondità senza prospettiva geometrica, tramite i colori Aria e cielo colorate come le case e gli alberi Verde anche nel cielo Profondità presente soltanto nel cielo unito alla montagna

16 Cézanne e Renoir a confronto
Paesaggio limpido e carezzevole Riconcilia UOMO e NATURA, visione paradisiaca Erba ingiallita dal sole, chiome degli alberi di svariati colori, le colline rosate, il monte lontano e il cielo sembrano pettinati dal pennello per dare gioia all'osservatore Cézanne diceva dell'amico Renoir: paesaggi “cotonati” In Cézanne natura vinta e svelata, sezionata e ricomposta. Strada tracciata per i Cubisti che riconoscono in Cézanne il loro padre ispiratore.

17 CéZANNE RENOIR In Cézanne natura vinta e svelata, sezionata e ricomposta. ANTICIPA il CUBISMO Cézanne diceva dell'amico Renoir: paesaggi “cotonati” VISIONE PARADISIACA

18 GEORGES SEURAT ( ) NEOIMPRESSIONISMO – IMPRESSIONISMO SCIENTIFICO – CROMOLUMINISMO – POINTILLISME – DIVISIONISMO 1839 – Chevreul, ricerche di cromàtica (teoria empirica che classifica i colori), tinta, tono e luminosità (termini ancor oggi utilizzati che sono definiti da Chevreul) PRINCIPIO DI CONTRASTO SIMULTANEO (noto già agli Impressionisti) Se si accostano due colori complementari le qualità di luminosità di ognuno vengono esaltate. COLORE COMPLEMENTARE COLORE SECONDARIO FORMATO DALLA FUSIONE DEGLI ALTRI DUE PRIMARI, OPPOSTI NEL CERCHIO CROMATICO

19 OGNI COLORE SU SFONDO BIANCO APPARE CIRCONDATO DA UNA TENUE AUREOLA DEL COLORE COMPLEMENTARE
SE SI ACCOSTANO DUE COLORI QUALSIASI OGNI COLORE APPARE DIVERSO, PERCHE’ L’UNO VELA L’ALTRO Es. GIALLO E VERDE = Colori velati, diversi da come apparirebbero se isolati (il primo velerà di violetto il secondo, il verde velerà di rosso il giallo)

20 Perché ? Es. GIALLO e VIOLA = APPAIONO PIU’ DECISI E BRILLANTI ma se accostiamo 2 complementari… Es. GIALLO e VIOLA = APPAIONO PIU’ DECISI E BRILLANTI

21 DIVISIONISMO 1) Principio di contrasto simultaneo Principi di CHEVREUL
ACCOSTAMENTO DI COLORI PURI TENUTI FRA LORO DIVISI Principi di CHEVREUL Principio di contrasto simultaneo + PRINCIPIO DI RICOMPOSIZIONE RETINICA 1) Principio di contrasto simultaneo SE SI ACCOSTANO DUE COLORI COMPLEMENTARI LE QUALITA’ CROMATICHE E DI LUMINOSITA’ DI OGNUNO VENGONO ESALTATE

22 2) Principio di ricomposizione retinica
SE SI ACCOSTANO DUE COLORI SULLA TELA SONO RICOMPOSTI E FUSI DALLA RETINA DELL’OCCHIO DELL’OSSERVATORE SENZA L’INTERVENTO MECCANICO DEL PITTORE. STORIA DI CHEVREUL COLORI DIVISI TRA LORO MASSIMA LUMINOSITA’ = FUSIONE OTTENUTA GUARDANDOLI

23 Olio su tela, 207 x 308 cm, Chicago.
Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all'isola della Grande Jatte, Olio su tela, 207 x 308 cm, Chicago. Questo è senz’altro il quadro più famoso di Georges Seurat e quello che compendia pienamente la novità della sua pittura neo-impressionista. La Grande Jatte è un’isola di Parigi che sorge in mezzo al fiume Senna. Su questa isola, fatta di alberi e prati, i parigini trascorrevano ore serene e spensierate. L’aria è luminosa e calda. Vi è un notevole affollamento di figure e persone. Gente che passeggia, che è seduta a terra, che fuma, che pesca. Sull’acqua del fiume si vedono vele che passano, rematori che remano. Il soggetto del quadro è tipico da pittura impressionista: una scena di vita urbana vissuta con allegria e spensieratezza. Vi è una aria lieve e rilassata che ispira sensazioni piacevoli. Ma manca assolutamente quel senso di immediatezza dei quadri impressionisti. Qui, non solo il tempo non viene colto nella sua estrema variabilità, ma vi è una stasi ed immobilità che dà l’idea che il tempo si sia del tutto fermato e congelato. Le figure sono assolutamente immobili anche se colte nell’atteggiamento di camminare. Ma hanno soprattutto una identica posa: sono tutti o di profilo o in vista frontale. Ciò dà loro un carattere quasi irreale che ricorda inaspettatamente la pittura egizia. Le figure vengono definite da un contorno ben evidente; hanno una resa decisamente chiaroscurale; lo spazio appare del tutto nitido e messo a fuoco. In sostanza, questo quadro è decisamente agli antipodi rispetto alle tele impressioniste dove tutto è vagamente indefinito e mobile, dove il chiaroscuro era stato del tutto eliminato per ricorrere unicamente al contrasto tonale. Il quadro è una tela di notevoli dimensioni (circa 2 metri per 3) che di certo non poteva essere dipinta en plein air. Non solo. La miriade infinita di punti necessari a ricoprire una tela di tali dimensioni ha richiesto oltre due anni di lavoro. Anche in ciò il pointillisme di Seurat andava in direzione opposta rispetto all’impressionismo. Alcuni dei tratti caratteristici della pittura impressionista erano proprio la velocità di esecuzione. Non è però da negare che il quadro trasmette una sua indubbia suggestione, soprattutto per la sua evidente laboriosa esecuzione che ne fanno una specie di mosaico coloristico su tela

24 Van gogh (1853-1890) (precursore degli espressionisti)
SOLITARIO E ISTINTIVO INCOMPRESO INSUCCESSO RIFIUTO ISOLAMENTO DEPRESSIONE SUICIDIO Cenni biografici e caratteriali Prigioniero come l’uccello in gabbia della lettera, tuttavia alterna momenti di serenità ed esaltazione ad altri di morte interiore. Mantenuto dal fratello Theo. 1889- ricovero ospedale psichiatrico.

25 Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, 1885
Questo quadro, dipinto nel 1885, rappresenta il punto di arrivo della prima fase pittorica di Van Gogh. È il periodo che coincide con la sua vocazione religiosa. Aveva iniziato in Inghilterra, predicando accanto ad un pastore metodista di nome Jones. Nel 1877 ritornò a Etten, il villaggio in cui abitavano i genitori. Il padre, anch’egli pastore, volle favorire la sua vocazione e lo mandò ad Amsterdam per iscriversi alla facoltà di teologia, ma Van Gogh non superò gli esami di ammissione. Iniziò così a predicare, pur non avendone titoli ufficiali. L’anno dopo si recò a Borinage, centro minerario belga, dove visse a stretto contatto con i minatori. Matura in questo periodo il suo amore per i poveri, i derelitti, le persone sfortunate. E questo suo legame affettivo con i poveri lo ritroviamo soprattutto in questo quadro, che egli dipinse a Nuenen, dopo altri burrascosi anni in cui egli viaggiò in Francia, in Belgio, e dopo la sua convivenza a L’Aja con Sien. Quando lasciò la donna decise di andare in campagna. Iniziò così ad interessarsi ai contadini. In difficoltà finanziarie, si recò a Nuenen dove il padre si era trasferito per i suoi impegni di pastore. Qui, Van Gogh, invece di andare a vivere con la famiglia, prese in affitto due stanze: in una abitava, nell’altra dipingeva. A «I mangiatori di patate» lavorò molti mesi, eseguendone più versioni. In questo quadro sono già evidenti i caratteri stilistici che rendono immediatamente riconoscibile la sua pittura. Vi è soprattutto il tratto di pennello doppio che plasma le figure dando loro un aspetto di deformazione molle. In questo quadro sono più evidenti le influenze della grande pittura fiamminga del Seicento. Sia per la scelta di rappresentare la scena in un interno, sia per la luce debole che illumina solo parzialmente la stanza e il gruppo di persone sedute intorno al tavolo. Il soggetto del quadro è di immediata evidenza. In una povera casa, un gruppo di contadini sta consumando un misero pasto a base di patate. Sono cinque persone: una bambina di spalle, un uomo di profilo, di fronte una giovane donna e un altro uomo con una tazzina in mano, e una donna anziana che sta versando del caffè in alcune tazze. Hanno pose ed espressioni serie e composte. Esprimono una dignità che li riscatta dalla condizione di miseria in cui vivono. Nel quadro predominano i colori scuri e brunastri. Tra di essi Van Gogh inserisce delle pennellate gialle e bianco-azzurrine, quali riflessi della poca luce che rende possibile la visione. Da notare l’alone biancastro che avvolge la figura della ragazzina di spalle e che crea un suggestivo effetto di controluce. In questo quadro c’è una evidente partecipazione affettiva di Van Gogh alle condizioni di vita delle persone raffigurate. La serietà con cui stanno consumando il pasto dà una nota quasi religiosa alla scena. È un rito, che essi stanno svolgendo, che attinge ai più profondi valori umani. I valori del lavoro, della famiglia, delle cose semplici ma vere. Non è un’opera di denuncia sociale (come potevano essere i quadri di Courbet), o di esaltazione della nobiltà del lavoro dei campi (come era nei quadri di Millet). Questo quadro di Van Gogh esprime solo la sua profonda solidarietà con i lavoratori dei campi che consumano i cibi che essi stessi hanno ottenuto dalla terra. Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, 1885

26 Vincent Van Gogh, Notte stellata, 1889
Quadro tra i più famosi di Van Gogh, «Notte stellata» è pervasa da un senso di poesia molto evidente e di immediata presa. La tela è stata realizzata durante il suo soggiorno all’ospedale Saint-Rémy. Van Gogh rimase sveglio tre notti ad osservare la campagna che vedeva dalla sua finestra, affascinato soprattutto dal pulsare di Venere, che appare, soprattutto all’alba, come una stella più grande delle altre. Il quadro che realizza non è tuttavia una fedele riproduzione del paesaggio che egli vedeva, ma una immaginaria visione in cui affiorano anche elementi, quali il quieto paesino, presi dai suoi ricordi olandesi. Dei cipressi fanno da immaginario ponte tra la terra e il cielo, diversi luoghi trattati con evidente dualismo: calma e tranquilla la terra assopita nel buio e nel sonno, pulsante di energia e di vitalità il cielo notturno solcato dalla luce vibrante delle stelle. Cipressi Il quadro risale al giugno 1889, nel periodo immediatamente successivo al suo ricovero nell'ospedale Saint Paul di Saint-Rémy. I cipressi attraggono l'interesse di Van Gogh per la loro forma perfetta che si staglia diritta nel paesaggio circostante. Ebbe a dire l'artista che il cipresso «è bello di linea e proporzioni come un obelisco egizio». Lo stile è quello tipico dell'ultimo periodo di Van Gogh: pennellate molto nette di colore saturo stese in maniera sinuosa e curva. In questi quadri Van Gogh riesce a trasmettere una profonda carica di energia rendendo vitale ogni singola pennellata che pone sulla tela. L'impressione che ne deriva è di una sorta di corrente elettrica che percorre l'intera immagine, con i cipressi che diventano degli elettrodi che trasmettono energia dalla terra al cielo e viceversa. Vincent Van Gogh, Notte stellata, 1889 Vincent Van Gogh, Cipressi, 1889


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